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Domani su GS Channel il programma "Calabria ieri. Oggi. E..." di Paolo Bolano

L’OPINIONE / Paolo Bolano: Commissariare la Calabria?

di PAOLO BOLANO – Ho un’idea: commissariare la Calabria. Con l’approvazione dell’Autonomia differenziata possiamo chiudere baracca. Io non me ne intendo, sono uomo di periferia. Ma non avevano detto che prima venivano i Lep e poi l’Autonomia? Cioè, che per noi reggini, per esempio, prima si dovevano costruivano 62 asili, oggi ce ne sono tre, per pareggiare il numero di 65 asili, di Reggio Emilia, e poi, poi si passava all’Autonomia che oggi favorisce solo il Nord? Avete capito bene? Sempre in sintesi, lo Stato continuerà a finanziare per tenere in vita i 65 asili con, non so, 300 dipendenti e tutto il resto che voi avete capito, a Reggio Emilia, mentre nella nostra Reggio finanzierà tre asili con 10 dipendenti.

Avete capito bene come si combatte il divario? A questo punto io chiamo in causa tutta la classe politica calabrese e meridionale. Di tutti i partiti. E non solo quella di oggi. Alziamo il tiro. Capiamoci meglio. Dopo l’Unita’ d’Italia vi ricordate le industrie siderurgiche di Mongiana, Stilo? Lavoravano circa duemila operai prima dell’Unità fu chiusa in un batter d’occhio e trasferita a Terni. Quella classe politica corrotta non alzò un dito per fermare quell’operazione sporca. Ci fu il finimondo. Poi l’emigrazione dei nostri nonni verso le Americhe, altri presero la via della montagna ingrossando il numero di briganti.

Il divario economico creò grosse e insanabili difficoltà allo Stato Unitario. Vi ricordo che portò  alla guerra sociale “mancata rivoluzione agraria”, etichettata come “brigantaggio meridionale” che insanguinò tutto il Sud e scritto la pagina più vergognosa della nostra storia. Vi ricordo, infine, che il governo unitario rispose alla reazione popolare (brigantaggio) con leggi speciali (legge Pica).

Ci fu una vergognosa repressione, fucilazioni di massa senza processi ecc. ecc. Ergo, oggi io dico con questi risultati che sono sotto gli occhi di tutti noi, io dico: Commissariamo la Calabria. Forse anche il Sud. Il ceto politico e dirigente non ha retto secondo me alla prova di questi anni dell’autonomia regionale. Ha fatto poco o nulla per ridurre il divario col Nord.

Lo Stato ha la sua responsabilità, ma le regioni hanno la vera responsabilità del mancato sviluppo del sud. Con l’Autonomia siamo caduti dalla padella alla brace. Ancora oggi servono nuove forze politiche serie e oneste per affrontare la prova difficile dell’autogoverno regionale e la partecipazione al governo del Paese.

Io credo che per fare questo, alla prova dei fatti, bisogna commissariare la Calabria per una generazione, per consentire che si formi un ceto dirigente nuovo. I nostri eroi ce la faranno ? Ai posteri, per noi la storia si ripete e si ripeterà sempre senza un classe politica di serie A. (pb)