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Fortunato Morrone

Fortunato Morrone è il nuovo Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova

Fortunato Morrone è il nuovo arcivescovo dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova.

Nominato da Papa Francesco, don Fortunato Morrone è originario di Isola Capo Rizzuto, è stato parroco di San Leonardo in San Leonardo di Cutro (Crotone), già assistente regionale dell’Azione cattolica.

Inoltre, l’arcivescovo emerito Giuseppe Fiorini Morosini è stato, contestualmente, nominato amministratore apostolico e resterà in carica fino all’insediamento del nuovo arcivescovo metropolita di Reggio Calabria – Bova. L’annuncio ufficiale è stato dato a mezzogiorno nella Cattedrale.

I Frati Minimi del Santuario di Paola, unitamente ai confratelli di Reggio Calabria-Catona e di Corigliano-Rossano, gioiscono per la nomina di don Fortunato Morrone a nuovo vescovo di Reggio Calabria-Bova e di don Maurizio Aloise a nuovo vescovo di Rossano-Cariati.
Ringraziando Papa Francesco e invocando su di loro i doni dello Spirito Santo, salutano con gioia i nuovi Pastori, affidando il loro ministero episcopale al Santo Patrono della Calabria. Saranno ben lieti di accoglierli presto nella Casa di s. Francesco e ringraziare insieme il Signore per il dono inestimabile dell’episcopato.
In questa stessa circostanza, i Frati Minimi rendono lode al Signore e salutano affettuosamente il confratello Mons. Giuseppe Fiorini Morosini che lascia la Diocesi reggina per raggiunti limiti di età. A coronamento delle fatiche apostoliche, desiderano ringraziarlo per lo zelo, la passione e l’entusiasmo impiegati finora alla guida della Diocesi. La Madonna del Miracolo e il buon Padre s. Francesco di Paola continueranno a benedire e a custodire i suoi passi.
Il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, ha dato il benvenuto al nuovo arcivescovo.
«L’avvio del nuovo corso per la Chiesa reggina – ha detto il primo cittadino – sotto la guida di Monsignor Fortunato Morrone, nuovo Arcivescovo della diocesi di Reggio Calabria – Bova, rappresenta un momento di profonda e autentica partecipazione collettiva e spirituale che abbraccia ed emoziona l’intera comunità metropolitana».
«Accogliamo con gioia il nuovo Presule reggino – ha aggiunto il primo cittadino – che, ne siamo certi, saprà raccogliere e rilanciare i frutti dell’intenso e proficuo percorso pastorale portato avanti nel nostro territorio da monsignor Giuseppe Fiorini Morosini a cui indirizziamo sentimenti di sincera gratitudine per l’opera illuminata condotta durante il suo esercizio. Proprio nel solco tracciato in questi anni, confidiamo nel sostegno della nostra Chiesa, guida fondamentale e imprescindibile nell’azione che tutti siamo chiamati a svolgere volgendo lo sguardo e la concretezza delle azioni, alle fragilità sociali e alle fasce più deboli della comunità».
«Viviamo una fase storica estremamente complessa – ha sottolineato il sindaco di Reggio Calabria – in cui gli effetti della grave emergenza sanitaria scatenata dalla pandemia, hanno acuito in modo preoccupante le disuguaglianze della nostra società. In questo contesto, l’esperienza, lo spessore umano e le indiscusse doti intellettuali di monsignor Morrone, insieme all’impegno di tutta la Curia reggina e nello specifico all’instancabile lavoro dei Parroci e delle comunità parrocchiali sul territorio cittadino e metropolitano, saranno per tutti noi fonte di ispirazione e stimolo ulteriore a svolgere con rinnovato impegno, attenzione e in armonia con tutta la comunità cittadina, la nostra missione quotidiana al servizio della collettività e del bene comune».
Tonino Russo, segretario generale della Cisl Calabria, e Rosy Perrone, segretario generale della Cisl reggina, hanno rivolto un «vivo ringraziamento a Mons. Giuseppe Fiorini Morosini per il suo servizio pastorale» e «all’indirizzo del nuovo Pastore, in attesa di dargli il benvenuto nella Cattedrale, un caloroso augurio per il suo ministero in terra reggina».
«Attraversiamo – hanno detto Russo e Perrone – una fase difficile della vita della Calabria e del Paese dal punto di vista dell’emergenza sanitaria, sociale ed economica; una fase in cui è necessario un grande patto che veda la collaborazione di Chiesa, Istituzioni, volontariato, no profit e parti sociali e ponga le persone e le comunità in cui vivono al centro di ogni speranza e progetto di rilancio e di crescita».
«È un appello – hanno concluso – che lanciamo a tutte le forze vive della società e al nuovo Arcivescovo, nella convinzione che un simile impegno comune potrà vedere la Chiesa reggina partecipe con il suo contributo di “esperta in umanità” e il suo ricco magistero sociale; un impegno per il quale l’apporto della Cisl non mancherà».
Il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, ha commentato con soddisfazione la nomina del vescovo catanzarese Maurizio Aloise alla guida della diocesi di Rossano-Cariati: «è una notizia che ci riempie di orgoglio e di gioia, un riconoscimento importante per l’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace».
«Per don Maurizio – ha aggiunto – è il coronamento di un lungo percorso che l’ha visto a capo di diverse realtà parrocchiali del territorio, rettore del Santuario di Torre di Ruggiero e pro-vicario della stessa diocesi catanzarese. Una vocazione che si è sempre ben coniugata con l’impegno sociale e assistenziale al fianco dei più deboli, ben riassunto nel suo incarico di presidente della Fondazione Betania».
«Ora – ha concluso – per don Maurizio è arrivata la chiamata, ancora più alta e significativa, a capo di una delle diocesi più rappresentative della Calabria. A nome della città, voglio esprimergli i più sinceri auguri per questa nuova missione, certo che saprà essere una guida fondamentale per tutti i fedeli».

In una lettera inviata a Reggio Tv, il neo arcivescovo si è rivolto ai fedeli:

Sorelle e fratelli carissimi in Cristo Gesù,
nel giorno in cui mi è stata comunicata la nomina a vescovo dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria Bova, la vostra amata e venerata Chiesa, ora anche la mia, il vangelo del giorno, secondo la testimonianza di Giovanni 5,1-9, raccontava l’episodio, svolto presso la piscina di Betzatà, dell’uomo da 38 anni malato e incapace da sé di avere vita. Ebbene in quell’uomo, simbolo dell’umanità bisognosa di salute, di salvezza, anch’io mi sono rispecchiato ed in me, da 38 anni prete nella Chiesa di Dio, oggi ho sentito risuonare la parola di Gesù: «vuoi guarire?». Certo Signore! E allora: «Alzati e cammina».

È un’esortazione per me e che sento anche per ciascuno di voi.
Ecco fratelli e sorelle, la nostra vita ha bisogno sempre di questa parola di Gesù che ci rimette in piedi ridandoci fiducia, scommettendo su ciascuno di noi settanta volte sette oltre e dentro le nostre fragilità, per camminare insieme, in comunione fraterna, dietro di Lui.
C’è sempre in ogni chiamata di Dio una sproporzione tra la responsabilità affidataci dalla Sua misericordia e la nostra pochezza, credo lo sentiate anche voi.

Ebbene ho avvertito questa tensione emotiva in me, ma pur col mal di testa che si è generato, ho accolto con fiducia la Sua nuova chiamata, come una grande misericordia che Lui, ancora mi regalava, quasi sussurrandomi: “c’è un popolo numeroso e fedele nella Chiesa di Reggio Calabria – Bova, mi dai una mano per rendere ancora più bella questa Mia chiesa?”. Il mio sì, sincero ma trepidante, sono certo, sarà confortato e sostenuto dalla vostra benevola accoglienza, dal vostro sì, appassionato e fiducioso della grazia del Signore, sempre abbondante nei vostri confronti.

Si cari fratelli e sorelle, il Signore ha seminato a piene mani nella lunga e feconda storia della nostra Chiesa. Si tratta perciò di continuare nel cammino di fede che ha generato tra voi tanti testimoni di vita cristiana gioiosi e credibili. Si, dietro al Signore Gesù, il Vivente, che fa nuove tutte le cose (Ap 21, 5), una nuova primavera ecclesiale ci attende.

Fratelli e sorelle, vengo perciò tra voi come vostro fratello nella comune fede e, come vostro pastore nel nome del Signore, desidero profondamente essere “collaboratore della vostra gioia” (2 Cor 1,24), quella gioia che “riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù” (papa Francesco, Evangelii Gaudium 1) per consegnarla nel quotidiano della nostra vita a tutti coloro che attendono una parola di liberazione e di speranza.

Nell’attesa di potervi incontrare e con voi lavorare con orgoglio e gratitudine nella vigna del Signore, saluto tutti e ciascuno, certo che metterete in comune i beni spirituali, le competenze e le risorse che tra voi abbondano, a beneficio di tutte le persone che abitano il territorio della chiesa reggina. Da parte mia metterò a disposizione quel poco che sono, confidando di cuore nell’azione dello Spirito di cui tutti siamo crismati, per portare nel mondo il buon profumo, quello intensamente umano, di Gesù.


Un saluto particolare e affettuoso agli ammalati e ai sofferenti nel corpo e nello spirito, a chi è stato segnato in questo periodo di pandemia e, pertanto, a tutto il personale sanitario che con generosità e professionalità si è speso per gestire l’emergenza.
Rivolgo il mio pensiero e il saluto a chi è nella solitudine e nella povertà a causa del momento di crisi economica che stiamo attraversando, a chi è senza lavoro e a chi può ancora esercitare un lavoro, agli adolescenti ed ai giovani e a tutti coloro che a vario titolo, dentro e fuori la chiesa, si prendono cura della loro formazione umana, intellettuale e spirituale.

Un pensiero caloroso a tutte le famiglie, spina dorsale della nostra comunità ecclesiale e civile. E poi con convinta simpatia saluto tutta la realtà laicale e tutte le forme associative, che investono le loro belle energie e carismi per l’edificazione della Chiesa, rendendola presenza viva negli spazi e nei luoghi dell’umano vivere.

Saluto rispettosamente tutte le autorità e le istituzioni civili e tutti coloro che, nelle varie forme di volontariato, si impegnano per rendere godibile e vivibile la convivenza civile con cui auspico si realizzi una costruttiva e piacevole collaborazione.
Ai diaconi permanenti, ai consacrati, alle religiose e ai religiosi un pensiero grato per la vostra quotidiana e indispensabile testimonianza credente.
Un affettuoso saluto ai seminaristi con i quali mi impegno a coltivare e condividere la passione per il Vangelo.
A voi presbiteri che fin d’ora ringrazio per il vostro prezioso e indispensabile ministero, chiedo una particolare vicinanza: mio desiderio, cari amici, è stabilire con tutti voi un rapporto di comunione fraterna autentica, perché il popolo di Dio, si rallegri nel vederci uniti e così sia incoraggiato nel seguire Gesù.

Agli arcivescovi emeriti, in modo particolare a Mons. Morosini, va il mio saluto deferente e grato: aiutatemi a vivere il mio ministero apostolico con serenità e gioia sapendo di contare sulla vostra paterna e fraterna amicizia nel Signore.


Infine affido alla Vergine Maria, venerata sotto il significativo titolo di Madonna della Consolazione, e a San Giuseppe “patris corde”, a San Paolo e a S. Stefano da Nicea, nostri patroni, il mio ministero episcopale tra di voi.
Sostenetemi con la vostra preghiera: almeno un Ave al giorno. Grazie.

Nell’attesa di incontrarvi personalmente, invoco su tutti la benedizione di Dio, il Padre di Gesù e nostro. (rrc)