In Calabria arriverà “Maestà sofferente”, l’opera del designer Gaetano Pesce

È un sì, la risposta della presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, alla proposta del noto architetto e designer, Gaetano Pesce, di donare la sua opera Maestà sofferente alla Calabria.

L’opera, una installazione di otto metri, raffigura un corpo femminile nudo e infilzato da centinaia di frecce, ed è una metafora efficace della violenza sulle donne. Il designer, infatti, ha detto alla presidente Santelli che per lui e i suoi collaboratori «vedere l’opera e il suo significato in Calabria ci renderebbe particolarmente onorati».

Una proposta, che ha riempito di gioia la presidente della Regione, rispondendo che «accolgo con grande entusiasmo la Sua proposta di donazione di questa straordinaria scultura, metafora della sottomissione femminile e ambasciatrice della denuncia contro la violenza sulle donne. Temi a me cari, fortemente attuali anche da noi».

Infatti, per la Santelli, la bellezza e l’arte sono, soprattutto «in una regione del Sud come la Calabria, una straordinaria occasione per poter lavorare su una nuova reputazione della regione, proprio a partire da quel caleidoscopio di ricchezza rappresentato da luoghi di rara bellezza come i nostri».

«Sono convinta – ha spiegato – che la disseminazione di opere d’arte sul nostro territorio possa concorrere a creare una nuova percezione di sé, del nostro essere cittadini di una medesima regione e possa così aiutare ad accrescere il nostro senso di appartenenza sotto la cifra comune della Bellezza».

«Non ci resta, quindi  – ha aggiunto – che individuare insieme, magari in una delle nostre realtà urbane, il contesto maggiormente favorevole in quanto a cornice territoriale capace di poter accogliere questa creazione, consapevole che le opere d’arte pubbliche, situate in spazi pubblici, devono poter esprimere una capacità dialettica con il luogo, altrimenti possono non essere tali».

«Nel ringraziarLa – ha concluso la Santelli – per aver pensato alla nostra bella regione come nuova casa comune per la ‘Maestà sofferente’ spero di vederLa presto in Calabria, così da poter insieme donare alla comunità che rappresento un’opera capace di proiettarla nella contemporaneità che merita». (rrm)