DIFESA CIVILE, NON SIA SOLO PREVENZIONE
NON BISOGNA TRASCURARE LE PREVISIONI

di EMILIO ERRIGO – In questi primi giorni del 2022, da più parti giungono informazioni di qualificati esperti nazionali ed esteri, i quali non sempre diffondono pareri e notizie tranquillizzanti, al punto tale da generare più disorientamento generale, che informazioni particolari e puntuali .

Chi come lo scrivente, ha acquisito una cultura giuridica universitaria specialistica e maturato esperienze professionali, in un Corpo di Polizia a Ordinamento Militare, in alcune occasioni pubbliche, non ha sempre condiviso le poco chiare esternazioni di sedicenti, a volte pure poco conosciuti ai più , esperti nazionali.

La Pianificazione delle azioni strategiche, tattiche, organiche e logistiche, appartenendo alle quattro note branche dell’Arte Militare, sono considerate dagli addetti ai lavori, tematiche molto serie da manipolare con specifica cura e attenta valutazione.

In concreta buona sostanza giuridica, come è giusto che sia, prima di pianificare le azioni operative, incerte e future, sarebbe cosa buona e intelligente, approfondire gli studi multidisciplinari e le ricerche scientifiche, per potersi trovare nelle migliori condizioni di conoscenze ottimali per rappresentare al decisore legislativo, (Parlamento), ed esecutivo, ( Governo), una buona e attendibile previsione di ciò che prevedibilmente, accadrà o si verificherà nel breve o medio futuro.

In verità, pure chi scrive queste note, prima ancora di aver frequentato il previsto e ben strutturato Corso di Studi (COCIM), “Cooperazione Civile- Militare”, presso il CASD (acronimo di Centro Alti Studi per la Difesa), non aveva una adeguata conoscenza di come l’Italia e l’ Unione Europea, si fossero organizzati per prevedere, prevenire e gestire le situazioni di crisi nazionali e le emergenze NBCR.

Oggi a beneficio di quanti sono attratti dal tema, credo utile alla conoscenza e al sapere di ognuno, ricevere informazioni giuridiche sull’Organizzazione Nazionale per la Gestione delle Crisi, meglio esplicitata in articolate norme giuridiche, inserite nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri(DPCM), datato 05 maggio 2010.

Se nella nostra Costituzione al primo comma, dell’ art, 52, è scritto che “La difesa della patria è un sacro dovere del cittadino”, e che quindi come più volte scritto e interpretato, dalla Corte Costituzionale, la Difesa della Patria (Stato) sia un dovere inalienabile, imprescrittibile e immodificabile, fatto salvo il ricorso alla complessa procedura di modifica del dettato Costituzionale, ci sarà un perché o no?

In Italia se ne parla, si scrive e si conosce poco di Difesa Civile, come se si trattasse di un affare riservato a pochi esperti e non dovesse importare ai Cittadini.

Ma proprio frequentando questo importante Corso di Alta Formazione, COCIM, i frequentatori hanno modo di comprendere che la Difesa Civile,la Protezione Civile, la Difesa Militare e Sicurezza Civile, sono il pane quotidiano per le Forze Armate, le Forze di Polizia e di Sicurezza Pubblica, in primis il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e il VII Reggimento difesa CBNR “Cremona”, una vera e propria unità specializzata nella difesa Nucleare, Biologica e Chimica, considerata una “Eccellenza Operativa” dell’Esercito Italiano.

La Difesa Civile è preposta h24, a presidio degli interessi vitali dello Stato e assicura continuità delle funzioni e compiti di Governo.

Assicurare le attività economiche produttive, i trasporti multimodali, la logistica Intermodale integrata, la salute pubblica, la sicurezza sanitaria e specializzata privata, la Difesa dell’Economia, sono considerati beni primari di interesse nazionale ed europei.

La Difesa Civile è una attività di previsione e prevenzione a somma positiva, così come a somma attiva, lo è la Cooperazione tra le attività gestite dalla Pubblica Amministrazioni, sia con l’amministrazione diretta, che attraverso, il Sistema Agenziale, Enti Pubblici Economici e non.

Non si creda erroneamente, che esista un Corpo o una Forza Armata di Difesa Civile o di Protezione Civile, ma in verità è presente sin dal tempo di pace, una ben pianificata organizzazione nazionale, strutturata tecnicamente e normativamente, deputata alla gestione delle eventuali crisi nazionali, alla quale sono o possono essere chiamati a cooperare attivamente, in caso di attività esercitative, eventi straordinari, inclemenze meteorologiche o nevicare eccezionali, disastri naturali, dolosi o colposi, tutte le strutture ministeriali e dei Comandi di Forza Armata, di Difesa e Sicurezza Pubblica Interforze di Polizia, in attuazione delle previste funzioni e compiti, previste dal citato Dpcm 5 maggio 2010.

In tal senso il Dpcm in argomento, prevede organismi interni alle Istituzioni, tra le quali il Comitato Politico Strategico (COPS), del quale fanno parte il Presidente del Consiglio dei Ministri, che lo preside e alcuni Ministri del Governo interessati alla Difesa e Protezione Civile, composizione, compiti e funzioni sono indicati dall’art.4.

Altro organismo interno è il Nucleo Interministeriale Situazione e Pianificazione, (NISP), composizione, funzioni e competenze sono previsti dagli articoli 5 e 6.

Il Nucleo Interministeriale Situazione e Pianificazione, si avvale dei competenti Ministeri, del Dipartimento Informazioni per la Sicurezza (DIS), delle due Agenzie Informazione e Sicurezza Interna, (AISI), e Agenzia Informazione e Sicurezza Esterna, (AISE), del Dipartimento della Protezione Civile, del Dipartimento dei Vigili del Fuoco e del supporto importante dei Componenti della Commissione Interministeriale Tecnica della Difesa Civile (CITDC).

Dovrebbe apparire chiaro al chi legge questo essenziale scritto, che la previsione e pianificazione delle: situazione di crisi; situazione di emergenza; crisi internazionale; interessi nazionali; misure di prevenzione; misure di risposta; misure di contrasto, cui alla terminologia interministeriali e specificazioni, sono indicate all’art.2, del più volte citato Dpcm del 2010, e devono necessariamente tener conto dell’incalzare degli eventi nazionali, europei e internazionali.

Limitando la nostra esemplificazione, alla situazione sanitaria esistente nel nostro Paese, già ogni Istituzione dello Stato, del Governo, Organizzazione Amministrativa Ministeriale, Centrale o regionale, già in situazione di normalità o tempo di pace, sa bene, chi, deve, fare, cosa, come, quando e perché.

Nessuno mai deve trovarsi nelle condizioni di non sapere compiti e funzioni ad ognuno attribuite dalle norme in vigore.

È impensabile ritenere che uno Stato democratico come l’Italia, sia o possa trovarsi impreparato, nella organizzazione e gestione nazionale delle crisi e di ogni possibile stato di emergenza regionale o locale.

Ricordare ai Cittadini italiani, compresi i Calabresi, che oltre alla Sanità Civile, con gli Ospedali e Presidi di Pronto Soccorso Civili, esiste la Sanità Militare, con gli Ospedali Militari territoriali, Navi Ospedali, Aerei ed Elicotteri, predisposti o modificabili in versione emergenza sanitaria, per il trasporto feriti e malati, Ospedali Militari da campo, delocalizzabili là dove c’è bisogno di tali strutture sanitarie e ospedaliere è importante.

La crisi pandemica nazionale, ha messo in evidenza e creato non pochi momenti di crisi, alle già peraltro note criticità sanitarie della Regione Calabria.

A parte l’opera instancabile e pluri-specializzata, di Difesa Civile e Protezione Civile, assicurata del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, veri e propri “Eroi della Patria”, vi è il concorso istituzionale sia delle complesse organizzazioni Militari delle Forze Armate e Forze di Polizia e della Sicurezza Pubblica.

L’intervento assicurato dalla Sanità Militare e alcuni Reparti dall’Esercito Italiano, con in prima linea il Commissario Straordinario di Governo, il caro Generale di Corpo d’Armata, Francesco Paolo Figliulo, nella scorsa e attuale stato di emergenza Covid 19, deve far riflettere molto.

Nella Regione Calabria, già molto provata da problematiche complesse e complicate, sia sanitarie e ospedaliere, che di carenza di personale medico e infermieristico, occorre fare squadra a prescindere dall’appartenenza politica o ideologica personale.

La Calabria da tempo si trova a vivere tante emergenze amministrative e sociali, di ogni ordine e grado. Occorre cooperare efficacemente tutti, altrimenti si perde ogni possibile occasione positiva di crescita civile!

Ora non aver fatto proprie le esperienze negative e ben compreso, che la previsione è la madre di ogni attività strategica e operativa preventiva, significa non essere affatto consapevoli che le emergenze di difesa, sicurezza e salute pubblica, sono tanto più reattive e appropriate, quanto gli studi di previsione e le predisposizioni di adeguate risorse umane e mezzi sono pianificate.

La previsione e pianificazione sono attività intellettuali di fondamentale importanza per ogni organizzazione amministrativa pubblica e privata complessa, in ogni campo dell’agire umano, tanto quanto è necessario, la preventiva attenta redazione e periodico aggiornamento , dei previsti “Piani Strategici e Operativi Nazionali, Regionali e Locali di Emergenza Sanitaria Pubblica”.

Si pensi per un solo istante, al valore immenso dei Piani Nazionali di Emergenza Antiterrorismo, Aereo, Aeroportuale, Marittimo, Portuale, Nucleare, Biologico, Chimico, oppure, all’importanza dei Piani Nazionali e Regionali di Difesa Civile e Protezione Civile. Ne si devono dimenticare l’utilità al processo decisionale, dei Piani Strategici Nazionali della Portualità e della Logistica, o del Piano Strategico Nazionale dei Trasporti e della Logistica.

La previsione, la pianificazione, la sperimentazione e la puntuale ricerca informativa, sono e costituiscono le basi portanti di ogni successo operativo.

Alla redazione e aggiornamento dei Piani Nazionali di Emergenza comunque denominati e qualunque sia la finalità pubblica, seguono le irrinunciabili e non rinviabili, esercitazioni trimestrali, semestrali e annuali, a seconda della loro importanza.

I Piani Nazionali ed Europei di Gestione delle Emergenze e Crisi, vanno sempre aggiornati e tenuti in costante evidenza, custoditi presso le Centrali Operative di Emergenza, le Sale Situazione, Uffici Previsione e Pianificazione Strategica, e Unita di Crisi Nazionali ed Estere.

Inoltre una corretta previsione e pianificazione delle emergenze nazionali o regionali, deve formare il presupposto essenziale, fondante e buon motivo, per sperimentare sul territorio, nel corso delle previste periodiche esercitazioni in bianco, (in assenza di rischi e pericoli esistenti), ogni simulazione delle ipotizzabili e variabili, situazioni di crisi, testando, analizzando e valutando, le risposte ottenute dalle strutture ospedaliere e presidi sanitari civili e militari esistenti. (er)