REGGIO – Dire Fare Comunicare, il giornalismo di Mantineo

Si può fare del buon giornalismo nell’era delle fake news? Certamente, se ci sono le professionalità adeguate e si rispettano i principi di deontologia: è quanto emerso dall’interessante incontro di ieri sera al Circolo del Tennis Rocco Polimeni di Reggio con il giornalista Aldo Mantineo, autore del libro Dire fare Comunicare (Media&Books edizioni), Eduardo Lamberti Castronuovo, editore di ReggioTv, e il giornalista Santo Strati. Il libro di Mantineo (già caposervizio a Reggio della Gazzetta del Sud, narratore e formatore) è un non-manuale sulle regole del giornalismo, con attenzione alla comunicazione istituzionale mediata dagli uffici stampa. Gli addetti stampa (e non solo quelli di enti e istituzioni) hanno il compito di informare i colleghi giornalisti che a loro volta devono intermediare la comunicazione ricevuta. Se manca la professionalità (e una legge apposita, la 150 la richiede) è facile creare confusione e disordine nella comunicazione, col risultato di fare cattiva informazione.

Il tema della serata, dunque, era il buon giornalismo e le regole: Lamberti Castronuovo ha incalzato Mantineo con puntute domande riuscendo ad innescare un vivace confronto sulla qualità dell’informazione e Strati ha evidenziato la necessità della formazione dei giovani aspiranti giornalisti. Se manca la qualità – è emerso dal dibattito – è facile produrre informazione parziale se non totalmente inventata, ma ai giovani occorrono strumenti formativi che li guidino e insegnino loro il “mestiere”. Manca una scuola di giornalismo in Calabria ed ecco che, in diretta col rettore dell’Università per gli Stranieri di Reggio, il dott. Lamberti Castronuovo (che a UniStraDa insegna Etica del giornalismo) ottiene il via per progettare un corso specifico.

È intervenuto nel dibattito anche il giornalista Tonino Raffa, storica voce di RaiSport e assiduo protagonista dei Caffè Letterari del Rhegium Julii. Ha introdotto la serata con l’abituale affabilità il presidente del Circolo “Rocco Polimeni” dott. Igino Postorino e ha moderato con piglio deciso il presidente del Rhegium Julii Pino Bova che non ha nascosto la soddisfazione del grande successo dei Caffè Letterari proposti con grande successo al Circolo del Tennis, un appuntamento di grande cultura che promuove un continuo scambio di idee ed opinioni e favorisce il contatto diretto tra autori e lettori. (rrc)

REGGIO – Affollata serata con Mimmo Nunnari al Rhegium Julii

Il giornalista e scrittore Mimmo Nunnari con Destino Mediterraneo (Rubbettino editore) libro vincitore del Premio Costa Smeralda ha inaugurato la stagione 2019 dei Caffè Letterari del Rhegium Julii che si svolgono nella splendida cornice del teatro del Circolo tennis “Rocco Polimeni”, affacciato sull’incanto dello Stretto, particolarmente affascinante di notte, con le luci di Messina di fronte.

È stato il primo dei dodici incontri con autori romanzieri e saggisti che con la storia lunga e prestigiosa del Rhegium hanno legami antichi e d’amicizia, come ha spiegato il presidente del sodalizio Pino Bova. Nunnari è stato presentato dallo storico Pino Caridi e intervistato da Franco Costantino e Vincenzo Filardo. Il tema del Mediterraneo vecchio nome che si porta dietro la storia di tre continenti e di tre insiemi di civiltà Nunnari lo ha affrontato, ha spiegato Caridi, con riferimenti e letture di “scritture fondamentali” di storici letterati e studiosi autorevoli: da Fernando Braudel a Paul Valéry, Cyprian Broodbank, Predrag Matijevic, Umberto Eco e tantissimi altri. Il risultato è che “Destino Mediterraneo”, ha spiegato lo storico, è un libro di “attraversamenti”, con una trama storica e culturale che parte dal mito e arriva alla cronaca, con quel fenomeno delle migrazioni oggi precipitato sulle nostre fragilità di occidentali che hanno smarrito il filo della loro esistenza.

È partito proprio da queste ultime considerazioni Nunnari, nel suo intervento, e rispondendo alle domande del pubblico, per dire che il Mediterraneo «non può essere visto come una frontiera per sbarrare il passo ai migranti, facendoci dimenticare che proprio dal mare nostrum sono giunte fino a noi le storie che ci hanno reso quello che siamo». Serve pensare, secondo l’autore, che malgrado le contraddizioni, i conflitti, i tormenti dell’oggi, il Mediterraneo possa diventare il luogo del prossimo Rinascimento, del “nostro destino comune”.

Dal dibattito che è seguito alla presentazione, con numerosi interventi del pubblico, tra cui il presidente del sodalizio sportivo che ospita i Caffè Letterari Igino Postorino, il presidente della Fondazione Mediterranea Enzo Vitale e il magistrato Vincenzo Macrì, è emerso il ruolo che in una prospettiva futura potrà svolgere il Mezzogiorno nel rapporto col Mediterraneo.

«Qualcuno – ha detto Nunnari in risposta alle domande – dice che nel Sud del Mediterraneo accade ciò che accade nel Sud Italia da due secoli almeno: stessa eredità di antiche civiltà, stesso crepuscolo e declino. Tutto ciò ci fa pensare che il Sud sta all’Italia come il Mediterraneo sta all’Europa. Prima che sia troppo tardi è il momento che l’Europa e l’Italia, le due questioni, Mediterraneo e Meridione, sono la nostra cultura d’origine, che ha contribuito alla nascita dello spirito europeo. E da lì che bisogna ripartire». Rileggendo il sottotitolo del suo libro Nunnari ha concluso con l’auspicio che “solo il mare nostro ci salverà”. (rrc)

Nella foto di copertina: Mimmo Nunnari con il presidente del Rhegium Julii Pino Bova, lo storico Pino Caridi e Vincenzo Filardo

OTELLO PROFAZIO HA CHIUSO I CAFFÈ LETTERARI DEL RHEGIUM JULII

21 agosto – Una chiusura alla grande, con un ospite d’eccezione: ai Caffè Letterari del Circolo Rhegium Julii, ospitati dal Circolo del Tennis “Rocco Polimeni” di Reggio, il cantastorie n. 1, Otello Profazio, ha confermato la validità di un ciclo di incontri che hanno spaziato in tutti i campi della cultura e della scienza. L’iniziativa del Rhegium Julii, guidato dal presidente Pino Bova, ha portato al Circolo di Pentimele il fior fiore di autori e scienziati, con grande soddisfazione dei reggini accorsi sempre in gran numero per ascoltare l saggista Nuccio Ordine, gli scrittori Gioacchino Criaco e Matteo Marani, il giornalista-scrittore Marino Bartoletti, lo scienziato Gianfranco Bertone, il matematico Francesco Magris.
Con Otello Profazio è stata tutta un’altra “ballata” (è il caso di dirlo): il “mastro cantaturi” (Premio Tenco e massima autorità nel campo della canzone dialettale) ha mostrato tutta la magia della musica in vernacolo, prima raccontando storie e retroscena della sua lunga carriera artistica, poi deliziando un’affollatissima platea con la sua chitarra Profazio ha presentato brani del suo ultimo libro-disco “La storia – Ballata consolatoria del popolo rosso” e vecchie popolarissime ballate che hanno, ovviamente, affascinato i presenti. Una bellissima serata e un doveroso grazie al Rhegium Julii per questi appuntamenti estivi che hanno accompagnato le vacanze dei reggini (e dei tantissimi ospiti). Ma non finisce qui: lunedì prossimo nuovo appuntamento col Rhegium Julii per il Premio l’Inedito 2018, sempre al Circolo del Tennis, col presidente Igino Postorino e il vice Ninni Romeo che, alternativamente, hanno introdotto le varie serate con quel garbo e quella simpatia che rendono unici i reggini e i calabresi. (rrc)

Nella foto di copertina: Il vicepresidente del Circolo del Tennis Ninni Romeo, Otello Profazio, il presidente del Rhegium Julii Pino Bova e il giornalista-regista Paolo Bolano.

REGGIO: AL CIRCOLO DEL TENNIS L’ECONOMISTA FRANCESCO MAGRIS

30 luglio  – Stasera alle 21.30, al Circolo Tennis “Rocco Polimeni”, quarto appuntamento con i Caffè letterari organizzati dal “Rhegium Julii”. Ancora un ospite d’eccezione, un figlio d’arte, già vincitore del Premio internazionale Rhegium Julii “Città dello Stretto”: Francesco Magris, ordinario presso l’Università Francois Rabelais, di Tours (Francia, economista, già autore diTornaconti. Economia, letteratura e paradossi quotidiani nell’era del mercato globale (2006) e Topology for economics (2006) L’economia in tasca (2012), La concorrenza nella ricerca scientifica (2012), Al Margine (2015).
Il nuovo testo pubblicato per i tipi “La nave di Teseo” ha per titolo Libertà totalitaria. Si tratta di un saggio ricchissimo e illuminante attraverso il quale Magris ci guida alla scoperta ed all’analisi dei fenomeni sociali e politici che maggiormente caratterizzano la nostra epoca, offrendo risposte a domande che spesso non siamo riusciti ancora a porci.
Nella sua riflessione Magris rappresenta una società in continua tensione che va verso lo sgretolamento delle classi e l’affermazione di un individualismo sfrenato, di un populismo xenofobo, di un ripiegamento verso l’apatia politica.
La difesa del consumismo e la competizione tra i singoli sembra non dare più alternative alla logica capitalista. In un tale contesto in cui la libertà, dai più invocata, diventa una pura illusione, arresa com’è, al conformismo ed allo snaturamento delle identità culturali.
Si avverte ora l’esigenza di ricostruire il tessuto sociale, di valorizzare il sentire collettivo di ripartire dai diritti condivisi, dove la libertà offre opportunità al dialogo con l’altro, senza arrendersi  agl’imperativi del mercato ed alle derive sociali.
Ma saranno sufficienti gli sforzi di uomini illuminati per portarci sulla retta via? Questa è domanda capitale che oggi vogliamo porci? Sarà possibile recuperare il divario tra due grandi impostori che si chiamano ricchezza e povertà sempre più ripiegato a favore dei ricchi?
La serata apre ad un incontro dibattito di grande interesse che scopre le carte su uno dei temi più avvincenti del nostro tempo che già  ha fatto le fortune di un noto saggista e conoscitore di problemi sociali come Zigmunt Baumann.
L’introduzione all’incontro sarà curata dal Prof. Domenico Siclari. A porre gli interrogativi sarà il pubblico con Mafalda Pollidori chiamata a rompere il ghiaccio. (rrc)