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Il presidente Occhiuto: Il Sud è luogo di opportunità

Sanità, Occhiuto presenta i dati sulle assunzioni

Dall’1 gennaio 2022 al 30 aprile 2023 le assunzioni nella sanità calabrese sono state 2.191, di queste 1.450 sono nuovi assunti a tempo indeterminati e 741 sono precari stabilizzati. Sono i dati resi noti dal presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, nel corso di una conferenza stampa.

«Ho deciso – ha detto Occhiuto – di fare una operazione verità alla luce delle polemiche sui medici cubani e delle critiche di quanti dicono che governiamo solo con sport. Questi numeri danno conto della nostra azione, mai con le precedenti gestioni commissariali è successo questo, mai c’è stato uno sforzo così grande per reclutare personale nella sanità. Quanto ai medici cubani, ho sempre detto che si trattava di una soluzione tampone. Ed evidenzio – ha sostenuto ancora il presidente della Regione Calabria che senza queste assunzioni avremmo dovuto chiudere degli ospedali».

Nel corso della conferenza, poi, è stato illustrato l’utilizzo delle graduatorie concorsuali: «È stato previsto l’obbligo per le Aziende Sanitarie Regionali di consentire, ai sensi dell’art.3, comma 61 della legge 350/2003 e dell’art.4, comma 3 bis del decreto legge 101/2013 come convertito nella legge 125/2013, l’utilizzo da parte delle altre aziende sanitarie delle graduatorie esistenti di concorso pubblico e avviso pubblico, al fine di garantire l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza e assicurare, anche nelle more dell’espletamento di ulteriori procedure concorsuali, il reclutamento in primis a tempo indeterminato di tutti i professionisti e operatori necessari».

«Eventuali rifiuti, comunque eccezionali – viene spiegato – dovranno essere motivati in rapporto alla determinazione aziendale di effettuare in tempi brevissimi assunzioni connesse alla programmazione del fabbisogno di personale e al piano pandemico, correlate a vacanze di organico esistenti o all’imminente cessazione del personale in servizio o alle necessità di potenziamento, tenuto conto del numero degli idonei collocati nelle graduatorie».

«Sto facendo un monitoraggio degli inidonei, perché ho verificato che in Italia mediamente c’è una percentuale che si aggira intorno al 9-10% di inidonei a lavorare negli ospedali o nei presìdi sanitari, in Calabria è molto più alta soprattutto in provincia di Reggio Calabria. Questo dato un po’ è fisiologico, perché il blocco del turn over ha impedito un ricambio generazionale nel nostro sistema sanitario, per cui abbiamo un sistema sanitario in cui medici, infermieri, personale del comparto hanno un’età media più alta che nelle altre regioni però ci sono alcuni dati che mi preoccupano, perché sono dati sentinella, sono alert: quando in un’azienda ospedaliera c’è il 20% quasi di personale inidoneo e in un’altra c’è il 6%, poiché il personale sanitario ha mediamente la stessa età in tutte le aziende, comincio a pensare che in quell’azienda ospedaliera in passato forse ci sono state pratiche che hanno condotto a rendere inidonei al servizio anche professionisti o personale che forse inidoneo non era». (rcz)