L’OPINIONE / Amalia Bruni: Emergenza abitativa crisi che richiede risposta urgente e solidale

di AMALIA BRUNI –L’emergenza abitativa è una crisi umanitaria che richiede una risposta urgente e solidale da parte di tutti noi. Dobbiamo unire le nostre forze e lavorare insieme per costruire un futuro in cui ogni individuo abbia un tetto sopra la testa e la speranza nel cuore.

Apprezzo il protocollo protocollo interistituzionale firmato l’otto marzo tra la Regione Calabria e l’Aterp, focalizzato sulla prevenzione e il contrasto alla violenza di genere e sull’autonomia abitativa delle donne. La Calabria si pone in prima linea. Ci piacerebbe anche che venissero attivate le procedure per individuare un direttore generale e che venisse abbandonata la stagione dei commissariamenti.

Nonostante il parere favorevole del revisore dei Conti sulla correttezza delle risultanze contabili, ci sono diverse criticità nel rendiconto di esercizio di Aterp, in particolare la costante difficoltà nella riscossione dei canoni di locazione degli immobili, molto probabilmente anche a causa della crisi economica dovuta alla pandemia Covid 19, posto che la percentuale di potenziale inesigibilità degli stessi si attesta al ragguardevole valore del 96,81%. Rilevante è, poi, il profilo degli effetti dannosi correlati alla occupazione abusiva o alla detenzione sine titulo degli alloggi che impedisce la legittima riassegnazione e penalizza i titolari della aspettativa ad essere nuovi assegnatari.

Ci troviamo di fronte a una sfida urgente e imperativa che è quella dell’emergenza abitativa, acuita dalla crisi economica, che affligge le fasce più deboli della nostra comunità. 836.00 alloggi di edilizia popolare per un totale di 2.500.000 famiglie ma 650.000 famiglie che hanno fatto domanda e 90.000 case vuote non assegnate. È un dovere morale e politico garantire a ogni individuo il diritto fondamentale all’abitazione dignitosa e sicura. E per farlo, dobbiamo agire con determinazione e compassione – ha detto ancora ricordando il Nuovo piano nazionale per il diritto alla casa redatto dal Pd -. Il punto di partenza è quello di investire nuovamente sulla edilizia residenziale pubblica e sociale passando dalla scelta della rigenerazione urbana e di un ambiente sostenibile. Dobbiamo assicurarci che le nuove abitazioni siano accessibili, inclusive e rispettose dell’ambiente. La creazione di nuove abitazioni non è solo una necessità, ma anche un investimento nel futuro della nostra comunità: dobbiamo rompere questo ciclo e offrire alle persone l’opportunità di vivere in condizioni dignitose e sicure, in cui potere prosperare e contribuire positivamente alla nostra società.

La costruzione di nuove abitazioni deve essere progettata in modo da affrontare le diverse esigenze delle fasce più deboli della nostra comunità: anziani, famiglie monoparentali, persone con disabilità, giovani coppie, gli studenti, le persone senza fissa dimora e tutti coloro che vivono in situazioni di precarietà economica. In molte parti del mondo sono attuati i cohousing a partire dalle abitazioni di residenza pubblica. È nostro dovere assicurare che il sistema di locazione residenziale pubblica funzioni in modo efficace, equo e trasparente, garantendo nel contempo il diritto fondamentale all’abitazione per tutti i cittadini – conclude la consigliera Bruni -. Siamo disponibili ad un discorso serio quindi, non solo numeri e approvazioni di bilanci ma presenza attiva su un tema che riguarda moltissimo la nostra regione. (ab)

Emergenza abitativa, il segretario regionale PD Irto e la deputata Braga incontrano i sindacati

Si p svolto il primo vertice regionale sul tema dell’emergenza abitativa, che ha visto protagonisti il segretario regionale del Pd Nicola Irto, la deputata Chiara Braga con Francesco Alì, Sunia-Cgil Calabria, Raffaele Rotundo, Sicet-Cisl Catanzaro, Stefano Chiappelli, segretario generale Sunia – Nazionale e Alberto Frontera, Uniat-Uil Regionale.

L’emergenza abitativa diventata ancora più pressante dopo i due anni di pandemia, che hanno messo in crisi l’economia italiana, messo in grave difficoltà i cittadini e allargato le sperequazioni sociali. Indispensabile, a questo punto, rivedere le politiche abitative che devono diventare priorità sia per il governo nazionale, che per il governo regionale.  Dopo il primo confronto nazionale tra i rappresentanti sindacali e i vertici del Pd, si è trattato del primo vertice realizzato a livello regionale, confermando la massima attenzione del partito calabrese sul tema.

Ad introdurre i lavori è stato Francesco Alì, che ha descritto la preoccupante situazione che si sta vivendo in Italia e al lavoro svolto attraverso la piattaforma unitaria nazionale sindacale, confederale Cgil, Cisl e Uil e degli inquilini Sunia, Sicet, Uniat e Unione degli inquilini.

«L’Istat nel 2020 – ha spiegato – aveva fatto una previsione di circa 866 famiglie povere che vivono in affitto che non riusciranno a pagare i canoni. Serve, dunque, un Piano strutturale pluriennale di edilizia residenziale pubblica per fronteggiare l’emergenza e implementare l’offerta di alloggi. Il 14 aprile l’Aterp regionale ha comunicato che il numero dei dipendenti è inferiore alle esigenze, 121 unità sulle 242 previste e, quindi, l’azienda non riesce a svolgere i servizi essenziali. Potrebbe essere questo un punto di partenza».

Raffaele Rotundo ha posto il problema relativo all’effettiva utilizzazione delle risorse per aiutare gli inquilini al pagamento degli affitti in caso di morosità incolpevole.

Stefano Chiappelli si è richiamato alle proposte unitarie formulate dai sindacati «proposte che abbiamo discusso con le varie segreterie dei partiti e che costituiscono la base da cui partire e sulle quali serve l’impegno del governo» e insistito sulla necessità di fornire aiuto agli inquilini, ma anche adeguati ristori per i proprietari».

Nicola Irto ha evidenziato il ruolo fondamentale che può svolgere la Regione. «Per il Pd calabrese il diritto alla casa è al centro del proprio impegno politico. Siamo un partito che vuole dialogare con i cittadini e tutelare i loro diritti. Su questo tema la Regione può fare molto. Serve intervenire sull’organico dell’Aterp, servono poi interventi molteplici che tengano conto, insieme all’emergenza abitativa, della necessità di riqualificare l’ambiente urbano, i sistemi di mobilità i quartieri in cui insistono le abitazioni di edilizia residenziale pubblica».

«La Regione deve sostenere le Amministrazioni comunali – ha evidenziato – in questo processo e mettere in campo iniziative di sostegno economico far funzionare l’Osservatorio regionale per le politiche abitative che dovrebbe avere un ruolo cardine nella programmazione degli interventi».

A concludere l’incontro è stata Chiara Braga. «Serve maggiore attenzione dei ministeri competenti sulle politiche abitative anche in vista dell’approvazione della prossima legge di bilancio. Sono convinta del fatto che l’attenzione al disagio abitativo deve stare all’interno di provvedimenti che affrontino il problema del caro vita e all’aumento dei costi per l’energia a tutto tondo. Nei prossimi mesi si rischia una situazione assai grave che potrebbe mettere a rischio la tenuta sociale del Paese. In particolare servono interventi sull’edilizia residenziale pubblica, per l’aumento dei fondi a sostegno del pagamento degli affitti e una nuova attenzione per il nuovo accesso alla casa dei giovani o delle persone anziane sole».

A conclusione del confronto, Nicola Irto ha invitato i sindacati ad un lavoro per formulare proposte concrete da discutere fra qualche settimana nell’ambito di una prossima Agorà Democratica. (rrm)