REGGIO – La città ha ricordato le vittime delle migrazioni

Con la deposizione di un fascio di fiori nelle acque dello Stretto, davanti alla statua della dea Athena, la città di Reggio Calabria ha celebrato la Giornata della memoria per le vittime delle migrazioni.

Una sobria cerimonia, dal valore altamente simbolico ed evocativo, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose e dei rappresentanti istituzionali Comunali e Metropolitani, andata in scena sul lungomare “Italo Falcomatà” davanti alla statua della Dea Athena nel cui specchio d’acqua antistante è stato deposto un fascio di fiori donato dalla Città Metropolitana e trasportato da una motovedetta della Guardia Costiera di Reggio Calabria, in memoria di tutte le vittime delle migrazioni.

«Per la nostra città il 3 giugno non sarà mai una giornata come tutte le altre perché ci riporta con la memoria a cinque anni fa quando il mare ci restituì i corpi di 45 esseri umani che scappavano da guerra e disperazione, per poter provare a scrivere la parola futuro nelle loro vite. Questo purtroppo non è stato possibile e noi insieme alla Caritas Diocesana e alle associazioni abbiamo deciso di dare degna sepoltura a queste persone per consentire ai loro familiari di poterli pregare, di poter avere una tomba, una croce o un simbolo sul quale ricordare i loro morti» ha dichiarato il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà.

«Oggi – ha proseguito il primo cittadino – è anche l’occasione per ringraziare lo straordinario lavoro che in questi anni è stato fatto con il coordinamento sbarchi da parte della Prefettura e dalle Forze dell’ordine, ma anche il lavoro appassionato e carico di affetto e amore messo in atto dalle associazioni di volontariato, dalla Caritas, dagli Scout e da tutti coloro che erano presenti ogni qual volta c’era uno sbarco con imbarcazioni cariche di migranti, sempre pronti ad accoglierli anche solo con un sorriso per alleviare le loro sofferenze».

«Ma il 3 giugno – ha aggiunto – è anche l’occasione per ribadire un concetto chiaro, ovvero che la nostra città è, e sarà, sempre un luogo inclusivo, aperto, accogliente che fa dell’integrazione e della diversità un valore aggiunto e una fonte di crescita e di arricchimento sociale e culturale. Il mare non deve rappresentare una minaccia e men che meno il punto da cui arrivano forze nemiche o invasori, ma una ricchezza e una risorsa. Il mare è ciò che ci unisce e ci accomuna ed è l’elemento su cui, anche da un punto di vista politico e amministrativo, stiamo puntando per la ricostruzione dell’intero fronte mare cittadino e consentire alla nostra città di rialzarsi attraverso quelle che sono le sue peculiarità, la sua identità, la sua unicità. Un mare “ricco di voci”  da cui ripartire».

«Di quel giorno conservo tantissime immagini – ha ricordato don Nino Pangallo, direttore della Caritas Diocesana di Reggio Calabria – soprattutto dei sopravvissuti, dei familiari e dei compagni di viaggio. E ricordo anche l’impegno collettivo della comunità cittadina che ha continuato ad accogliere migliaia di persone mettendo insieme istituzioni e forze sociali. Oggi ricordare vuol dire fare memoria di quel giorno ma anche tenere sempre viva l’attenzione sul fenomeno dell’immigrazione che al di là delle dispute politiche rappresenta una realtà con cui dobbiamo fare i conti. E dopo la pandemia se non ci sarà un cambio nell’approccio a questa problematica, questi fenomeni aumenteranno. La vera sfida oggi è avviare una seria riflessione su come rendere la migrazione un’esperienza di arricchimento reciproco, di sviluppo e di crescita umana». (rrc)

REGGIO – La città celebra la Giornata della memoria per le vittime delle migrazioni

Domani mattina, alle 9.30, sul Lungomare Falcomatà, l’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, nell’area adiacente la statua della Dea Athena, sarà depositata, nelle acque dello Stretto, di un fascio di fiori donato dalla Città Metropolitana e trasportato da una motovedetta della Guardia Costiera di Reggio Calabria, in memoria di tutte le vittime delle migrazioni.

Così la città celebra la sua Giornata della Memoria per le vittime delle migrazioni, indetta dal sindaco Falcomatà, cinque anni fa, all’indomani del tragico arrivo nel porto di Reggio Calabria delle 45 salme di migranti recuperate in mare dal pattugliatore Vega della Marina Militare italiana, e poi seppellite in un area del cimitero di Armo, dove oggi è in atto un intervento, promosso dalla Caritas Diocesana, per la realizzazione di un nuovo cimitero dei migranti.

Una cerimonia altamente simbolica e pregna di significato, un omaggio a tutte le persone che in questi anni hanno perso la vita mentre tentavano di fuggire da luoghi che sono purtroppo, ancora oggi, teatro di scontri sanguinosi, di povertà e di negazione dei diritti inalienabili di ogni essere umano.
«Anche quest’anno la nostra Città celebra la Giornata che abbiamo voluto dedicare alle vittime delle migrazioni – ha spiegato il sindaco Falcomatà – anche quest’anno vogliamo dedicare un pensiero a quelle migliaia di persone che ogni anno perdono la vita nel Mediterraneo, ma anche sulle rotte terrestri, come nell’area dei Balcani, tentando di fuggire alla ricerca di una vita migliore».
«Ricordo come fosse ieri quella giornata di 5 anni fa – ha aggiunto – nel pieno dell’emergenza emigrazione, quando i 45 corpi recuperati in acqua dalla Marina Militare e trasportati fino al porto di Reggio, vennero tumulati al cimitero di Armo. Un episodio rimasto impresso in maniera indelebile nella coscienza collettiva della nostra città, che in questi anni si è distinta per il suo straordinario spirito di solidarietà e per la sua capacità di accogliere e dare conforto a chi ha più bisogno».
«E questo – ha concluso – grazie alla rete che si è creata, con i diversi attori istituzionali in campo nell’ambito dell’accoglienza, ma soprattutto grazie alla splendida rete delle associazioni, al settore del volontariato sociale, alla Chiesa reggina, un mondo che ha sempre risposto presente alla chiamata della solidarietà e che ancora in questa occasione, nella ricorrenza cittadina prevista per domani 3 giugno, vogliamo ringraziare in maniera aperta e sincera». (rrc)