Bevacqua (PD) e Tavernise (M5S): «Chiesto incontro con Anas per velocizzare costruzione viadotto di Longobucco»

I consiglieri regionali del Pd e del M5s, rispettivamente Mimmo Bevacqua e Davide Tavernise, hanno annunciato di aver chiesto un incontro ad Anas «per velocizzare la costruzione del viadotto di Longobucco», crollato ormai dieci mesi fa che sta causando moltissimi disagi alla popolazione del centro silano.

«Dalle ultime notizie in nostro possesso sembrerebbe che lo studio idraulico sia stato completato e che il progetto per la costruzione del viadotto sia stato completato ed ora soggetto alle autorizzazioni necessarie – hanno annunciato i due consiglieri regionali –. Per verificare tutto ciò e per dare giuste e sacrosante risposte alla comunità longobucchese ci siamo attivati e chiesto un incontro ai vertici Anas e della Regione».

«La data dell’incontro ci sarà comunicata la settimana prossima – hanno aggiunto – e servirà a fare il punto sulle tante preoccupazioni che affliggono la comunità longobucchese. Sarà anche l’occasione per chiedere al direttore del Dipartimento ai lavori pubblici della Regione Calabria la conferma della data di consegna dell’ultimo lotto previsto per fine marzo».

«È da tempo che seguiamo e monitoriamo le vicende inerenti la strada Longobucco-mare, spesso in silenzio – hanno proseguito – ma sempre con la determinazione che deriva dall’essere figli di quel territorio, supportata dalla responsabilità istituzionale che ricade su di noi».

«Comprendiamo amarezze e aspettative della comunità di Longobucco – hanno concluso gli esponenti di Pd e M5S – e, per questo, facciamo nostro l’ennesimo grido d’allarme lanciato dal Comitato spontaneo in ordine all’isolamento che il comprensorio continua a patire». (rcs)

Il gruppo regionale del Pd chiede formalmente la convocazione di Rfi e Anas per statale 106 e Alta velocità

Il gruppo regionale del Pd chiede la convocazione di Rfi e Anas per quanto riguarda la statale 106 e Alta velocità.

Una iniziativa per fare «il punto della situazione su statale 106 e alta velocità», ha spiegato il capogruppo del Pd, Mimmo Bevacqua.

«Chiediamo formalmente al presidente del consiglio regionale Mancuso e al presidente della IV Comissione Raso la convocazione dei vertici di Rfi e Anas per fare il punto della situazione su statale 106 e alta velocità», dice Bevacqua.

«Da tempo stiamo insistendo sulla vicenda, anche tramite il nostro rappresentante in Commissione Giovanni Muraca, senza avere alcun tipo di risposta. Nel frattempo – prosegue Bevacqua – il governo regionale annuncia e riannuncia finanziamenti e fondi di cui non si ha contezza, come abbiamo avuto modo di dimostrare in occasione di un’apposita conferenza stampa che ha avuto luogo a Lamezia. Chiediamo che si faccia finalmente chiarezza e che i rappresentanti di Anas e Rfi si assumano le proprie responsabilità nelle sedi istituzionali, illustrando nel dettaglio l’utilizzo delle risorse a propria disposizione per queste fondamentali infrastrutture».

«Serve rispetto per il ruolo dell’opposizione – conclude Bevacqua – come noi abbiamo rispetto di chi oggi svolge il ruolo di presidente del Consiglio. Un ruolo da svolgere in maniera imparziale e fornendo le dovute risposte anche a chi cerca come minoranza di svolgere al meglio la propria funzione nell’interesse esclusivo dei cittadini calabresi».

Autonomia differenziata, Bevacqua (Pd): «E’ la secessione dei ricchi, dobbiamo fermarla»

«L’autonomia differenziata è la secessione dei ricchi, faremo di tutto per bloccarla». È quanto ha detto Mimmo Bevacqua, consigliere regionale del Pd, in una intervista rilasciata a the Globalist.

«Stiamo per entrare nella fase cruciale per l’approvazione del Ddl Calderoli sull’autonomia differenziata. Ora finalmente capiremo quale è anche la vera posizione del presidente della giunta regionale calabrese Roberto Occhiuto – dice il capogruppo del Pd in consiglio regionale – Dopo la sua ennesima dichiarazione rilasciata durante un’iniziativa di Forza Italia di qualche giorno fa a Napoli abbiamo appreso che si è accorto (meglio tardi che mai) dell’inaffidabilità del ministro Calderoli. Si è accorto anche, pure qui meglio tardi che mai, che l’autonomia differenziata è frutto esclusivo di egoismo socioeconomico, opera solo per tutelare gli interessi della Padania. Il ministro leghista ha sempre lavorato per la divisione socioeconomica del Paese. Solo oggi Occhiuto scopre che verrà prima approvata l’autonomia differenziata e poi, ma senza fretta e non è detto che accadrà, si discuterà dei Lep e del fondo perequativo a garanzia delle Regioni economicamente più deboli, come la Calabria».

Sempre riferendosi ad Occhiuto, Bevacqua dice che «Ci verrebbe da chiedergli come ha fatto solo ora a scoprire chi è Calderoli e di cosa si occupa la Lega. Come ha fatto a fidarsi di loro. E soprattutto ci verrebbe da chiedergli perché in Conferenza delle Regioni ha votato per l’autonomia differenziata a scatola chiusa, confidando nella lealtà politica della Lega… Siamo pronti ad abbonargli tutto. In politica e quando in mezzo c’è solo l’interesse dei cittadini si deve essere concreti e realisti. Basterebbe ora difendere gli interessi del Sud e della Calabria e non quelli della coalizione di governo nazionale. Chiediamo tanto? Il presidente di tutti i calabresi dovrebbe farlo… Senza più ipocrisie adesso è necessario unire tutte le forze politiche della Calabria per fermare la scellerata riforma che metterebbe in discussione diritti fondamentali dei cittadini, finendo con lo spaccare in due definitivamente il Paese».

Continua Bevacqua spiegando che «Ridurre più povero il già povero perimetro del Paese sembra una esagerazione? Il pericolo è in tutti i settori a partire, manco a dirlo, dalla sanità. Le conseguenze per i calabresi sarebbero devastanti. I dati forniti dall’ultimo report della Fondazione Gimbe in ordine alla migrazione sanitaria per l’anno 2021 destano profondo allarme in tal senso. Secondo l’analisi di Gimbe la mobilità sanitaria interregionale in Italia nel 2021 ha raggiunto un valore di 4,25 miliardi, cifra nettamente superiore a quella del 2020 (3,33 miliardi), con saldi assai variabili tra le Regioni del Nord e quelle del Sud. Il saldo è la differenza tra mobilità attiva, ovvero l’attrazione di pazienti provenienti da altre Regioni, e quella passiva, cioè la “migrazione” dei pazienti dalla Regione di residenza. Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, regioni capofila dell’autonomia differenziata, raccolgono il 93,3% del saldo attivo, mentre il 76,9% del saldo passivo si concentra in Calabria, Campania, Sicilia, Lazio, Puglia e Abruzzo. Lo capisce anche un bambino che la partita è falsata. Si sa già chi vince… Una situazione drammatica che certifica la sperequazione esistente tra il Nord e il Sud del Paese e che l’autonomia differenziata finirà con l’aumentare ancora. Altro elemento che contribuisce ad aumentare la preoccupazione è il rischio per cittadini meridionali di vedere calpestato il proprio diritto alla salute. Lo stesso Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ha definito al limite del grottesco la posizione dei presidenti delle Regioni meridionali governate dal centrodestraestra, favorevoli all’autonomia differenziata. Una posizione autolesionistica che dimostra come gli accordi di coalizione partitica prevalgano sugli interessi della popolazione».

«Non si può perdere ulteriore tempo – conclude Bevacqua nella sua intervista – e serve avviare una battaglia nazionale per bloccare il progetto di secessione dei ricchi avviato dalla Lega. In tal senso, anche come gruppo del Pd, supporteremo con iniziative pubbliche l’azione di contrasto che oggi sarà avviata dai senatori dem e dal segretario regionale Nicola Irto». (rrc)

Manifestazione Cgil, Bevacqua e Iacucci: «Si costruisca l’alternativa alla destra in Italia e in Calabria»

«Non potevamo esentarci, come gruppo consiliare del Pd Calabria, di manifestare, nella giornata di ieri, al fianco della Cgil, delle lavoratrici e dei lavoratori, delle associazioni, per rivendicare il pieno riconoscimento dei diritti costituzionali».

Ad affermarlo sono il capogruppo del Pd a Palazzo Campanella Mimmo Bevacqua e il vicepresidente del Consiglio di minoranza Franco Iacucci.

«Una piazza gremita di gente proveniente da tutta Italia è un segnale inequivocabile per il governo – affermano ancora i due consiglieri dem – ma anche per una forza di opposizione come il Pd. L’alternativa al malgoverno delle destre, a Roma come in Calabria, si costruisce nelle piazze e partendo dall’applicazione dei principi costituzionali: salute, diritti, lavoro, ambiente. Al Pd spetta ora raccogliere l’onere di questa sfida e diventare punto di riferimento per tutte le forze politiche e sociali che vogliono costruire un Paese unito e solidale. Ciascuno con il proprio ruolo, senza commistioni tra partito e sindacato, ma con un confronto ampio e con le maggiori convergenze possibili».

«Si inizierà il prossimo 11 novembre, sempre a Roma, con l’iniziativa a difesa della sanità pubblica – concludono Bevacqua e Iacucci – un appuntamento decisivo per impedire ogni disegno di sanità privata e destinata a tutelare salute di pochi. Ci prepariamo con entusiasmo, conviti che la grande partecipazione a questo evento sarà linfa per riscoprire la vera anima del Pd e ricostruirne la vera identità». (rcs)

Sul consigliere supplente centrodestra spaccato, secondo il PD

Il ritiro della proposta di legge che avrebbe voluto istituire la figura del consigliere supplente, era inevitabile. Lo avevamo immediatamente suggerito alla maggioranza di centrodestra, ammonendo sia sull’aumento dei costi che sui profili di opportunità politica e di  costituzionalità per come è stato evidenziato in questi giorni da vari esperti della materia».

A sostenerlo è il gruppo del Pd in Consiglio regionale. «La spaccatura del centrodestra sul tema, che ha portato ad una discussione accesa fra i partiti che sostengono il governo Occhiuto – aggiungono i consiglieri regionali del Pd – non è un buon viatico per il futuro della Regione e ha fatto capire chiaramente che dietro questa proposta non vi era alcun obiettivo di miglioramento della macchina legislativa, ma soltanto la necessità di avere qualche poltrona in più, utile agli equilibri di maggioranza».  (rrc)

 

Calabria Verde, nuove polemiche dem sul commissariamento: risponde Gallo

Nuova ondata di polemiche sollevata dal consigliere regionale dem Mimmo Bevacqua sul commissariamento di Calabria Verde, di cui chiede la cessazione  prima che sia completata l’opera di risanamento e portati a termine gli impegni.

Secondo l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo «Chiedere la fine del commissariamento di Calabria verde dopo aver battagliato, non più tardi di 6 mesi fa, per ottenere la conferma di un commissario già dimessosi è il chiaro indice della strumentalizzazione al fondo di certe critiche».

Il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Domenico Bevacqua, che aveva invocato la chiusura del commissariamento dell’azienda. «Ancora agli inizi di novembre – ricorda Gallo – Bevacqua e i consiglieri pd non solo sostenevano la necessità di un commissariamento da loro avviato nel 2016 e tenuto in vita per tutta la durata del loro governo, ma addirittura si spingevano a richiedere il ritiro delle dimissioni del precedente commissario, per proseguire nel commissariamento. Adesso, d’improvviso, hanno cambiato idea».

«Probabilmente, senza accorgersene – prosegue Gallo –, nella fretta di imbastire una strumentalizzazione elettoralistica condita dalla denuncia di inesistenti incompatibilità, Bevacqua dà atto al governo regionale in carica di aver risolto in sei mesi problemi che la sua giunta non è riuscita a risolvere in un quinquennio. Noi che guardiamo al futuro più che al tornaconto elettorale, sappiamo invece che il percorso imboccato, che condurrà quanto prima alla fine del commissariamento, ha già dato buoni frutti».«Proprio per non vanificare quanto di buono si sta facendo – sottolinea ancora l’assessore –, occorre portare a compimento i processi di cambiamento e riorganizzazione avviati, a difesa del settore e di migliaia di lavoratori, come ben più responsabilmente del capogruppo Pd stanno facendo, insieme a noi, sia pur attraverso un confronto a tratti aspro, i sindacati regionali di categoria».«Ben altro – conclude Gallo – è l’atteggiamento che sarebbe lecito attendersi da Bevacqua e dal Pd in fatto di forestazione. Ad esempio, un impegno chiaro sul reintegro del finanziamento annuo destinato dal Governo alla Regione, decurtato di 40 milioni dal 2020, a opera del Governo composto da Pd e M5s: mai una parola è stata spesa al riguardo, lasciando sulle spalle di Regione e sindacati una battaglia decisiva. È forse arrivato il momento di tornare alla realtà e ricercare soluzioni, senza ingenerare divisioni ulteriori, nell’interesse della Calabria». (rcz)