LA FORTUNA ECONOMICA DELLA CALABRIA
È SEMPRE PIÙ TINTA DEL BLU DEL SUO MARE

di EMILIO ERRIGOSembrerà azzardata questa favorevole previsione geo economica e, a una prima lettura, pure curiosa convinzione personale, ma nulla al momento lascia presagire un futuro di crescente povertà per gli abitanti dei 404 Comuni della Regione Calabria.

Tutte le analisi strategiche e di contesto consultate, curate da autori di economia ambientale prevalentemente stranieri, portate a termine in questi ultimi decenni da parte degli analisti e ricercatori universitari più attenti, lasciano intendere chiaramente che c’è da organizzarsi in tempo,  prima che i “c.d. avvoltoi  del business” del turismo ambientale, velocizzino i loro passi da giganti economici  e viaggino per primi determinati  in direzione Calabria. 

È noto ai più che per gestire e supportare il cambiamento, occorra tanta buona e sana volontà e altrettanta lungimiranza.

Agli amici della Calabria, conoscendo l’ottimismo cosmico che domina geneticamente chi scrive, gli scapperà una felice risata nel leggere i primi periodi di questa convinzione economica personale, pensando che l’esternazione previsionale sia frutto di una esondazione letteraria, che generalmente caratterizza chi ama la propria terra natia, ma non è così!

Perché mi sono convinto che la fortuna dei poveri economici della Calabria sono o saranno i ricchi del mondo?

Ora cercherò di spiegarmi e motivare meglio il pensiero che sostiene la mia tesi di economia ambientale creativa!

Gli ecosistemi e la biodiversità che sono presenti in molte delle differenti realtà economiche, sociali e ambientali,  dei 193 Stati membri delle Nazioni Unite, risultano compromessi, inquinati, alterati, sovrautilizzati e minacciati, da uno sviluppo economico aggressivo non più sostenibile, per le presenti e future generazioni. 

Per saperne poco o tanto di più, invito  a leggere, in primis il Rapporto Onu 2021, sullo stato di attuazione degli obiettivi  di sviluppo sostenibile nel mondo,  poi studiare bene il contenuto dell’Agenda 2030 e l’Unione Europea, facilmente estrapolabili attraverso i diversi motori di ricerca presenti nelle reti digitali.

Limitando alla estrema sintesi il mio scritto, per evidenti e intuibili ragioni di spazio disponibili, mi soffermerò geograficamente alla nostra Italia e poi focalizzerò il personale pensiero economico a favore  della Regione Calabria.

Il territorio politico della Repubblica italiana, misura ben 301,340 Kmq, a questa estesa superficie terrestre, alpestre, montana, collinare e pianure, vanno aggiunte altri 120, 868 Kmq di acque marittime giurisdizionali, comprensive delle acque interne marittime e mare territoriale Italiano.

Inoltre l’Italia, con la legge n.91 del 14 giugno 2021, interpretando coerentemente il diritto convenzionale,  uniformandosi al diritto internazionale pubblico, (in particolare la Convenzione delle Nazione Unite sul diritto del Mare, fatta a Montego Bay il 10 dicembre 1982, regolarmente firmata e ratificata dalla Repubblica Italiana ai sensi e per gli effetti degli articoli 10 e 11 della Costituzione, con legge 2 dicembre 1994, n. 689), ha deciso bene di autorizzare la istituzione di una zona economica esclusiva, pari a 200                    miglia ( 1 miglio marino = 1852 metri), una ampissima fascia di mare  situata oltre il limite esterno del mare italiano (ZEE), che permetterà allo Stato Italiano, di esercitare diritti esclusivi riconosciuti agli Stati e Regioni costieri, previsti dal diritto internazionale del mare.

Questa centrata decisione legislativa favorirà ampiamente quelle regioni  marittime che possiedono maggiori estensioni di chilometri di fascia costiera  territoriale marittima, così come è geograficamente, per la fortunata e bellissima sotto ogni profilo economico ambientale e per tanti altri aspetti paesaggistici,  per la Regione Calabria, che come non è noto (ancora per poco ) a tutti,  si affaccia  quasi totalmente  per una lunghezza di circa 800  km, sul Mare Mediterraneo,  come una estesa terrazza a balcone, anzi è semi sommersa al centro delle acque del Mediterraneo, tutto ancora da scoprire. 

Su questi ampi spazi di terrestri e marittimi rientranti nella sovranità nazionale e assoggettati alla giurisdizione dell’Italia, vivono la loro esistenza, nel bene e nel male, ben 58.842, 800 milioni di abitanti, con un reddito nazionale lordo pro capite (quantificato in dollari) pari a 35 240.

La qualità della vita in Italia, non possiamo avere il coraggio nel permetterci  di dire che sia pessima, anzi non essendo così, dobbiamo essere onesti e giusti per dichiarare apertamente che grazie a Dio, tra guerre, guerrieri, covid 19, alluvioni, terremoti, pacificatori e pacifisti, vigili del fuoco, medici, magistrati, infermieri, forze armate e di polizia, giudici, magistrati pubblici ministeri, uomini e donne della protezione e difesa civile, volontari del soccorso pubblico e sicurezza privata, agricoltori, pescatori, naviganti, lavoratori, poeti e cantanti,  avvertiamo  il dovere nel dire e affermare che in Italia ancora si vive benissimo e per adesso può andare bene così.

Alle regioni più meridionali del Sud Italia, per molti aspetti non andrebbe apparentemente ed economicamente tanto bene. 

Io non la penso così e mi sono convinto che la potenziale sconosciuta realtà e ricchezza di beni ambientali, ci consente di prevedere un futuro economico proprio bene, anzi alla grande!

La Calabria è la Regione d’Italia dove ancora si vive benissimo, anzi non si può vivere meglio la propria vita da soli e meglio se in felice compagnia. Il Popolo Calabrese è gioioso per sua natura, se entri in punta di piedi, chiedi con garbo e tanta buona educazione ciò che desideri, la bella e ospitale “Gente  di Calabria”, ti accoglie fraternamente, si rende disponibile ad esaudire ogni tua legittima e legale richiesta , finalizzata a conoscere le mille e forse di più realtà ambientali, luoghi ancora incontaminati grazie al mancato e ritardato sviluppo economico industriale.

Viaggiando,  in questi non ancora tutti conosciuti angoli di paradiso terrestre e marittimo, si possono esplorare e visitare con tutta la calma e serenità necessaria, i comuni costieri e montani della Calabria. 

Non hai che l’imbarazzo della scelta. Ci sono tante e tante di quelle cose belle, piccole e grandi da visitare e vedere in questi luoghi baciati da madre natura, che per poterle gustare appieno occorre fermarsi necessariamente almeno due o tre settimane di ferie,  alla seconda visita conoscitiva di questa regione situata a sud del sud della penisola italiana, sono sicuro che il ricco turista del mondo deciderà di permanere almeno un mese. 

Dopo aver trascorso questi brevi o lunghi periodi di assoluta libertà e gioia ambientale in Calabria, incalzerà l’innamoramento non solo dei luoghi, ma del cibo genuino, della  naturale umanità,  propensione al dialogo e amicizia sincera, tipica  di queste belle donne e uomini nati e che hanno deciso di vivere  in questi territori e spazi litoranei marittimi, sino al punto da  prendere la decisione di trascorrere parte o il resto della vita in Calabria.

Certo non tutti in un prossimo futuro si potranno permettere questa vita extra lusso a 10 stelle ambientali,  per venire a visitare in lungo e in largo  la Calabria, in quanto già dal mese di marzo aprile la capacità ricettiva è quasi al completo satura di ricchi turisti provenienti da ogni parte del mondo.

Che fare allora?

La legge della domanda e offerta, può venire in soccorso, di quanti hanno una capacità di investimento elevata, consentendo di far man bassa degli  spazi di territorio edificabile ancora per poco liberi, sia allo scopo di edificar  o acquistare la casa propria, che per decidere di investire capitali propri o di terzi investitori finanziari,  edificando  le strutture alberghiere e ricettive extra lusso, villaggi turistici e residenze estive di lusso con vista mare o dei sempre verdi territori collinari e montani. La Calabria per chi ancora non lo sapesse, annovera nei suo vastissimo territorio montano, complessivamente 13.222 Kmq,  ben 3 Parchi nazionali, altri regionali, Ville e Giardini Storici, 5 Riserve Marine, una Area Marina Nazionale  protetta, (Isola Capo Rizzuto), una infinità di grotte storiche, le Antiche Miniere Reali, di ferro, argento, forse pure oro ed altre ancora estraibili risorse minerarie, alcune delle quali messe in sicurezza e visitabili.

Nella considerata povera, straordinaria, meravigliosa,  bellissima terra e mare della  Calabria, mi sono convinto che nel non lontano futuro, saranno solo i più ricchi del mondo che si potranno permettertele di vivere in queste uniche realtà paesaggistiche e ambientali, ancora godibili a caro prezzo.

I beni ambientali, la biodiversità e gli ecosistemi integri e incontaminati della Regione Calabria, uniti al sole, al clima, aria purissima, alimenti che aiutano la  sana longevità, saranno rivalutati e valorizzati, perché sono le vere inesauribili risorse economiche che soddisferanno i crescenti bisogni dei più ricchi del mondo , la più grande fortuna del Sud Italia. (ee)

(Emilio Errigo è nato a Reggio di Calabria, docente universitario e  generale in riserva della GdF, attuale Commissario Straordinario di Arpa Calabria)

COL GREEN PASS RIAPRIRE ANCHE I LOCALI
COSÍ SI SALVERÀ IL TURISMO IN CALABRIA

Salvare il turismo in Calabria riaprendo, anche, i locali. È questa la parola d’ordine che Coldiretti Calabria ha dato per rilanciare uno dei pilastri della nostra regione che, ogni anno, ha attratto viaggiatori provenienti da ogni regione e parte del mondo. Quindi, per l’Ente, bene l’entrata in vigore del pass vaccinale il prossimo 15 maggio ma, con esso, deve esserci anche una riapertura dei locali.

Coldiretti, infatti, ha già spiegato che «l’assenza di turisti stranieri e italiani ha un impatto pesante sulla loro sopravvivenza legata alla storia e all’economia dei territori, che sono il simbolo della grande creatività, tradizione, qualità e sicurezza alla base del successo del Made in Calabria» e che «il crollo del turismo straniero in Calabria ha causato un buco di oltre 300 milioni nelle spese dei viaggiatori dall’estero. La mancanza di vacanzieri si trasferisce a valanga sull’insieme dell’economia per il crollo delle spese per, alimentazione, alloggio trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Il cibo è la voce principale del budget delle famiglie in vacanza, con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola».

«Per questo – afferma la Coldiretti – è indispensabile che avanzi la campagna di vaccinazione e diminuiscano il numero dei contagi; aspetti che consentono di riprendere una nuova normalità; fronti che devono essere particolarmente curati in questa fase decisiva nella quale i turisti orientano la scelta delle località per le vacanze alla vigilia del Bit di Milano (Borsa Internazionale del Turismo) che, seppur digitalmente e aperto al pubblico, punta a mostrare agli operatori del settore le migliori offerte del mercato turistico nostrano.  Tropea poi, eletta quest’anno borgo dei borghi è il passepartout del nostro turismo».

«Attualmente – ha sottolineato la Coldiretti – essendo in zona arancione pesa sull’economia calabrese la chiusura di oltre 15mila tra ristoranti, bar, pizzerie e agriturismi  che complessivamente  contano su  32668 addetti che operano nella Regione e pesa anche il limite fissato del coprifuoco alle 22 per tutti, sia nelle città che nelle campagne e nelle località turistiche. Il solo sistema agrituristico in Calabria può contare su circa 350 strutture operanti con 12200 posti a tavola e circa 1500 posti letto».

«Il cibo batte l’alloggio, ed è diventato – sostiene la Coldiretti – la voce principale del budget delle famiglie in vacanza. Il cibo rappresenta, per molti turisti, la principale motivazione del viaggio perché possiamo contare primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della produzione agroalimentare che ha contribuito a mantenere nel tempo un territorio con paesaggi di una bellezza unica. La spesa in vacanza per il cibo lo scorso anno per la pandemia Covid, è scesa di oltre il 60%, il minimo da almeno un decennio, e gli effetti delle difficoltà delle attività di ristorazione si sono fatti sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare, con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti agroalimentari, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco».

«In alcuni settori, come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato. Senza turismo, sono a rischio anche i 269 tesori alimentari tradizionali dei borghi d’Italia custoditi da generazioni dagli agricoltori e salvati per sostenere la rinascita del Paese, 13 prodotti Dop, 6 Igp, 9 vini Doc e 10 Igt».

«L’assenza di turisti stranieri e italiani ha un impatto pesante sulla sopravvivenza di tesori agroalimentari unici al mondo legati alla storia e all’economia dei territori, che – ha sottolineato il Presidente i Coldiretti Calabria, Franco Aceto – sono il simbolo della grande creatività, tradizione, qualità e sicurezza alla base del successo nel mondo. Una patrimonio da salvare che non ha solo un valore economico, ma anche storico, culturale ed ambientale e che garantisce la sopravvivenza della popolazione anche nelle aree interne più isolate». (rrm)

[foto tratta dal video promozionale della Riviera dei Cedri, courtesy Nik Channel Youtube]