A Wanda Ferro e Gianni Speranza il Premio “Italo” del Centro Studi “Don F. Caporale”

Prestigioso riconoscimento per Wanda FerroGianni Speranza, che hanno ricevuto il Premio Italo, promosso dal Centro Studi Politico-Sociali “Don Francesco Caporale”.

Con questa iniziativa, il Centro Studi Politico-Sociali “Caporale” intende contribuire alla promozione di un approfondito e qualificato dibattito sulle strategie di sviluppo dell’Area Vasta Catanzaro-Lamezia Terme e dell’Istmo di Catanzaro, anche valorizzando le iniziative e le buone prassi sul tema nonché le personalità istituzionali che con la loro attività hanno lavorato per la concreta e fattiva costruzione di una prospettiva di crescita infrastrutturale, economica, sociale e culturale del relativo territorio.

L’Area Vasta Catanzaro-Lamezia costituisce una singolarità storica, geografica e strategica nel panorama nazionale.

Storica poiché, come ci ricordano, tra gli altri, Tucidide, Strabone ed Aristotele, fu l’area in cui si insedio inizialmente il re Italo, sovrano degli Enotri, da cui poi derivo il toponimo “Italia”.

A tal proposito, scrive infatti, Antioco di Siracusa: «L’intera terra fra i due golfi di mari, il Nepetinico [S. Eufemia] e lo Scilletinico [Squillace], fu ridotta sotto il potere di un uomo buono e saggio, che convinse i vicini, gli uni con le parole, gli altri con la forza. Questo uomo si chiamò Italo che denominò per primo questa terra Italia. E quando Italo si fu impadronito di questa terra dell’istmo, ed aveva molte genti che gli erano sottomesse, subito pretese anche i territori confinanti e pose sotto la sua dominazione molte città».

Geografica poiché è il punto più stretto d’Italia, nel quale le coste di oriente bagnate dal Mare Ionio e quelle di occidente bagnate dal Mar Tirreno, distano solo 35km.

Strategica poiché è rotta di collegamento tra il Corridoio 1 Palermo-Berlino ed il Corridoio 8 Bari-Sofia, valorizzando la significativa dotazione infrastrutturale rappresentata dal nodo multimodale di Lamezia Terme che si incrociano con le direttrici della dorsale ionica.

Proprio in tale prospettiva, significativa è stata l’azione amministrativa ed istituzionale di Wanda Ferro e Gianni Speranza che, rispettivamente da presidente della Provincia di Catanzaro e da sindaco di Lamezia Terme, hanno promosso l’elaborazione di Piani Strategici d’Area nonché lo sviluppo di specifiche misure ed articolati strumenti di Programmazione Finanziaria a valere sulle risorse comunitarie, che hanno consentito di imprimere un grande impulso all’affermazione di un concreta strategia ed identità di Area Vasta.

Anche grazie alla loro iniziativa, oltre che a quella del sindaco Sergio Abramo nonché dell’allora presidente della giunta regionale, Agazio Loiero, è stato possibile avviare un imponente opera di infrastrutturazione strategica dell’area che porterà all’ammodernamento della Linea Ferroviaria che diventerà Metropolitana di Superficie e che grazie al Pendolo tra Catanzaro-centro e Catanzaro-Germaneto collegherà su linea ferrata i due centri urbani in meno di 20 minuti.

Analogamente la realizzazione della Nuova Aerostazione di Lamezia Terme, il completamento della 106 e della 280, l’ammodernamento della Stazione Ferroviaria ed il suo raccordo in sede dedicata con l’Aeroporto, la nascita delle piattaforme logistiche a supporto, definiscono in maniera precisa un disegno strategico ambizioso completato da una scrupolosa opera di parallela infrastrutturazione sociale e culturale promossa da Wanda Ferro e Gianni Speranza sull’asse Catanzaro-Lamezia.

Si tratta di interventi impostati circa dieci anni addietro e che, purtroppo, dopo aver accumulato notevoli ritardi devono, ancora oggi, vedere la luce.

Il “Premio Italo” assegnato a Wanda Ferro e Gianni Speranza, intende svolgere, anche una funzione da stimolo affinché i vari iter amministrativi e burocratici vengano accelerati al fine di non disperdere la grande attività posta in essere e lasciata in eredità. (rcz)

CORIGLIANO ROSSANO – Consegnato il Premio Italo

A Palazzo San Bernardino di Corigliano Rossano, si è svolta la prima edizione del Premio fotografico-letterario “Italo”, ideato dal Gruppo fotografi “Rainbow” e dalla rivista RISME.

Obiettivo del Premio – un riconoscimento tutto calabrese – unire alla bellezza della fotografia la sapienza della scrittura in un connubio perfetto di armonia artistica.

Nelle giornate precedenti alla cerimonia finale, nella Settimana della Cultura,  esponenti della letteratura, della fotografia e dell’arte sono stati ospiti in città, impegnati in attività artistiche di vario genere tenute dall’Associazione Internazionale Centro Arte Club, Centro Studi Musicali Giuseppe Verdi, Club Trekking Corigliano Rossano, ProLoco Rossano, con il sostegno dell’Eco dello Jonio, dalla FIAF Federazione Italiana, e dalle Associazioni Fotografiche locali.

Presente, alla serata, Attilio Lauria, vicepresidente della Fondazione Italiana Associazioni Fotografiche, che ha elogiato l’impegno di Rainbow e del Premio Italo, il cui nome è un omaggio alle due iniziative ideate, entrambe, a Corigliano Rossano, ma che si sono estese in tutta Italia e nel mondo.

Per la sezione fotografica, ha ricevuto una menzione speciale Claudio Gennari di Roma, con la sua foto che mostra durante un match di box un pugile nel suo estremo sforzo finale di battere l’avversario.

Per la sezione letteraria, sono stati presenti in sala 4 dei 12 finalisti che sono stati selezionati tra tutti gli autori che hanno scritto in questo primo anno di pubblicazione della Rivista. Si tratta di Tommaso Meuzzi (Firenze), Ilaria Petrarca (Roma), Monica Pezzella (Salerno), Alessia Principe (Cosenza). A loro, come a tutti i presenti, è stata donata una copia di RISME, stampata in un numero speciale per l’occasione. Stralci dei loro brani sono stati declamati da Alessandra Bruno e Anita Armentano.

I vincitori sono stati insigniti di una tavola realizzata a mano dalle artiste Danila Cerasoli e Bernarda Carbone che rappresentano gli elementi artistici del Codex.

Per la sezione fotografica, ha vinto Bakki Zsolt (Ungheria) con una foto in bianco e nero dalle forme suadenti. Per la sezione letteraria vince Massimiliano Città con il racconto Summertime, scritto seguendo i ritmi del blues, le cui parole sono le note e i righi le rette del pentagramma.

Dopo la cerimonia, il pubblico si è spostato nel chiostro dove è andato in scena il Bookshow Senza Grazie, tratto dall’omonimo libro di Pino Sassano, con le musiche di Leon Vulpitta Pantarei e con il contributo dell’attrice Marisa Casciaro. (rcs)