BENTORNATO IN CALABRIA, PRESIDENTE
SCUOLA: BISOGNA CANCELLARE IL DIVARIO

di FRANCESCO RAO – Il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, nel suo primo impegno pubblico in qualità di Prefetto di Palermo, tra gli argomenti affrontati il giorno dopo l’omicidio dell’on. Pio La Torre e di Rosario Di Salvo, in occasione di una cerimonia svolta presso la Camera di Commercio, si soffermò sulla distinzione del termine “potere” con la seguente affermazione: “Se è vero che esiste un potere, questo potere è solo quello dello Stato, delle sue istituzioni e delle sue leggi; non possiamo oltre delegare questo potere né ai prevaricatori, né ai prepotenti, né ai disonesti. Potere può essere un sostantivo nel nostro vocabolario ma è anche un verbo”, un verbo al quale dovranno attingere con coraggio anche i nostri giovani studenti per “poter convivere, poter essere sereni, poter guardare in faccia l’interlocutore senza abbassare gli occhi, poter ridere, poter parlare, poter sentire, poter guardare in viso i nostri figli e i figli dei nostri figli senza avere la sensazione di doverci rimproverare qualcosa, poter guardare ai giovani per trasmettere loro una vita fatta di sacrifici, di rinunzie, ma di pulizia, poter sentirci tutti uniti in una convivenza, in una società che è fatta di tante belle cose, ma soprattutto del lavoro”.  

Con sentimenti di particolare gioia, la Calabria ed i Calabresi domani accoglieranno il Presidente della Repubblica, on. Sergio Mattarella il quale, dopo aver raggiunto la sede dell’Istituto Tecnico Nautico di Pizzo, insieme al Ministro dell’Istruzione prof. Patrizio Bianchi, inaugurerà l’Anno Scolastico 2021/2022. 

La presenza del Capo dello Stato, in questo particolarissimo momento storico, rappresenta una straordinaria attenzione rivolta sia all’universo giovanile sia al mondo della scuola in generale. La formazione e lo studio, come avvenuto già in passato, potranno far comprendere ai giovani la strada da praticare nel tempo per poter scegliere e decidere liberamente il loro futuro, superando il paradosso nel quale la promessa facile, praticata in questa parte d’Italia, non sia più lo strumento usato sin dalla notte dei tempi per far sperare le persone più umili in un domani migliore. Quanti sceglieranno di formarsi occupando un banco, una sedia e mantenendo curva la schiena sui libri, potranno vivere la bellezza del sapere non come fonte di sofferenza ma come opportunità per intravedere nuovi orizzonti. Per essere un buon Cittadino non bisogna per forza essere laureato o cattedratico. Bisogna saper essere parte attiva di una grande Comunità come l’Europa. 

La scuola dell’obbligo, sin dalla sua istituzione, è stata un gran punto d’arrivo per quella parte di società costretta all’ignoranza e proprio da quella conquista sociale, resa possibile dalla Costituzione repubblicana, bisognerà ripartire ogni giorno con l’identico intento praticato dei padri costituenti: poter scrivere belle pagine di storia e imprimere un rinnovato slancio alla crescita economica, culturale e sociale del Paese. Anche il mondo della politica avrà bisogno di maggiore conoscenza e un più ampio sapere, altrimenti il rischio sociale potrebbe essere identificato in una futura marginalità e insicurezza, vissuta soprattutto dal segmento sociale più fragile e residente nelle aree interne del Paese. Grazie al sapere offerto dai docenti ai loro discenti, lungo la strada della formazione, tale pericolo potrà essere scongiurato guardando al futuro con maggiore ottimismo, responsabilità e serenità.

Da persona impegnata professionalmente nel mondo della formazione, dopo aver lavorato a contatto con i giovani residenti in realtà sociali complesse, vorrei cogliere l’occasione per suggerire agli studenti che accoglieranno il Presidente della Repubblica di non dimenticare mai questo giorno. Da ora in avanti, dovremo impegnarci a superare quella barriera della difficoltà che noi Meridionali viviamo quotidianamente. Il divario Nord-Sud, in parte è anche un fatto da noi stessi alimentato con la rassegnazione e lo scoramento. Occorre saper osare ed immaginare lo studio non più come un lavoro oppressivo ma come una costante azione volta al miglioramento personale da acquisire come elemento vitale della nostra stessa esistenza. È questa la strada per ritrovare la fiducia indispensabile per raggiungere la vetta più alta della soddisfazione. Accarezzando quotidianamente i sogni, anche quelli più grandi e studiando seriamente, l’immaginazione potrà diventare una realtà tangibile. 

La scuola è stata e continuerà ad essere l’unico ascensore sociale destinato ad affrancare dalla povertà educativa e sociale soprattutto le persone più umili e modeste. Quanti hanno avuto e quanti continueranno ad avere fiducia in quell’ascensore sociale, avranno scoperto e scopriranno che il coraggio non è incapsulato nella violenza o nella sopraffazione e non potrà mai essere acquistato al supermercato. Il coraggio continuerà ad essere una scelta di campo, mantenuta quanto tutto diventerà difficile anzi, quando tutto sembrerà essere impossibile. Sarebbe troppo semplice essere coraggiosi quando tutto va bene e il rischio è pari a zero. Quando saranno le tue idee a farti correre, oppure farti fermare per prendere fiato e poi ripartire con la giusta determinazione, quella sarà una scelta dettata dal coraggio che avrà fatto tacere tutte le umane debolezze e frustrazioni. Pensando ad ogni studente come fosse un mio giovane fratello vorrei dire: quando i tuoi occhi, attraverso le tue parole, racconteranno il vero, anche a costo di avere tutti contro, quello sarà il coraggio. Il resto potrà anche essere bello, affascinante, irraggiungibile e piacevole ma fai bene attenzione, proprio in quella misura del bello c’è tanto vuoto, molta inconsistenza e soprattutto il rischio di perdersi nel nulla. I criminali impegnati ad assoldare i tanti giovani disperati, presenti tanto nella nostra Calabria quanto nell’Italia intera, promettono loro soldi e vita facile ma non potranno guardare le persone negli occhi con l’identico sguardo che tua mamma e tuo papà hanno da sempre per te. Mentre i genitori nutrono amore per i loro figli, i criminali non cercano persone da amare, cercano soltanto numeri da usare per poi mandarli in galera oppure all’obitorio. Pensaci bene, prima di perdere tutto, compresa la vita e l’affetto dei tuoi cari, investi su te stesso. Studia. Per volare alto, scegli le pagine dei libri e non aver mai paura di sognare. 

Buon Anno Scolastico a tutti i discenti, i docenti ed il personale della Scuola e grazie di vero cuore al nostro Presidente Sergio Mattarella per aver scelto di inaugurare l’Anno Scolastico recandosi in Calabria.

[L’Autore è Dirigente Nazionale e Presidente del Dipartimento Calabria Associazione Nazionale Sociologi]