Turismo, Lo Papa (Fisascat Cisl): Avviso “Kaire Calabria” diventi sistemico per assunzioni

Il segretario generale di Fisascat Cisl Calabria, Fortunato Lo Papa, ha plaudito all’avviso regionale “Kaire Calabria, volto a incentivare l’assunzione nella filiera turistica di lavoratori svantaggiati, molto svantaggiati e lavoratori con disabilità.

«Un provvedimento – ha detto – necessario per dare quel colpo di reni utile a sbloccare il comparto e uno strumento più volte da noi proposto nell’ambito di un Patto per il lavoro».

«La Calabria – ha detto ancora – è una terra che ha un forte vocazione turistica ma che da tempo fa fatica a metterla a frutto e a sfruttarne le potenzialità. Tra le criticità – osserva – la mancanza di personale, specie nei mesi estivi. Sostenendo le imprese nell’assunzione e rendendo questo strumento sistemico, così come si fa in altre regioni, è possibile incidere seriamente sul comparto, dare lavoro sano e allo stesso tempo ossigeno a chi soffre a causa della crisi economica e del peso inflazionistico».

«Riteniamo, altresì – ha proseguito – che non sia questo l’unico canale sul quale investire. In Calabria mancano le competenze nel ramo turistico e questo è un tassello fondamentale sul quale lavorare se si pensa ad una crescita del settore».

«Ecco perché – ha evidenziato –invitiamo le imprese a far fare formazione e i lavoratori ad accedere ai corsi interprofessionali e della bilateralità. Apprezziamo che l’assessore al Lavoro abbiamo anticipato che nei prossimi bandi a valere sulle risorse europee verranno inserite premialità per le aziende che favoriranno l’inserimento lavorativo di soggetti provenienti da percorsi formativi».

«Serve, insomma – ha concluso – una visione di insieme che tenga conto di tutte le criticità e che lavori su più direttrici. Siamo disponibili e riteniamo, anzi, necessario un confronto della Regione con le parti sindacali». (rcz)

Sanità, Occhiuto presenta i dati sulle assunzioni

Dall’1 gennaio 2022 al 30 aprile 2023 le assunzioni nella sanità calabrese sono state 2.191, di queste 1.450 sono nuovi assunti a tempo indeterminati e 741 sono precari stabilizzati. Sono i dati resi noti dal presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, nel corso di una conferenza stampa.

«Ho deciso – ha detto Occhiuto – di fare una operazione verità alla luce delle polemiche sui medici cubani e delle critiche di quanti dicono che governiamo solo con sport. Questi numeri danno conto della nostra azione, mai con le precedenti gestioni commissariali è successo questo, mai c’è stato uno sforzo così grande per reclutare personale nella sanità. Quanto ai medici cubani, ho sempre detto che si trattava di una soluzione tampone. Ed evidenzio – ha sostenuto ancora il presidente della Regione Calabria che senza queste assunzioni avremmo dovuto chiudere degli ospedali».

Nel corso della conferenza, poi, è stato illustrato l’utilizzo delle graduatorie concorsuali: «È stato previsto l’obbligo per le Aziende Sanitarie Regionali di consentire, ai sensi dell’art.3, comma 61 della legge 350/2003 e dell’art.4, comma 3 bis del decreto legge 101/2013 come convertito nella legge 125/2013, l’utilizzo da parte delle altre aziende sanitarie delle graduatorie esistenti di concorso pubblico e avviso pubblico, al fine di garantire l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza e assicurare, anche nelle more dell’espletamento di ulteriori procedure concorsuali, il reclutamento in primis a tempo indeterminato di tutti i professionisti e operatori necessari».

«Eventuali rifiuti, comunque eccezionali – viene spiegato – dovranno essere motivati in rapporto alla determinazione aziendale di effettuare in tempi brevissimi assunzioni connesse alla programmazione del fabbisogno di personale e al piano pandemico, correlate a vacanze di organico esistenti o all’imminente cessazione del personale in servizio o alle necessità di potenziamento, tenuto conto del numero degli idonei collocati nelle graduatorie».

«Sto facendo un monitoraggio degli inidonei, perché ho verificato che in Italia mediamente c’è una percentuale che si aggira intorno al 9-10% di inidonei a lavorare negli ospedali o nei presìdi sanitari, in Calabria è molto più alta soprattutto in provincia di Reggio Calabria. Questo dato un po’ è fisiologico, perché il blocco del turn over ha impedito un ricambio generazionale nel nostro sistema sanitario, per cui abbiamo un sistema sanitario in cui medici, infermieri, personale del comparto hanno un’età media più alta che nelle altre regioni però ci sono alcuni dati che mi preoccupano, perché sono dati sentinella, sono alert: quando in un’azienda ospedaliera c’è il 20% quasi di personale inidoneo e in un’altra c’è il 6%, poiché il personale sanitario ha mediamente la stessa età in tutte le aziende, comincio a pensare che in quell’azienda ospedaliera in passato forse ci sono state pratiche che hanno condotto a rendere inidonei al servizio anche professionisti o personale che forse inidoneo non era». (rcz)