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Palazzo D'Agostino a Serrata

SERRATA – Le Muse oggi a Palazzo D’Agostino

Domenica dedicata dal laboratorio delle Arti Le Muse di Reggio alle dimore storiche: destinazione Palazzo D’Agostino a Serrata, dove il presidente Giuseppe Livoti con un gruppo di associati andrà a consegnare la cartellonistica turistica appositamente predisposta.

L’associazione reggina diventa parte attiva per la promozione delle dimore storiche: «Un nuovo percorso del sodalizio. – ha dichiarato il presidente Livoti – Un percorso che ama l’architettura, gli stili promossi nelle varie epoche e l’arte e che mi ha portato da studioso della nostra regione, a riscoprire le dimore storiche calabresi con particolare attenzione agli edifici della provincia di Reggio Calabria. Una vera e propria catalogazione dapprima come indagine conoscitiva, successivamente fotografica ed infine visiva, curando degli speciali denominati “Casa Reale” ed andati in onda su Melito tv grazie alla disponibilità del dott. Bruno Taverna, documentari che attraverso incontri con i proprietari degli edifici, commenta Livoti,  sono riuscito ad entrare nella loro storia personale e nelle loro stanze riccamente dipinte o arredate. Allora “Le Muse” non potevano rimare ferme di fronte a questo importante patrimonio, poiché consapevoli che spesso ci rechiamo nelle città d’arte e visitiamo residenze per capire cosa racconta il territorio e le famiglie che le hanno caratterizzate e,  mai si è pensato nella città metropolitana ad un itinerario – duraturo – che potesse fare vedere al turista queste strutture che identificano soprattutto in Calabria, la ricostruzione post-terremoto 1783 e che potrebbe essere invece,  l’alternativa ai Bronzi di Riace o alla visita degli edifici di culto, spesso chiusi e poco fruibili poiché miopi nella promozione e nella divulgazione sempre eseguita forse con occhio localistico e non proiettati nel panorama turistico nazionale. Le Muse, – ha concluso Livoti – partono con questo progetto, ovvero la messa in opera di un grande pannello turistico che verrà inserito nella facciata dei vari edifici oggetto di studio e, che possa anche mostrare fotografie inedite di particolari importanti custoditi all’interno».

L’escursione a Serrata culminerà con la consegna di una tabella turistica per il Palazzo d’Agostino di Serrata, alla presenza dei soci Muse e della autorità locali tra cui anche il primo cittadino di Serrata il dott. Angelo D’Angelis e la famiglia d’Agostino con le sorella Francesca e Maria Teresa, persone disponibili, attente, amanti del proprio borgo e di una storia che appartiene a quella particolare zona della piana. Palazzo d’Agostino di Serrata, struttura inedita e poco conosciuta, si inserisce tra le preesistenze settecentesche della provincia di Reggio Calabria, rimaneggiata successivamente fino ai primi anni del Novecento tra eclettismo e liberty. La residenza, infatti, presenta al piano terra un corpo di fabbrica antecedente al 1783, mentre il piano di rappresentanza è stato costruito e riadattato al gusto delle epoche successive.

Questa l’accurata descrizione predisposta dal prof. Livoti: «L’edificio è caratterizzato dalla linearità della facciata con un liscio bugnato; gli unici elementi che attestano la struttura originaria sono il granitico portone-portale, poggiante su volute ed un piccolo balconcino in ferro battuto con mensola in pietra sorretta da  3 volumetrici volti dal chiaro richiamo del vicino barocco siciliano e dal valore apotropaico. L’ingresso è caratterizzato da una pavimentazione granitica con corpo centrale circolare suddiviso in più parti e con infissi in legno. Simmetrici ambienti in mattoni e muratura, sorretti e suddivisi da archi, identificano una “taverna” e le “cantine” con soffitto a volta a botte.

Al piano nobile si accede da una granitica scala. L’ingresso alla sala di rappresentanza avviene da un ambiente da dove si diramano diverse ali della casa in un susseguirsi di stanze pavimentate in modulari mattonelle in cotto. Dal fumoir ovvero stanza del fumo dal gusto orientale, con alle pareti carte che riproducono geometrie beluch presenti anche nei disegni del tessuto delle angoliere a lanterna si accede all’ingresso della galleria di rappresentanza, definita da due grandi divani affrontati, sei poltrone e poltroncine con tappezzerie floreali francesi, motivi decorativi presenti anche nelle tende e alle pareti, e da arredi  ottocenteschi e nouveau. Da segnalare un settecentesco dipinto del dott. Cognetti, medico che lavorò alla Corte di Napoli e parente acquisito dei d’Agostino. Interessante il soffitto con raffinate decorazioni floreali inserite in geometrici spazi ed una dentellata cornice. Dalla galleria si accede ad una delle due camere da letto di tutto il palazzo, caratterizzata da una coppia di letti in ghisa, lamiera e madreperla ed un grande lampadario con paste vitree e due ottocenteschi armadi – lui e lei-. Importante l’elegante impianto di riscaldamento con numerose stufe in ghisa.

Un salotto dal gusto ottocentesco nell’altra ala del piano di rappresentanza custodisce due busti lignei: la Madonna Addolorata e la Madonna di Pasqua, busti che risalgono alla fine del Settecento, acquistati da due ascendenti impegnati ecclesiasticamente ed in prestito dalla famiglia nella settimana di Pasqua quale parte integrante della Chiesa Madre per i riti religiosi del borgo di Serrata. Nel 1903 gli ambienti furono arricchiti e rinnovati dal gusto di Francesco d’Agostino che sposò Donna Carmelita Chindamo e dalla cui unione nacquero sei figli. In questa casa abitò Antonino, fratello di Francesco, sindaco e potestà per 20 anni di Serrata, il quale fece costruire la villa comunale, il monumento ai caduti dello scultore Michele Guerrisi e l’acquedotto pubblico su progetto dell’ing. Pietro De Nava; inoltre promosse l’acquisto, a Napoli, di arredi  in stile liberty per il Palazzo del Municipio.

Tra gli ultimi a risiedere, da ricordare Antonino e Nora Pederzolli e le tre figlie Marilita, Maria Teresa e Francesca ed attualmente Bernardino Cordova, figlio della primogenita Marilita già medico condotto della cittadina. Questa casa fu frequentata dall’on. Giuseppe Chindamo, fratello di Donna Carmelita, riformista di fine Ottocento che entrò al Parlamento nel 1897, rappresentando, nel Collegio di Palmi, l’estrema sinistra insieme all’onorevole Felice Cavallotti». (rrc)