L’OPINIONE / Giovanni Giordano: Abusivismo, non se ne esce più

di GIOVANNI GIORDANO – Raccolgo, un giorno sì e l’altro pure, le grida disperate di tanti colleghi che lottano senza tregua per portare avanti la propria attività di promozione turistica, messa incessantemente a rischio dagli allegri, proliferati e indisturbati super imprenditori dell’abusivismo.

Non solo le difficoltà di tutti i giorni, i rischi, le innumerevoli e spesso inique tasse ma ancora – e più di prima della pandemia – resta presente l’abusivismo come minaccia alle attività produttive regolari e in particolare quelle del settore dei viaggi.

I clienti viaggiatori, a volte ignari di aver a che fare con un abusivo, abbindolati dinanzi ad ipotetici risparmi economici, sbandierati tramite locandine improbabili e anonime, ci cascano! Diventano complici di un’illegalità diffusa che si presenta così visibile ed esente da verifiche e controlli da trasformarsi nel giudizio collettivo, automaticamente, in un’attività regolare.

Tutto ciò con l’inadempiente, indecente e complice sguardo delle istituzioni che, sulla questione dell’abusivismo nel settore dei viaggi, sono ridotti alla stregua di un pugile intontito e pronto a crollare sul ring. O peggio: come dei fantasmi vaganti nell’etere pronti a dissolversi.

Certo è che la situazione è insostenibile ed è scandaloso che nel contempo, a fronte di tanto abusivismo indisturbato, le attività legali pagano ogni tipo di tasse e tributi. Tasse, come più volte evidenziato, oltre misura.

Dunque, mentre con la mano sinistra si tollera l’abusivismo con la mano destra si chiede sempre di più, ai soliti noti.

Alle istituzioni chiediamo, dunque, di porre le basi per una lotta serrata all’abusivismo. Diversamente, le stesse rischiano di presentarsi non certo come paladine delle imprese legali che purtroppo sono costrette a registrare l’ennesima duplicità tra Paese legale e illegale. (gg)

[Giovanni Giordano è vicepresidente Nazionale Confapi Turismo e Cultura, pesidente Confapi Turismo e Cultura Calabria e delegato Regionale Maavi  (Movimento Autonomo Agenzie di Viaggio Italiane]

Quando ci si affida ad agenzie di viaggio abusive o non qualificate, il viaggio d’istruzione svanisce!

di GIOVANNI GIORDANO – Ecco come può infrangersi il sogno. Dopo un anno di studi e fatiche alcuni studenti, dopo aver regolarmente pagato il loro viaggio d’istruzione e prossimi alla partenza, hanno scoperto che non c’è alcuna prenotazione e che quel viaggio, quella nave tanto sognata attraccata al molo del porto di partenza non era per loro.

Pur non volendo entrare nelle dinamiche dell’episodio, c’è già chi si sta occupando della valutazione di fatti e responsabilità delle parti in causa, come Confapi e Maavi ci preme manifestare pubblicamente la nostra profonda amarezza per quanto accaduto. Ciò offende le agenzie di viaggio e le persone perbene che gestiscono le stesse perché fatti come quello citato ledono l’immagine di tutta la categoria. Categoria che, voglio ricordare, ha sofferto molto per la crisi economica dovuta alla pandemia, ma che nonostante ciò si è distinta per professionalità e spirito di servizio.  In particolare, quando, sempre a causa del Covid, la mobilità è stata limitata e spesso i viaggiatori, sparsi per il mondo, si sono trovati affianco ad assisterli il proprio agente di viaggio.
Per ritornare sull’argomento che ci sta a cuore, però, voglio dire che quanto accaduto offende non solo noi agenti di viaggio ma tutta la comunità scolastica fatta per la stragrande maggioranza di persone serie, professionali e responsabili. A tutela della comunità scolastica, oltre che delle agenzie di viaggio, come Confapi Turismo e Maavi desideriamo dare delle precise indicazioni al fine di scongiurare nei limiti del possibile anche fatti come quello citato. Innanzitutto, le scuole devono sapere che non possono affidare un viaggio d’istruzione ad imprese diverse dalle agenzie di viaggio, in particolare, quando trattasi di un viaggio che prevede almeno due servizi per esempio il vettore più un servizio alberghiero, poiché ciò rientra nella fattispecie del pacchetto turistico e la legge prevede che l’erogazione di tale servizio sia affidato alle agenzie di viaggio.
Come si può individuare se un’impresa è un’agenzia di viaggio ed in regola con gli adempimenti previsti dalla legge? Basta richiedere copia della licenza con il relativo rinnovo annuale, copia di assicurazione di responsabilità civile, nome del direttore tecnico iscritto all’albo, certificato aggiornato del Fondo di garanzia e la visura camerale aggiornata. Quest’ultimo è un documento che andrebbe richiesto dalle scuole prima che un’agenzia venga iscritta al proprio albo dei fornitori e che dovrebbero esigerlo sempre quando vengono richiesti dei preventivi. Nella prima pagina della visura viene riportato il codice Ateco, che individua senza margine d’errore se l’impresa è veramente un’agenzia di viaggio. Questo codice, lo diciamo anche per qualche sporadico dirigente scolastico distratto, è il 79.11.
Dunque sbagliare è umano e ciò vale per tutti, controllare con cura e affidarsi ad agenzie di viaggio qualificate ed in regola non dovrebbe essere consigliato, ma obbligatorio! (gg)
[Giovanni Giordano è imprenditore turistico, vicepresidente nazionale Confapi Turismo e Cultura e Presidente Confapi Turismo Calabria]