CATANZARO – Inaugurato al De Lellis il punto informativo per malati oncologici e famiglie

È stato inaugurato, al presidio “Ciaccio-De Lellis” di Catanzaro il punto informativo per i malati oncologici e le loro famiglie.

Il punto informazione su quali sono i diritti del paziente, in particolare di quello oncologico, e sulle iniziative e i servizi delle associazioni è stato realizzato da tre associazioni, che ne hanno affrontato i relativi costi: Associazione Calabrese Malati Oncologici Ida Ponessa ETS ODV con sede a Sorbo San Basile, l’Associazione Angela Serra per la ricerca sul cancro – Sezione Stefanizzi Presidio De Lellis Catanzaro (associazione nazionale), e dall’Associazione Salute Donna Odv – Salute Uomo Sede Catanzaro (associazione nazionale), associazione per la prevenzione e lotta ai tumori.

A presentare l’iniziativa il Direttore Sanitario del presidio “De Lellis”, dottor Francesco Talarico; il Primario dell’Oncologia, dottor Vito Barbieri; la dottoressa Maria Concetta Galati, direttore del dipartimento Onco-ematologico; la dottoressa Elvira Mazzei, direttore della Radiologica oncologica; il direttore medico di presidio, Gianluca Raffaele; il dottor Rosario Russo, responsabile reparto Terapia del Dolore.

Importante la testimonianza diretta dei volontari: per l’associazione Angela Serra è intervenuto il referente regionale, Attilio Gennaro, che ha portato i saluti del presidente nazionale, il dottor Massimo Federico, mentre per dall’Associazione Salute Donna Odv – Salute Uomo Sede Catanzaro il saluto è toccato alla referente Claudia Sacco, anche a nome della presidente nazionale Anna Mancuso; mentre l’Associazione Calabrese Malati Oncologici Ida Ponessa Ets Odv è stata rappresentata dal presidente Aldoo Riccelli.

Testimonianze di impegno sentito e presenza solidale, come raccontano i rappresentanti delle tre associazioni, nate come un fiore e dal senso profondo di paura e smarrimento conosciuto nelle esperienze personali d’impatto con la malattia e l’ospedale.

«Una iniziativa che abbiamo fortemente voluto negli anni» ha spiegato il dottore Talarico che ha rivolto un ringraziamento alle associazioni che «si sono prodigate perché tutto questo si realizzasse e si occuperanno di gestirlo a rotazione. Infatti, si alterneranno nei turni per ricevere le istanze dei tanti pazienti che ogni giorno afferiscono a questo presidio».

Una iniziativa, dice ancora il dottore Talarico che rappresenta «una pietra miliare nella storia di questo ospedale perché suggella un’alleanza tra noi operatori e le associazioni di volontariato perché rientra pienamente nel concetto di alleanza terapeutica. Non solo gli aspetti clinici e tecnici della cura sono importanti, ma anche la relazione è fondamentale per poter determinare il successo della terapia».

«Un paziente oncologico – ha continuato – nel momento in cui si trova ad avere questa diagnosi, è logico sia assalito da una serie di sentimenti contrastanti, che vanno dall’angoscia al disorientamento, al senso di solitudine: nel momento in cui il paziente assalito da questi sentimenti entra in un ospedale e ha di fronte a sé uno stand gestito dai volontari, che spesso sono persone che hanno sperimentato direttamente la malattia o hanno avuto dei parenti interessati dalla malattia, quindi, hanno sperimentato sulla propria pelle cosa vuol dire una diagnosi di tumore. Quindi, riescono ad empatizzare e quindi a capire più di qualunque altro le necessità del paziente che ha bisogno di essere orientato, assistito, supportato».

«Questa deve essere la porta d’ingresso dell’ospedale, è questo quello che vogliamo realizzare da oggi in avanti, all’insegna della condivisione dei sentimenti che sono fondamentali per la riuscita di una strategia terapeutica», ha concluso Talarico.

Lo stesso concetto è stato evidenziato dalla dottoressa Maria Concetta Galati che ha ringraziato le associazioni per l’impegno profuso per «questo importante progetto volto all’integrazione dell’accoglienza e dell’assistenza dei pazienti che accedono al presidio».

Il direttore dell’Oncologia medica, dottor Vito Barbieri, ha sottolineato come «trovandomi in questa struttura ho verificato come l’accoglienza ed in particolare gli aspetti relazionali sono fondamentali, una questione di rapporti umani che il volontariato può portare avanti in maniera consistente. Una realtà importante esistente in altre strutture, da oggi presente anche qui: per me è un motivo di orgoglio e soddisfazione».

«Un paziente oncologico non ha bisogno soltanto dell’aspetto tecnico», ha ribadito anche la dottoressa Elvira Mazzei, direttore della radioterapia oncologica del “De Lellis”.

Ed, infine, il dottor Rosario Russo ha sottolineato l’importanza del ruolo dei volontari che spesso suppliscono negli interventi la carenza di personale nelle strutture assicurando “un piccolo grande aiuto, e ce ne siamo resi conto proprio durante il periodo covid in cui questo contributo è rimasto congelato”.

Da ricordare – come ha fatto il presidente dell’Acmo Riccelli nel suo intervento – che l’iter è stato complesso: la richiesta risale al 2016. Era stata ottenuta anche l’autorizzazione, salvo poi il passo indietro da parte dell’Azienda Ospedaliera.

Nel 2016, in occasione della partenza del giro d’Italia da Catanzaro, insieme all’allora Assessore allo Sport, Gianpaolo Mungo – che stamattina era presente – fu organizzata una raccolta fondi proprio per far fronte alle spese di realizzazione del punto informativo. A distanza di anni, unendosi con altre realtà operanti all’interno della struttura, è stata inoltrata una nuova richiesta.

Un ringraziamento, da parte del presidente Riccelli anche all’assessore alle Politiche sociali del Comune di Catanzaro, Venturino Lazzaro, oltre che all’architetto Mario Amelio, che ha progettato gratuitamente il bancone del punto informativo, realizzato da ArredoMobil di Fabio Ruga, mentre l’allestimento loghi e plexiglas è Grafiche Andreacchio. (rcz)

In Calabria sono stati vaccinati con prima dose la maggior parte dei pazienti oncologici

Dei centomila morti per Covid in Italia, e quindi anche in Calabria, circa il 16% sono persone con una storia di tumore. Sempre in Calabria, «la stragrande maggioranza dei pazienti oncologici ha ricevuto la prima dose di vaccino. Gli Hub oncologici stanno per ultimare con la seconda dose il processo di vaccinazione per tutti i loro pazienti in trattamento». È quanto ha riferito Vito Barbieri, responsabile della Rete Oncologica Calabria e direttore della Unità Operativa di Oncologia Medica dell’AO Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, nel corso del terzo incontro promosso dalla Rete Oncologica Pazienti Italia con l’obiettivo di fare il punto e superare le diversità sul piano pratico che ancora ci sono a livello regionale nell’erogazione dei vaccini.

«La vaccinazione contro il virus SARS-COV2 – ha detto ancora Barbieri – è stata attivata anche in Calabria a favore di malati oncologici in base alle Procedure Operative indicate all’interno del Piano Regionale di vaccinazione fin dai primi giorni del mese di marzo».

«Le Unità Operative oncologiche operanti all’interno di Aziende Ospedaliere Hub della Rete oncologica – ha proseguito – si sono attivate con una rapida selezione dei pazienti oncologici da sottoporre a vaccinazione iniziando da quelli particolarmente fragili e procedendo poi con tutti i pazienti in trattamento attivo o ultimato da meno di sei mesi. In alcune Aziende è stato possibile realizzare percorsi ed aree dedicate all’interno dello stesso presidio. In altre Aziende il personale si è dedicato alla vaccinazione all’interno del proprio reparto con modalità ed orari codificati. La maggior parte delle U.O. Spoke, con limitazioni di spazi e personale, hanno segnalato o invitato i pazienti a rivolgersi alle modalità di prenotazione online sulla piattaforma dedicata».

Il quadro che sta emergendo da questi incontri, permette già di fare delle valutazioni circostanziate. Ci sono ancora tante, troppe differenze tra regione e regione sia dal punto di vista della gestione dell’emergenza sia da quello della comunicazione ai pazienti su tempi e percorsi. Con il risultato che spesso questi ultimi si ritrovano spaesati: «I pazienti oncologici – ha osservato la presidente di Ropi, Stefania Gori – hanno già iniziato a vaccinarsi con le prime dosi, e in alcuni casi sono già in corso i richiami per la seconda dose. Le nostre reti sul territorio serviranno a dare loro un aiuto in più, ricordando per esempio che anche dopo essere stati vaccinati sarà fondamentale continuare a seguire le regole di comportamento che hanno osservato finora: il distanziamento interpersonale, l’accurata igiene delle mani e via elencando». (rrm)