PIZZO (VV) – Il corteo in onore del re Gioacchino Murat

Questa sera, a Pizzo Calabro, alle 19.00, nel centro storico, il Corteo storico, BalliConcerto in onore del re Gioacchino Murat.

L’evento è stato organizzato dall’Associazione Culturale Gioacchino Murat Onlus con il patrocinio del Comune di Pizzo ed il sostegno della Regione Calabria, ed è l’ultima della Giornate Murattiane annualità 2018.

Si parte alle 19.30, a Piazza San Francesco, con il corteo storico murattiano, con la parata di Gruppi di Rievocazione Storica in costumi d’epoca, esibizione di gruppi folkloristici del territorio.

A seguire, al Castello di Pizzo, il Gruppo di Ballo del Reale Gruppo storico Gioacchino Murat si esibirà in una ristretta selezione di Balli e Danze storiche del primo Ottocento. Alle 21.00, il concerto musicale che chiude le Giornate Murattiane annualità 2018.

Gli eventi ricordati sono momenti di gioia e splendore del Re che prese le redini del regno il 1° agosto del 1808 e lo tenne fino al 22 maggio del 1815. E, precisamente, si rievoca quello che avvenne a Pizzo il 25 maggio del 1810, nel quale Murat venne con i suoi Generali per visitare il porto all’epoca molto importante essendo l’unico approdo sulla costa tirrenica della Calabria.

Gli eventi ricordati sono momenti di gioia e splendore del Re che prese le redini del regno l’1 agosto del 1808 e lo tenne fino al 22 maggio del 1815. E precisamente si rievoca quello che avvenne a Pizzo il 25 maggio del 1810, nel quale Murat venne con i suoi Generali per visitare il porto all’epoca molto importante essendo l’unico approdo sulla costa tirrenica della Calabria. (rvv)

PIZZO – La presentazione del libro “FuturaMente”

Oggi, a Pizzo, alle 18.30, presso Nish – Cantiere di Idee, la presentazione del libro FuturaMente – Conversazione su presente e fururo si società, città, ecosistema a cura di Caterina Condoluci.

L’evento è stato organizzato d Nish – Cantiere di Idee.

Intervengono la curatrice Caterina Condoluci, la giornalista Maria Pia TucciIvano Tuselli.

Il libro, edito da Bertone, è un saggio scritto da Francesco Altan, Gemma Bracco, Daniela Buranello, Monica Carmen Maria Frega, Maurizio Pallante, Maria Pia TucciAndrea Wehrenfennig.

Il saggio, infatti, affronta le principali problematiche legate al futuro del nostro pianeta ma anche della nostra società: ambiente, prospettive di genere, criminologia, lavoro, comunicazione, tecnologia, umanità, educazione, architettura, economia. (rvv)

PIZZO: IL BRIGANTINO D’ORO, UN PREMIO CHE ONORA LA CALABRIA

8 agosto – Archiviata con successo la V edizione del Premio “Brigantino d’oro”celebratosi a Pizzo Calabro, con piena soddisfazione dei promotori (l’Associazione Radicando presieduta dall’avv. Vincenzo Fulvio Attisani) per l’ottimo esito della serata, grande ed entusiasmante. E già si pensa al futuro: il Premio si allargherà al territorio circostante, alla regione, ma anche a tanta parte d’Italia e di mondo in cui la “risorsa” calabra, la storia calabra, e la forza, la vicinanza, la partecipazione amichevole dei migliori calabresi della diaspora, potranno costituire fattore decisivo per comprendere meglio, denunciare, combattere lo “status quo” malevolo e fraudolento che attanaglia il territorio. E al tempo stesso, per trovare, valorizzare, convogliare forze verso il sostegno, la spinta, il cambiamento, la crescita economica e civile che la Calabria attende e non può più rinviare.
È stata un’edizione apprezzatissima, con un en plein di caloroso pubblico assiepato nel Castello Murat, location a dir poco spettacolare, con la sua ampia terrazza affacciata sul mare e col bel percorso museale interno. Giustamente entusiasta anche il sindaco Gianluca Callipo, che in apertura ha sottolineato la validità, l’originalità e il significato del Premio, ringraziando per l’incredibile carrellata di ospiti illustri giunti da tutt’Italia e dall’estero a raccontare e “omaggiare” la buona Calabria e poi a discutere, nello specifico, di questione ambientale, salute, ricerca, architettura, diritto. Oltre che, appunto, dell’indifferibile necessità di una forte e collettiva presa di coscienza del fatto che una Calabria libera, forte, giusta e ricca, può generarsi solo grazie ai calabresi stessi. Ad una spinta autopropulsiva e non più eterodiretta. Ad una volontà di farcela da soli, sulla base delle proprie risorse, forze e “vocazioni”.


Il Premio di Pizzo, condotto dal giornalista Roberto Messina, è diventato ormai un “cult”, un appuntamento di indubbio spessore dell’estate calabrese, e anche stavolta, come e più del solito, ecco in campo nomi d’eccellenza scelti tra grandi chirurghi, ricercatori, storici dell’arte, architetti, magistrati, docenti universitari, personalità istituzionali e del sociale provenienti da tutta Italia e dall’estero, con Attisani e Messina animatori e conduttori\intervistatori sagaci, puntuali e anche “leggeri” e divertenti come occorre essere in una serata\evento di pieno agosto.
La lotta contro tutte le mafie, è dunque il quid sottinteso di questa manifestazione: «Un elemento – ha spiegato Attisani – che riteniamo assolutamente necessario ed irrinunciabile, augurandoci la più ampia partecipazione dei Calabresi onesti e rispettosi della legge, che sono la stragrande maggioranza. Una lotta ‘collettiva’, condivisa e universale, nella quale ognuno è chiamato a fare la sua parte: la cultura, il mondo imprenditoriale, quello dell’amministrazione pubblica, il mondo della scienza, della ricerca e della medicina, le associazioni, le istituzioni».
Il palmares del Brigantino d’oro, nutritissimo nelle passate quattro edizioni, si è arricchito con la consegna dei premi a:
Michele Cannatà e Fatima Fernandes, titolari dell’omonimo studio di architettura di Oporto, in Portogallo;
Caterina Ermio, Presidente Associazione Italiana Donne Medico e Direttore Unità Operativa di Neurologia dell’Ospedale di Lamezia Terme;
Antonio Falbo, storico dell’arte;
Sean Ryan Fanello, informatico e ricercatore nel campo dell’intelligenza artificiale;
Giovanni Milito, chirurgo gastroenterologo, professore universitario a Tor Vergata, specialista in chirurgia dell’apparato digerente ed endoscopia digestiva;
Francesco Romeo, presidente della Società Italiana di Cardiologia, cardiologo e professore universitario a Tor Vergata;
Domenica Taruscio, direttore Centro Nazionale Malattie Rare dell’Istituto Superiore Sanità;
Diego Verdegiglio, attore e saggista.
Un importante premio “Alla memoria” è poi andato ad Aldo Corasaniti, fine giurista, Presidente della Corte Costituzionale nel 1991 e poi “politico d’altri tempi” quale Senatore della Repubblica eletto nel 1994 in Calabria, sua regione di origine e del cuore (era nato a San Sostene, Cz, nel 1922). A ritirare il riconoscimento, il figlio del compianto Aldo, il dott. Giuseppe Corasaniti, magistrato e docente universitario di altrettanto spessore, già Sostituto Procuratore Generale della Procura generale della Repubblica presso la Corte Corte Suprema di Cassazione, e da giugno scorso Capo del Dipartimento Affari di Giustizia del Ministero della Giustizia, studioso tra i più esperti di problemi giuridici della comunicazione e dell’informatica e di Diritto informatico, con un cursus honorum vastissimo e non solo nel diritto, ma in vari altri ambiti culturali, tra cui il cinema, l’arte, il giornalismo.
Con un davvero denso e toccante intervento, il “figlio” ha dunque raccontato il “padre” maestro di diritto e testimone di buona politica, e la sua lezione umana, etica, professionale, rimarcando il grande attaccamento alle radici calabre e lo sconfinato amore per i giovani con la passione e disponibilità per ogni forma ed iniziativa a fini educativi e formativi.
Messina e Attisani hanno annunciato a tal riguardo (a loro cura e dell’Associazione Radicando) la preziosa pubblicazione, a breve, di un volume che raccoglierà alcuni scritti di Aldo Corasaniti dedicati appunto a “giovani e costituzione”: «Un libro-pamphlet di evidente importanza e significato – ha chiarito Messina – che ci proponiamo di diffondere e veicolare fattivamente nel mondo della scuola, luogo deputato per gli approfondimenti e le riflessioni importanti e decisive in tema di civismo, sulle quali la scuola italiana è rimasta assai dietro, e del cui recupero c’è bisogno e urgenza».
La serata, condotta abilmente e anche simpaticamente e in leggerezza da Attisani e Messina è volata via in un baleno, tra sorprendenti racconti di emigrazione di successo, traguardi professionali raggiunti, mete conquistate, carriere tenacemente e volitivamente costruite. Ma sempre, una volta arrivati “in cima”, con il desiderio di veder progredire la regione d’origine, e crescere, sviluppare, migliorare e finalmente “sorridere”, la terra calabra.
Attisani e Messina hanno insistito su questo tema “clou” della necessità non più procrastinabile di attivarsi, tutti, per invertire la rotta, per riscattare una Calabria vessata per troppo tempo, mortificata, che “inizia a rinascere” anche con un’iniziativa come il “Brigantino”, che al di là del successo evidenzia di sapere unire nella progettualità, convogliare, appassionare, stimolare. E senza grandi organizzazioni, staff, patrocini, partnership o budget basati su contributi pubblici o prevalenti tali. Ma su una generosa, entusiasta, convinta, anche affettuosa partecipazione libera e senza doppie o recondite finalità, di cittadini, intellettuali, professionisti, imprenditori illuminati, uniti in uno spirito fattivo, collaborativo, di volontariato associativo.
Il Premio Brigantino segna, in questo, una novità importante, e porta senza dubbio una ventata d’aria fresca a confronto di un certo stantio tra le manifestazioni locali. Ha un sua autonomia, unicità, autenticità, e ora anche una sua acclarata “storicità”. E un’assoluta indipendenza, con entusiasmo, dentro e intorno alla manifestazione, sincero, palpabile, vitale. E, appunto, autopropulsivo, che sembra autogenerarsi. Ed è proprio questo di cui, come detto, c’è assoluto bisogno. (rvv)

Nella foto: Roberto Messina e Vincenzo Fulvio Attisani consegnano il Premio alla memoria di Aldo Corasaniti al figlio Giuseppe