REGGIO – Centro Comunitario Agape: Risolvere i problemi strutturali del quartiere di Arghillà

Il Centro Comunitario Agape, guidato da Mario Nasone, è tornato a parlare dei gravi problemi strutturali che interessano il quartiere di Arghillà di Reggio Calabria, che attendono di essere risolti.

Nello specifico, si tratta del problema dell’acqua che, con l’arrivo dell’estate, si ripresenta, e il tema della regolarizzazione degli alloggi e la fine conclusione delle occupazioni abusive.

Il Centro, infatti, ha ricordato che «nel 2017 si era tenuto nei locali della Piazzetta di Arghillà Nord, il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, presieduto dal Prefetto Michele Di Bari, con la partecipazione dei vertici delle forze dell’ordine, del sindaco Giuseppe Falcomatà, tutte autorità che avevano voluto incontrare i cittadini di Arghillà, esasperati dalla lunghissima crisi idrica ed alle prese con le quotidiane problematiche di vivibilità e ordine pubblico. Un incontro  per dare un segnale estremo di attenzione da parte delle istituzioni, e per ascoltare dalla viva voce dei cittadini il disagio che in quella occasione è stato letteralmente urlato da parte delle famiglie residenti».

«All’incontro, promosso da Libera e dal Centro Comunitario Agape, avevano partecipato  cittadini e associazioni riunite del Coordinamento di Quartiere e nella parrocchia , nonché altri soggetti istituzionali, quali i vertici al completo dell’Aterp. In quella occasione il Prefetto aveva assunto tre impegni, ossia istituire un Tavolo con la partecipazione dell’Aterp, del Comune e della Prefettura che potesse  “fotografare” la situazione esistente degli alloggi, programmare gli interventi urgenti, nonché dare la possibilità di regolarizzare le posizioni e le utenze; dare pratica attuazione all’esigenza più volte espressa oggi, sia da parte di Libera che dal Coordinamento di Quartiere, per un “Patto di legalità e sviluppo”, che legasse  le istituzioni e i cittadini in un percorso virtuoso dove ognuno facesse  la propria parte, garantendo   i servizi essenziali , come l’acqua, l’igiene e l’illuminazione rivendicati  a gran voce; attivare un presidio fisso, di un commissariato di P.S: da allocare C/o il centro polifunzionale di Arghillà nord a tutela delle discariche da bonificare. Il Prefetto aveva  concluso prendendo l’impegno a riconvocare  il Comitato di nuovo ad Arghillà Nord per verificare lo stato di attuazione delle attività previste per la “rinascita” del quartiere».

Il Centro Agape, poi, ha ricordato che, in quell’occasione, «il Prefetto aveva detto ai cittadini, “facciamo un patto, voi rientrate nella legalità rispettando le regole dello stato, noi vi garantiamo di adempire ai nostri doveri istituzionali. Purtroppo – si legge in una nota – quel patto non è stato rispettato, come lo dimostrano in particolare le 200 domande di famiglie che hanno fatto istanza per la regolarizzazione degli alloggi, come previsto dalla legge regionale che permette, entro il 30 giugno del 2012, di sanare una situazione avvilente, che rende questi cittadini ancora invisibili e impossibilitati di progettare il loro futuro».

«Chi opera generosamente a favore dei cittadini del quartiere – continua la nota – da pochi mesi anche la splendida esperienza del centro di medicina sociale del dr. Lino Caserta, ha toccato con mano il senso profondo di sfiducia da parte di questi cittadini verso le istituzioni, dalle quali si sono sentiti abbandonati e ghettizzati da decenni. Questa fiducia è la condizione per una vera rinascita del quartiere, e la risoluzione del problema casa è il primo segnale che gli oltre 6mila abitanti di Arghillà Nord attendono per poterla riacquistare. Su questa vicenda complessa, ma risolvibile, il ruolo della prefettura e del Comune è decisivo. Un elemento positivo è, anche, l’interessamento della sottosegretario per il Sud Dalila Nesci, che potrebbe  coinvolgere il Governo con la previsione di  interventi di risanamento edilizio del quartiere così come è stato fatto per le periferie di Napoli e di Messina attraverso finanziamenti mirati».