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L'OPINIONE / Elisabetta Barbuto: C'è tanto da fare a Crotone, tra poca partecipazione e tante sconfitte

L’OPINIONE / Elisabetta Barbuto: C’è tanto da fare a Crotone, tra poca partecipazione e tante sconfitte

di ELISABETTA BARBUTOLa prima nota dolente è l’assenza dei cittadini, a parte i soliti noti. A dimostrazione che la cittadinanza attiva alle nostre latitudini continua ad essere, nonostante addirittura la si voglia “regolamentare”, un esempio perfetto di totale utopia.

Come in un film già visto e stravisto, la maggior parte dei nostri concittadini , infatti, si accorgerà dei danni a cose fatte e concluse e, quale moderna prefica, inizierà l’arte del lamento e delle invettive verso i responsabili veri o presunti. Sempre che a Crotone nel prossimo futuro resti qualcuno o qualcosa.

La seconda nota dolente è la sensazione che con il pretesto della discussione scaturita a seguito della richiesta di revoca della delibera regionale costitutiva del distretto energetico, svoltasi peraltro in notevole ritardo rispetto all’ordine del giorno calendarizzato, si sia tentata non solo una giustificazione a posteriori dell’incameramento da parte del Comune delle poche briciole che l’Eni ha ultimamente corrisposto all’amministrazione comunale rispetto agli enormi  profitti che ha tratto per anni dal nostro territorio ed ai tanti danni che ha portato nella nostra città, ma addirittura una operazione di trasformazione della prossima solenne sconfitta della città e della collettività in una vittoria…

Stiamo parlando sempre della stessa Eni che rimase totalmente sorda, all’epoca della pandemia, quando fu pubblicamente invitata dalla sottoscritta – in un momento tragico e di vera emergenza di quei primi mesi del 2020 – ad essere altrettanto generosa nei confronti della città di Crotone, come aveva preannunciato di voler fare verso altre realtà italiane,  effettuando una donazione all’azienda ospedaliera locale, mentre oggi, stranamente folgorata sulla via di Damasco, apre i cordoni della borsa. Pochino, ma li apre.

E guarda caso lo fa proprio mentre si appresta a sferrare il colpo mortale alla nostra città perseguendo lo scopo, mai abbandonato, di non eseguire gli impegni adottati nel Pob 2 , approvato il 24 ottobre 2019, nel quale si era impegnata a portar fuori dal nostro territorio tutti i rifiuti pericolosi ed i veleni che ammorbano la nostra vita, tra l’altro con una incidenza tumorale elevatissima nella popolazione certificata da uno studio scientifico rispettabilissimo quale quello di sentieri. Non eseguire gli impegni per Eni significava e significa una sola cosa: lasciare i veleni a Crotone se non nella stessa ex area industriale magari nelle immediate adiacenze. Possibilmente in una discarica già bella e pronta che attende “serenamente” la conclusione di un copione già scritto da tempo. Insomma un bel risparmio economico per la povera Eni ed un bel guadagno per altri. Di sicuro non per i cittadini che come al solito sono l’ultima ruota del carro cui pensare.

Ecco perché sono rimasta basita quando ho sentito il primo cittadino affermare, rispondendo all’intervento del consigliere Meo, che nel Pob 2, approvato prima del suo insediamento, era previsto che i rifiuti rimanessero sui siti da bonificare. Ciò non corrisponde al vero. Ed il Comune di Crotone avrebbe dovuto pretendere il fedele adempimento degli impegni dell’Eni, non prepararci ad accettare il “trasloco” dei veleni a pochi chilometri di distanza dalla città come una vittoria quando si tratta dell’ennesima grave sconfitta del territorio e della collettività  ad esclusivo vantaggio economico di pochi. Più di qualcosa non mi torna.

Ma non era stato lo stesso sindaco a ventilare l’ipotesi riportata dalla stampa locale del 9 dicembre 2022 che nella caduta della giunta Pugliese ci fosse stato lo “zampino” dell’Eni? Eni che non avrebbe gradito le conclusioni dello stesso Pob 2 in virtù delle quali appunto le scorie inquinanti  “presenti dentro e sopra i suoli della vecchia area industriale”  avrebbero dovuto essere trasferite ben lontano dalla Calabria “con costi decisamente esorbitanti per il cane a sei zampe”. Perché, allora, il Sindaco ha sottolineato in consiglio e con enfasi una circostanza che non risponde al vero magari confidando nella disattenzione e nella memoria a corto raggio dei più ? Forse perché, dichiarandosi come ha fatto nel suo intervento, privo di poteri per impedire alcune scelte, è già perfettamente consapevole che tutto scivola verso la modifica del Pob 2 con viaggio di pochi chilometri delle scorie verso una discarica già bella e pronta ad accoglierle da anni e non vuole assumersi la responsabilità di quella che passerà ai posteri come una tragica disfatta per la città?  

Personalmente, d’altronde, avevo ventilato da tempo questo epilogo presentando, durante il mio mandato parlamentare, diversi atti di sindacato ispettivo sul punto.

Insomma, tutto cambi perché nulla cambi. Perché è l’economia che muove il mondo… Ed al diavolo la salute ed il benessere della collettività.

Guardiamo il lato positivo, suvvia. A Crotone quest’estate abbiamo ballato, cantato e mangiato anche grazie all’Eni e, forse, dico forse, avremo anche una nuova strada. E tra poco tutti allo stadio. Abbiamo tanto da fare a Crotone. Ed al diavolo anche le Cassandre, oltre alla salute ed al benessere della collettività. (eb)

[Elisabetta Barbuto è coordinatrice M5S Provincia di Crotone]