Ramificazioni 2023, prossime tappe a Polistena e Corigliano-Rossano

Una rassegna che sta attraversando tutta la regione con le proprie arti. Ramificazioni Festival 2023, la rassegna di danza contemporanea che sta portando il meglio delle arti coreutiche in Calabria, attraverso un calendario itinerante che tocca gran parte del territorio regionale, si apre al mese di dicembre presentando una settimana ricca di spettacoli.

Si parte sabato 1 dicembre all’Auditorium Comunale di Polistena (Rc) per un appuntamento realizzato come consuetudine in collaborazione con Dracma – Centro sperimentale d’arti sceniche, una serata dedicata ai soli d’autore che vede in programma i lavori di tre compagnie: alle 21:00 la Compagnia Oltrenotte di Lucrezia Maimone con “Zoologia”, alle 21:30 Sosta Palmizi di Andrea Rosato con “Infieri”, alle 21:45 Create Danza con “Full Bodies Empty Spaces” con protagonista la danzatrice Greta Martucci su coreografie di Filippo Stabile.

Nella prossima settimana Ramificazioni approda anche nella città di Corigliano-Rossano (Cs). Tre gli spettacoli in scena, tra domenica 3 e martedì 5 dicembre. Nella giornata di domenica, all’interno del chiostro della sede comunale di Palazzo Garopoli, una serata dedicata ai duetti. Ad esibirsi dapprima la compagnia romana Atacama, alle 19:30, con “La Danza della Realtà”, spettacolo che vede le coreografie di Patrizia Cavola e Ivàn Truol. “La Danza della Realtà” prosegue la ricerca ispirata all’universo di Alejandro Jodorowsky, partendo dalla lettura di “Cabaret Mistico” e delle brevi storie riportate nel libro, che le diverse culture e tradizioni filosofiche ci hanno lasciato: Sufi, Buddhiste, Alchemiche, Koan, Haiku, Zen, Tibetane. Tema centrale della performance è la complessità del vivere contemporaneo e la natura antica, ancestrale dell’uomo che permane anche nella contemporaneità. Fragilità, conflitti, relazioni, innocenza, violenza, velocità, ritmo incessante, poesia e grottesco si miscelano all’interno della pièce.

A seguire, Create Danza porterà in scena alcuni estratti di “Baroque Suite”, lo spettacolo coproduzione di Ramificazioni Festival e Orchestra Sinfonica Brutia che ha debuttato nelle scorse settimane facendo registrare il sold-out sia al Teatro Rendano di Cosenza che al Politeama di Catanzaro, un atto unico per la danza contemporanea, le arti performative e la musica classica barocca, per la regia di Filippo Stabile, una creazione ispirata al Barocco Europeo, che vuole mantenere tutta l’essenza di questo periodo storico immergendo il pubblico in uno spettacolo di suggestioni ed evocazioni, tra danza contemporanea, danze urbane e arti performative aeree.

Martedì 5 dicembre al CineTeatro Metropol arriva una delle compagnie di danza contemporanea più interessanti su scala nazionale, Equilibrio Dinamico, con “Anastasia”, co-produzione realizzata con La luna nel letto, che prende in prestito la vicenda della donna che si finse Anastasia, figlia dell’ultimo zar di Russia per raccontare la mutevolezza dei ricordi reali e presunti di una donna intrappolata in quel sottile confine tra realtà e finzione, alla perenne ricerca di sé stessa. Le coreografie dello spettacolo sono del giovane talento pugliese Roberta Ferrara, mentre drammaturgia, regia, scene e disegno luci a cura di Michelangelo Campanale.

La città di Corigliano-Rossano tornerà poi protagonista nel cartellone di Ramificazioni Festival anche per l’ultimo appuntamento della stagione, il 27 dicembre, con “Chopiniana Arte Noctem” ospitata nel Salone degli Specchi del Castello Ducale, spettacolo firmato dal coreografo Salvatore De Simone per la compagnia Create Danza.

Tutte le informazioni e i biglietti per partecipare agli spettacoli sul sito: www.ramificazionifestival.it. (rcs)

Ramificazioni Festival e Orchestra Sinfonica Brutia fanno doppio sold-out a Cosenza e Catanzaro

Un doppio sold-out, nei due palcoscenici teatrali più importanti di tutta la regione – il Teatro Rendano di Cosenza e il Politeama di Catanzaro – ha bagnato il debutto nazionale di “Baroque Suite”, l’ultimo spettacolo in ordine di tempo presentato all’interno del cartellone di Ramificazioni Festival 2023.

Lo spettacolo, una coproduzione di Ramificazioni Festival e Orchestra Sinfonica Brutia, che si presenta come un atto unico per la danza contemporanea, le arti performative e la musica classica barocca, ha portato a teatro un pubblico giovane ed entusiasta, che ha regalato numerosi applausi e standing ovation a tutto il cast coinvolto.

Una produzione interamente nata in Calabria grazie al lavoro di due realtà – Ramificazioni Festival e Orchestra Sinfonica Brutia – beneficiarie del Fondo unico per lo Spettacolo, che hanno deciso di unirsi, realizzando una performance capace di configurarsi come una proposta teatrale innovativa. “Baroque Suite” è una creazione ispirata al Barocco Europeo, un connubio raffinato messo in risalto dalla musica dal vivo dell’Orchestra Sinfonica Brutia di Cosenza diretta dal Maestro Patrizio Germone e con alcune incursioni di Musica Elettronica a cura del Maestro Francesco Perri, con protagonista la Soprano Tonia Langella, e un corpo di ballo di 30 elementi, che coinvolge le compagnie Create Danza (Cosenza), Colonna (Firenze), Damnedancers (Roma), il tutto per la regia di Filippo Stabile.

Un progetto in cui passato, presente e futuro hanno danzato riflettendosi nei lampi luminosi e nelle forme fluide tra la danza contemporanea, le danze urbane le arti performative aeree come la pole dance e il cerchio aereo, sulle musiche di Vivaldi, Albinoni, Bach, Handel, Purcell, Lully.

Ramificazioni Festival continua questa settimana la sua programmazione. Venerdì 24 novembre al Museo Pitagora di Crotone va in scena “Chopiniana Carpe Noctem”, lavoro con la regia di Salvatore De Simone, splendido danzatore dell’attuale compagnia di Wayne McGregor a Londra, per la compagnia Create Danza. “Chopiniana Carpe Noctem” trae spunto dalla trama dallo storico balletto classico Le Silfidi creato da Mikhail Fokine nel 1908, un balletto che si svolge in un bosco alla luce della luna. Qui un giovane poeta in cerca di ispirazione danza sulle note di Chopin insieme alle Silfidi, magiche ninfe o spiriti dell’aria che abitano i boschi. Il coreografo Salvatore De Simone, per la compagnia Create Danza riattualizza l’idea di questo balletto romantico attraverso la danza contemporanea, il poeta della trama originaria è messo in risalto dalla presenza del maestro accompagnatore Andrea Bauleo che guida tutta la pièce dal vivo, con la musica intramontabile di Chopin, suonata al pianoforte. Le ninfe in bianco diventano invece uomini e donne che incarnano creature fantastiche, vestiti e dipinti di nero quasi a rappresentare quel lato più oscuro ed evocativo della notte, i cui panorami stellati e le fasi lunari inducono i danzatori a celebrare la vita, le passioni, i desideri e l’amore.

Domenica 26 novembre si torna invece all’Auditorium Comunale di Polistena con un doppio spettacolo: “Welcome To My Funeral” della compagnia Equilibrio Dinamico, diretto dall’eclettico e talentuoso coreografo belga Brandon Lagaert, una performance che si focalizza sui confini, sempre più sfumati, fra mondo reale e virtuale, che si concentra sull’esplorare il modo in cui noi umani usiamo la tecnologia per nutrire il nostro ego, per formare legami unici con gli altri e per manipolare gli estranei; “Sameval Coevo” della compagnia ResExtensa, con le coreografie di Serena Angelini, al centro della performance le inclinazioni della mente che tendono a fare i conti con l’indole più segreta. (rcs)

POLISTENA (RC) – Presentato il libro dedicato a Girolamo Tripodi

di FONDAZIONE GIROLAMO TRIPODI – Promossa dalla Fondazione Girolamo Tripodi, si è svolta, nella sala Condello di Polistena, la presentazione del libro di Antonio Floccari “Girolamo Tripodi e Polistena – Una vita per l’emancipazione di un popolo”.

La manifestazione ha visto una massiccia presenza di tantissimi cittadini e cittadine, che hanno voluto testimoniare con la loro partecipazione hanno voluto esprimere i sentimenti di affetto e di ammirazione nei confronti della figura di Girolamo Tripodi, che conserva un posto importante nel ricordo e nella memoria di tutti quelli che hanno avuto il privilegio di conoscerlo ed apprezzarlo.

In apertura dell’incontro è stato dedicato un minuto di raccoglimento in ricordo della dott.ssa Francesca Romeo vittima di un agguato criminale al termine del suo lavoro alla guardia medica di S. Cristina d’Aspromonte, mentre era in macchina insieme al marito.

La presentazione del libro è stata aperta da Michelangelo Tripodi (Presidente della Fondazione) che innanzitutto ha ringraziato i relatori e i partecipanti, per passare poi al merito dell’iniziativa. Siamo molto contenti per questa pubblicazione che come Fondazione abbiamo voluto fortemente, cercando anche di arricchire con numerose fotografie, la gran parte inedite, prelevate dall’archivio di mio padre, e aggiungendo alcuni preziosi allegati con i risultati elettorali delle elezioni comunali di Polistena per il periodo in cui mio padre fu Sindaco dal 1970 al 2005, gli elenchi dei consiglieri comunali eletti con i voti di preferenza riportati e tutte le giunte comunali guidate da mio padre.

La Fondazione, in tal modo ha ritenuto di fornire un’informazione completa e dettagliata sulla storia politica ed elettorale polistenese nel periodo dal 1970 al 2005. In questo modo abbiamo fornito una documentazione che dà un ulteriore valore al libro di Antonio Floccari. Nel libro si comincia dal dopoguerra per giungere agli anni duemila. Si raccontano gli oltre 31 anni di sindaco di mio padre per costruire quella che lui chiamava “la nostra piccola Rivoluzione”. Sono stati conseguiti risultati straordinari. Polistena all’avanguardia, baluardo della democrazia e della lotta per la legalità e contro la ndrangheta e punto di riferimento del buongoverno in Calabria e fuori dalla Calabria. Con la guida ultra trentennale di mio padre, Polistena aveva conquistato un ruolo straordinario di prestigio, fiducia e credibilità nell’immaginario collettivo in Calabria, in Italia e non solo, quale centro propulsore delle battaglie per la legalità e contro la ’ndrangheta, quale realtà avanzata per le conquiste civili, sociali e culturali che l’Amministrazione Popolare aveva realizzato. Un’Amministrazione Popolare all’insegna della legalità, della lotta permanente contro la ‘ndrangheta, che ha sbarrato la strada alle cosche, che ha fatto diventare Polistena un baluardo e un punto di riferimento in Calabria per la pulizia, la trasparenza e il rigore etico e morale.

Floccari nel suo libro ricorda le tappe fondamentali di questo percorso ricordando passo i momenti salienti: la realizzazione dell’ospedale, la copertura del torrente Ierapotamo, l’anfiteatro e il risanamento della parte bassa del paese, le fognature, le strade, il diritto allo studio (mensa, libri gratuiti, colonie estive, ecc.), l’edilizia scolastica dagli asili nido alle scuole superiori, il nuovo Palazzo municipale con l’auditorium esempio di lotta vincente contro la ndrangheta, la rete del metano nel 1986 prima in tutta la Calabria, la circonvallazione, il nuovo stadio comunale, il palazzetto dello sport, le case per i ceti popolari e i meno abbienti, la nuova rete idrica e fognante grazie ad uno straordinario finanziamento opera di Aurelio Misiti, la biblioteca e il museo civico grazie all’impegno di Giovanni Russo, Polistena città d’arte che ha dato i natali ad illustri artisti di fama nazionale Jerace, Renda, Morani, ecc. il dipinto di Maurizio Carnevali che arricchisce la sala del consiglio comunale di cui quest’anno ricorrono 25 anni dalla collocazione, l’estate culturale e le serate della lirica in piazza del popolo che richiamavano folle enormi di cittadini da tutte le parti per la qualità dell’offerta, l’istituzione dal 1970 della giornata dell’emigrato e tante altre opere e interventi.

Quella di cui parla questo libro è una storia di riscatto, di progresso civile e di crescita sociale e culturale che ha trasformato Polistena da piccolo paese rurale a città moderna e progredita, proiettata verso traguardi sempre più alti di progresso sociale e sviluppo economico.

Oggi a Polistena si vive ancora sulle conquiste, sulle realizzazioni, sulle idee, sui progetti e sulla crescita che sono stati accumulati nei 35 anni precedenti. Si tratta di un’eredità in esaurimento. Girolamo Tripodi ha lasciato un patrimonio ricco e straordinario. Una rendita ereditaria che in questi ultimi 15 anni è stata utilizzata a piene mani e che è servita a tenere a galla la situazione, senza costruire nulla di nuovo. Si è solo vissuto di rendita. Il problema è che ormai la dote che Girolamo Tripodi ha lasciato ai polistenesi, è stata sperperata e dilapidata. Ciò significa che, 53 anni dopo il suo inizio, occorre coltivare, impreziosire e alimentare questo patrimonio per realizzare un nuovo progetto per il futuro di Polistena che riguarda, soprattutto, le giovani generazioni che qui, in questa terra debbono ritrovare le ragioni ed anche le opportunità per costruire il loro futuro.

Michelangelo Tripodi ha, infine, letto alcuni brani del commiato che Girolamo Tripodi indirizzò ai polistenesi nel 2005 , quando lasciò l’incarico di Sindaco, che costituiscono un monito profetico ed un avvertimento preoccupato per il futuro di Polistena che sembra rivolto all’attualità.

Subito dopo è intervenuta Mara D’Agostino Floccari (curatrice del libro) che ha voluto sottolineare come Il lavoro di Antonio sulla figura di Girolamo Tripodi nasce da un rapporto simbiotico fondato sulla passione comune politica e ideale improntata sulla difesa dei lavoratori e dei più umili. Mommo Tripodi ha sempre rappresentato per Antonio un modello di formazione politica ma soprattutto umana. È stata l’ultima fatica di Antonio prima che lui ci lasciasse, quasi un testamento dovuto verso una figura, ma soprattutto una persona faro e guida per tutta la sua vita. Nato dalla collaborazione con la Fondazione Girolamo Tripodi, il libro di Antonio ripercorre le battaglie e le lotte fatte e realizzate da Mommo Tripodi per l’emancipazione e il riscatto di un territorio quale quello di Polistena e della Piana.

E’ poi intervenuto Franco Mileto (Professore e Dirigente Scolastico) che dopo essersi soffermato sull’ampia produzione di Antonio Floccari, è passato ad analizzare quest’ultima opera pubblicata postuma e dedicata a Girolamo Tripodi, al quale è stato legato da lunga e sincera amicizia. Nonostante la familiarità e l’affetto, la biografia che ne è scaturita si fa apprezzare per l’imparzialità, il rigore storico e l’attenzione per le fonti. Il libro nel complesso è un notevole contributo messo a disposizione della comunità di Polistena per non perdere di vista le proprie radici e per aderire a quanto auspicato dal parlamentare e sindaco Mommo Tripodi quando, dopo aver ricordato il patrimonio di valori e di ideali che ha consentito il decollo della città, si è così espresso: “Un patrimonio importante, il più grande della storia di Polistena, che tutti noi Polistenesi abbiamo il dovere di difendere, mantenere, e rendere sempre più fecondo nel futuro, impedendo che esso venga demolito o minato”. Infine Mileto ha valutato di elevato spessore la postfazione del presidente della Fondazione Girolamo Tripodi, analisi acuta e rigorosa delle recenti vicende che hanno riguardato la municipalità.
Successivamente ha preso la parola Aurelio Misiti (Già Deputato e Vice Ministro dei Lavori Pubblici nonché Assessore regionale): che ha ringraziato la Fondazione per averlo invitato alla presentazione del libro, ultima opera di Antonio Floccari. È venuto appositamente da Roma per onorare il suo amico Mommo, di cui ha ricordato l’influenza politica e amministrativa sui paesi vicini tra cui Melicucco; sindaco dal 68 al 71, ha appreso da lui la necessità di fare il bene dei lavoratori e lavoratrici delle campagne. Su suo stimolo ha fornito i libri gratis ai figli dei non abbienti. Mommo per lui è stato un maestro di vita anche quando ambedue hanno ricoperto ruoli importantissimi nazionali.

E’ poi seguito l’intervento di Francesco Nasso (già Dirigente Scolastico) che ha voluto ricordare come negli anni ’60 per lui e i ragazzi della sua generazione è stato relativamente facile andare a scuola, mentre per Girolamo Tripodi c’è voluta la minaccia della maestra per costringere il padre a mandarlo alle scuola elementare. Era passata tanta acqua sotto i ponti anche se nei confronti dei figli di contadini nella scuola c’era sempre una discriminazione strisciante. Nasso ha poi paragonato la postfazione agli scritti di Cicerone.

L’editore Franco Arcidiaco nel suo intervento ha sottolineato quanto la figura di Girolamo Tripodi sia emblematica di una fase storica in cui si registrava il primato della politica e l’azione virtuosa di personaggi come Mommo produceva evidenti benefici sul territorio di riferimento. Arcidiaco ha inoltre lanciato un appello per la salvaguardia della storica Biblioteca di Polistena (altra realizzazione del sen. Tripodi) che oggi versa in condizioni di abbandono prossime al degrado.

Dal pubblico è intervenuto Giuseppe Papasidero (esponente dell’Associazione Officina n. 8 di Rosarno) che ha ringraziato la Fondazione per il contributo offerto per l’acquisto della Casa del Popolo “Giuseppe Valarioti” ed ha riaffermato l’impegno che lui, insieme a tanti altri giovani e meno giovani, stanno mettendo per garantire la difesa della Casa del Popolo, che rappresenta un patrimonio collettivo, frutto di grandi lotte per legalità e contro la ‘ndrangheta.

Ha concluso i lavori il prof. Pasquale Amato (Storico e Docente univ. di Storia): «è stato un incontro pregnante colmo di emozioni e di ricordi. Una bellissima serata. Abbiamo rivissuto una grande e bella storia. Una storia basata su una vita degnamente e intensamente vissuta da cui emerge la differenza tra il politico e il politicante. Mommo Tripodi è stato un esempio indiscutibile. Il politicante pensa solo a glorificare se stesso. Il percorso della vita amministrativa di Mommo è collegato alla sua vita più ampia. Ho colto in lui, soprattutto, questa straordinaria capacità di essere fedele agli ideali su cui aveva impegnato la sua esistenza e, al tempo stesso, la capacità pragmatica di affrontare le questioni concrete con una chiave sempre positiva. Possiamo dire che i 30 anni alla guida del comune di Polistena nessuno potrà cancellarli, perché per loro parlano le azioni, le idee, le opere. Si possono tentare di cancellare alcune testimonianze, ma non si possono cancellare le opere. Le opere determinano la memoria eterna di Mommo Tripodi che ha dedicato se stesso alla comunità polistenese. Da storico voglio dire che la storia è fatta con le gambe degli uomini e quando la storia incontra uomini del livello di Mommo Tripodi non può mai nessuno cancellarla».

La Fondazione Girolamo Tripodi ringrazia i relatori e tutti i partecipanti all’evento che rappresenta un ulteriore momento del proprio impegno civile, sociale e culturale al servizio della crescita del territorio. (fgt)

POLISTENA (RC) – Sabato si presenta il libro di Antonio Floccari

Sabato 18 novembre, a Polistena, alle 17.30, nella Sala Condello in via Francesco Jerace, sarà presentato il libro Girolamo Tripodi e Polistena. Una vita per l’emancipazione di un popolo di Antonio Floccari.

l libro, che rappresenta l’ultimo lavoro del compianto prof. Antonio Floccari, deceduto poco più di tre anni fa, è stato pubblicato grazie all’impegno congiunto della Fondazione Girolamo Tripodi e della Città del Sole Edizioni.

Questo lavoro mette in luce, fin dal titolo, il profondo rapporto tra Girolamo Tripodi e Polistena, mantenuto sempre saldo nel percorso di tutta la sua vita e divenuto nel tempo, specie nei suoi oltre 31 anni di Sindaco della città, strumento fecondo di crescita sociale  e di progresso civile e culturale per l’intera comunità.

Floccari  coglie e trasmette al lettore gli aspetti fondamentali della stagione di rinnovamento di quella che Girolamo Tripodi chiamava “la nostra piccola Rivoluzione”, che ha trasformato Polistena da paese rurale a città moderna e progredita, facendola diventare un punto di riferimento ammirato e invidiato da tutti.

L’autore con quest’opera, nel momento in cui rende un omaggio a Girolamo Tripodi, contemporaneamente valorizza la storia e l’identità polistenese, come elemento imprescindibile della coscienza collettiva.

Alla presentazione del libro interverranno: Pasquale Amato (Storico e Docente univ. di Storia), Franco Arcidiaco (“Città del Sole” Edizioni), Mara D’Agostino Floccari (curatrice del libro), Franco Mileto (Professore), Aurelio Misiti (già Deputato al Parlamento), Francesco Nasso (già Dirigente Scolastico), Michelangelo Tripodi (Presidente Fondazione Girolamo Tripodi).

Ramificazioni fa una doppia tappa reggina: il 10 a Palmi, l’11 a Polistena

Prosegue con un calendario ricco di appuntamenti la nuova edizione di Ramificazioni Festival, il primo festival della danza d’autore in Calabria, rassegna itinerante che lungo 60 giorni di programmazione porta in scena il meglio del panorama nazionale e internazionale delle arti coreutiche.

Venerdì 10 novembre alle 21:00 al Teatro Manfroce di Palmi (Rc) va in scena “Cultus”, il nuovo spettacolo di Roberto Zappalà, con drammaturgia di Nello Calabrò. Zappalà è regista e coreografo divenuto ormai un’istituzione nel panorama della danza contemporanea in Italia e Europa, grazie anche al lavoro della sua compagnia, Zappalà Danza, con base a Catania, esempio e punto di riferimento per la danza in tutto il Sud Italia.

“Cultus” ritorna in Calabria, dopo essere stato presentato in anteprima site-specific la scorsa estate al Parco Archeologico di Scolacium per Armonie d’Arte Festival. Uno spettacolo in cui Zappalà ci presenta una danza ricca di contraddizioni creative, dai sapori carnali e delicati, musicali ma anche atonali, esplosivi ma anche poetici e intimi. A ispirare musicalmente questa nuova creazione sono le meravigliose atmosfere delle musiche di David Lang, le voci dell’opera “The Little Match Girl Passion” composta nel 2007, vincitrice del premio Pulitzer per la musica nel 2008. Voci che danno vita ad un lavoro di grande impatto sonoro, con atmosfere sacre originariamente ispirate alla fiaba della piccola fiammiferaia di Hans Christian Andersen e che certamente hanno un riferimento nella “Passione secondo Matteo” di Bach.

Un viaggio di varie tappe, transiti in movimento dove i corpi dei danzatori attraversano e si immergono nei vari stati dell’abbandono, della tenerezza, della gioia, dell’estasi. Della poesia. In “Cultus” la fisicità̀ della danza, il suo trascendere il referenziale, fa navigare lo spettatore in un luogo “fluido” dove perdere la cognizione del tempo e contemporaneamente sentirsi partecipi di qualcosa di appassionante, in un’unica esperienza sensoriale. I corpi dei danzatori, donne e uomini, si abbandonano ad un movimento continuo che porta in scena le “passioni” dei singoli e delle moltitudini. I biglietti per lo spettacolo sono acquistabili in prevendita online da: www.ramificazionifestival.it/event/cultus/

Sabato 11 novembre Ramificazioni Festival torna in scena all’Auditorium Comunale di Polistena (Rc), alle 21:00, con “Chat – Keep In Touch”, spettacolo portato in scena dalla Compagnia Cornelia. Una pièce energica e potente che esplora il cambiamento dei modi di vivere causato dall’utilizzo sfrenato dei social media. Un cambiamento che, secondo alcuni studi antropologici, sta causando anche una vera e propria trasformazione del corpo. La combinazione reale/virtuale si impossessa della postura e dei movimenti volontari, e così il corpo e la mente dei quattro performer sulla scena si sviluppano e si intrecciano all’interno di un meccanismo coreografico ossessivo che parte proprio dai movimenti delle loro mani ma che, gradualmente, tende ad irradiarsi in tutto il corpo.

La coreografia dello spettacolo è di Nicolas Grimaldi Capitello, sulla scena saranno i danzatori Samuele Arisci, Eva Campanaro, Sibilla Celesia e Marco Munno. I biglietti sono acquistabili in prevendita online su: www.ramificazionifestival.it/event/chat-keepin-touce/

Nella prossima settimana – venerdì 17 e sabato 18 novembre – Ramificazioni Festival si prepara alla prima assoluta di uno degli spettacoli apicali di questa edizione del festival: al Teatro Rendano di Cosenza prima e al Politeama di Catanzaro il giorno successivo, va in scena il debutto di “Baroque Suite”, una coproduzione di Ramificazioni Festival e Orchestra Sinfonica Brutia, un atto unico per la danza contemporanea, le arti performative e la musica classica barocca, che vede in scena – assieme all’Orchestra Sinfonica Brutia e alla solista cantante Tonia Langella – due compagnie di danza e una di discipline aeree: Create Danza (Calabria – Cosenza), Damnedancers (Roma), Compagnia Colonna (Firenze).

POLISTENA (RC) – Domenica 5 torna in scena Ramificazioni

È partita ufficialmente nella scorsa settimana la nuova edizione di Ramificazioni Festival, il primo festival della danza d’autore in Calabria. Un calendario itinerante, ricco di appuntamenti distribuiti lungo oltre 60 giorni di programmazione che vedono protagonisti nomi di primo piano e giovani emergenti del panorama nazionale e internazionale delle arti coreutiche: dalla Compagnia Zappalà Danza a Spellbound Contemporary Ballet, da Equilibrio Dinamico a Create Danza, passando per i francesi della Cie Mfe per le coreografie del talento belga Brendon Lagaert, e tanto altro ancora.

Domenica 5 novembre all’Auditorium Comunale di Polistena (Rc) va in scena il secondo appuntamento della rassegna: “Rer + Manbuhsa Double Bill”, una produzione di House of Ivona, per la regia e le coreografie di Pablo Girolami. Due spettacoli diversi portati in scena seguendo un unico flusso: “Manbuhsa” è stato creato immaginando due ragazzini che giocano in una risaia. Forgiata sui ritmi della musica, una relazione si crea tra i danzatori. Attraverso i movimenti, uno spinge l’altro alla scoperta del suo istinto naturale, un cammino vibrante di inconsapevoli emozioni, innocenza e giocosità. I performer si trasformano in gru, ragni, pavoni, per uno studio e una trasposizione sul corpo di peculiari danze animali. In “Rer” invece, drammaturgia di Karen Stenico per la regia di Girolami, un organismo si scompone per poi ritrovare l’unità. I performers si muovono in un esoscheletro di pizzo, ricercando il contatto ancestrale con la natura: sono fossili, foglie, animali, esseri primordiali.

Nei prossimi giorni inoltre Ramificazioni è anche partner del progetto Freak Out, a cura dell’associazione Collettivo Lagaam: un progetto dedicato all’accessibilità e all’inclusione nel mondo delle arti partendo dal linguaggio del corpo, che ha già fatto tappa in altre 5 regioni italiane, Lombardia, Abruzzo, Campania, Puglia, Sardegna.

Da sabato 4 novembre, in collaborazione con il Comune di Palmi e l’assessorato alle politiche sociali e alle disabilità e con Dracma – Centro sperimentale d’arti sceniche, 5 appuntamenti toccheranno la città di Palmi, tra spettacoli, laboratori, conferenze, in programma 4, 5, 6, 11 e 18 novembre. Un altro appuntamento, programmato per il 7 novembre, andrà invece in scena nella città di Lamezia Terme con il Liceo Statale Tommaso Campanella.
Tra il Teatro Comunale Manfroce e la Casa della Cultura Leonida Repaci andranno in scena talk, come quello dedicato alle professionalità anti-abiliste e non esclusive nel mondo del teatro e della danza, e laboratori esperienziali, che l’11 novembre coinvolgeranno come tutor anche Filippo Stabile, direttore artistico di Ramificazioni Festival.

Alle 17:30 di domenica 5 novembre – e in replica lunedì 6 novembre alle 9:30 – sul palcoscenico del Teatro Manfroce spazio allo spettacolo teatrale che costituisce il cuore del progetto, “Freak Out”, con Diana Anselmo, Monica Barone, Giorgio Bernini, Alessandra Cinque e Riccardo Olivier, 5 artisti con 5 corpi differenti tra loro esposti allo sguardo del pubblico per sfidare una tendenza, ormai consolidata, di giudicare un corpo con disabilità partendo da una presunta diagnosi medica e non dalla conoscenza e dalla relazione con la persona stessa. Uno spettacolo interattivo che prova ad essere accessibile a tutti, per distruggere la base degli stereotipi legati alla disabilità. (rrc)

POLISTENA (RC) – Presentato il libro “L’estate del Golpe” di Stefania Limiti

È stato presentato, a Polistena, il libro L’estate del Golpe – 1973 , l’attentato a Mariano Rumor, Gladio, i fascisti. Tra Piazza Fontana e il compromesso storico della scrittrice e giornalista Stefania Limiti.

L’evento rientra nell’ambito della rassegna culturale Senza memoria non c’è futuro, organizzata dalla Fondazione Girolamo Tripodi.

La presentazione è stata aperta dall’intervento di saluto di Michelangelo Tripodi, Presidente della Fondazione Girolamo Tripodi, che ha ringraziato i presenti per la partecipazione; un particolare ringraziamento è stato rivolto al sen. Giuseppe Auddino e alla scrittrice Stefania Limiti. Tripodi ha espresso apprezzamento per il lavoro della Limiti che risulta sempre documentato, preciso e puntuale e ci offre un grande contributo per approfondire la nostra conoscenza e le nostre informazioni sugli aspetti più gravi ed inquietanti della storia della Repubblica con particolare riferimento alle vicende accadute nel secondo dopoguerra del Novecento.

In tal senso, un grande valore assume L’Estate del golpe, uno degli ultimi libri pubblicati  da Stefania Limiti, che si concentra sull’attentato alla Questura di Milano del 17 maggio 1973, focalizzando una delle stragi più gravi che hanno insanguinato l’Italia negli anni di quella stagione nella quale si sviluppò la strategia della tensione.

Il pregio di questo lavoro sta nell’aver messo in evidenza quello che finora è stato taciuto, dimenticato o occultato e cioè che la bomba lanciata dal neofascista Gianfranco Bertoli rappresentava un attentato fallito contro Mariano Rumor, ministro degli interni della DC, e all’epoca della Strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969 Presidente del Consiglio dei Ministri: la novità è che si tratta del primo e fino ad allora unico attentato conosciuto ad una delle più alte cariche dello Stato.

L’attentato della questura di Milano rappresenta una sorta di vendetta organizzata dalle organizzazioni eversive neofasciste perché Rumor all’indomani della strage di Piazza Fontana non aveva voluto proclamare lo stato di emergenza, richiesto dai gruppi neofascisti,  che comportava la limitazione di tutte le libertà personali e collettive e l’inizio del colpo di stato. Tripodi ha voluto sottolineare il ruolo negativo svolto da Israele che emerge in tanti passaggi, a cominciare dalla bomba utilizzata per l’attentato  che è di fabbricazione israeliana e dal fatto che l’attentatore Bertoli prima dell’attentato è stato a lungo ospitato in un kibbutz israeliano, dove è stato preparato per l’attentato. Tripodi ha voluto, infine, ricordare  cle l’Italia viveva in un regime di democrazia a bassa intensità, proprio perché si voleva in ogni caso impedire che il PCI andasse al governo e si potesse instaurare una stagione di rinnovamento del paese.

Subito dopo è intervenuto il sen. Giuseppe Auddino che, dopo i  saluti ed i ringraziamenti alla Fondazione Girolamo Tripodi, ha parlato della democrazia bloccata che  il nostro paese ha dovuto subire e del fatto che abbiamo sempre vissuto sotto tutela, con una Repubblica che non ha mai potuto esprimere liberamente le proprie scelte ed è stata costretta ad una condizione di sovranità limitata. Auddino ha ricordato gli altri incontri che si sono svolti con Claudia Pinelli, con Tommaso Minniti e con Paolo Cucchiarelli  e che sono tutti dentro un contesto che punta ad ricostruire un pezzo della nostra storia passata, a fare luce su vicende rimaste largamente oscure e a fornirci strumenti di conoscenza e di sapere e che sono fondamentali per sviluppare la coscienza critica, libera dal pensiero unico.

C’è poi stato l’intervento della prof.ssa Nelly Creazzo, già amministratrice del Comune di Polistena, che ha voluto esprimere un apprezzamento per il lavoro che si sta portando avanti ed ha sottolineato il decadimento della politica attuale con personaggi come la Meloni che sono espressione della peggiore destra fascista e che rappresentano un pericolo per la nostra democrazia.

Infine è intervenuta la scrittrice Stefania Limiti  che ha ringraziato la Fondazione Girolamo Tripodi per l’invito e l’accoglienza. Limiti ha raccontato di avere fatto questo libro soprattutto perché  è stata incuriosita dal silenzio della Democrazia Cristiana e anche di Mariano Rumor sull’attentato.  Attentare alla vita di un uomo di governo a quel livello, già Presidente del Consiglio, non era mai successo in Europa. Eppure la cosa strana è che nessuno ne ha mai parlato. Abbiamo avuto un silenzio omertoso sulla vicenda.

«Per questo ho deciso di approfondire questa cosa. La ricostruzione che ho fatto, parte da un episodio preciso: nell’ottobre 1973 casualmente a Padova il giudice Tamburino scopre che esiste la Rosa dei venti che è una struttura di militari e civili e si capisce che ci sono dietro anche dei legami con l’attentato a Rumor. Il giudice Tamburino mi ha raccontato  che un mese dopo che era stata scoperta la Rosa dei venti, Rumor lo ha chiamato lo ha invitato ad un incontro per sapere se era vero che, dietro l’attentato ai suoi danni, c’era questa struttura che si chiamava Rosa dei venti. Questo, insieme ad altri elementi, ci dice moltissimo e cioè che la DC si rende conto di essere essa stessa in difficoltà, perché è sotto il tiro dei settori neofascisti che erano stati infiltrati dentro lo Stato attraverso la Gladio, una struttura di controllo e di destabilizzazione, legata a doppio filo ai servizi americani».

«Nella DC, a seguito dell’attentato a Rumor ci fu il terrore derivante dal fatto che avevano capito che il SID, il servizio segreto e l’Arma dei Carabinieri  erano sfuggiti al loro controllo. In realtà, quindi, attorno all’attentato a Rumor e attorno a quel grande silenzio c’è una consapevolezza che viene fuori in tutta la sua drammaticità con l’intervento di Paolo Emilio Taviani, uomo molto importante della DC e  uomo di Gladio, che farà un pandemonio, dicendo: stiamo attenti perché qui i pericoli ci vengono da destra, altro che opposti estremismi. Infatti, fu proprio Taviani, da ministro degli interni,  a sciogliere Ordine Nuovo. L’attentato del 1973 è importante perché si apre una fase nuova: la DC si rende conto che deve trovare una strada, che deve guardarsi dai settori della destra golpista, che non può continuare l’altalena da una parte all’altra, tant’è che dopo la breve esperienza del governo Rumor, nel novembre 1974 torna Moro a capo del governo e la DC sostanzialmente ritorna nel campo del centrosinistra e fa la scelta di non portare l’Italia a destra. Da qui si arrivò poi al compromesso storico e sappiamo com’è andata a finire nel 1978 con l’assassinio di Aldo Moro e con il golpe forse più riuscito. Ma questa è un’altra storia». (rrc)

Ramificazioni festival, la danza d’autore arriva in Calabria

Prende il via domenica 29 ottobre la nuova edizione di Ramificazioni Festival, il primo festival della danza d’autore in Calabria. Un calendario itinerante, ricco di appuntamenti spalmati lungo 60 giorni, fino a dicembre 2023, che vedranno protagonisti nomi di primo piano e giovani emergenti del panorama nazionale e internazionale delle arti coreutiche.

18 spettacoli che coinvolgono 14 diverse compagnie, lungo 4 province e 6 città, che toccheranno i palcoscenici dei teatri più importanti della regione, come il Politeama di Catanzaro e il Rendano di Cosenza, quelli di giovani istituzioni teatrali, come l’Auditorium Comunale di Polistena (Rc), casa della compagnia Dracma, il Teatro Manfroce di Palmi (Rc) e il Metropol di Corigliano-Rossano (Cs), fino ad arrivare ad istituzioni culturali di pregio come il Museo Pitagora di Crotone e location istituzionali come il Palazzo della Provincia di Cosenza e Palazzo Garopoli a Corigliano -Rossano.

“Confini Uniti” è il concept che guida questa nuova edizione di Ramificazioni, che punta ad indagare il tema dei confini attraverso il concetto di ospitalità: «Se la macro vocazione di modello – festival è quella di avvicinare i confini territoriali, allora ci ricorderemo che il confine non è solo la sanguinante ferita tra due nazioni, l’illusione di un muro, di un filo spinato o solamente un ostacolo alle migrazioni» – sottolinea Filippo Stabile, direttore artistico del Festival – «Il confine è anche un fenomeno globale, presente nella vita di tutti noi, a prescindere da quanto le nostre vite scorrano vicine a un limite territoriale. L’arte ci permette di superare anche il limite del confine spingendoci ad osservare la linea che serpeggia su una mappa come una linea che pare cucire una ferita e non crearla, una linea che rendiconta l’itinerario di un viaggio e non il tracciato di una divisione: una linea che collega, anziché separare».

La nuova edizione di Ramificazioni prende il via domenica 29 ottobre all’Auditorium Comunale di Polistena (RC) con “Albatros” di Pablo Ezequiel Rizzo, spettacolo vincitore del Premio Cerati 2022, riconoscimento alla danza d’autore indetto proprio dallo stesso festival. Il 5 novembre nello stesso teatro è la volta di “Rer + Manbuhsa Double Bill”, una produzione di House of Ivona, per la regia e le coreografie di Pablo Girolami. Il 10 novembre al Teatro Manfroce di Palmi (Rc) in collaborazione con L’Aps Amici della Musica Manfroce arriva “Cultus”, ultima creazione di uno tra i più importanti coreografi italiani contemporanei, Roberto Zappalà, che con questo nuovo spettacolo ritorna prepotentemente alla sua danza ricca di contraddizioni creative, dai sapori carnali e delicati, musicali ma anche atonali, esplosivi ma anche poetici e intimi. Il giorno successivo, 11 novembre, all’Auditorium di Polistena è invece la volta di “Chat – Keep In Touch”, una produzione della compagnia Cornelia, con le coreografie di Nicolas Grimaldi Capitello, che esplora il cambiamento dei modi di vivere causato dall’utilizzo sfrenato dei social media.

Il 17 e 18 novembre, al Teatro Rendano di Cosenza prima e al Politeama di Catanzaro il giorno successivo, debutta in prima nazionale “Baroque Suite”, una coproduzione di Ramificazioni Festival e Orchestra Sinfonica Brutia, un atto unico per la danza contemporanea, le arti performative e la musica classica barocca, che vede in scena 30 musicisti diretti dal maestro Patrizio Germone con le incursioni elettroniche del maestro Francesco Perri, la Soprano Tonia Langella e un corpo di ballo di 30 elementi, provenienti dalle compagnie Create Danza (Cosenza), Colonna (Firenze) e Damnedancers (Roma). Una creazione ispirata al Barocco Europeo, che vuole mantenere tutta l’essenza di questo periodo storico immergendo il pubblico in uno spettacolo di suggestioni ed evocazioni, tra danza contemporanea e danze urbane e le arti performative aeree come la pole dance e il cerchio aereo.

Il programma prosegue il 24 novembre al Museo Pitagora di Crotone con “Chopiniana Carpe Noctem” di Create Danza in coproduzione con l’Associazione Quintieri di Cosenza, il 26 novembre a Polistena con due spettacoli in scena, “Welcome to my funeral” della compagnia Equilibrio Dinamico con coreografie di Brandon Lagaert e Daria Bianco (Ba) – spettacolo inserito all’interno del Focus Europa del festival – e “Sameval Coevo” di ResExtensa. Venerdì 1 dicembre, sempre a Polistena, saranno tre gli spettacoli ad avvicendarsi sul palco: “Zoologia” di Compagnia Oltrenotte, “Infieri” di Pierandrea Rosato e “Full bodies – Empty Spaces” di Create Danza.

Il 3 dicembre presso lo storico Palazzo Garopoli di Corigliano-Rossano (Cs) una serata dedicata ai duetti, in scena la compagnia romana Atacama con il suo spettacolo “La Danza Della Realtà” e la compagnia calabrese Create Danza con lo spettacolo “Trafitto da un raggio di sole”. Sempre a Corigliano-Rossano il 5 dicembre al Cinema – Teatro Metropol sarà la volta di “Anastasia”, co-produzione delle compagnie Equilibrio Dinamico e La luna nel letto, che prende in prestito la vicenda della donna che si finse Anastasia, figlia dell’ultimo zar di Russia per raccontare la mutevolezza dei ricordi reali e presunti di una donna intrappolata in quel sottile confine tra realtà e finzione, alla perenne ricerca di sé stessa. Il 15 dicembre a Palmi, al Teatro Manfroce, Ramificazioni Festival in collaborazione con l’Aps Amici della Musica Manfroce porteranno sul palco Spellbound Contemporary Ballet, un’altra tra le più accreditate compagnie di danza contemporanea italiane, con “Vivaldiana”, opera del coreografo Mauro Astolfi che nasce con l’idea di lavorare ad una parziale rielaborazione dell’universo di Vivaldi integrandolo con alcune caratteristiche della sua personalità di ribelle fuori dagli schemi.

Il 17 dicembre nuova tappa nella città di Cosenza nella cornice del Palazzo della Provincia, in scena la compagnia Create Danza insieme alla compagnia francese Cie Mf per un lavoro anch’esso inserito all’interno di Focus Europa, “Micro-Etnografie” vincitore del progetto ministeriale Boarding Pass Plus 22/23 che ha portato la compagnia a realizzare il proprio progetto artistico in Francia nella città di Lione. A seguire lo spettacolo “Perduta” a cura della compagnia Balletto di Calabria omaggio al suo coreografo Massimiliano De Luca prematuramente scomparso nell’ottobre 2023, collega e amico di tutto il team di Ramificazioni Festival. Il 21 dicembre nell’ultima tappa nella città di Polistena, la Compagnia Zappalà Danza andrà in scena con “Oratorio per Eva”, un parto che dal paradiso porta al caos dell’umanità, in una genesi di secondo grado dove la vera nascita di Eva e dell’umanità è quella del dopo la cacciata dal paradiso terrestre, quella della consapevolezza, della parola e del racconto.

Si chiude l’edizione 2023 nella città di Corigliano-Rossano, il 27 dicembre, con la produzione del coreografo Salvatore De Simone, splendido danzatore dell’attuale compagnia di Wayne McGregor a Londra, per la compagnia Create Danza: “Chopiniana Carpe Noctem” una performance di danza e musica dal vivo che vuole far immergere lo spettatore a stretto contatto con i performers, nella musica intramontabile di Chopin. (rcz)

POLISTENA (RC) – Sabato si presenta il libro “L’estate del Golpe”

Sabato 28 ottobre, a Polistena, alle 18, alla Comunità Luigi Monti, sarà presentato il libro L’estate del Golpe – 1973, l’attentato a Mariano Rumor, Gladio, i fascisti. Tra Piazza Fontana e il compromesso storico di Stefania Limiti.

L’evento rientra nell’ambito della rassegna culturale Senza memoria non c’è futuro della Fondazione Girolamo Tripodi.

L’evento sarà aperto dai saluti di Michelangelo Tripodi, presidente della Fondazione. Intervengono Giuseppe Auddino, insegnante e già senatore, e Giancarlo Costabile, docente Pedagogia dell’Antimafia all’Unical. Sarà presente l’autrice.

Il lavoro di Stefania Limiti ha il grande pregio di mettere al centro un attentato gravissimo, avvenuto proprio 50 anni fa, che però, seppur dirompente per la sua violenza, è rimasto troppo a lungo in penombra. Forse perché fallito, per la mano incerta del killer. Ma fu una strage.

Quel 17 maggio 1973 a terra, davanti al portone della questura, restarono quattro morti e quarantacinque feriti, vittime innocenti.

Non è uno scherzo attentare alla vita di un politico di tale rilievo, e quasi riuscirci. È un’azione carica di implicazioni anche per il valore simbolico dell’obiettivo: non solo per le sue alte funzioni – ministro dell’Interno in quel momento, già̀ presidente del Consiglio quando scoppiò la bomba in piazza Fontana, per cinque anni segretario della Dc –, ma anche per essere egli stesso, Mariano Rumor, con la sua persona e la sua storia, un’espressione, della classe politica che si era fatta Stato.

L’attentato alla questura di Milano contro Mariano Rumor, compiuto da un neo fascista che si fingeva anarchico fu una tappa di un ambizioso (e pretenzioso) piano che si doveva completare con il golpe programmato per l’estate del 1973.

Raccontando la storia che ruota attorno all’attentato contro Mariano Rumor, l’autrice si occupa di una serie di eventi che vanno dalla strage di Piazza Fontana del 1969 agli attentati del 1974, fornendo informazioni e notizie di prima mano che tracciano il quadro inquietante di una stagione nera, nel vero senso della parola,  della storia italiana. (rrc)

POLISTENA (RC) – Gli appuntamenti fino al 31 ottobre di Dracma

È un fine mese all’insegna delle arti, quello che Dracma – Centro Sperimentale d’Arti Sceniche ha in programma con la rassegna Teatro Chiama Terra, all’Auditorium Comunale di Polistena.

Un cartellone ricchissimo quello di Dracma, che è un viaggio nelle arti tra musica, danza, prosa, teatro per famiglie, dove trovano spazio grandi nomi del teatro italiano e giovanissimi artisti già affermati che si avvicenderanno nel corso di questi mesi sul palcoscenico di Polistena, con pièce riconosciute e apprezzate dalla critica nazionale e dal grande pubblico.

Una stagione ambiziosa e contemporanea che rinnova l’urgenza di tenere uno sguardo attento alle nuove proposte del teatro contemporaneo ampliandolo alle proposte offerte del mondo della danza e della ricerca in ambito musicale, in un’ottica di creazione continua di nuovo pubblico e di contaminazione dei linguaggi scenici.

Domani sera, infatti, è in programma Peppino Mazzotta in Radio Argo: una produzione Rossosimona, vincitore del premio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro 2001 e del Premio Annibale Ruccello 2012. Una coraggiosa impresa drammaturgica che è una densa partitura con una forte evocazione libertaria e ribelle che risulta tuttavia, miracolosamente fedele ai materiali classici di riferimento.

Il 29 ottobre al via la sezione dedicata alla danza in collaborazione con Ramificazioni (unico riconosciuto dal MIC) il festival della grande danza d’autore. Arriva Albatros: l’opera del coreografo argentino Pablo Ezequiel Russo, Premio Cerati 2022. Traendo ispirazione dalla teoria cyborg della biologa e filosofa Donna Haraway, l’intera danza sfrutta l’androginia e la somiglianza dei performer per inaugurare un nuovo modo di pensare l’identità sessuata, superando la maniera dualistica di contrapporre il maschile al femminile.

Il 31 ottobre infine il concerto di Antonello Salis & Simone Zanchini: due funamboli della fisarmonica e prestigiatori dell’improvvisazione, artisti protagonisti assoluti della scena jazz internazionale. (rrc)