L’OPINIONE / Franco Cimino: La Terra non è una giornata da celebrare

di FRANCO CIMINO – Ogni giorno il calendario civile dedica la giornata a un evento, un fatto, un tema. Tutti racchiusi in un soggetto da celebrare. Non c’è istituzione, internazionale e nazionale, che non ne abbia fissato uno.

Sono tante queste ricorrenze che non restano un solo attimo nelle coscienze individuali, cui sono indirizzate per prendere atto della responsabilità che incombe su ogni cittadino del pianeta. Queste giornate passano con la stessa rapidità dei giorni. Come pure la domanda su cosa abbiano lasciato a noi. In noi. Alla società. Per la società. Passano in fretta. Giorni e giornate. Ne elenco alcune che la memoria facilmente mi riporta.

Il mare, la gentilezza, il bacio, gli abbracci, la montagna, l’acqua, la bellezza, gli alberi, l’istruzione, il libro, la lettura, la poesia. La Pace. Sono tutte di ieri. Anzi di oggi. Di un minuto fa. E sono volate via senza che si fossero fermate un solo giorno almeno. Domanda: quanti ne hanno parlato? Quanti giovani e quanti adulti e anziani ne hanno riferito? Quante scuole e classi e università vi hanno dedicato almeno dieci minuti di riflessione? Quante prime pagine, con una intera all’interno, dei giornali? E quanti minuti nelle trasmissioni televisive, almeno in quelle che vorrebbero fare informazione pur non avendone le competenze? Eh, valli a quantificare o a elencare! Si perderebbe tempo nella vana o scarna ricerca. Ma sulla giornata odierna si potrebbe in qualche modo recuperare. Essa le rappresenta tutte le altre giornate.

Se per Terra intendiamo la risorsa da cui parte la vita, la vita partorisce, moltiplica, esalta, difende. In questo significato specifico la Terra acquista quello della maternità. La Terra è donna e madre. Ma è anche uomo e, quindi, padre. É unità inscindibile degli esseri umani. E dell’essere umano. E, nel contempo, la diversificazione di ciascuno di loro, che esalta e manifesta la propria diversità. Allo stesso modo in cui si manifestano le infinite diversità degli elementi presenti e viventi sulla Terra. La Terra, essendo Vita che dona la vita, è madre che la cresce in seno. Che sia della donna o della terra, é acqua. Senza l’acqua non nasce e non cresce la vita. Non cresce nulla. La Terra é, pertanto, il mare, i fiumi , i laghi, la pioggia.

L’acqua che arriva nelle case. Se la Terra è Vita, è anche Bellezza. E salute. La Terra nasce bella e sana. La Terra è il Cielo che la copre. Il Cielo con tutto ciò che lui contiene di altra infinita Bellezza. La Luna, le stelle, il sole, i pianeti. E, man mano scendendo su di lei, l’aria. E il vento. La Terra é gli esseri viventi che la abitano. Tutti. Anche quella natura considerata, se ricordo dalla prima scuola, inorganica. Ché tutto vive. Anche in quelle parti che apparentemente non si muovono e non respirano. D’altronde non ne avrebbe bisogno, ché la Terra é respiro di sé stessa. La Terra é carezza, baci e abbracci, poiché tutto al suo interno pratica questi gesti. Si prendano ad esempio i fiori e gli alberi. E il vento con il mare e gli alberi e le montagne. Carezza sul viso e i capelli delle persone. Carezza lieve e costante. La Terra è Poesia. Musica. Non le mancano né le parole né le note.

É religione. Nulla, nel Creato, più di lei lega la Vita a Dio. Infine, ma non per concludere se non solo questo breve testo, la Terra è Pace. Lo è perché è Amore. É Armonia. É Casa. É luogo del dialogo e della relazione fra tutti gli esseri presenti nel suo spazio. E, allora, diciamocelo almeno oggi quel che tacciamo sempre. La Terra va onorata. Senza indugio o soluzione di continuità. Se vogliamo onorare questa giornata, dobbiamo uscire dalla sterile e ipocrita fase della commemorazione. Celebriamola, la Terra! Questa. L’unica che abbiamo, qui. Per farlo dobbiamo finalmente assumercene tutta la responsabilità. La responsabilità della colpa. L’abbiamo ferita a morte, rubandole la bellezza, ammalandola con i veleni che le abbiamo iniettato, violando il suo ventre riproduttivo. Strappandole ciò che le appartiene, il territorio. Con la speculazione selvaggia.

E l’occupazione “cementizia” di foreste e pinete e prati. E spiagge. E colline, che si sfarinano per l’insopportabile peso caricatole sulle spalle. Responsabilità, per il dovere nuovo che impegna tutta l’Umanità. E, singolarmente, ciascun dei suoi componenti. Il dovere di salvare questo mondo dal baratro nel quale l’abbiamo portato. Riconoscere questa colpa potrebbe rappresentare l’inizio di un nuovo rapporto tra l’uomo e la Terra. Francesco parla di fratellanza anche su questo aspetto. Fratellanza fra gli uomini. Pace, allora, fra l’uomo e la Terra. Fra l’uomo che la uccide e la terra che si ribella. La Pace quale ripudio della guerra.

E di ogni violenza che la precede. Cancellazione dell’odio che la motiva. Si difenda quel che resta. Lo facciano le persone, educando chi sta loro difronte al valore insostituibile del pianeta. Lo facciano i genitori con i figli piccoli. E con sé stessi. Lo faccia la Scuola sin dai primi anni. E i maestri con sé stessi. Lo facciano i cittadini difendendo il territorio e proteggendo l’acqua. Lo facciano i governanti potenziando le leggi sul tema della difesa della Terra. Lo facciano gli amministratori delle regioni e dei comuni, ponendo al centro dei loro programmi il principio che mai più un solo metro di esso possa essere coperto dal cemento e dalla volgare speculazione che lo consuma sottraendolo alla Bellezza. Quella Bellezza che non è in vendita. Perché è di tutti. Come la Terra. (fc)

Confagricoltura Cosenza “schierata” per la Giornata della Terra

Tutela della natura e sviluppo sostenibile, educazione ambientale, partecipazione fattiva di imprese e cittadini ad iniziative che promuovano la conoscenza e la consapevolezza dell’importanza di preservare il pianeta da squilibri ed abusi di un bene che non è inesauribile.

È questa, per Confagricoltura, la mission della Giornata mondiale della Terra, evento annuale che si celebra il 22 aprile per fare luce sulle questioni ecologiche più urgenti come la crisi climatica, il riscaldamento globale e il consumo di suolo. Il tema di quest’anno è “Invest in our Planet”.

E gli agricoltori da sempre investono su questo bene vitale, sanno quale dono sia la Terra e quante responsabilità comporti la sua coltivazione o, al contrario, il suo abbandono per le generazioni future – sottolinea l’organizzazione agricola – Il loro impegno è produrre cibo sano per tutti preservando le risorse naturali.
I primi risultati del 7mo Censimento generale dell’agricoltura diffusi nel 2022 da Istat registrano in Italia una Sau (Superficie agricola utilizzata) di 12.535 mila ettari e una Sat (Superficie agricola totale) di 16.474 mila ettari.

«L’innovazione digitale e quella genetica, come le Tea, sono il supporto concreto per rendere i sistemi produttivi sempre più sostenibili – ricorda il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti –. Sono un valido aiuto nella lotta ai mutamenti climatici, consentono di ridurre il consumo di acqua, di produrre di più, e meglio, per una popolazione in continua crescita. Occorre perciò investire di più in ricerca e innovazione, solo così sarà possibile un sistema economico globale equo e sostenibile».

L’agricoltura fa dunque della sostenibilità il suo più grande investimento: attraverso l’economia circolare ricicla di più per produrre meno scarti inutili, riduce il consumo di acqua attraverso i sistemi di irrigazione a goccia per conservare questa risorsa in futuro, preserva la biodiversità avendo cura dei suoli e del paesaggio, custodendo i boschi e le foreste.
Sono infatti – sottolinea Confagricoltura – oltre 700mila le imprese agricole attive sul territorio nazionale a garantire, con il loro lavoro quotidiano, la tutela del patrimonio boschivo e delle biodiversità colturali attraverso pratiche benefiche per l’ambiente e modelli di produzione sempre più evoluti. Lo dimostra il report di Agricoltura100, il progetto che Confagricoltura e Reale mutua portano avanti da anni per la misurazione del livello di sostenibilità del settore primario. Attraverso parametri specifici di valutazione e i risultati ottenuti, il report testimonia come sostenibilità ambientale e sociale siano centrali per più della metà delle oltre 2.800 imprese coinvolte nell’indagine.

«L’attenzione alla sostenibilità e alla preservazione del territorio sono argomenti che trovano nella nostra regione la loro più calzante applicazione – ha dichiarato Paola Granata, presidente dell’Unione provinciale agricoltori • soprattutto nella provincia di Cosenza, territorio a forte vocazione agricola. Da sempre le nostre aziende sono promotrici di un messaggio di salvaguardia delle risorse ambientali che oggi risulta quanto mai importante in considerazione del fatto che riguarda, a livello regionale, una Superficie agricola totale (Sat) pari a 720.564 ettari, di contro ad una superficie agricola utilizzata (Sau) di 543.076 ettari. Dati e argomenti che interessano, nella sola provincia di Cosenza, ben 12.247 aziende attive». (rcs)

Errigo (Arpacal): La Giornata della Terra ci porta a riflettere sulla tutela dell’ambiente

«I fenomeni “naturali” che ci dicono che il pianeta è in crisi ci sono, e gli effetti sono visibili. La conservazione delle risorse nella disponibilità delle generazioni future è sotto stress». Lo afferma il Commissario straordinario dell’Arpacal gen. (ris) Prof. Emilio Errigo, riflettendo sull’importantissima ricorrenza che sin dalla sua istituzione, avvenuta il 22 aprile del 1970, oltre a sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra è divenuta un avvenimento culturale in quanto, mediante processi educativi e genera una maggiore consapevolezza e responsabilità sociale.

Le conseguenze dei cambiamenti climatici, indotti dal riscaldamento globale in atto, sono presenti tanto sugli ecosistemi marini che sulla vita umana, e le attività di monitoraggio che l’agenzia svolge in Calabria sulle diverse matrici ambientali (suolo, acque, aria etc.) indicano che il rischio è anche “locale”.

«Gli effetti delle alterazioni delle componenti climatiche (modifiche delle precipitazioni e dei deflussi fluviali) – prosegue lo stesso Errigo – sono in atto anche nei nostri mari e sugli habitat di diverse specie. Attraverso le analisi di fenomeni come la di fioritura algale, la presenza di specie aliene, e dei parametri di qualità della acque marine, per esempio, risulta evidente che se il ghiaccio si scioglie in Antartide, le conseguenze riguardano anche noi: la temperatura dell’acqua marina che aumenta, le piogge che diminuiscono, i suoli che perdono umidità, falde acquifere che si degradano, la qualità dell’ambiente e l’equilibrio dell’ecosistema che si alterano».

La “circolarità” degli effetti dei cambiamenti a livello globale e locale è nei fatti: l’incremento delle temperature nelle acque marine antistanti la Calabria è un dato che si riscontra dalla serie storica dei dati elaborati dall’agenzia. Le alterazioni delle componenti climatiche, modificando le precipitazioni e i deflussi fluviali fanno registrare effetti significativi sugli ecosistemi marini con conseguenze critiche anche sulla biodiversità vegetale e animale: la riduzione della quantità d’acqua dei fiumi, ne peggiora la qualità; la perdita di umidità nel suolo espone alla desertificazione. Eventi “estremi” come alluvioni e siccità hanno effetti, inoltre, sulla produzione di cibo, salute, economia e benessere delle persone. Anche la qualità del mare è destinata a subire un deterioramento, a causa per esempio di fenomeni di eutrofizzazione o della variazione del contenuto di ossigeno, con conseguenze sia sui sistemi naturali sia antropici.

«La “Giornata della Terra” “Earth day” – prosegue il Commissario straordinario Errigo – ci stimola a riflettere sulla necessità di introdurre ogni sforzo per ridurre la pericolosità e la vulnerabilità provocata dai cambiamenti climatici e salvaguardare l’ambiente, consapevoli che il cambiamento climatico rischia di amplificare la fragilità del territorio rispetto al rischio idrogeologico e la vulnerabilità dell’ecosistema. Per questo è necessaria un’azione capace di preservare un uso sostenibile delle risorse, rispettoso della naturale capacità di resilienza che non vada ad alterare l’equilibrio dell’ecosistema».

«Il Cittadino, e le imprese in modo particolare – ha aggiunto – cooperando con le istituzioni, avranno un ruolo essenziale per generare una transizione verso modelli di consumo sostenibile mirando soprattutto ridurre i rischi ambientali. Amare il prossimo tuo come te stesso, significa anche, che il Cittadino, tutti gli ordini professionali e le associazioni di categoria, gli enti esponenziali, le camere di commercio, le imprese, quindi ingegneri ambientali e non, architetti del paesaggio, giornalisti e scrittori, vigili del fuoco, portieri e addetti di accoglienza, operatori turistici e guide culturali, medici e infermieri, fisioterapisti, operatori del soccorso e personale tutto delle Forze di Polizia, interior designer, navali, del territorio costiero, biologi, vigili urbani e vigilantes, chimici, agronomi, botanici, geologi, ambientalisti, associazioni sportive, culturali e ricreative, movimenti religiosi, ecologisti, pescatori e contadini, produttori e commercianti, esercenti le libere professioni ed altri ancora via via dicendo, nessuno escluso cooperando concretamente e fattivamente, con le istituzioni regionali e nazionali, contribuiranno al miglioramento sostanziale della qualità della vita in Calabria, a beneficio delle presenti e future generazioni».

«La terra, l’aria che respiriamo e il mare della Calabria – ha concluso – sono la vita, la nostra casa comune, i luoghi della nostra e altrui esistenza, sia come esseri viventi, sia come appartenenti alla Comunità organizzata, dobbiamo averne cura, rispettando la natura e chi ci deve vivere e operare, in un mondo fatto di relazioni sociali. Così agendo e procedendo, sono sicuro e vi assicuro in fede e diritto, che non ce ne pentiremo mai!». (rcz)

A Ecolandia il tour virtuale della mostra “RiArtEco” per l’Earth Day

Un tour virtuale per promuovere la salvaguardia del pianeta. È in questo modo che quest’anno il Parco di Ecolandia di Reggio Calabria celebra l’Earth Day, la Giornata della Terra ideata dalle Nazioni Unite.

Giunta alla 50esima edizione, la Giornata, in programma per domani, coinvolgerà oltre un miliardo di cittadini attraverso 22mila organizzazioni che, in 193 Paesi, aderiscono alla più imponente manifestazione per “la tutela del Pianeta, in tutte le culture, per tutte le generazioni”.

Il Parco di Ecolandia, per l’occasione, lancia il Virtual-RiArtEco, una mostra internazionale e itinerante, giunta alla 16esima edizione, ideata dall’architetto Almir De Leo e da Marco Pasqualin e composta da 55 opere realizzate con materiali di scarto e rifiuto da 33 artisti diversi, per diffondere la consapevolezza della necessità del riutilizzo, della differenziazione e del risparmio delle risorse.

A partire dalle ore 10.30 di domani, mercoledì 22 aprile, collegandosi ai profili social del parco – @EcolandiaEventi, #ecolandia, ed al sito web www.parcoecolandia.it, sarà possibile “entrare” virtualmente nei locali della mostra e ammirare le opere esposte, con alcuni commenti diretti degli autori. Un percorso nuovo, tutto da scoprire!

L’iniziativa, grazie alla collaborazione con il progetto “Parco Superabile”, permetterà la fruizione di questi temi anche per i soggetti con differenti abilità, oltre che per aprire la fruizione del parco stesso nella direzione delle nuove tecnologie.

La visita alla mostra si chiude con una proposta laboratoriale interattiva, in linea con le tante iniziative che intendono supportare i giovani studenti e le loro famiglie durante la quarantena: realizzare in casa un’opera ri-artistica. Chi volesse cimentarsi nell’attività creativa utilizzando oggetti di scarto riciclati, potrebbe poi mandare la fotografia del proprio prodotto artigianale alla casella email: parcoecolandia@gmail.com unitamente ai dati anagrafici e al consenso alla pubblicazione gratuita delle fotografie.

Le fotografie pervenute saranno condivise sui canali social di Ecolandia, mentre le opere saranno ospitate fisicamente nelle sale del Forte Gullì come appendice locale di Riarteco quando sarà nuovamente possibile spalancare i cancelli del Parco.

Da sette anni, inoltre, RiArtEco è diventato itinerante e si è costituito come Movimento. Oltre ai fondatori, i curatori sono l’artista Aldo Celle e la critica e storica dell’arte Silvia Filippi. La sezione RiArtEco Educational è curata da Roberto Garbarino.

Ad Ecolandia l’esposizione ha trovato una collocazione ideale nell’ambito della proposta di educazione ambientale Laudato Si’, percorso di interpretazione ambientale ed educazione ecologica nel Parco Ecolandia. Tale iniziativa, che ha riscontrato il gradimento di tantissime scuole del territorio, prende le mosse dall’omonima enciclica di Papa Francesco del 2016 sulla salvaguardia del Creato ed è stata oggetto del sostegno della Regione Calabria POR  Fesr-Fse – Calabria 14/20 – Fondi strutturali e di investimento europei – ASSE VI AZIONE 6.5.A.1. (rrc)