Questo pomeriggio, a Reggio, alle 16.45, presso la Sala Villetta della Biblioteca “Pietro De Nava”, l’omaggio a Umberto Zanotti Bianco, con l’evento dal titolo La rivoluzione di Umberto Zanotti Bianco.
L’evento è stato promosso dall‘Associazione Culturale Anassilaos in collaborazione con la Biblioteca “Pietro De Nava” e con il patrocinio del Comune di Reggio Calabria e della Deputazione di Storia Patria per la Calabria.
Relaziona Alfredo Focà, storico e docente dell’Università Magna Graecia di Catanzaro che, di recente, ha dedicato un appassionato e approfondito saggio alla figura di Zanotti Bianco. Introduce e conduce Marilù Laface, Responsabile Anassilaos Beni Culturali.
Umberto Zanotti Bianco, a parere di Focà, ha prospettato nel corso della sua esistenza e del suo impegno a favore del Meridione una sorta di “rivoluzione culturale”, che comportava un’inversione di mentalità, un risveglio delle coscienze attraverso il recupero della dignità perduta. Un “risveglio”, quello propugnato da Zanotti Bianco che, tuttora, tarda a manifestarsi. Quella auspicata, quasi sognata “rivoluzione culturale” non si è realizzata e quel divario nord-sud che Zanotti denunciava allora è quello che ancora oggi paralizza il Sud. Finché tale divario nord-sud perdura, diceva Zanotti, non vi sarà sviluppo per la Calabria e a ragione di questo dislivello, la distribuzione delle risorse è disuguale, è iniqua, è incoerente tanto da accrescere il divario stesso. Una riflessione resa drammaticamente attuale ai nostri giorni anche alla luce di quel federalismo fiscale di cui tanto si parla e si ragiona. È necessario, pertanto, riscoprire e parlare Umberto Zanotti Bianco e del suo impegno meridionalista che severo verso le ingiustizie e verso le vittime di tale ingiustizia non indulse mai ai facili piagnistei. non indulse , troppo velocemente dimenticato! “L’intellettuale filantropo dall’aria ascetica”, fu il più grande meridionalista perché è l’unico Il carismatico Zanotti propose una sua visione pragmatica del meridionalismo che gli permise di interpretare per se e per gli altri la “questione meridionale” in “meridionalismo operativo”. Il meridionalismo di Zanotti non fu stucchevole, compiacente ma intransigente verso l’ingiustizia e amorevole verso le vittime di tale ingiustizia, tradusse le contraddizioni ed il travaglio dello spirito in ricchezza. (rrc)