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Gai Mattiolo

REGGIO – Il 5 maggio all’Accademia di Belle Arti il fashion designer Gai Mattiolo

Il 5 maggio, il fashion designer Gai Mattiolo sarà ospite della Scuola di progettazione della moda dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria,  coordinata dal prof. Pasquale Lettieri.

L’incontro si terrà a partire dalle ore 10, nell’aula virtuale dell’Istituzione di alta formazione artistica, diretta da Maria Daniela Maisano. Dopo gli incontri con Gianni Molaro, Mario Boselli, Santo Versace, Mauro Adami, Mariella Gennarino, Regina Schrecker, i percorsi di storia della moda continuano con l’enfant prodige della moda italiana. Molto sensibile alla ricerca dei dettagli e famoso per la sua passione per i bottoni, che diventano un elemento chiave del suo stile. Anticonvenzionale, Gai seduce la donna con la sua capacità di utilizzare cristalli Swarovski, pietre preziose e la sua eccentricità brillante.

Il successo del lavoro di Mattiolo, gli permette di aprire numerose filiali in vari paesi, e di allargare le proprie collezioni con i marchi Gai Mattiolo Maglia, Schoking Gai, Gai Mattiolo Tessuti Couture e Gai Mattiolo Royale che, nel 1994, ottiene un considerevole successo sulle passerelle di Milano e Parigi. Gai Mattiolo è il primo e per il momento l’unico ad aver realizzato abiti sacerdotali per il Pontefice. Non solo, in passato Mattiolo realizza abiti con fili di platino, migliaia di palle d’oro e la famosissima “giacca da 1 milione di dollari” con smeraldi, rubini e diamanti, che viene indossata da Naomi Campbell ed è entrata nel “Guinness dei primati” per il suo costo e per la sua unicità.

Tuttavia, il suo obiettivo principale è quello di trovare il giusto equilibrio tra lusso e Made in Italy. Durante il workshop, che rientra in un più vasto progetto denominato Laboratorio dello Stretto, diretto da Francesco Scialò, interverranno esperti ed addetti ai lavori afferenti a diverse istituzioni accademiche italiane (Accademia di Belle Arti di Roma, Accademia di Belle Arti di Brera, Accademia di Belle Arti di Napoli, Accademia di Belle Arti di Catania, Università Federico II e La Sapienza), oltre ai numerosi giovani fashion designer, coordinati dalle docenti Giuseppina D’Errico e Deborah Correnti.  (rrc)