L’OPINIONE / Pino Masciari: «Carceri, un circuito malato»

di PINO MASCIARI – Le carceri non sono più luoghi di detenzione, sono vere e proprie università del crimine. E questo si sa da tempo. È sempre stato così. Sono il luogo dove la criminalità organizzata provvede a premiare i suoi affiliati, anche conferendo “doti” nuove.

La realtà che è emersa nel carcere di Catanzaro, dove pare circolare di tutto (droga, telefoni cellulari, smartphone utili per videochiamate ecc.), non mi stupisce e di fatto non è una novità. Lo stesso tipo di “sorprese” sono emerse neanche dieci giorni fa nel carcere di Corigliano Rossano (Cs), dove sono stati trovati circa centotrenta cellulari e ancora, qualche mese fa, nel carcere di Vibo Valentia, nella sezione di alta sicurezza, dove ne vennero ritrovati circa dieci.

E chissà cosa verrebbe fuori se allo stesso tipo di indagine fossero sottoposti tutti i penitenziari e, mi verrebbe da dire, tutti i posti dove si esercita potere, dalle pubbliche amministrazioni a finire ai palazzi di giustizia! C’è poco da scandalizzarsi. Questa è solo l’ennesima conferma di quel sistema generale colluso e connesso con la “cosa unica” dal quale nessun settore, pubblico e privato, può dirsi indenne. Un sistema parassita che attecchisce ovunque trovi il terreno fertile di chi si presta ad essere strumentalizzato, per profitto personale o anche solo per paura.

Un circuito malato che fa crescere sempre più rigogliosa quella gramigna che è la criminalità organizzata. A subire sempre rimangono solo gli onesti, soffocati e strozzati da questo sistema criminale, ormai divenuto cronico e per il quale ancora non si scorge la fine. (pm)

Il Sottosegretario Ostellari: Da Reggio un messaggio per reinserimento dei detenuti nel sociale

Da Reggio Calabria è partito un messaggio profondo e di grande rilevanza sociale e di effettivo e possibile reinserimento dei detenuti nel sociale e nelle attività lavorative, ponendo, però, alla base di tutto la grande dignità del detenuto e il rispetto da parte di tutti delle regole e della legge. È quanto ha detto il Sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, a conclusione dell’incontro svoltosi nella sede di Confindustria di Reggio Calabria.

«Ridare dignità al detenuto. Aprire un percorso di speranza. Rispettare la legge e farla rispettare. Sono questi, più o meno, i messaggi che sono emersi dall’interessante incontro avvenuto presso la sede di Confindustria di Reggio Calabria e il Sottosegretario alla Giustizia, On. Andrea Ostellari», hanno riassunto il commissario regionale della Lega, Giacomo Saccomanno e il presidente di Confindustria RC, Domenico Vecchio.

«Dinnanzi ad una folta platea ed alla presenza dei vertici delle Istituzioni – hanno spiegato – si è condiviso un percorso di partecipazione e condivisione di un percorso che porterà, certamente, alla realizzazione di un progetto che dovrebbe, finalmente e concretamente, sostenere quella reale rieducazione del detenuto. Un modo reale per dare dignità alla persona e consentirgli di riprendersi la propria vita partecipando ad un percorso di formazione ed inserimento tangibile nella società e nel campo del lavoro».

Dopo i saluti del Presidente di Confindustria, Domenico Vecchio, e del capogruppo regionale, Giuseppe Gelardi, la manifestazione è proseguita con l’introduzione al tema da parte di Giacomo Francesco Saccomanno, commissario regionale Lega. Sono intervenuti nel dibattito il Procuratore Capo di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, il Viceprefetto Stefania Caracciolo, e il sindaco metropolitano Carmelo Versace. Sul tema, molto interessante, sono intervenuti molti dei presenti e facenti parte dell’amministrazione penitenziaria, i garanti per i detenuti, imprenditori e responsabili associazioni. (rrc)

Saccomanno (Lega): Sistema penitenziario inadeguato e con molte criticità

Il commissario regionale della LegaGiacomo Saccomanno, ha evidenziato come «il decesso di Pasquale Francavilla avvenuto nel carcere “Sergio Cosmai” di Cosenza riapre il continuo dibattito sulla adeguatezza o meno del sistema penitenziario e sulla mancanza delle condizioni minime umanitarie e dei servizi necessari per il popolo dei detenuti».

«È notorio – ha spiegato – il sovraffollamento delle strutture e spesso la mancanza di risposte sanitare adeguate. Tante criticità che, però, pur essendo decorsi molti anni, non solo non sono state risolte, ma per certi aspetti si sono fortemente aggravate. Si ha notizia che mancano operatori sanitari e di polizia penitenziaria e che non è garantito il livello minimo di assistenza, oltre ad una coabitazione di molti detenuti in celle ove potrebbero starne la metà o meno di questa».

«Le segnalazioni di tale situazione di invivibilità – ha proseguito – specialmente per i detenuti comuni e quelli che si trovano con la misura preventiva ed in attesa di processo, sono continue senza però ottenere nessun miglioramento. Appare, quindi, fondamentale che il problema venga affrontato con la dovuta attenzione e che si faccia di tutto affinché la carcerazione sia veramente un momento educativo e non, come ora, di sopraffazione ed inconciliabile con i principi costituzionali e umanitari».

«La Lega sul punto, così come in ogni altra situazione di violazione dei diritti primari e fondamentali – ha concluso – presterà la massima attenzione e cercherà di rendere la carcerazione un momento di effettiva rieducazione». (rcz)