Innova Rende ha ribadito che «i 50 anni dell’Unical sono un traguardo importante non solo per il nostro Ateneo, ma per l’intera Regione Calabria»,
«In una terra afflitta da ataviche criticità, la nostra Università, negli anni – viene spiegato in una nota –è diventata sinonimo di progresso, innovazione, efficienza e capacità di immaginare un futuro migliore per migliaia di ragazzi e ragazze calabresi, soprattutto per i meno abbienti, che non potevano permettersi di studiare nei centri universitari del centro e del nord Italia, cosi come accadeva per i (pochi) figli della medio-alta borghesia cittadina calabrese».
«Siamo convinti che il bilancio dell’Università della Calabria, nei suoi primi 50 anni – continua Innova Rende – non può che essere considerato ampiamente positivo e fa bene il Rettore Nicola Leone a rivendicare i risultati ottenuti, anzi, con umiltà ci permettiamo di rispondere al Magnifico Rettore: la Calabria senza l’Unical sarebbe stata certamente una terra più povera ed isolata, priva di quella speranza di crescita culturale, sociale ed economica che l’Unical ha garantito in questi anni».
«C’è ancora tanta strada da fare per emancipare, finalmente – prosegue la nota – una terra ricca di potenzialità e capitale umano, ma che per ragioni storiche e politiche continua ad essere flagellata da disoccupazione, opacità e da enormi carenze infrastrutturali.
Di certo, non può essere esclusivamente l’Università a raddrizzare la sorte dei calabresi, le Università sono enti di formazione e di ricerca, sta alla classe politica e dirigente avere una visione complessiva e lungimirante attraverso la quale fornire una rotta che porti la Regione fuori dalle “secche” del sottosviluppo e verso ben altri lidi».
«Oggi con il Pnrr abbiamo un importante e decisiva chance di rilancio e di recupero del tempo perduto – conclude la nota – soprattuto per quanto riguarda l’area urbana di Cosenza, Rende, Montalto e Castrolibero, si potrebbe prefigurare un ruolo guida in sinergia con l’Università della Calabria, la quale grazie al suo Know-How, fatto di competenza, ricerca e professionalità di caratura internazionale, darebbe il via ad una nuova fase di progresso e sviluppo del territorio capace di trainare l’intera Regione». (rcs)