L’OPINIONE / Mario Mega: Spostamento porto traghetti di Villa San Giovanni obiettivo primario

di MARIO MEGA –  Sono numerosi in questi ultimi giorni gli amici che mi sollecitano una risposta alle critiche avanzate da un rappresentante di Caronte&Tourist e da qualche esponente politico di Villa S.Giovanni e di Reggio Calabria sulle procedure di formazione del DPSS.

Devo dire che faccio fatica a trovare una motivazione a rispondere su temi che ho già trattato anche pubblicamente considerato che le critiche appaiono più legate ad una difesa di interessi aziendali ovvero a scarso approfondimento della normativa e dei documenti ufficiali piuttosto che ad una reale volontà di confronto.
Un elemento tuttavia mi spinge a tornare sull’argomento ed è quello che vorrebbe mettere in primo piano la circostanza che lo spostamento del porto traghetti a sud dell’attuale sia un obiettivo assente dalla programmazione dell’AdSP. Tutt’altro!
Sin dai primi giorni dell’AdSP questo è stato uno degli obiettivi strategici primari, come fra l’altro anche riportato nel Piano Operativo Triennale approvato ad agosto 2020, unito a quello non meno importante di dare un immediato contributo migliorativo delle attuali condizioni di attraversamento dei passeggeri a piedi sia dei traghetti che dei mezzi veloci.
Si tratta ovviamente, ma forse non per tutti, di due partite che vanno giocate contemporaneamente e non alternativamente perchè con scenari temporali completamente differenti. Qualsiasi cosa ne pensino pseudo-esperti di portualità il nuovo porto a sud non si può fare senza che sia previsto nel Piano Regolatore Portuale e questo ultimo non si può fare senza che sia stato approvato il DPSS.
Il miglioramento della attuale infrastruttura, invece, è procedura molto più semplice e che può consentire in tempi molto rapidi quel potenziamento del numero di ormeggi per i mezzi veloci e la realizzazione di una stazione marittima collegata alla stazione ferroviaria per un concreto miglioramento dei servizi ai passeggeri che tutti auspicano senza tuttavia creare le condizioni perché si possa procedere speditamente.
La procedura di formazione del DPSS è stata rallentata, fra l’altro, dalla difficoltà di condividere una visione unitaria proprio con i rappresentanti del Comune di Villa S.Giovanni che solo al termine della precedente consiliatura, dopo quasi un anno di discussioni, giunsero all’approvazione di un documento di indirizzo che la nuova ha immediatamente sconfessato.
Se qualcuno pensa che esistano scorciatoie alle ordinarie procedure di realizzazione di importanti infrastrutture oppure che si possano utilizzare i disagi decennali dei passeggeri appiedati come arma di ricatto per accelerare i tempi sta facendo un torto alla propria intelligenza e certamente non ci aiuta a raggiungere entrambi gli obiettivi che ci siamo posti.
Protestare contro il mancato utilizzo delle risorse del Pnrr vuol dire poi non conoscere le regole di utilizzazione di quei finanziamenti per cui occorre disporre di progettualità quasi cantierabili se si vogliono rispettare i termini.
Ma se non esiste nemmeno la previsione nel Piano Regolatore Portuale come si fa a parlare di progetti e di tempi di cantierizzazione? Veramente qualcuno crede che il problema dello spostamento del porto a sud sia di tipo economico? Mi è stato detto che proprio a Villa S.Giovanni ci sono da anni risorse per realizzare il polmone di stoccaggio ed un nuovo collegamento con l’autostrada a supporto proprio dello spostamento del porto a sud ma che nulla è stato ancora fatto nemmeno a livello progettuale. Non sarebbe il caso di cominciare a chiedersi come mai tutto questo accade invece di alzare polveroni contro chi, finalmente, sta mettendo in campo risorse ed energie per cambiare lo status quo?
Concludo precisando un altro aspetto che appare curioso in questa vicenda. Vengo accusato di operare in maniera autoreferenziale e senza consultare gli operatori ma forse il vero problema è che non siamo d’accordo sul significato della parola “consultazione”.
Mi risulta che mai nessuno, prima di ora, abbia fatto così tanto uso dello strumento della consultazione pubblica nell’amministrazione dei porti dell’Area dello Stretto consentendo su temi fondamentali non solo agli operatori del settore ma anche ai cittadini di dare il proprio contributo.
Attenzione però! Per i regolamenti dell’Unione Europea oltre che per le norme italiane consultazione vuol dire consentire ai portatori di interesse di fornire contributi ai processi decisionali. Se qualcuno pensa che consultazione sia invece dover fare riunioni ristrette con alcuni portatori di interessi privati per ricevere istruzioni su come procedere allora non ha capito che è fuori strada e che il sottoscritto non si presterà mai a questi giochini.
Nessuna volontà quindi da parte nostra di peggiorare i già alti impatti negativi su Villa S.Giovanni che sono causati da una modalità di gestione dell’imbarco/sbarco dei traghetti privati che è calibrata sull’operatività dei traghetti e non sulle esigenze del passeggero o degli abitanti. Ci sono interventi che già all’attualità potrebbe ridurre le criticità impedendo per esempio che la viabilità urbana sia utilizzata come area di sosta dei mezzi in attesa dell’imbarco una volta che il piazzale in concessione è saturo. Abbiamo chiesto all’Amministrazione Comunale di discuterne ma non siamo stati presi in considerazione. Come mai?
Tra qualche settimana saranno attivati nuovi collegamenti con i mezzi veloci tra Messina, Villa S.Giovanni e le Isole Eolie. Qualcuno si rende conto in che condizioni dovrà operare il nuovo vettore? Per quanto tempo i passeggeri appiedati, pendolari e turisti, dovranno restare utenti di serie B?
Oggi ci sono le condizioni per realizzare veramente lo spostamento a sud degli approdi per le navi traghetto. Tutte! Sia quelle che oggi operano nelle banchine in concessione che quelle che utilizzeranno le banchine pubbliche. Finalmente si potrà avere un porto pubblico efficiente e gestito secondo le regole e nel rispetto della concorrenza tra gli operatori. O forse questo è il vero problema? (mm)

Portualità, Movimento Civico: È urgente creare un Osservatorio Permanente sul traffico nello Stretto

Il Movimento Civico di Villa San Giovanni, ha ribadito la necessità e l’urgenza di realizzare un Osservatorio permanente sul traffico nello Stretto, a livello Portuale.

«Avevamo favorevolmente accolto l’iniziativa della sindaca, Giusy Caminiti – si legge nella nota – di aprire al contributo pubblico, nei due giorni precedenti l’analoga iniziativa, questa dovuta per legge, dall’Autorità Portuale in merito al DPSS, perché riportava al centro del dibattito non solo la difesa e lo sviluppo dei “beni comuni” ma, soprattutto, il tema della democrazia veramente partecipata. E la nostra convinta e appassionata partecipazione è attestata dall’immediata reazione del Presidente Mario Mega».

«Abbiamo, però – prosegue la nota – preso anche atto che l’iniziativa della sindaca è stata vanificata dai due incontri con i Consiglieri di maggioranza e minoranza, vale a dire il Consiglio Comunale, senza che fossero invitati, quanto meno, i rappresentanti dei gruppi o i singoli che avevano presentato documenti, mortificando quell’impegno partecipativo che avrebbe dovuto portare una ventata di novità sul fronte democratico».

«Non facciamo alcuna polemica – viene evidenziato – ma vogliamo ricordare come vi sia più di un 40% di cittadini che da questo Consiglio Comunale non si sentono rappresentati e che iniziative come quelle del dibattito pubblico avrebbero potuto iniziare a riconciliare con la politica amministrativa, perfezionando quel principio inalienabile secondo cui la democrazia diventa la ricerca del più ampio consenso solo se si abbandona la logica delle scelte di “palazzo”. Vero è, infatti – e lo diciamo senza autocompiacerci – che anche la decisione di un “Consiglio Comunale in forma privata” ha subito gli effetti delle nostre osservazioni, poiché occasionali incontri hanno fatto mutare la prospettiva di alcuni, così come quelle osservazioni hanno di fatto ribaltato la concezione antistorica che linee e tratteggi costituiscano una fase progettuale, senza studi approfonditi di scenario». 

«Siamo convinti che mai più verrà ripetuta l’esperienza di un “palazzo” – continua la nota – che si riunisce in privato, così come siamo contenti di avere contribuito all’affermazione di una netta contrarietà del Consiglio Comunale all’ipotesi prospettata dall’AsPS. E però, dopo oltre 30 anni di totale disimpegno sul fronte dei trasporti e dell’assetto urbanistico territoriale della politica, diventa necessario aprire una sessione propositiva, in grado di dare utili indicazioni ai cittadini, all’Autorità di Sistema Portuale, alla Regione ed al Mims».

«I trasporti sullo Stretto di Messina, per complessità, varietà e molteplicità di competenze – viene ricordato – rappresentano un “unicum” a livello internazionale, e il modo con cui, la politica che si è succeduta in questi anni ha deciso di non affrontare l’argomento, rappresenta un tradimento all’intera area, pur in presenza di  normative che traccia con precisione i contorni di un settore strategico e che risponde in modo puntuale alla domanda secondo cui l’intero ambito dei trasporti non possa essere spostato verso o nei pressi del torrente Bolano».

«Il Porto Storico – conclude la nota – è un caposaldo e non può essere delocalizzato perché adempie ad una funzione precisa! E allora la domanda è, se sia opportuno il consumo di altro territorio, non importa se di Villa o di Reggio o se occorra minimizzare gli interventi, riducendo quanto più possibile l’uso del territorio. È una scelta strategica e politica che va ad incidere anche sulla difesa della costa e sui problemi di erosione ma è una scelta che deve essere fatta, qui ed ora, attraverso il contributo di chiunque abbia qualcosa da dire e, soprattutto, avendo in mano analisi, studi, elaborazioni e prospettive che tengano conto dei diversi scenari e che solo un Osservatorio Tecnico Permanente e pubblico può fornire».

L’OPINIONE / Mario Mega: Facciamo chiarezza sul Porto di Villa San Giovanni

di MARIO MEGA – La procedura per la formazione del DPSS ha innescato per il Porto di Villa San Giovanni un intenso dibattito a livello locale con produzione di dichiarazioni a mezzo stampa di vari soggetti che richiedono qualche chiarimento da parte nostra.

Credo che preliminarmente sia bene evidenziare lo stato di arretratezza dello scalo calabrese con livelli di qualità dei servizi per i passeggeri molto bassi di cui però stranamente nessuno si è accorto o quanto meno per cui nessuno ha fatto nulla negli ultimi decenni. Gli impatti del traffico sulla città sono evidenti ma altrettanto lo sono le condizioni in cui gli utenti del porto devono affrontare il traghettamento con le auto ma ancora di più l’attraversamento pedonale a mezzo di traghetti e mezzi veloci.
Sin dal primo momento dell’istituzione della AdSP dello Stretto il tema della criticità del Porto di Villa San Giovanni è stato posto al centro delle nostre attività con l’attivazione di due linee di intervento. La prima per dare un decisivo contributo al miglioramento delle condizioni di transito dei passeggeri appiedati e l’altra per avviare la realizzazione del nuovo porto a sud.
Chi pensa di poter far coincidere le due cose temo che ne sappia poco di portualità oppure vuole continuare a perpetuare una situazione di precarietà che ovviamente danneggia solo gli utenti. Per i mezzi veloci oggi è disponibile nel porto un solo ormeggio, ricavato in una invasatura destinata alle navi ferroviarie, oggettivamente inadeguato non fosse altro perché costringe i passeggeri allo sbarco dalle navi al ponte superiore rispetto a quello di imbarco a Messina con la conseguente necessità di trasportare, senza alcun supporto o accorgimento, i propri bagagli attraverso le scale interne. Tutto questo con buona pace di persone anziane e disabili e senza che nessuno negli ultimi anni abbia fatto nulla per modificare questa condizione.
A brevissimo, poi, la Regione Sicilia farà partire i nuovi servizi di collegamento con i mezzi veloci tra la Calabria e le Isole Eolie che non saranno più stagionali e che aumenteranno anche di frequenza con la necessità di rendere disponibili ulteriori ormeggi all’attualità inesistenti. Per i traghetti, invece, sono disponibili quattro scivoli in concessione ad un privato ed uno solo pubblico con tutte le limitazioni che questo comporta per un efficace utilizzo dello scalo come ormai è evidente a tutti.
Per non parlare della circostanza che i passeggeri appiedati che arrivano con il treno e devono attendere la coincidenza con i mezzi veloci o con i traghetti devono attendere alle intemperie ovvero affrontare un percorso ad ostacoli per arrivare agli imbarchi. Tutto questo ha necessità di interventi immediati e per tale ragione ci siamo impegnati producendo, insieme ad Rfi, un progetto preliminare che prevede il potenziamento del numero degli ormeggi dei mezzi veloci (dall’unico attuale a quattro nella nuova configurazione), la realizzazione di una stazione marittima direttamente collegata alla stazione ferroviaria ed agli imbarchi ed il potenziamento anche del numero degli ormeggi pubblici per traghetti che consentirà di gestire sia le fasi di manutenzione dell’ ormeggio ordinariamente operativo ma anche di assicurare un possibile potenziamento delle corse nei periodi di picco di traffico estivo.
Per questo intervento sono state già individuate le risorse e le attività progettuali sono in corso al fine di poter consentire la più veloce cantierizzazione possibile attesa la straordinaria urgenza di eliminare tutte le criticità evidenziate. Come è facilmente comprensibile, quindi, non è certamente questo il nuovo porto di Villa San Giovanni per realizzare il quale occorre intanto attivare la necessaria pianificazione urbanistica che, stranamente, in tanti anni non ha mai visto la luce.
Questo è il vero problema di cui molti non considerano le conseguenze. Oggi non si può avviare la progettazione del nuovo porto a sud, dove trasferire tutti gli ormeggi dei traghetti esistenti nel porto attuale, se prima non si stabilisce, con il nuovo Piano Regolatore Portuale, la localizzazione.
La realizzazione di un nuovo porto comporta non solo la realizzazione degli scivoli di ormeggio, come purtroppo sembra essere convincimento diffuso sullo Stretto e non solo a Villa San Giovanni, ma la realizzazione dei piazzali di preimbarco, dei collegamenti con la viabilità primaria e di ogni altro accessorio e servizio che dovrà rendere l’operatività portuale accogliente, sicura, fluida e senza impatti per il territorio.
Per fare questo lo Stato pianifica, tenendo conto in primis le esigenze degli utenti e dei territori, realizza e poi decide se gestire direttamente o far gestire ai privati. Non ci sono altre strade! A chi richiama, in questi giorni, il rispetto della Costituzione confermo che siamo sulla stessa lunghezza d’onda solo che noi siamo impegnati anche al rispetto di tutte le leggi di settore e soprattutto alla ricerca di soluzioni che assicurino il pieno soddisfacimento degli interessi pubblici in gioco e la creazione di reali condizioni di libera concorrenza per i vettori dei vari servizi di traghettamento.
Da qui la necessità di arrivare quanto prima alla approvazione del DPSS senza cui non sarà possibile redigere il nuovo Piano Regolatore Portuale. Ripeto, chi pensa di cercare scorciatoie a questo percorso amministrativo previsto dalla norme forse vuole solo continuare a mantenere il Porto di Villa San Giovanni nelle attuali condizioni e questi, certamente, non siamo noi. Spero che questi chiarimenti, ora resi pubblici a tutti, servano a riportare la discussione nell’alveo corretto evitando strumentalizzazioni che danneggiano solo gli utenti ed i cittadini di Villa San Giovanni.
I percorsi attivati sono quindi due e devono procedere parallelamente. Da un lato occorre approvare il DPSS che preveda non solo la realizzazione del nuovo porto traghetti a sud dell’attuale ma soprattutto lo spostamento in questa nuova localizzazione di tutte queste attività e la restituzione delle aree oggi occupate dai traghetti privati agli usi urbani.
A valle del DPSS potrà essere redatto il Piano Regolatore Portuale che stabilirà esattamente la posizione, la forma e le caratteristiche delle nuove darsene che a quel punto potranno essere progettate e realizzate. Nel frattempo non si possono lasciare i passeggeri con gli attuali servizi, praticamente inesistenti, ed ecco perché occorre intervenire subito sul layout del porto attuale potenziando gli ormeggi pubblici, sia per i mezzi veloci che per i traghetti, e realizzazione una moderna stazione marittima.
La nuova Amministrazione Comunale ci ha chiesto di lasciare libero completamente il Lido Cenide, perché ritiene di voler riassorbire anche quello nel futuro alle funzioni urbane e noi abbiamo trovato una nuova soluzione progettuale, altrettanto valida, che rimane all’interno dell’attuale ambito operativo portuale.
Il confronto, come si vede, è non solo necessario ma utile ma poi bisogna decidere perché rispondere alle esigenze degli utenti è un obbligo non più rinviabile. Strategia e tattica devono andare di pari passo se si vuole realizzare veramente il cambiamento. D’altra parte non averlo fatto sino ad ora ha prodotto questa situazione in cui si parla, si delibera, si decide ma poi alla fine nulla cambia.
Noi siamo convinti, documenti alla mano, che nessuno più di noi si sia interessato al porto negli ultimi anni mettendo in campo progettualità e strategia per lasciare alle spalle decenni di disattenzione ed incuria che non hanno certamente agevolato nè i passeggeri nè i Villesi ma che hanno comunque consentito aumenti di traffico sempre più elevati con le conseguenze ambientali sotto gli occhi di tutti. (mm)

I consiglieri comunali di Villa: d’accordo su spostamento a Sud degli approdi

I consiglieri comunali di minoranza di Villa San Giovanni, Marco Santoro, Filippo Lucisano, Daniele Siclari, Stefania Calderone, Domenico De Marco, «con soddisfazione accogliamo la volontà del sindaco Giusy Caminiti, di confermare lo spostamento a Sud degli approdi».

L’amministrazione comunale, infatti, lo scorso 1° settembre ha ritenuto inaccettabile il progetto proposto dall’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto riguardo al potenziamento dell’attraversamento del traffico nello Stretto con la localizzazione di approdi/scivoli a nord dell’attuale stazione marittima, nell’area cosiddetta ex lido Cenide.

«Come avevamo già dichiarato nel documento presentato nel Consiglio Comunale del 5 agosto u.s. a firma di tutta la minoranza – hanno spiegato i consiglieri – noi non abbiamo dubbi sul fatto che realizzare nuovi approdi nell’ex lido Cenide, sia per le grandi navi, come per i mezzi veloci, peggiorerebbe la qualità della vita dei cittadini villesi, che da troppi anni sono costretti a vivere in una Città attraversata da milioni di tir ed auto che producono inquinamento ambientale ed acustico, causa di tumori e malattie. In Consiglio Comunale avevamo ribadito la necessità di condivisione su un argomento così importante per il territorio di Villa San Giovanni per affrontare i temi legati allo sviluppo del nostro porto».

«Ci aspettavamo che l’Ing. Mario Mega, presidente dell’AdSP dello Stretto, studiasse con attenzione il Decreto emergenza – si legge nella nota della minoranza – che era ed è il primo documento su cui il Presidente, insieme ai responsabili della Proger SpA di Roma, Dinamica Srl di Messina e Systematica Srl di Milano, avrebbero dovuto tenere conto nell’elaborazione del Documento di Programmazione del Sistema Portuale dello Stretto, così come avrebbero dovuto tenere conto della Transizione Ecologica dei Trasporti e della Logistica e l’Intermodalità. Ci aspettavamo che il Presidente Mega, uomo scelto dal Governo, desse un grande aiuto per risolvere in maniera definitiva la questione dell’attraversamento cittadino di tutto il traffico da e per la Sicilia».

«Confermiamo l’importanza della condivisione con la maggioranza – è stato ribadito – quando al primo posto c’è il benessere della Città, continuando a persistere i gravissimi problemi di traffico determinati dall’attraversamento del centro cittadino. La Città di Villa San Giovanni e tutti i Sindaci che negli ultimi 30 anni l’hanno amministrata hanno posto come primo obiettivo, per spostare il traffico della Città, gli approdi a Sud. Siamo convinti che non si debbano realizzare i nuovi scivoli all’ex lido Cenide se vogliamo veramente migliorare l’attraversamento nello Stretto con conseguenze positive sul benessere dei cittadini e ridurre l’inquinamento».

«Unica soluzione alternativa – ha continuato – è quella di prevedere la realizzazione degli approdi a sud per il traghettamento, la bretella di collegamento e della connessa viabilità tra i polmoni di stoccaggio a monte e le nuove strutture portuali. Già il Commissario per l’Emergenza Ambientale, individuato dal Governo, per risolvere la problematica dell’attraversamento cittadino di Tir, nella persona del Prefetto di Reggio Calabria insieme al Comitato per l’emergenza ambientale, avevano lavorato sullo spostamento degli approdi a Sud».

«La stessa Regione Calabria – viene spiegato – aveva finanziato la Bretella di collegamento tra il Polmone di stoccaggio ed i nuovi Approdi a Sud. Illustri tecnici, professori universitari, autorevoli ingegneri, che in questi anni hanno affrontato il problema del grande inquinamento ambientale ed acustico che la Città di Villa San Giovanni deve sopportare, hanno tutti convintamente sostenuto la necessità di spostare gli approdi a sud».

«È necessario tracciare una strada con passi significativi e azioni concrete – hanno spiegato i consiglieri – consentendo alla cittadinanza, nel prossimo futuro, di fruire nuovamente delle aree del nostro porto, ripensando, a livello programmatico, allo sviluppo di un vero e proprio terminal che possa essere funzionale e in grado di sostenere e supportare in termini di servizi l’enorme afflusso dei passeggeri. Pensavamo che questa volontà da tutti condivisa, non fosse mai messo in dubbio, anzi ne eravamo certi, in quanto questa tesi non è mai stata messa in discussione. Ci siamo fortemente battuti e nel leggere il comunicato apprendiamo che molte delle proposte da noi formulate sono state già condivise della maggioranza, prima ancora di confrontarci in consiglio comunale».

«Avevamo comunicato – si legge – che è necessario determinarsi per la realizzazione della bretella di collegamento tra lo svincolo autostradale, l’area di accumulo ed i nuovi piazzali di imbarco per il decongestionamento della viabilità cittadina, la realizzazione di nuovi banchinamenti e piazzali operativi per la delocalizzazione delle attività di cabotaggio e l’implementazione degli ormeggi. Fino a quando il Presidente Mega, insieme alla società incaricata di redigere il D.P.S.S., ritiene necessario aggiungere altri due approdi nel centro cittadino aumentando e non diminuendo i problemi ambientali e di traffico che la città si vede costretta a sopportare da anni!».

«Per tutto quanto sopra illustrato – si legge ancora – chiediamo al sig. sindaco di non avere dubbi nel valutare la localizzazione degli attracchi dei mezzi veloci, per quanto ci riguarda tutto deve essere spostato a sud. La necessità di contrastare con maggior vigore il processo di cambiamento climatico è condivisa, sia dai governi, sia dall’opinione pubblica. Il mondo dei trasporti è chiamato a fare la sua parte e per questo il trasporto intermodale nelle sue forme più diffuse (ferro-gomma e mare-gomma) rappresenta una valida opportunità per raggiungere l’obiettivo di contenere il più possibile le emissioni nocive generate dal trasporto».

1«La Commissione Europea ed i Governi nazionali – hanno proseguito – per agevolare il consolidamento di sistemi di trasporto sostenibili hanno varato ingenti programmi e misure di sostegno rivolte soprattutto al potenziamento del trasporto ferroviario. Ribadiamo che la nuova proposta formulata dall’AdSP dello Stretto non lascia ben sperare, siamo sicuri che si possa affrontare l’annoso problema ed arrivare a deliberare sull’utilizzo e sulla fruizione delle aree portuali, con una condivisione per la realizzazione di un nuovo modello di sviluppo sostenibile per Villa San Giovanni».

«Siamo felici di sapere che la volontà dell’Ente – hanno continuato – è di stralciare dal D.P.S.S. il molo sottoflutto, scelta che condividiamo, come condividiamo che nel più breve tempo possibile sia mandato a gara il Polmone di Stoccaggio con relativo Autoporto e La informiamo Sig. Sindaco che faremo tutto quanto sta nelle nostre possibilità per contattare il Governatore della Regione Calabria Roberto Occhiuto per sottoporgli il progetto della Bretella di Collegamento (in passato già finanziata) che va dal polmone di stoccaggio ai nuovi e futuri approdi a sud».

«Infine, condividiamo la mancanza di un metodo tecnico-scientifico – hanno concluso – in quanto l’ipotesi progettuale non è ad oggi supportata da studi preliminari, progetto di prefattibilità, studi che comprovino la necessità di ulteriori approdi nel centro cittadino per il traffico dei mezzi da e per la Sicilia». (rrc)

Il sindaco Caminiti di Villa S. Giovanni: Proposta dell’Autorità dello Stretto manca di metodo tecnico-scientifico

Il sindaco di Villa San Giovanni, Giuseppina Caminiti, ha evidenziato come «la proposta avanzata dall’Autorità di Sistema dello Stretto nelle due successive ipotesi progettuali del 27 luglio (poi protocollata l’1 agosto 2022) e del 25 agosto non tiene conto delle posizioni già espresse al presidente Mario Mega con riguardo all’inaccettabile potenziamento dell’attraversamento del traffico nello Stretto con la localizzazione di approdi/scivoli a nord dell’attuale stazione marittima, nell’area cosiddetta ex lido Cenide».

«Quella dell’amministrazione comunale non è una posizione di oggi, perché la stessa è già stata espressa il 27 luglio a poche ore dal focus e anche durante la seduta del consiglio comunale del 5 agosto, sia nelle comunicazioni del sindaco al civico consesso sia nella discussione del punto all’ordine del giorno» ha detto il primo cittadino, ribadendo «la mancanza di un metodo tecnico-scientifico, in quanto l’ipotesi progettuale non è ad oggi supportata da studi preliminari, progetto di prefattibilità, studi che comprovino la necessità di ulteriori approdi per il traffico dei mezzi da e per la Sicilia, studio di manovrabilità, batimetriche interne ed esterne all’area portuale, solo per dirne alcune».

«Ma soprattutto – ha aggiunto – ribadiamo che l’interesse della comunità villese è quello di essere finalmente liberata dall’attraversamento intraurbano che ha reso la Città schiava di un sistema trasportistico inadeguato e non più sostenibile: la Città ha chiesto e continua a chiedere lo spostamento degli approdi a sud nelle immediate adiacenze del porto ferroviario con il ripascimento della spiaggia di Acciarello e, conseguentemente, la restituzione degli attuali attracchi in concessione alle società private di navigazione per ampliare l’area diportistica e la restituzione dei piazzali autostradali come polmone a verde».

«Queste sono le posizioni da noi espresse già – ha proseguito – e questo è il contributo su cui lavoreremo per presentarlo all’Autorità di Sistema dello Stretto dopo aver acquisito le proposte/osservazioni dei portatori di interesse ed esserci confrontati con la minoranza consiliare.  Già il 27 luglio abbiamo chiesto all’Autorità Portale dello Stretto di impegnare le somme a sua disposizione (30milioni di euro) nella progettazione del porto a sud e negli investimenti propedeutici alla realizzazione dei nuovi approdi a sud, perché anche quella soluzione dovrà essere supportata da una corretta analisi costi benefici, in termini non soltanto trasportistico-economici, ma anche e soprattutto ambientali, di salvaguardia della costa e della spiaggia di Acciarello, di un nuovo modello di sviluppo sostenibile per Villa San Giovanni».
«Così come già allora e già in consiglio comunale – ha specificato – abbiamo chiarito che la strada per l’autoporto di Castelluccio è già tracciata: l’ente già ha un progetto definitivo che dovrà essere mandato a bando in forma integrata con i fondi residui del Decreto di Emergenza ambientale. Aver in data 5 agosto deliberato in giunta per il concorso di idee per la trasformazione del molo sottoflutto in approdo/porticciolo turistico è anch’essa una indicazione precisa della volontà di quest’amministrazione comunale: realizzare l’opera attingendo ad un successivo finanziamento perché diventi per la Città occasione di sviluppo turistico, economico ed occupazionale.
Sugli interventi riguardo all’autoporto e riguardo all’area del molo sottoflutto il presidente Mega ha già preso atto della volontà dell’ente, assicurando che gli stessi sarebbero stati stralciati dal DPSS».
«Stiamo valutando la proposta – ha riferito il sindaco Caminiti – sulla localizzazione degli attracchi dei mezzi veloci nell’area dell’ex lido Cenide per l’implementazione dei servizi ai passeggeri, così come la costruzione di una nuova stazione marittima in quel sito (anche a servizio della Città): la continuità con la Sicilia e le Isole Eolie interessa anche Villa che, peraltro, avrà a poche decine di metri un’area di sosta multimodale in via Mazzini.   Se l’Autorità ha fretta, la Città no! Soprattutto dopo aver per quarant’anni atteso risposte: abbiamo chiesto la proroga al 15 ottobre del termine di presentazione dei contributi (inizialmente fissata al 15 settembre) sulla base della nuova documentazione fatta pervenire lo scorso 25 agosto».
«Ci faremo trovare comunque pronti – ha concluso – assieme alla minoranza, durante i lavori del prossimo consiglio comunale e avendo acquisito il contributo dei villesi, certi che quest’ultimo non mancherà.
Questa è una fase pre procedimentale ma che riteniamo fondamentale per arrivare alla fase decisionale dopo aver coinvolto, come è corretto che sia, il civico consesso e la Città in tutte le sue anime e componenti». (rrc)