COVID: MUSICA E SPETTACOLI ALLO STREMO
SERVE UNA LEGGE REGIONALE PER GLI AIUTI

di ANTONIETTA MARIA STRATI – Il settore musicale, come quello del cinema, è fermo, ormai, da marzo 2019. E mentre i musei in qualche modo sono riusciti – dopo non poche difficoltà – a riaprire le loro porte al pubblico, ecco che il settore della musica e dello spettacolo, nonostante tutto, continua a trovarsi in serissima difficoltà.

E non importa che ci sia la possibilità di poter trasmettere, in streaming, i concerti, perché non è solo l’artista a essere in difficoltà, ma tutto il comparto. Si parla dei tecnici, degli operatori e di tutte quelle figure specializzate che, grazie al loro impegno e a una grande sinergia, sono sempre riusciti a realizzare i bei concerti e i festival che, oggi, sono un lontano ricordo.

E, a un anno da questo stop forzato, ecco che arriva l’appello di Calabria Sona: avviare azioni urgenti e un percorso per Legge regionale di settore a sostegno delle produzioni artistiche sul territorio. Un appello rivolto alle Istituzioni e a tutte le forze politiche regionali , tramite una lettera aperta – per avviare un percorso concreto e fattivo, partendo da alcune proposte chiare, mirato a sostenere il settore della musica quale presidio da salvaguardare nell’attuale stato di emergenza.

 Il circuito Calabria Sona, rappresentato dal Ceo Giuseppe Marasco, in una lettera aperta – cofirmata da Stage (Stati generali della musica emergente e indipendente italiana) e Indies (produttori ed etichette indipendenti) – mette nero su bianco alcune idee per azioni urgenti volte ad affrontare la crisi causata dalla pandemia e progettare il futuro.

L’invito alla Regione è quello di destinare subito i fondi della legge 13 “turismo” non spesi nel 2020, e quelli dell’anno corrente alle produzioni artistiche calabresi per salvare almeno il 2021; garantire forme di sostegno alla realizzazione di contenuti multimediali di concerti e performance tramite distribuzione multimediale di progetti originali per salvaguardare l’occupazione e promuovere gli artisti; assicurare aiuti, nei prossimi bandi regionali, ai festival che valorizzino la musica che nasce in Calabria; predisporre un avviso pubblico per il sostegno alle nuove produzioni discografiche che nascano nella nostra regione; definire sin da subito un protocollo di intesa che permetta l’avvio in sicurezza della prossima stagione estiva con eventi dal vivo.

Calabria Sona guarda anche al futuro e all’opportunità di dare forma ad una legge regionale di settore sulla musica, disponendo la creazione di un Tavolo permanente della filiera creativa musicale in Calabria che possa coadiuvare i settori regionali già esistenti nell’individuazione delle linee guida e nella progettualità futura.

Questi i punti su cui aprire un confronto in vista anche delle prossime elezioni: «Sostegno alle produzioni, alle etichette e a tutta la filiera locale per nuove produzioni artistiche che nascano in Calabria  e che ci rappresentino in qualità, in contenuti e in messaggi positivi; sostegno alle produzioni di spettacoli e concerti di artisti calabresi per la divulgazione e l’internazionalizzazione delle proposte, anche per favorire la partecipazione ad eventi nazionali ed internazionali; sostegno ai festival che valorizzino gli artisti e i giovani calabresi e che devono favorire l’interazione con artisti e realtà nazionali e internazionali; sostegno ai momenti di formazione e di crescita professionale di tutti gli appartenenti alla filiera musicale locale; sostegno ai “live” sul nostro territorio legati alla musica che nasce in Calabria».

«È, ormai sotto gli occhi di tutti – si legge nella lettera aperta – lo stato di crisi in cui versa il settore “musicale” e tutta la sua filiera produttiva e creativa che comprende ovviamente anche lo spettacolo dal vivo e tutte le sue maestranze, artisti, aziende, associazioni ecc.  La cancellazione ufficiale di tanti concerti, con conseguente annullamento dell’attività per artisti e band di tutto il territorio regionale, la chiusura di attività di club, locali, discoteche e altri spazi e luoghi di incontri musicali, la chiusura delle attività musicali all’interno delle scuole, l’annullamento di festival ed eventi, la mobilità bloccata per molti artisti, band e dj con conseguente blocco dell’attività produttiva, comportano un ingente danno economico a tutta la filiera».

«Anche in Calabria – continua la lettera – la situazione del comparto è già drammatica e, tra pochi giorni, ci troveremo alla vigilia di una seconda stagione estiva che si presenta alquanto ricca di incognite, soprattutto per quanto riguarda il sostegno da parte dei Comuni alle iniziative culturali e turistiche.  Realtà di eccellenza e di alto valore culturale e turistico, come ad esempio i festival musicali dedicati alle realtà emergenti, rischiano la chiusura e con un pesante danno a tutto il relativo indotto. È, altresì chiaro, come tutto questo si ripercuota anche nella produzione musicale e culturale che, già in crisi a causa dei cambiamenti del mercato anche con l’avvento del digitale, rischia di avere uno stop drastico non potendo contare sulle economie dei “live” per finanziare le nuove opere.  Questo anno di stop ci ha resi ancora più vulnerabili, e ha mostrato ancora più chiaramente i deficit strutturali e i problemi di un settore che, specialmente in Calabria, sono sotto gli occhi di tutti».

«Dovremmo sforzarci, invece – continua la lettera – nell’identificare questo settore come un presidio da salvaguardare a tutti i costi, un mondo che merita una visione non mutualistica ma di investimento per il futuro. La musica produce aggregazione sociale, crescita culturale, lavoro e nuove professionalità. Quando poi nasce dalla tradizione, dal territorio e dalla passione di una regione ricca di storia come la Calabria, può diventare un ottimo biglietto da visita per valorizzare e promuovere, attraverso la musica, i suoni, le parole e i ritmi, la diversità dei luoghi e paesaggi, la loro ricchezza storica e le tante tradizioni culturali, passate e contemporanee, che fanno della Calabria una regione unica». 

«Ci sta a cuore poter instaurare un dialogo – conclude la lettera – e rappresentare le necessità della filiera calabrese di produzioni, artisti, tecnici ecc. Parliamo di realtà con il cuore produttivo che risiede ed opera in Calabria con attività strettamente calabresi. Abbiamo intravisto dialoghi costruttivi e interventi urgenti di sostegno al Teatro e al Turismo, ma adesso vi chiediamo di dedicarvi anche alla “musica” affrontando l’emergenza, ma progettando anche il futuro». (ams)