70 ADESIONI TRA AZIENDE, ASSOCIAZIONI E COMUNI PER UN AMBIZIOSO PROGETTO DA 26 MILIONI DI EURO;
Tecnologia digitale

ECCO IL PARCO TECNOLOGICO DELL’UNICAL
SI CREA L’ECOSISTEMA DELL’INNOVAZIONE

di MARIA CRISTINA GULLÍ – Un ambizioso progetto da 26 milioni di euro che ha già trovato ben 70 adesioni tra aziende, associazioni e Comuni: è il Parco per la Ricerca, l’Innovazione e lo Sviluppo Sostenibile (in acronimo Pariss) che l’Università della Calabria intende portare avanti per realizzare un ecosistema dell’innovazione. Una cittadella tecnologicamente avanzata per lo sviluppo sostenibile, un progetto centrato sulla transizione digitale (Industria 4.0 con tutte le sue declinazioni: Smart Manufacturing, Robotica, AI, Big Data, ecc.), sulla transizione ecologica (energia, idrogeno, nuovi materiali, sostenibilità ambientale, biodiversità, ecc.) e sulle scienze sociali.

L’Unical ha partecipato al bando dell’Agenzia per la Coesione territoriale  per il finanziamento di interventi di riqualificazione e rifunzionalizzazione di siti per la creazione di ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno. Al progetto stanno lavorando da alcuni mesi diversi settori dell’ateneo, prevede un finanziamento di oltre 26 milioni di euro e si propone di creare una “casa comune” dell’innovazione, in grado di svolgere un ruolo cruciale nella valorizzazione delle attività di ricerca e nel favorire il trasferimento tecnologico dell’ateneo a beneficio di tutto il territorio.

In fase di definizione delle candidature per il bando, l’Università della Calabria e gli altri atenei statali calabresi hanno deciso di partecipare con tre sole proposte, complementari e integrabili, che possano condurre alla realizzazione di un ecosistema di innovazione regionale. Una scelta fatta nell’ottica di dare maggiore forza ai progetti presentati e non disperdersi in una frammentazione di singole iniziative. Le proposte dei tre Atenei, inoltre, sono state concepite in maniera propedeutica proprio per realizzare un ecosistema regionale dell’innovazione.

«Ecco perché le università calabresi – ha spiegato il Rettore di Unical Nicola Leone – hanno inteso concentrarsi su tre proposte coordinate, declinando  la richiesta di presentare proposte predisposte da altri soggetti. Richieste che tra l’altro, in molti casi, sono giunte a “pacchetto chiuso” e a pochi giorni dalla scadenza, con progetti spesso privi di un’accurata analisi di sostenibilità nel tempo. Come se avere la partecipazione dell’Università fosse solo un bollino di qualità, in qualche modo dovuto, lasciandola fuori da ogni fase decisionale, di fattibilità, di idee e di stesura del progetto».

Sono quattro i partner del progetto: Camera di commercio di Cosenza, Fincalabra e Calabria Digital Innovation Hub e CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) attraverso l’area di Ricerca di Cosenza. L’idea è partita dall’Unical che ha inteso cercare partner con conoscenza del territorio, in modo da poter tradurre in soluzione le istanze che provengono da aziende e associazioni, nonché dai singoli comuni, per favore il processo di trasferimento tecnologico. Pertanto, il progetto vede coinvolti tutti gli attori che svolgono un ruolo importante nel processo di implementazione delle innovazioni derivanti dalla ricerca: tutte le spin off e le start up presenti nel territorio, le aziende, le università e gli enti di ricerca, i policymaker, le istituzioni, le associazioni di categoria. Un progetto ad ampio respiro, assolutamente aperto verso il territorio, come del resto è testimoniato dalle numerosissime manifestazioni di interesse pervenute; al progetto, che, se finanziato, sarà aperto a ulteriori collaborazioni, hanno infatti già aderito oltre 70 tra aziende, associazioni e comuni. Tra le imprese che hanno manifestato interesse anche tre importanti player dell’innovazione digitale come Ntt Data, Engineering e Relatech.

Nella sua configurazione finale Pariss si presenterà come un sistema autonomo e sostenibile, sia in termini strutturali che di consumi, ma anche in relazione ai servizi immateriali offerti. L’idea di fondo è di favorire attraverso questa futuribile cittadella techno la nascita di collaborazioni multidisciplinari, con l’intento di trovare soluzioni innovative ai bisogni del territorio, partendo dal territorio stesso, per generare conoscenza e portare ricchezza all’intera Calabria. La “cittadella” prevede di ospitare a regime più di 50 aziende, con la presenza di più di 200 giovani, associazioni, comuni, enti, fino ai singoli cittadini che troveranno ascolto per discutere dei loro bisogni e trovare risposte. Si consideri che anche l’arcidiocesi di Cosenza – Bisignano ha manifestato interesse ad aderire al progetto, in quanto una parte di esso prevede un osservatorio dedicato all’inclusione sociale, con l’avvio di sperimentazioni innovative sul welfare di prossimità.

I numeri del progetto sono indicativi del valore che Pariss sarà in grado di produrre ed esprimere: 8mila mq per uffici, laboratori e sale servii in un’area verde di 6,5 ettari, con spazi in gradi ospitare più di 50 aziende innovative; 33 spin-off della ricerca e 13 piccole e medie imprese, tre grandi player internazionali, 16 comuni della provincia cosentina (raggruppati nel consorzio Sasus), 10 associazioni di categoria e otto associazioni impegnate nel sociale. Il progetto vede coinvolte anche l’Anci Calabria (la deputazione regionale dell’associazione dei Comuni italiani), i CVS (con 162 enti del terzo settore e una rete di 700 associazioni di volontariato collegate. La Casa comune dell’innovazione ha delineato il suo profilo che arricchirà la Calabria e, soprattutto, offrirà grandi opportunità per i giovani laureati calabresi. Non resta che aspettare l’approvazione del progetto. (mcg)