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Il Porto di Reggio Calabria

L’OPINIONE / Emilio Errigo: La Calabria merita porti e aeroporti sicuri

di EMILIO ERRIGO – La Calabria viene considerata un Porto Sicuro solo dai poveri migranti, i quali sempre più numerosi approdano stremati a rischio vita, sulle coste o nei Porti della Calabria, oppure da quanti cercando di eludere la normativa antimmigrazione in vigore, ricorrono alle ben collaudate tecniche tese a ottenere il visto turistico, religioso e necessario per l’iscrizioni a corsi universitari da monitorare attentamente, arrivano in Calabria via aerea.
I Porti e gli Aeroporti della Calabria, credo che siamo tutti oramai convinti e d’accordo, non me ne voglia la “perduta gente migrante”, meritino ben altro trattamento e considerazione pubblica interna e internazionale.
I Porti e gli Aeroporti della Calabria , devono essere considerati (sicuri) non solo per consentire il soccorso e salvataggio da morte sicura dei migranti in fuga dalle loro miserie e pericoli per la stessa vita, ma anche e in particolare, per garantire il sacrosanto diritto alla mobilità sostenibile da e per la Calabria.
Non sono rari i casi in cui si constatano ancora oggi a un mese dal 2022, porti e aeroporti, costruiti con enorme impiego di risorse pubbliche, lasciati incompleti, in stato di dimenticanza operativa nell’indifferenza quasi assoluta.
Mi è stato raccontato che in Calabria esistono Porti da dragare per approfondire adeguatamente i fondali (Porto Commerciale di Reggio Calabria) o bloccati dalla sabbia che limita o addirittura blocca (Porto di Saline Ioniche) l’accesso in porto e la sicura navigabilità. Quanto sarebbe bello vedere navi da crociera e mercantili con maggiore tonnellaggio e quindi bisognevoli di profondi sicuri fondali, ormeggiate in luminosa mostra nel Porto della Città Metropolitana della Fata Morgana, Reggio Calabria, a pochi centinaia di metri del chilometro più bello d’Italia, Lungomare unico al mondo, dal quale si possono ammirare le luci scintillanti delle coste della vicinissima bellissima e incantevole terra di Sicilia, intitolato all’indimenticabile sindaco e a me carissimo compianto prof. Italo Falcomatà.
Occorrerebbero solo banchine più idonee e attrezzate al fine turistico e ampie, un porto con la vicina rete ferrovia manutenzionata (adiacente la Stazione di Santa Caterina) ripulita dalle inguardabili erbacce e alberi cresciuti, libere da navi oramai veri e propri relitti, da inutili occupazioni demaniali portuali o con opere e manufatti giacenti in loco eventualmente sine titulo.
So bene che il bravo ing. Mario Mega, ha manifestato in più occasioni le Sue buoni e costruttive intenzioni in tal senso.
Importante che lo lascino lavorare e fare il bene pubblico.
Non voglio approfondire ed entrare a gamba tesa esprimendo il mio negativo pensiero su quello che fu uno degli Aeroporti Militari più importanti del Sud Italia, intitolato all’Ufficiale Pilota Militare dell’Aeronatica Italiana, Eroe di Guerra Reggino, Medaglia d’Oro al Valor Militare Tito Minniti, e tanto denigrato Aeroporto dello Stretto.
Per chi si volesse immergere nella nobile storia militare di questo importante Aeroporto, ritenuto a ragione strategico sotto ogni profilo civile, commerciale e militare, può navigare sul web alla ricerca di quella che fu una delle più centrate scelte strategiche di localizzare nel 1935 un Aeroporto militare in una vasta area agricola fertile di Reggio Calabria. Ora chi si dovesse trovare a transitare da quelle parti proveniendo dal centro città, noterebbe le vecchie e abbandonate e forse anche pericolanti ex Caserme, gli alloggi dei giovani Avieri, i quali allietavano le serate della bella vita di Calabria. Ricordo che mia madre che abitava da ragazza da quelle parti, mi diceva che nel mentre passeggiava con le sue amiche erano in molti i giovani aviatori militari che le facevano. garbati ed educati complimenti.
Allora mi veniva da ridere molto e ora mi viene solo da piangere nel vedere quanta solitudine e tristezza, regna in quei luoghi, dove a due passi dalla piccola e pure brutta Aerostazione per contorno e profumo allora di bergamotto ora di…. , è stato costruito un grande depuratore e trattamento delle acque reflue al centro dell’abitato di Ravagnese e dintorni. (ee)

(Emilio Errigo è nato a Reggio Calabria, docente universitario di diritto internazionale e del Mare, Generale in ausiliaria della Guardia di Finanza)