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L'INTERVENTO / Franco Locatelli: La Calabria fondamentale della cura oncoematologica

L’INTERVENTO / Franco Locatelli: La Calabria fondamentale nella cura oncoematologica

di FRANCO LOCATELLI – Per me è un assoluto piacere e un privilegio poter partecipare, seppur a distanza a questo evento.

Ritengo, infatti, quanto organizzato questa mattina il miglior modo per ricordare un esemplare Servitore dello Stato, quale il Magistrato Lilia Gaeta è indubbiamente stata e, al contempo, un’opportunità importante per ricordarci quanto cruciale è investire in ricerca oncologica, soprattutto per quel che riguarda le patologie che colpiscono l’età pediatrica.

Nel nostro Paese, ogni anno, vengono a essere formulate circa duemila nuove diagnosi di neoplasia nella fascia di età compresa tra gli 0 e i 18 anni e alcuni tumori impattano selettivamente nei bambini più piccoli (fino ai 5 anni di età), mentre altri vengono diagnosticati principalmente, se non esclusivamente, nell’età adolescenziale.

L’oncologia pediatrica rappresenta uno dei modelli prototipali che documentano gli straordinari progressi raggiunti nella cura delle neoplasie. Infatti, oggi possiamo stimare che circa l’80% dei pazienti con una diagnosi di tumore formulata in età pediatrica ottiene una guarigione definitiva grazie ai trattamenti di prima linea o alle terapie di recupero.

Ai classici pilastri del trattamento anti-tumorale fondati sull’uso della chemioterapia, della radioterapia e della chirurgia, negli ultimi anni si è affiancata la formidabile arma dell’immunoterapia, il cui esempio più noto e certamente più tecnologicamente avanzato è rappresentato dall’uso delle cellule CAR-T.

Queste cellule CAR-T sono cellule proprie del sistema immunitario del paziente (i T-linfociti fisiologicamente deputati a proteggerci rispetto allo sviluppo di infezioni soprattutto di natura virale) geneticamente modificate per essere reindirizzate su un bersaglio tumorale.

È evidente come esse esemplifichino il concetto di medicina personalizzata, oltre che di precisione.

I trattamenti basati sull’impiego delle cellule CAR-T hanno già significativamente rivoluzionato lo scenario terapeutico nella cura dei linfomi e del mieloma multiplo, patologie che si sviluppano nei pazienti adulti, e della leucemia linfoblastica acuta a cellule B del bambino, adolescente e giovane adulto. Ora la grande sfida è traslare i risultati ottenuti grazie alle cellule CAR-T anche nei tumori solidi e i risultati che stiamo ottenendo all’Ospedale Bambino Gesù nella cura del neuroblastoma largamente incoraggiano in questa prospettiva. Grazie a questi nuovi strumenti terapeutici, possiamo guardare con fiducia all’obiettivo di migliorare ulteriormente le già eccellenti prospettive di cura che esistono per i pazienti pediatrici, mirando ad ottenere, inoltre, risultati di grande rilevanza anche per quel che pertiene la prevenzione degli effetti collaterali acuti o tardivi legati all’erogazione dei trattamenti anti tumorali convenzionali.

Non vi è miglior modo per onorare quanto a suo tempo affermato da Giovenale: “Maxima debetur puero reverentia”, ai bambini va dedicato il massimo delle attenzioni, anche ben tenendo a mente che le future generazioni rappresentano la nostra proiezione nel futuro.

A tutti questi straordinari avanzamenti biotecnologici va sempre affiancata l’attenzione per rendere le opportunità terapeutiche disponibili in egual misura in tutte le aree territoriali del nostro Paese, creando reti collaborative e di interazione sinergica tra i vari centri esistenti in Italia che si occupano di patologia tumorale pediatrica. Mi sia consentito ricordare nel merito che proprio in Calabria, regione a cui sono empaticamente legato, operano con grande efficacia i centri oncoematologici pediatrici di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria.

A loro va la mia gratitudine come uomo di sanità pubblica per quanto ogni giorno viene messo a disposizione dei pazienti e delle loro famiglie.

L’auspicio con cui concludo questa breve riflessione è che i risultati ottenuti in Calabria, possano continuare a determinare un miglioramento costante della probabilità di cura; sarà il modo migliore anche per ricordare un gigante della sanità come il Prof. Giuseppe Profiti, cui mi legava rapporto di lunga amicizia e che un destino crudele ha tolto all’affetto di tutti noi mentre aveva appena iniziato un’opera straordinariamente importante per dare ulteriore impulso alla sanità regionale calabrese. Il ricordo del Prof. Profiti e del Magistrato Gaeta serva a tutti noi per continuare a profondere le migliore energie per la cura dei malati di cancro e in particolare per i bambini.

[Franco Locatelli è presidente del Consiglio Superiore di Sanità]