La IV Commissione discute sullo stato di attuazione dei programmi di edilizia sociale

La IV Commissione Assetto e utilizzazione del territorio e Protezione dell’Ambiente del Consiglio regionale della Calabria, si è riunita per discutere delle problematiche relative allo stato di attuazione dei programmi di Edilizia Sociale.

Alla seduta dedicata alle audizioni in merito all’edilizia sociale, hanno preso parte, oltre al presidente della Commissione Pietro Raso, alcuni consiglieri, per l’Ufficio Lavori Pubblici, Arch. Nicoletta e dott. Macrì e le delegazioni, per l’ANCE regionale dott. Leone e per l’Alleanza Cooperative Italiane, il responsabile regionale Mazzà e alcuni presidenti di cooperative di abitazione di Cosenza, Catanzaro, Palmi.

Il presidente Raso, nella sua introduzione, ha spiegato i motivi delle  preoccupazioni del Consiglio Regionale in merito alla situazione in cui versano alcuni cantieri di edilizia sociale, coofinanziati dalla stessa Regione, con il concreto rischio di nuovi scheletri per manufatti incompiuti e contestuale perdita di risorse pubbliche, oltre al fallimento di Imprese e Cooperative. I rappresentanti dell’Aci e, di seguito, quello dell’Ance, hanno rappresentato le criticità del momento: la crisi mondiale del settore ha prodotto la fuga degli Istituti Bancari dal settore Fondiario, con la chiusura di ogni finanziamento per le costruzioni, impedendo, così, agli acquirenti degli alloggi, la possibilità di integrare la loro quota con un, necessario, mutuo.

Secondo quanto emerso nell’intervento dei rappresentanti dell’Alleanza delle Cooperative, per il superamento della problematica si richiede, da parte della Regione, l’istituzione di un “Fondo di garanzia” regionale che accompagni le garanzie dei costruttori e degli acquirenti. È stato, quindi, affrontato il problema dei costi delle nuove costruzioni, la cui valutazione degli Uffici regionali, è ferma al 2008, anno di approvazione della L. R. 36/2008, a cui fanno riferimento gran parte degli interventi. La realtà odierna rileva costi più che triplicati, basta citare l’esempio del ferro, per cui si rende necessaria una profonda revisione. Tenuto, anche, conto che per i nuovi alloggi sono state richieste “prestazioni” di qualità, sia per il risparmio energetico che nell’utilizzo di materiali a “sostenibilità ambientale”.

Il contributo di 40-50.000 euro a favore degli acquirenti/soci, non copre più del 20% del costo alloggio, nel 2008 questa cifra copriva il 35-40%, si rende necessario, quindi, prevederne un incremento. Un terzo problema emerso nel corso dell’audizione riguarda i costi accessori, polizze fidejussorie, collaudi, spese notarili, che incidono in maniera notevoli sul costo finale degli alloggi, si è chiesto un intervento legislativo che, oltre, all’abbattimento dei costi, ne semplifichi la gestione. Quarto punto, non meno importante, è quello relativo al rapporto tra operatori, Cooperative e imprese, e gli Uffici preposti che nel corso degli anni, a partire dagli anni Ottanta, ha rappresentato il punto di forza della gestione Edilizia Sociale, che ha portato la realizzazione del 100% degli interventi finanziati, ricercando e trovando le soluzioni necessarie ad ogni problema.

Oggi, ha fronte di una complessità, dei problemi, socio-economici di estrema difficoltà, i rapporti sono ridotti al minimo proprio nel momento sarebbe necessaria una interlocuzione quotidiana. Allo scopo si richiede, come necessario, al fine di affrontare le suddette problematiche, che venga istituito un “Ufficio casa” con competenze e funzioni, cosi come esiste in quasi tutte le Regioni Italiane ormai da molti anni. (rrc)