Trentotto tirocini formativi attivati e altri cinque in fase di attuazione, all’interno di Enti pubblici, tra cui alcuni Comuni, soggetti privati, associazioni di volontariato sociale e sportive. Sono questi i primi risultati di I walk the line, il progetto dedicato ai ragazzi tra i 14 e 25 anni, per favorire l’inclusione sociale di soggetti a rischio, che sono stati illustrati nel corso dell’incontro ‘Il tirocinio come ponte verso l’inclusione sociale e lavorativa”, svoltosi a Palazzo Alvaro di Reggio Calabria.
Tra gli interventi quelli della responsabile del progetto, Dirigente Domenica Catalfamo, la coordinatrice, Rita Leuzzi, la direttrice del Ussm di Reggio Calabria Rosa Maria Morbegno, la referente Ussm del progetto Marianna Malara e del direttore generale di Confcommercio Reggio Calabria, Fabio Giubilo.
«La bontà di questo progetto si è confermata nel tempo ed è, oggi, un punto di riferimento per molti ragazzi e famiglie, realtà associative», ha detto il sindaco Falcomatà, sottolineando come «si tratta di un progetto che realizziamo con il Ministero dell’Interno un fattore che come Città Metropolitana di deve inorgoglire, perché si tratta della prosecuzione di un percorso avviato negli anni e ritenuto valido, considerando i risultati e gli effetti positivi ottenuti».
«Ringrazio, quindi – ha concluso – la responsabile del progetto, la dirigente Domenica Catalfano, la coordinatrice Rita Leuzzi e tutti i partner e collaboratori che hanno lavorato e continuano a farlo, il consigliere delegato Domenico Mantegna e il vicesindaco Carmelo Versace».
«Le ricadute sul territorio – ha ricordato Falcomatà – sono abbastanza evidenti e non è scontato che ci fossero. Questo è sicuramente frutto della passione e dell’abnegazione degli operatori e partner coinvolti. Questo ci fa capire come determinate dinamiche non possono essere affrontate con distacco ma con la giusta empatia».
«Siamo orgogliosi di questo progetto – ha ribadito il primo cittadino metropolitano – ed invito tutti i ragazzi coinvolti a vivere questo momento come una opportunità, in un periodo storico nel quale il Mezzogiorno e la Calabria in particolare, perdono molti giovani che non solo vanno a studiare o a cercare di trovare opportunità lontano dalla propria terra».
«Vogliamo invertire la rotta, cercando di fare diventare la nostra area non più un punto di partenza o passaggio ma – ha concluso – un luogo di destinazione, per tornare e restare».
Nel suo intervento il vicesindaco Versace ha evidenziato che «è bene ricordare che questo progetto è stata un’intuizione del sindaco Giuseppe Falcomatà, quando diversi anni fa pensò e programmò un progetto dalle solide basi presenti ma che potesse guardare anche al futuro».
«L’obiettivo che stiamo portando avanti – ha proseguito – è quello di creare non solo aspettative ma solide basi per il futuro dei nostri ragazzi. Pur non rientrando ancora tra le nostre deleghe, abbiamo ritenuto fondamentale offrire opportunità formative poiché crediamo che un Ente sovraordinato abbia il dovere di occuparsi dei figli di questa terra, in particolare quelli più fragili e che non hanno le stesse opportunità di partenza rispetto ad altri ragazzi».
Per Mantegna «si tratta di un progetto al quale teniamo moltissimo, lo abbiamo fatto sin dal primo periodo, per le tematiche in esso contenuto, soprattutto in un territorio metropolitano fragile dal punto di vista sociale come il nostro. Il mio ringraziamento va a tutti i soggetti coinvolti».
«I tirocini formativi presso le aziende, associazioni, enti pubblici e privati, sono importanti e grazie alle figure professionali che abbiamo coinvolto – ha concluso – siamo riusciti a raggiungere molti ragazzi e ragazze».