Istituto Dulbecco: anche il prof. Napoleone Ferrara tra gli alti consulenti

Si completa il board degli alti consulenti scientifici del nascente Istituto Renato Dulbecco a Lamezia Terme. Il prof. Napoleone Ferrara, che lavora alla San Diego University, in California, ha accettato l’invito del prof. Giuseppe Nisticò, commissario della Fondazione Renato Dulbecco, a prestare la sua preziosa collaborazione al nuovo importante Centro di Ricerca scientifica calabrese. Nisticò, che è stato anche Presidente della Regione Calabria, com’è noto, è un farmacologo di fama mondiale.

Quindi, un nuovo scienziato di fama internazionale va ad arricchire il comitato di alti consulenti. Nelle scorse settimane, il prof. Napoleone Ferrara, oncologo e scienziato di grande prestigio del’importante Istituto La Jolla di San Diego, in California, era venuto a ritirare l’ambito premio Pair del Centro Studi Americani riservato a personalità del mondo scientifico. In quell’occasione ha chiesto di incontrare il prof. Giuseppe Nisticò, che lo aveva già invitato a far parte del comitato degli alti consulenti insieme con i due premi Nobel Aaron Ciechanover di Tel Aviv, Thomas Südhof della Stanford University e sir Salvador Moncada dell’University College di Londra. Quest’ultimo è lo scienziato che ha scoperto la prostaciclina e il nitrossido, scoperte scientifiche di straordinaria importanza, per le quali  la stessa Rita Levi Montalcini aveva detto che avrebbe meritato due premi Nobel.

Dopo aver discusso a lungo del piano di ricerca e dei primi risultati scientifici che il Renato Dulbecco Institute sta ottenendo sotto la guida scientifica del prof. Roberto Crea di San Francisco che si trasferirà a Lamezia a dirigere il Centro appena saranno pronti i laboratori, il prof. Ferrara ha dimostrato grande entusiasmo verso le pronectine o nanoanticorpi già sintetizzati, che rappresentano la forma più avanzata di anticorpi contro coronavirus e varianti, nonché varie forme di cancro resistenti alle terapie attuali.

Anti-VEGF therapy for wet macular degeneration - Lasker Foundation

Nel campo dell’oncologia, in cui  Napoleone Ferrara è il ricercatore più citato al mondo per aver identificato per primo gli anticorpi monoclonali contro il VEGF (Vascular Endothelial Growth Fctor) e cioè il bevacizumab, uno dei farmaci più attivi già approvato dalla FDA (Food Drug Administration) americana e dall’EMA (European Medecines Agency) e il ranibizumab (Lucentis) usato con successo nel trattamento della maculopatia retinica degenerativa degli anziani.

«Vecchi sono i rapporti di amicizia e stima con il prof. Ferrara – ha detto il prof Nisticò –, in quanto ho avuto il piacere di conoscerlo negli anni 70 da quando ero direttore dell’Istituto di Farmacologia dell’Università di Messina e Napoleone si stava laureando sotto la guida del mio amico e collega prof. Umberto Scapagnini, entrambi allievi del prof. Paolo Preziosi, direttore della Farmacologia dell’Università di Napoli, prima, e poi della Cattolica di Roma. Napoleone era uno studente brillante che si laureò nel 1981 e poi dal 1983 si è trasferito negli Stati Uniti, a San Diego in California.

Autore di oltre 300 pubblicazioni scientifiche sulle più prestigiose riviste scientifiche del mondo, nel 2010 è stato insignito del premio Lasker che, negli Stati Uniti, è considerato quello che generalmente anticipa l’assegnazione del Nobel . Il suo curriculum conta oltre cinquanta pagine, tra incarichi, riconoscimenti e attività scientifica. Il suo arrivo tra gli alti consulenti del Dulbecco di Lamezia imprime ancor di più una precisa connotazione di altissimo profilo scientifico al Centro di ricerca calabrese che è destinato a diventare un punto di riferimento mondiale per la ricerca scientifica, offrendo formazione specializzata ai laureati delle università calabresi e di tutto il Mezzogiorno(ma è previsto anche il rientro di numerosi giovani cervelli emigrati all’estero) e creando significative opportunità di lavoro nel campo della scienza e delle biotecnologie. Non si dimentiche che il direttore scientifico del Centro, prof. Crea, calabrese da 40 anni negli Stati Uniti e detentore di oltre 100 brevetti farmaceutici, è considerato il padre delle biotecnologie e ha un’altissima competenza che gli viene riconosciuta da tutto il mondo scientifico.

«È stata – ha commentato Nisticò a proposito dell’incontro – una giornata molto cordiale ricca di ricordi della gioventù. Con l’auspicio che il prof. Ferrara possa presto essere responsabile per conto del Renato DUlbecco Institute dei clinical trials di quelle pronectine che stanno sperimentando gli oncologi dell’Università Magna Graecia di Catanzaro Pier Francesco Tassone e Pier Sandro Tagliaferri, che hanno dato primi risultati incoraggianti nel trattamento del carcinoma ovarico “a cellule chiare”, una forma di cancro particolarmente aggressiva in cui, allo stato attuale, non esiste alcuna terapia. (rrm)