Fisascat Cisl Calabria: Un legale donna per le vittime di molestie sul lavoro

Fisascat Cisl Calabria ha reso noto di aver avviato una convenzione per le vittime di molestie sul lavoro con un legale di sesso femminile.

«Da tempo Fisascat Reggio e Cisl Reggio si occupano delle donne in ambito lavorativo affinché venga riconosciuto a pieno il loro valore e non siano soggette a forme di discriminazione rispetto ai loro colleghi uomini – ha spiegato il Reggente Fortunato Lo Papa –. Il nostro impegno riguarda anche il sostegno nella tutela in casi di molestie, ma spesso abbiamo riscontrato come sia più facile farsi assistere da un avvocato donna piuttosto che da un uomo. Abbiamo allora deciso di accogliere questa esigenza, per abbattere quello che potrebbe essere un ulteriore ostacolo alla denuncia, già difficile».

In occasione della Festa della Donna, la Fisascat condanna qualunque tipo di atteggiamento che leda la dignità della donna sul luogo di lavoro.

«Le lavoratrici meritano rispetto e un ambiente di lavoro sereno senza interferenze di nessun genere che siano fuori luogo, inopportune, a volte vere e proprie forme di violenza, facendo leva sulle subalternità di ruolo. Ma non basta – ha proseguito – bisogna impegnarsi per creare quelle condizioni che evitino il gap occupazione e salariale. Una donna non può essere pagata meno di un uomo e non può essere costretta al part time o all’abbandono del posto di lavoro per una maternità o l’esigenza di accudire un familiare. Servono politiche che vadano ad eliminare questo tipo di condizioni e garantiscano tutele alle donne. Servono strumenti normativi, servono fatti che seguano alle parole e invertano la tendenza».

Ma la condanna della violenza di genere della Fisascat riguarda tutti gli ambiti in cui questa si può estendere. Da quella fisica a quella sessuale, psicologica e economica.

«La prevenzione e il contrasto alla violenza di genere non sono qualcosa di scontato ma una sfida importante per la società contemporanea. Ecco perché riteniamo basilare – ha concluso Lo Papa – promuovere l’educazione e la sensibilizzazione sulla questione del genere. È fondamentale insegnare ai giovani l’importanza del rispetto e della parità di genere, in modo da costruire una cultura di non violenza». (rcz)

Fisascat Cisl: Vaccinare settore commercio e terziario per far ripartire l’economia

Il segretario regionale di Fisascat CislFortunato Lo Papa, ha chiesto di «vaccinare, il prima possibile, i lavoratori del commercio, del terziario e del turismo per facilitare la ripresa sanitaria ed economica del Paese ed evitare quelle chiusure che hanno messo in ginocchio centinaia di imprenditori e lavoratori».

La Fisascat Cisl Calabria, alla luce dell’avanzamento del virus e dei provvedimenti restrittivi che stanno riguardando il Paese, chiede, con forza, che nell’ambito del piano strategico vaccinale definito dal ministero della Salute, al termine dell’inoculazione alle categorie prioritarie come gli anziani e i più fragili, si passi ai lavoratori sopra citati.

«Si tratta di coloro che più pagano durante le chiusure, ma allo stesso tempo di quelli che sono più esposti al contatto con il pubblico – ha dichiarato Lo Papa – basti pensare ai supermercati, tra i pochi esercizi rimasti aperti durante il primo lockdown offrendo un vero e proprio servizio pubblico. In trincea c’erano e ci sono commessi, cassieri e lavoratori in contatto quotidiano con decine e decine di persone».

«Allo stesso tempo – ha aggiunto il sindacalista – ci sono attività come quelle di ristorazione che nel continuo “apri e chiudi” dettato dai dati epidemiologici, non stanno riuscendo a riprendersi dalla perdite economiche. Vaccinare gli operatori del settore potrebbe segnare un nuovo inizio, tutelando chi si espone e dando un’infusione di fiducia ai potenziali clienti».

«Ci saremmo aspettati  – ha detto ancora – che questa pandemia riuscisse se non ad azzerare quanto meno ad attutire alcune differenze storiche, come quelle tra pubblico e privato. Invece, ancora una volta dobbiamo constatare che ci sono categorie che nel pubblico sono state immediatamente inserite nel piano vaccinale, mentre altrove sono ai margini».

«Accanto all’emergenza sanitaria, ormai da un anno c’è un’emergenza economica. Ragionare a 360 gradi su entrambe può essere una forte scossa per riassestare il Paese e rimetterlo sulla giusta strada della ripresa. Ecco perché occorre un protocollo nazionale per la vaccinazione sui luoghi di lavoro» propone il Cislino, che invita poi all’organizzazione di un tavolo istituzionale per discutere delle soluzioni più adeguate a tutelare i lavoratori.