ANTIMERIDIONALISMO, ODIOSO RITORNO
IL MINISTRO GARAVAGLIA: «PRIMA IL NORD»

di SANTO STRATI – Piacerebbe pensare che il neo ministro Massimo Garavaglia, cui sarà affidato il rinascente dicastero del Turismo, non sappia nemmeno di avere un sito a suo nome. Sarebbe il classico caso del “a mia insaputa” per giustificare la presenza dello slogan razzista, divisivo e stupido che appare su massimogaravaglia.net. Piacerebbe immaginare una schiera di super tecnici addestrati dagli uomini della “Bestia” di Matteo Salvini che in fatto di comunicazione sono travolgenti, cui è scappato il banner incriminato, ignorando il nuovo corso leghista del governo “tutti insieme appassionatamente”, ma sappiamo bene che è una pia illusione. L’atteggiamento arrogante e sfrontato dei polentoni leghisti (scusate, c’è scappato) non è una novità, né si può aspettare qualcosa di diverso quando, come al solito, prevale l’irragionevolezza (detta così sembra persino una cosa bella) sul fair play e sulla ovvia esigenza di superare steccati ideologici in una situazione che non permette divisioni geografiche. E invece no, si continua sull’atteggiamento ipocrita, antimeridionale e antitaliano, che ha il solo pregio di alzare il coperchio sul pentolone del razzismo nordico che il povero (?) Salvini ha cercato di mascherare nel tentativo (mezzo naufragato) di conquistare il Mezzogiorno.

Immaginiamo l’imbarazzo e la difficoltà di leghisti meridionali e intelligenti (ce ne sono, garantiamo) e gli ex (per esempio l’europarlamentare Vincenzo Sofo) di fronte a queste vergognose uscite pubbliche che si sono conquistate le prime pagine di tutti i media. Se l’obiettivo era di avere un po’ di visibilità, il ministro Garavaglia inciampa da subito su una brutta buccia di banana che sarà difficile far scomparire. Il danno è fatto e la memoria storica del web – come sanno tutti – non perdona. Cosa significa “Prima il Nord?” è una dichiarazione d’intenti, una classifica d’arrivo, un desiderio senza speranze, o solamente una stupida offesa al popolo meridionale? E il nostro presidente ff della Giunta di Germaneto, il quasi-leghista (non risulta iscritto, ma è stato scelto direttamente da Salvini) Nino Spirlì non ha nulla da obiettare?

Quando a Roma (e nella Pianura Padana) si pascolavano le pecore – ci sia consentito ripeterci – in Calabria i filosofi magnogreci gettavano le basi della civiltà, il teatro e la cultura mediterranea costituivano i caposaldi del sapere classico che il mondo a venire avrebbe fatto propri. Quindi gli amici (si fa per dire) leghisti si sciacquino la bocca quando parlano di Sud e soprattutto di Calabria, dal cui re Italo prese nome il nostro Paese. Non si può però considerare un semplice scivolone, è l’evidenza che non si può nascondere, che i fautori dell’autonomia differenziata non hanno mai smesso di considerare cittadini di serie B tutti quelli che abitano al di sotto del Rubicone. Non si può lasciargliela passare, sono da pretendere scuse, accettiamo anche l’ormai abituale “a mia insaputa”, diversamente il ministro apparirà titolare di un dicastero troppo orientato a Nord, inconciliabile con i progetti che vedono il Sud protagonista del Turismo, risorsa insostituibile del Paese.

Naturalmente, appena si è sparsa la voce, con relativo screenshot del banner razzista, sono state tante le reazioni. Prima su tutte quella di Giuseppe Nucera, già presidente degli industriali reggini e oggi leader del movimento La Calabria che vogliamo, che ha denunciato lo slogan che compare, in evidenza, sul sito ufficiale del ministro per il Turismo, Massimo Garavaglia, chiedendo al presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, di prendere posizione in merito.

«Sembra – ha detto Nucera – di essere tornati indietro di 20 anni, alla Lega di Bossi e Borghezio con l’antimeridionalismo che soffiava forte e divideva in due l’Italia. È inaccettabile leggere questo tipo di slogan propagandistici nel 2021, a maggior ragione se presenti sul sito del Ministro per il Turismo. Si tratta di un settore di vitale importanza per tutta l’Italia, e in particolare per la Calabria: se il modus operandi del ministro interessato dovesse essere ‘Prima il Nord’ sarebbero guai per il nostro territorio. Mi rivolgo al presidente f.f. Spirlì chiedendogli di prendere ufficialmente posizione in merito, e invitare il collega di partito ad eliminare quella scritta offensiva verso la regione da Spirlì attualmente presieduta».

Garavaglia«Il ministro Garavaglia, con ogni probabilità, pecca di ignoranza – ha proseguito il leader de La Calabria che vogliamo –. Se correttamente informato sulla storia della Calabria e il patrimonio culturale-artistico di tutto il Sud, non avrebbe inserito quella frase sul proprio sito. Ai tempi delle scuole pitagoriche, della Magna Grecia, del genio di Archimede, forse al nord iniziavano ad imparare l’esistenza della ruota. Consiglio al ministro del Turismo un corso accelerato di storia del Meridione, in modo da poter svolgere al meglio il proprio lavoro in un settore così importante per l’Italia».

«È finito il tempo degli scippi – ha sottolineato l’ex presidente di Confindustria Reggio Calabria – di quando le risorse destinate al Sud venivano dirottate al Nord con nonchalance. Adesso, il Meridione rivendica con orgoglio e determinazione quanto gli spetta, a partire dai fondamentali fondi del Recovery Fund, decisivi per il rilancio e sviluppo del Sud. Parafrasando la discutibile frase presente sul sito di Garavaglia, potremmo dire che quanto previsto dal Recovery Fund e richiesto espressamente dall’Unione Europea per riequilibrare il divario socio-economico che separa le due estremità d’Italia, si può racchiudere in una frase: ‘Prima il Sud’».

«A gestire le importantissime risorse del Recovery Fund – ha detto ancora Nucera – in quanto ministro dello Sviluppo Economico, sarà un altro leghista, Giancarlo Giorgetti. Bisogna combattere con tutte le forze affinché gli investimenti previsti al Sud vengano rispettati».

«Il mio appello a Spirlì si fa doppio – ha concluso – che la Lega si ricordi della Calabria e delle sue esigenze senza effettuare pericolosi ritorni… al passato. Il movimento La Calabria che vogliamo ha dato e continuerà a dare battaglia su questi temi, essenziali per il futuro della nostra regione, e non mollerà sino a quando il Sud e la Calabria non avranno ogni centesimo previsto». 

Non sono teneri con il ministro neanche gli imprenditori napoletani Ruben Santopietro e Paolo Landi, che hanno fondato il portale Visit Italy: «Un rappresentante del Paese, così attento al web, non può lasciare messaggi che dividono l’Italia sul proprio portale. Il turismo è una risorsa essenziale anche per Centro e Sud Italia. Da Nord a Sud lo stivale ha bellezze paesaggistiche che il mondo ci invidia. Tra i compiti di un ministro, soprattutto come quello del turismo, c’è sicuramente la promozione dell’Italia e delle sue meraviglie».

E in tutto il Mezzogiorno non mancano decise prese di posizione: La deputata pentastellata Soave Alemanno (di Nardò, Lecce) partito (o MoviMento?) alleato di Salvini stigmatizza in un post non proprio tenero: «Ci dicono che la Lega del passato non esiste più, perché ora è un partito che guarda “al bene e agli interessi di tutto il Paese”…  Ne siano proprio sicuri? Quando si è ministri si portano avanti le istanze di tutto il Paese, non solo di una parte. Un ministro della Repubblica non può permettersi di dire che il territorio da cui proviene viene prima di altri. E se questo è grave sempre, lo è di più in un periodo complesso come questo, un momento cruciale dal punto di vista economico nel quale il turismo gioca un ruolo chiave, anche e soprattutto al Sud». (s)