COSENZA – Opi Cosenza: agli infermieri mancano ancora oggi i Dpi

«Siamo vicini ed esprimiamo vicinanza ai colleghi infermieri che, lavorando nelle strutture sanitarie private, percepiranno il sussidio della cassa integrazione – ha dichiarato Fausto Sposato, presidenrte dell’Ordine Professioni Infermieristi di Cosenza -. A tutti loro auguriamo di riprendere presto le retribuzioni spettanti e che si torni ad una piena regolarità contributiva, oltre che lavorativa».

«Apprezziamo la scelta – ha proseguito il presidente Sposato – di effettuare finalmente tamponi a tutto il personale sanitario ma non basta. Perché ancora molti infermieri lavorano con pochi ed a volte senza Dpi, senza alcuna protezione. E poi chi assicura che il tampone negativo di oggi non diventi un tampone positivo domani? È un circolo vizioso che assolutamente non va bene. Occorrono coraggio e scelte immediate».

Il presidente, poi, parla di “reclutamento”, su cui fa chiarezza: «non è questo il modus operandi giusto. Pur se si tratta di piena emergenza, non è pensabile che chi viene chiamato a lavorare in queste ore drammatiche non abbia una certezza temporale lavorativa. Si proceda invece con avvisi pubblici precisi, corretti».

«Con lo scorrimento delle graduatorie – ha proseguito il presidente Sposato – con incarichi dettagliati e con ruoli da ricoprire anche dopo l’emergenza. In questo modo si sovraccaricano i colleghi che già lavorano con difficoltà. Lo ribadiamo da tempo ormai: servono sempre gli infermieri. Siamo sotto organico da anni ed ora è giunto il tempo di rimediare ad una situazione non più rinviabile. Siamo ancora in tempo”, il suo grido d’allarme».

«Si crea promiscuità se non si capisce dove si porta il paziente contagiato – ha proseguito il presidente Sposato -. In quali ospedali, in quali reparti. E poi che ne sarà delle altre emergenze? Quella cardiaca, quella traumatologica, chirurgica, etc…».

«Tutte le altre non sono problemi e malfunzionamenti da curare? – ha proseguito il presidente Sposato -. Noi infermieri non faremo alcun passo indietro. Non lo abbiamo fatto prima e siamo in prima linea adesso. Ma vogliamo anche risposte concrete, a tutti i livelli e senza delegare più nessuno, relegando i soliti noti nei posti di comando. Non è tempo di fare polemiche ma non possiamo più accettare che altri decidano per noi…l’appello è di restare uniti in questo momento ma passata la tempesta chiederemo conto di ogni cosa». (rcs)