Elezioni / Nino Gullì: Mi batterò per i veri cacciatori che rispettano ambiente e natura

Il candidato alle regionali di Forza ItaliaNino Gullì, ha dichiarato che considera «speciose  le polemiche circa l’apertura anticipata della stagione venatoria in Calabria, disposta dalla Giunta regionale di centrodestra».

«In realtà – ha spiegato – la caccia – e, ripeto, lo dico per esperienza diretta – porta a vivere un inscindibile legame di rispetto verso la natura, considerata una Madre comune cui guardare con deferenza. E l’attività delle associazioni venatorie è da valutare con altrettanta considerazione. Peraltro, il vero cacciatore – non il bracconiere, che con la famiglia dei cacciatori davvero non c’entra nulla – venera la fauna e l’ambiente, non li distrugge né li mette a rischio; e anzi, opera per un sempre più rigoroso equilibrio dell’ecosistema».

«Voglio chiedervi, per un attimo – ha proseguito – di riflettere su un fenomeno molto pericoloso e di grande attualità: i danni sempre più ingenti alle coltivazioni provocati dai cinghiali e la loro discesa sempre più frequente verso i centri urbani, con possibili incidenti gravissimi per l’uomo. Solo nell’agosto scorso, la Regione Calabria è stata costretta a erogare incentivi economici per l’abbattimento dei cinghiali, proprio per la loro incombente presenza ed enorme pericolosità. Se le Giunte precedenti avessero tributato la giusta attenzione a caccia e programmazione venatoria, non ce ne sarebbe stato bisogno».

«Personalmente, devo dire – ha detto ancora – non ho mai capito quale grande differenza possa esserci tra uccidere una lepre per poi cucinarla e mangiarla e, invece, comprare una costata dal macellaio che, per potercela vendere, ha ovviamente dovuto uccidere – o far uccidere da qualcun altro – un manzo. Un esemplare che, diversamente dalle prede più comuni del cacciatore, non ha la possibilità di dileguarsi e scappare. Ma approfitto dell’occasione per far presente che molto spesso si conciona a vanvera della presunta crudeltà di chi pratica la caccia, mentre ci sono alcuni dati di fatto di cui non si parla mai».

«Per esempio – ha detto – la probabilità di restare feriti durante una battuta di caccia è di gran lunga inferiore che nel praticare attività sportive considerate non pericolose come il calcio o il ciclismo. Non solo: anche i danni al paesaggio e le probabilità d’incidenti – per esempio, di scontri con automobilisti lungo strade rurali – sono fortemente ridotti proprio dalla meritoria attività delle doppiette».

«Il tutto, mentre le levatacce all’alba – ha proseguito ancora il candidato – i chilometri e chilometri percorsi, caratterizzano il mix di sport e passione che contraddistingue l’attività venatoria. E non si pensi a eserciti sterminati: secondo gli ultimi dati disponibili, i cacciatori muniti di regolare licenza in Calabria si aggirano sulle 26mila unità. In più, alcuni soggetti “ecologisti con le tasche altrui” ritengono che le specie in soprannumero possano contenersi con tiratori scelti e immunocontraccettivi: a loro diciamo forte e chiaro che non solo i risultati di chi esercita la caccia sono migliori, ma non costano un euro alla collettività. Non si può dire lo stesso per le opzioni diverse appena citate. Se però vogliamo proprio “guardare al portafoglio”, allora dobbiamo dire che il cacciatore semmai contribuisce a rinvigorire l’economia locale e nazionale: lo fa pagando per poter praticare la caccia, acquistando fucili da caccia e munizioni, alimentando l’indotto».

«Ecco perché, se sarò eletto consigliere regionale – ha concluso – mi batterò per il rispetto della natura, della caccia e dei cacciatori. Quelli veri, non quelli di frodo». (rrc)

Prorogato il Piano di selezione dei cinghiali sul territorio calabrese

«Abbiamo ritenuto necessario prevedere un’ulteriore proroga del piano di selezione – spiega Gallo – a causa del notevole aumento della popolazione degli ungulati, che, negli ultimi tempi, ha provocato squilibri notevoli nell’ecosistema agro-silvo-pastorale». Lo ha reso noto l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, spiegando che «si è prontamente deciso, quindi, di agire a tutela dell’incolumità pubblica e di alcune specifiche attività produttive già duramente colpite dalla crisi da pandemia, quali ad esempio agriturismi e terreni a coltivazioni intensive».

«Il provvedimento dirigenziale – prosegue la nota – è stato adottato una volta ottenuto il parere favorevole dell’Ispra, con validità per il periodo compreso tra il maggio 2021 e il maggio 2022. La stessa Ispra ha riconosciuto l’efficacia della caccia di selezione in Calabria, avendo essa portato a un incremento del 61% del prelievo di cinghiali rispetto alla stagione precedente».

«L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, inoltre – specifica l’assessorato – ha comunicato di ritenere accettabili, da un punto di vista tecnico, la consistenza e la struttura per classi di sesso ed età previste dal piano stilato dai competenti uffici regionali, prevedendo la possibilità che i selettori possano effettuare interventi anche in orari notturni, al fine di massimizzare le probabilità di incontro con gli animali e migliorare l’efficienza delle uscite, in particolare in aree critiche, dove gli impatti causati dalla specie alle attività agricole e i rischi di incidenti stradali appaiono più rilevanti».

«A tal proposito – conclude la nota – v’è da sottolineare che la Regione ha stabilito di protrarre fino alle 23.30 (per il periodo estivo) l’orario di intervento dei selettori. Gli interventi, nello specifico, si terranno su una superficie di 228.580 ettari, con lo scopo di abbattere 11mila capi, suddivisi per classe di sesso e di età, favorendo il prelievo di esemplari giovani e di femmine». (rcz)

Al via procedure per l’aggiornamento dei Piani faunistici provinciali

L’Assessorato regionale alla Caccia, insieme al Dipartimento Agricoltura, ha avviato le procedure finalizzate al preliminare aggiornamento dei piani faunistici venatori provinciali – propedeutici alla stesura di quello regionale – e alla predisposizione della documentazione inerente alla valutazione ambientale strategica.

«Si tratta di un passaggio fondamentale, atteso da anni – ha spiegato l’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo – per ricostruire quella cornice giuridica e amministrativa essenziale alla pratica delle attività di caccia. Entro la fine dell’anno saremo nelle condizioni di avere un quadro finalmente rispondente ai cambiamenti intervenuti e dunque al passo coi tempi».

Un compito demandato, in prima battuta, al professionista che sarà incaricato di procedere a studio e stesura degli aggiornamenti: a tale scopo, con avviso pubblicato sul sito istituzionale della Regione, disponibile integralmente – insieme alla modulistica – nella sezione “Agricoltura e risorse agroalimentari”, è stata già indetta apposita manifestazione di interesse per la selezione della figura professionale in questione, che entro il 31 dicembre 2021 – salvo eventuali proroghe concesse dal committente – dovrà curare l’adeguamento dei piani faunistici venatori provinciali e occuparsi della documentazione inerente alla relativa procedura di Vas.

Gli interessati in possesso degli specifici requisiti riportati nell’avviso potranno presentare la propria candidatura esclusivamente a mezzo pec, all’indirizzo ufficiocaccia@pec.regione.calabria.it, entro e non oltre le ore 23.59 del primo marzo 2021. (rcz)

Ripartono l’attività di caccia e pesca sportiva e dilettantistica

Con la firma del provvedimento n.94 da parte del presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, ripartono le attività di caccia e pesca sportiva e dilettantistica.

«Ferme restando le misure statali e regionali di contenimento del rischio di diffusione del virus già vigenti», il provvedimento consente – fino a nuove determinazioni e all’adeguamento a un’eventuale nuova classificazione – lo svolgimento dell’attività venatoria «in quanto stato di necessità per consentire l’equilibrio faunistico-venatorio, limitare i danni alle colture, nonché il potenziale pericolo per l’incolumità pubblica».

La caccia sarà permessa con queste modalità: nel comune di residenza; nell’Atc di residenza venatoria; nei distretti di iscrizione per il prelievo degli ungulati anche situati in comuni diversi da quello di residenza, domicilio o abitazione. L’attività venatoria è inoltre «limitata ai soli residenti in Calabria e potrà essere svolta solo in forma individuale e nel rispetto del distanziamento sociale e del divieto di assembramento».

Quanto alla pesca sportiva e dilettantistica, è consentita «nel comune di residenza o nei comuni limitrofi nel caso non sia possibile lo svolgimento nel comune di residenza». Le autorità competenti verificheranno il rispetto delle misure previste dalla nuova ordinanza e potranno applicare sanzioni da 400 a mille euro in caso di violazioni.

«Il rispetto che cacciatori e pescatori – ha detto Spirlì – hanno sempre dimostrato nei confronti dell’ambiente, unito alla rassicurazione circa il loro comportamento responsabile e rispettoso delle direttive dei governi centrale e regionale, mi hanno spinto ad accogliere le richieste pervenutemi negli ultimi giorni da parte dei vari rappresentanti di categoria. In un periodo di grande tensione, dovuto anche all’isolamento forzato, poter svolgere attività all’aria aperta e in pieno contatto con la natura non può che essere salutare». (rrm)

Il mondo della caccia: in Regione si apre il confronto con le associazioni

Si apre il confronto tra le associazioni venatorie e la Regione sulle problematiche e le prospettive della caccia in Calabria. Il coordinamento delle associazioni, in particolare, è stato ricevuto dall’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo., al quale ha avanzato una serie di proposte convenendo sulla necessità di lavorare in maniera sinergica alla pianificazione ed alla programmazione degli interventi necessari per ottimizzare l’attività venatoria in Calabria. L’obiettivo sono la modifica della Legge regionale 9/96 e l’aggiornamento del piano faunistico venatorio.

«La Legge regionale sulla caccia – ha affermato Gallo – è obsoleta rispetto alla situazione ed alle esigenze attuali del mondo della caccia e dei territori. Lavoreremo per giungere alla formulazione di una proposta normativa da sottoporre all’attenzione ed al vaglio del Consiglio regionale, possibilmente già a Settembre. Per quanto ci riguarda, poi, ci adopereremo per giungere quanto prima anche ad una attualizzazione del piano faunistico venatorio che, così com’è, presenta diversi limiti».Traguardi da raggiungere, ha sottolineato l’assessore, «nel dialogo costante con le associazioni venatorie, la cui collaborazione ed il contributo sarà fondamentale per imboccare e percorrere la strada giusta».

Al centro dell’attenzione anche la problematica dei cinghiali, rispetto alla quale ci si è ritrovati d’accordo sull’opportunità di unire alla caccia di selezione un piano specifico di gestione, attraverso una modifica della Legge Regionale. Su suggerimento delle associazioni, inoltre, si agirà anche in sede di Conferenza Stato – Regioni per proporre e sollecitare le istanze di modifica della L. 157/92 e prolungare la durata del periodo della caccia in braccata, che resta fondamentale per la gestione equilibrata della specie. Ancora, nella discussione ha trovato spazio il bisogno di potenziare la funzionalità degli Atc (Ambiti territoriali di caccia) e programmare ed incrementare la formazione, puntando sui corsi per selettori e per guardie giurate.

«Sono certo che tutti insieme – ha detto l’assessore – riusciremo a realizzare gli obiettivi che ci siamo posti oggi per quello che costituisce un comparto dalle mille potenzialità per la Calabria. La Regione, dal punto di vista amministrativo, si impegna a semplificare procedure ed eliminare ritardi, anche per far si che nel settore si immettano le risorse giuste nei tempi giusti”». Per questa ragione è previsto il potenziamento dell’Ufficio Caccia della Regione, anche in considerazione dell’enorme mole di lavoro, come richiesto dalle associazioni. (pa)