A Crotone l’attivo unitario di Cgil Area Vasta e Uil KR

Domani mattina, nella “Sala Borsellini” della Provincia di Crotone, alle 10.30, si terrà l’attivo unitario di Cgil Area Vasta e Uil Crotone  in preparazione dello sciopero nazionale di venerdì 17 novembre, proclamato da Cgil e Uil per cambiare la proposta di Legge di Bilancio e le politiche economiche e sociali messe in campo dal Governo.

Insieme ad altre categorie, trasporti, scuola, poste, tutti i lavoratori che svolgono attività di pubblica utilità, non compresi nelle categorie menzionate, ma soggetti alle limitazioni della legge 146, si asterranno dal lavoro per otto ore anche i dipendenti che erogano servizi pubblici direttamente o indirettamente. In Calabria il settore dei servizi pubblici sciopera con sit-in davanti le prefetture di Catanzaro, Cosenza e Reggio.

«Quanto previsto dal Governo, non solo non stanzia risorse sufficienti per i rinnovi dei contratti dei dipendenti pubblici delle Funzioni Centrali, Funzioni locali, Sanità, ma addirittura definanzia i fondi necessari alle autonomie locali per sostenere i servizi sociali, i servizi in appalto o in convenzione (Igiene ambientale, Sanità privata, Terzo settore), che erogano prestazioni ormai fondamentali per i cittadini, con un taglio di 600 milioni di euro che riguarderà Regioni, Province, Città Metropolitane e Comuni – sostiene il segretario generale della Cgil Area Vasta, Enzo Scalese –. L’attacco ai dipendenti pubblici continua, le misure messe in campo dal Governo non fanno altro che spingere ad una fuga senza precedenti dal servizio pubblico già in sofferenza».

«Ma in piazza con noi ci saranno anche i lavoratori privati – ha continuato – che si occupano di servizi alle persone perché rivendichiamo anche per loro la tutela di un salario dignitoso, finanziamenti adeguati per tutti i servizi tali da evitare il dumping contrattuale e garantire la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, maggiori fondi per la disabilità in luogo del taglio di 350 milioni di euro, risorse per l’internalizzazione dei servizi di inclusione scolastica, infine, non ci sono risorse per i contratti collettivi del terzo settore ormai scaduti. Le ragioni per scioperare, insomma, ci sono tutte». (rkr)

Industria e cooperazione alimentare, attivo unitario Cisl, Cgil e Uil approva piattaforma di rinnovo CCNL

 L’attivo unitario regionale di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Calabria ha approvato l’ipotesi di piattaforma per i rinnovi dei Contratti Collettivi Nazionali per i dipendenti dell’industria alimentare e cooperative di trasformazione alimentare, valido per il periodo 2023-2027, presentata dalle rispettive Federazioni nazionali lo scorso 13 aprile a Roma.

L’incontro è stato preceduto da varie assemblee svolte in questi mesi nelle aziende del comparto sul territorio calabrese. 

I lavori, presieduti dal Segretario Generale Fai Cisl Calabria, Michele Sapia, hanno visto la relazione del Segretario Regionale Flai Cgil, Calabria Battista Platì e le conclusioni del Segretario Nazionale Uila Uil, Gabriele De Gasperis.

Numerosi gli interventi da parte dei delegati delle rispettive sigle sindacali, che hanno espresso apprezzamento rispetto ai contenuti delle piattaforme di rinnovo dei contratti nazionali, e che prevedono misure migliorative in termini di welfare e salario, ricambio generazionale e formazione, rafforzamento delle relazioni sindacali e industriali, ma anche rispetto alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, valorizzazione della formazione professionale e incremento dei livelli di salute e sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro, parità di genere e contrasto alla violenza.

Gli interventi hanno inoltre sottolineato l’importanza di questo comparto per l’economia e l’occupazione calabrese, in cui – è stato evidenziato – «sarà necessario innalzare il livello della competitività e cooperazione dell’industria alimentare calabrese, in cui ci sono significativi margini di crescita in termini di export e nuova occupazione anche in considerazione dell’eccellenza delle produzioni alimentari del Made in Calabria. 

«È necessario – conclude la nota – non dimenticare l’importante lavoro svolto dagli addetti dell’intero sistema agroalimentare che, per come dimostrato anche durante il periodo pandemico, contribuisce a garantire, per alcuni aspetti, una certa tranquillità sociale». (rcz)