CASTROVILLARI – Primavera dei Teatri, “Noi non siamo barbari”

In prima nazionale, questa sera, a Castrovillari, alle 22.00, presso il Teatro Sybaris, in scena lo spettacolo Noi non siamo barbari di Scena Nuda.

Lo spettacolo, di Philipp Löhle, e con la traduzione di Umberto Gandini, è con la regia di Andrea Collavino, e con Filippo GessiSaverio TavanoTeresa TimpanoStefania Ugomari di Blas.

Si tratta di una produzione La Contrada Teatro Stabile di Trieste / Scena Nuda in collaborazione con Civica Accademia D’arte drammatica Nico Pepe di Udine, e andrà in scena in occasione de La Primavera dei Teatri.

Sinossi

Una coppia di tedeschi benestanti, Mario e Barbara, immersi nei loro problemi europei, nella loro vita privata. Una notte piovosa e fredda si festeggia il compleanno di Barbara. Ci sono dei nuovi vicini, Linda e Paul, e poi qualcuno bussa alla porta. Mai si sarebbero immaginate le conseguenze di questo evento. Noi siamo noi, e gli altri non lo sono. E questo è il punto di partenza, il dato di fatto da cui inizia l’ipotesi messa in campo.

Se una notte si presentasse alla nostra porta uno, qualcuno, in cerca di aiuto…La paura si materializza nella possibile perdita di sicurezze costruite in secoli, millenni di storia, sicurezze fatte di oggetti, welfare, democrazia, giustizia. Chi garantirà la sopravvivenza di tutto questo di fronte allo sconosciuto, al grande “Mah”? Philipp Löhle si lascia alle spalle il racconto delle sofferenze, dei soprusi, delle ingiustizie, per dedicarsi all’analisi di Noi, quelli che siamo qui, in Europa, e siamo europei. (rcs)

 

CASTROVILLARI – Primavera dei Teatri, “La ragione del terrore”

In scena, in prima nazionale, questa sera, alle 20.30, presso il Teatro Vittoria, lo spettacolo La ragione del terrore di Koreja.

Lo spettacolo, con i testi di Michele Santeramo e la regia di Salvatore Tramacere, è con Michele Cipriani e Maria Rosaria Ponzetta.

Sinossi

C’è un uomo che ha bisogno di farsi perdonare qualcosa, un fatto grave, qualcosa che lei, la donna, proprio non riesce a dimenticare. Per farlo, ha bisogno di raccontare quel che è successo a un pubblico, perché ciascuno tra i presenti comprenda la ragione del terrore. Sembra un destino connaturato all’uomo: si reagisce al male subito con il male, in una spirale che sembra essere senza soluzione. Lo spettacolo prova a ragionare su questi temi, per capire se esiste una ragione al terrore provocato, al dolore, alla violenza. Un racconto sull’apparente inevitabilità di certe conseguenze, perché ci sono storie che nella loro linearità sembrano semplici.

E poi non bisogna stupirsi quando deflagrano, perché era prevedibile. Questo è un paesaggio fatto di grotte abitate da persone. È un racconto accaduto in Italia pochi decenni fa e non è ambientato nella preistoria. In posti come questo i sogni devono essere veri. E qui, sono rimasti solo i sogni a dare speranza alle giornate. Uno spettacolo che ragionando su questi temi tenta di trovarne una soluzione umana, profondamente umana: forse si chiama stanchezza, forse codardia, forse solo necessità di sottrarsi, di farsi da parte; c’è, forse, una maniera per scardinare ogni ragione del terrore. (rcs)

CASTROVILLARI – In scena “Immagina un paesaggio eroico”

In scena in prima nazionale, questo pomeriggio, a Castrovillari, alle 19.00, presso la Sala Consiliare, lo spettacolo Immagina un paesaggio eroico di Nova Melancholia.

Lo spettacolo, con la regia di Vassilis Noulas, è con Ondina Quadri, Marcus Richter, Alexia Sarantopoulou, Vassilis Noulas, Kostas Tzimoulis, e rientra nell’ambito degli spettacolo de La Primavera dei Teatri.

Sinossi

Immagina un paesaggio eroico è il risultato di un mese di residenza del collettivo Nova Melancholia a Fivizzano27, spazio indipendente romano, dove è stato presentato in una versione-studio nell’ottobre 2018. I tre membri del collettivo (Alexia Sarantopoulou, Kostas Tzimoulis e Vassilis Noulas) hanno lavorato insieme ai performer Marcus Richter e Ondina Quadri. La performance trova la sua prima ispirazione nelle lettere inviate dal carcere dalla rivoluzionaria marxista Rosa Luxemburg a Sonia Liebknecht tra il 1917 e il 1918, lettere pregne di pura umanità e incredibile sensibilità verso tutto ciò che vive (da un uccello ad un insetto, ad una pianta).

Cos’è l’utopia, cos’è l’eroismo? Come vorresti un paesaggio? Rosa Luxemburg sembra trovare eroismo nell’umile lotta di uno scarafaggio divorato dalle formiche o nello slancio di un uccello. Come possiamo affrontare il piccolo, l’apparentemente insignificante, in termini eroici? Per cosa vale la pena combattere? Immagina un paesaggio eroico è un monumento effimero, un tributo a Rosa, fatto di materiali precari, come i corpi e le voci dei performer. (rcs)

CASTROVILLARI – In scena “Alfonsina Panciavuota”

In scena questa sera, a Castrovillari, alle 22.00, al Teatro Sibarys, lo spettacolo Alfonsina Panciavuota del Teatro Dallarmadio.

Lo spettacolo – consigliato ad un pubblico adulto – è scritto ed interpretato da Fabio Marceddu. Ideazione scenica e regia sono a cura di Antonello Murgia.

Siamo in una Sardegna del secondo dopoguerra, periodo in cui alla crisi legata alla caduta del regime si aggiunge la crisi del sistema. È in questo scenario che si sviluppa la tragedia personale di Alfonsina Panciavuota, classe 1932, l’ultima di nove figli, venduta a 10 anni come serva al padrone della miniera, Caterino Spinetti. Quattro lunghi anni di soprusi e abusi che segneranno indelebilmente il resto della sua vita. Alfonsina porta sulle spalle tutto il peso di una memoria proletaria offesa, riuscendo però a trovare la forza per opporsi e tentare di cambiare il proprio destino.

Fabio Marceddu affronta la storia di una delle tante “pance vuote” di quegli anni, costruendo un personaggio capace di parlare direttamente alle coscienze di un pubblico che non ha più memoria di quando “i figli si vendevano come bestie” perché erano troppi, o di quando la terra e la casa erano gli unici beni capaci di dare dignità alle persone. Un feroce viaggio alla scoperta della parte in ombra della nostra società, raccontata tra bisbigli e sussurri. Alfonsina Panciavuota è un inno agli ultimi, un corale a voce sola, quello di una donna che è tutte le donne. Donne che nei secoli hanno sopportato e sopportano in silenzio la subalternità imposta della loro condizione femminile, lasciando andare – quasi rassegnate, come se fossero colpevoli – la propria libertà di scegliere. (rcs)

CASTROVILLARI – In scena “Sêmi. Senza infamia e senza lode”

In scena questa sera, a Castrovillari, alle 20.30, in prima nazionale, lo spettacolo Sêmi. Senza infamia e senza lode di Stivalaccio Teatro.

Lo spettacolo, con testo e regia di Marco Zoppello, è con Sara Allevi, Giulio Canestrelli, Anna De Franceschi, Michele Mori, Marco Zoppello e con Matteo Pozzobon, ed è una produzione Stivalaccio Teatro e Operaestate Festival Veneto
con il sostegno di Teatro della Toscana (progetto studio teatro) e La Corte Ospitale (progetto residenze 2018).

Sprofondata, da qualche parte in mezzo alla neve, si trova la “Banca Mondiale dei Semi”. Al suo interno, un patrimonio naturale di oltre 84 mila esemplari di sementi, presidiato giorno e notte contro ogni attacco nemico. È la vigilia di Natale di un futuro prossimo e a guardia della base vi sono tre soldati italiani: il Sergente Maggiore Mario Zoppei, caposquadra latinista, il Soldato Scelto Fausto Rossi, estremista irrequieto e il Soldato Giorgio Morello, prolungamento in divisa del suo stesso tablet. Mentre si consuma il loro ultimo giorno di servizio la base viene presa di mira da una coppia di eco-terroriste, Dalila e Patrizia, due schegge impazzite tra la neve, determinate a liberare le piante dalla loro prigione di cemento. Semi è una “farsa grottesca per maschere”, dove queste ultime diventano specchio deforme di vizi e difetti del nuovo millennio.

Questi personaggi, a metà tra graphic novel e satira espressionista, sono dei piccoli mostri che sgomitano per trovare il loro spazio nella società. Semi è un’indagine verso una Commedia dell’Arte del nuovo millennio, alla ricerca di novelli stereotipi da svelare, da scoprire, da “smascherare”. Semi è un ring, un microcosmo che si sorregge sul conflitto e sull’irrealizzabile bisogno di stabilire nettamente il bene e il male. Pistola alla mano: il fine giustifica i mezzi? (rcs)

 

CASTROVILLARI – Primavera dei Teatri, in scena “The speaking machine”

Questo pomeriggio, a Castrovillari, alle 19.00, presso la Sala Consiliare, in scena, in prima nazionale, lo spettacolo The speaking machine. Giorni in cui non sembreremo umani, ma ancora sapremo come essere tristi di Victoria Szpunberg.

Lo spettacolo, della Compagnia Ragli, è con la regia di Rosario Mastrota e con Dalila Cozzolino, Antonio Monsellato, Antonio Tintis.

Siamo in un futuro incerto: giorni in cui non sembreremo umani, ma ancora sapremo come essere tristi. Una donna lavora come macchina parlante, un cane umano dà piacere e un padrone di casa attende una promozione. È un triangolo con più di tre punti. È la storia di una relazione basata sul potere, la dipendenza e, perché no, l’amore.

Una storia crudele e romantica dove macchine ed emozioni si fondono in una spirale di eventi alle frontiere dell’esistenza. Sembrano dei perfetti modelli di quell’alienazione che ci ha mostrato Kafka, questi personaggi, in preda all’angoscia esistenziale che si trasforma in brutalità verso se stessi e verso gli altri. Ognuno di noi ha un modo proprio di rappresentare la solitudine, di viverla e di immaginarla.

Esiste dunque una solitudine diversa per ciascuno. Protesi nel ricercare all’esterno i significati delle cose, non ci si rende più conto di quanto ci si allontani da sé. Non ci si sente più realmente da soli eppure, specchiandosi realmente, ognuno si vedrebbe diviso. Comportamenti ed oggetti uguali per tutti illudono di poterci far raggiungere l’individualismo ma in realtà inceppano la libertà, ci rendono “macchine”. Si resta sempre da soli. The Speaking Machine combina un mondo grottesco e poetico con una routine quotidiana molto specifica. Esiste la felicità nella solitudine? (rcs)

CASTROVILLARI – In scena “Contro la libertà”

In scena questa sera, a Castrovillari, alle 20.30, presso il Teatro Vittoria, in prima nazionale, lo spettacolo Contro la libertà di Esteve Soler.

Lo spettacolo, una produzione del collettivo Divina Mania, è con la regia di Mauro Lamanna e con Gianmarco Saurino ed Elena Ferrantini.

Sette quadri, sette storie, sette scene surreali che cercano di rispondere alla stessa domanda: che cos’è la libertà?  In ognuno dei sette microcosmi in scena, l’idea di libertà si insidia nei pensieri dei personaggi e produce intensi cortocircuiti tra le visioni che essi hanno del mondo, in ogni suo ambito, dalla politica alla religione, dalla finanza all’arte, dai social media alle patologie dei millennials. Uno sguardo sul presente attraverso un caleidoscopio, che riesce a mostrarci porzioni di vita di uomini che vivono una lotta quotidiana tra il proprio senso di libertà, quello dell’altro e quello comune. Sono libero se posso comprare tutti i jeans che voglio a € 9,99?  E chi mi sta dando questa possibilità, sta rubando libertà a qualcun altro? La libertà per il cittadino vista dall’uomo è la stessa che vede il potere? Immagini, visioni e domande che compongono un puzzle surreale e granguignolesco, ma insieme concreto, attuale e spietatissimo. (rcs)