Corbelli ai calabresi: Decidete se ‘Diritti Civili’ deve correre alle Regionali 2021

In una lettera aperta ai calabresi, Franco Corbelli, leader del movimento Diritti Civili, ha chiesto di decidere se il Movimento deve «correre, oppure no, alle prossime elezioni regionali, in programma il 14 febbraio 2021 in maniera autonoma, «con una nostra candidatura alla presidenza».

Corbelli, infatti, si è detto pronto a ritornare e scendere di nuovo in campo alle prossime elezioni regionali del 14 febbraio 2021, perché, in questo momento così problematico e tragico, c’è bisogno di persone coraggiose, capaci, pulite, al di sopra di ogni sospetto, ma per farlo, per candidarsi, questa volta, ha scritto una lettera aperta ai calabresi che ha pubblicato sulla popolare pagina fb di Diritti Civili insieme ad un breve, significativo video “provocazione”.

La novità assoluta  è che, in questo caso, Corbelli ha delegato ai calabresi,  almeno quelli che seguono e apprezzano le battaglie civili e iniziative umanitarie di Diritti Civili, la scelta se far correre oppure no il suo Movimento dei diritti civili.

«È giusto, corretto e rispettoso, infatti – ha detto Corbelli – che siano  loro, i calabresi, almeno quelli simpatizzanti di Diritti Civili, a determinare (sempre che vogliano farlo) la decisione finale sulla nostra partecipazione o meno. È un momento arduo e buio per il Paese e, in particolare, per la nostra disastrata Calabria».

«Per questo – ha aggiunto – mentre ogni giorno, ininterrottamente da oltre 25 anni, continuiamo, a mani nude e con le sole nostre modeste forze (senza mai chiedere un contributo pubblico o privato, autofinanziando sempre tutte le nostre battaglie e grandi iniziative umanitarie e devolvendo, quando, per pochi anni, abbiamo ricoperto incarichi elettivi e istituzionali, l’indennità in opere benefiche), a combattere, (in questo ultimo periodo, per fronteggiare la terribile pandemia, per difendere i diritti dei malati ricoverati e dei loro familiari di potersi incontrare, per non far riaprire le scuole prima di Natale e per far invece subito riaprire i 18 ospedali chiusi in Calabria) ci rivolgiamo oggi ai calabresi per chiedere loro se ritengono giusta e opportuna la partecipazione di Diritti Civili alla prossima competizione elettorale regionale. In questo caso  scendiamo in campo, altrimenti, se non la ritengono utile, no, non ci candidiamo».

«Se pensano – ha proseguito – che sia più conveniente che, per difendere la Calabria e i diritti di tutti, il Movimento Diritti Civili continui dentro le Istituzioni le importanti battaglie e le grandi iniziative umanitarie, siamo pronti, nonostante la terribile pandemia, ad affrontare la nuova sfida elettorale».

«Se invece credono – ha concluso –  che Diritti Civili, simbolo vero del civismo e orgoglio della Calabria nel mondo, debba continuare a rimanere fuori dalle Istituzioni e proseguire dalla strada, a mani nude, le sue battaglie, come ha fatto sino ad oggi con notevoli difficoltà e grandi sacrifici, non ci sono problemi. Ne prendiamo atto e lasciamo ai soliti partiti gli scranni (e le poltrone)in Consiglio regionale e in Parlamento». (rrm)

COVID IN OSPEDALE: MAI PIÙ MALATI SOLI
COSÍ CORBELLI HA VINTO LA SUA BATTAGLIA

È un’altra battaglia vinta, questa delle visite in ospedale per i familiari dei degenti Covid: Franco Corbelli, leader del Movimento Diritti Civili, che da 25 anni si batte dalla Calabria in difesa delle minoranze, ha ottenuto quello che chiedeva a nome dei tantissimi malati di Covid. Poter avere un familiare accanto, cosa prima impossibile.

«In Calabria – ha detto Corbelli – è stata vinta, grazie al Movimento Diritti Civili, una importante battaglia di Civiltà, di straordinario valore umano. Cancellata una inaudita crudeltà. I familiari possono incontrare i parenti ricoverati negli ospedali della regione. Per un’ora, tre volte la settimana, a giorni alterni. Ma la battaglia va avanti ininterrottamente da mesi, per far cancellare la disumanità dei poveri malati (non Covid), che continuano a morire negli ospedali senza un familiare accanto».

La battaglia non si ferma e dopo aver ottenuto questo primo, importante e significativo risultato, Corbelli punta ad annullare completamente «la crudeltà con il ritorno alla normalità», che consente ai parenti di recarsi in ospedale tutti i giorni per far visita ai loro congiunti, negli orari previsti e nel rigoroso rispetto, naturalmente, di tutte le norme anti Covid. Oggi i familiari possono, su formale richiesta e regolare autorizzazione della autorità sanitaria, vedere i loro parenti ricoverati tre volte la settimana, per un’ora la volta (a loro scelta in uno dei due orari previsti, a mezzogiorno o il pomeriggio) e a giorni alterni (martedì, giovedì e sabato, quelli che vengono indicati, ad esempio, nel modello predisposto dall’ospedale Annunziata di Cosenza, il più grande nosocomio della regione).

La comunicazione, con un video messaggio sulla pagina Fb di Diritti Civili, sta facendo registrare migliaia e migliaia di adesioni e visualizzazioni da tutta la Calabria, lo stesso Corbelli, che esprime la sua “soddisfazione per questo primo, «importante risultato, che fa finalmente vedere una piccola luce in fondo al tunnel della disumanità dei malati ricoverati, senza poter vedere e avere un parente accanto! Una grande conquista civile ottenuta in Calabria. Nel resto del Paese, purtroppo, pare, da come si apprende e legge anche sulla stampa, ancora no».

Corbelli spiega cosa ha ottenuto con le sue sollecitazioni e l’impegno del suo Movimento Diritti Civili: «Nella nostra regione c’è la possibilità per i familiari di poter incontrare i loro parenti ricoverati in ospedale. Quello che occorre fare è recarsi all’ingresso principale degli ospedali, come si sta facendo ad esempio al nosocomio dell’Annunziata di Cosenza (ma questo vale naturalmente anche per tutti gli altri ospedali della Calabria), chiedere di poter andare presso la direzione medica per presentare la richiesta di una visita e un incontro con il parente ricoverato. Il familiare deve compilare un modello e naturalmente nel rigoroso rispetto delle norme anti Covid, viene concessa l’autorizzazione per incontrare il proprio parente tre volte la settimana, a giorni alterni e per un’ora la volta, che sceglie il richiedente (alle ore 13 o alle 18.). È questo un grande, importante risultato, di straordinario valore umano, che si è ottenuto. In attesa che l’autorizzazione per la visita sia estesa a tutti i giorni della settimana e non solo tre volte ogni sette giorni – afferma Corbelli.

«Ricordo solo che sulla pagina Fb di Diritti Civili, da dove abbiamo promosso questa battaglia di civiltà, umanità e giustizia, ci sono le drammatiche testimonianze di alcuni familiari (le figlie) che hanno perso la mamma, malata (non Covid) e ricoverata, senza poterla vedere. Una crudeltà inaudita, contro cui Diritti Civili continua da oltre un mese a combattere, purtroppo da solo, nell’indifferenza generale delle istituzioni, dei partiti e della cosiddetta società civile». (rrm)

 

Il video di Franco Corbelli su Facebook