Saccomanno (Lega): Grazie a Salvini riaperto il tratto della Sila-Mare

Il commissario regionale della Lega, Giacomo Saccomanno, ha evidenziato come «ancora una volta  il ministro Salvini ha confermato la sua affidabilità e concretezza: il tratto della S.S. 177 di collegamento del Comune di Longobucco con i principali centri dello Jonio è stato riaperto».

«Dinnanzi ad opere che durano decenni – ha aggiunto – forse una delle poche volte, in appena tre mesi, si sono date risposte fondamentali per una comunità che era rimasta quasi isolata a seguito del crollo del ponte».

Ha comunicato, infatti, il ministro Salvini che in «Calabria, è stato riaperto oggi il tratto a monte della S.S. 177 dopo il crollo del viadotto a Longobucco del 3 maggio scorso, che aveva costretto Anas a chiudere la strada per le necessarie verifiche e la messa in sicurezza, con i conseguenti problemi di viabilità. La riapertura consente di ripristinare il collegamento con i principali centri dello Jonio: il Mit aveva dato il via libera all’utilizzo di 9 milioni di euro per i primi lavori di messa in sicurezza e, con quei fondi, Anas interverrà sullo stesso tratto per rendere più sicura l’infrastruttura. Era un intervento urgente e necessario che, grazie al lavoro di squadra, è stato realizzato in meno di tre mesi …».

«Poche volte è accaduto ciò – ha concluso – e, quindi, non si può che ringraziare il Ministro Salvini per l’attenzione prestata, ancora una volta, alla Calabria». (rcz)

 

Il Pd Calabria: Da oggi riapre la Sila-Mare per Longobucco

Da Mezzogiorno riapre «la strada statale 177 Sila-Mare” per Longobucco, nel tratto iniziale interrotto a causa del crollo, avvenuto più avanti, della campata centrale del viadotto Ortiano 2». È quanto ha annunciato il Pd Calabria, in cui ricorda, in proposito, l’impegno decisivo dei parlamentari dem Marco Simiani e Nicola Irto, segretario del partito calabrese, che nei mesi scorsi avevano coinvolto al riguardo l’ingegnere Francesco Caporaso, responsabile Anas per la Calabria, e a parte interrogato il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, per quanto di competenza impegnandolo al fine di normalizzare la «viabilità sulla Statale 177», accertare le cause del crollo del viadotto Ortiano 2 e definire insieme alla stessa Anas il cronoprogramma, con i relativi finanziamenti, di tutti gli interventi necessari a garantire la sicurezza della circolazione sulla Statale “Sila-Mare”».

«La nostra regione, le sue coste ed aree interne – sottolineano i dem calabresi nel loro comunicato – non possono essere trascurate, abbandonate e dimenticate. Con i nostri parlamentari e con i nostri consiglieri regionali, guidati dal capogruppo Domenico Bevacqua, continueremo ad esercitare forti pressioni sul governo in carica, che deve rimettere al centro dell’attenzione il Sud e dunque la Calabria. L’Italia è una e non può essere divisa con l’autonomia differenziata o con altri progetti discriminatori». (rcs)

Da Longobucco il Pd Calabria annuncia emendamento per completare la Sila-Mare

Da Longobucco il PD calabrese ha annunciato un emendamento per completare la Sila-Mare.

«Per la seconda volta – si legge in una nota – nell’arco di un mese il Pd insieme al gruppo regionale del partito ha fatto tappa a Longobucco, epicentro dell’isolamento dei comuni di montagna e simbolo di una Calabria che non può e non deve scomparire. Insieme a segretari ed amministratori del territorio il Pd ha reiterato con i fatti la solidarietà e l’impegno nei confronti di una comunità ferita e spaventata per l’isolamento in cui si ritrova per il crollo del ponte Sila-mare avvenuto 3 mesi fa».

«Alla presenza dell’onorevole Marco Simiani, capogruppo Pd nella commissione Ambiente e Lavori pubblici della Camera – prosegue la nota – abbiamo discusso della situazione emergenziale che interessa Longobucco e coinvolge i cittadini. L’occasione però è stata anche buona per rilanciare il tema della mobilità che interessa tutto il territorio calabrese focalizzando il dibattito sulla statale 106 e l’elettrificazione della linea ionica».

Il dibattito introdotto da Rosi Murrone del circolo locale ha registrato gli interventi della presidente del comitato civico longobucchese Maria Teresa Bisogno, del segretario Pd di Cariati Peppino Cufari, della capogruppo del Pd di Mirto Crosia Maria Teresa Aiello, del segretario cittadino di Corigliano Rossano Franco Madeo. Tutti gli interventi hanno evidenziato le difficolta che vive la fascia ionica cosentina soprattutto in relazione ai temi legati alla mobilità e al diritto alla salute. 

Il capogruppo del Pd, in consiglio regionale, nativo di Longobucco,  nel corso del suo intervento ha rimarcato l’impegno del partito ad ogni livello manifestatosi attraverso la presentazione di mozioni, interpellanze e interrogazioni poste al governo anche tramite il question-time in Consiglio regionale e nei due rami del Parlamento al fine di sollecitare e ottenere risposte certe per come poi avvenuto con i 9 milioni di euro annunciati dal ministro Salvini. 

Il vicepresidente del consiglio regionale, Franco Iacucci, da parte sua si è soffermato sui rischi che correrebbe la Calabria se dovesse essere approvata l’ autonomia differenziata che determinerebbe la fine dell’unita del Paese e renderebbe sempre più difficile agganciare il Nord al Sud dell’Italia in termini di diritti essenziali, compresa l’istruzione ovviamente.

L’onorevole Simiani, con il suo intervento, ha rimarcato l’impegno complessivo del partito nazionale sulla vicenda del ponte Sila-mare affermando anche che è stato assunto come occasione simbolica per rendere tangibile il nuovo corso del Pd, partito solidale e attento ai territori e ai loro bisogni. A tal fine ha annunciato la presentazione di un emendamento, alla prima occasione utile, per ottenere l’importo necessario per completare i lavori dalle strada Longobucco mare. 

Simiani ha affermato che la Calabria è «una regione che ha una percentuale elevatissima di Comuni situati nelle aree interne, i cui cittadini non possono godere di quei diritti esercitati invece da chi, semplicemente, vive in aree urbane. La distanza, in questi casi, rappresenta la prima forma di disuguaglianza. Abbiamo il dovere di continuare a discutere di mobilità per creare le infrastrutture necessarie ad una ottimale qualità della vita».

«Nelle stagioni di governo del centrosinistra, nazionale e regionale – ha concluso – l’impegno del Pd non è mai mancato sul tema, a partire dall’elettrificazione della linea ionica, dall’alta velocita e anche con i tre miliardi stanziati per la statale ionica dei quali, incomprensibilmente, si vanta il ministro Salvini». (rcs)

Dal Mit 9 mln per la riapertura della Sila-Mare

Sono 9 milioni di euro la somma che il Ministero delle Infrastrutture ha destinato per la riapertura del tratto a monte della strada statale 177 direzione “Sila Mare” in Calabria.

Questa sezione della strada era stata chiusa in via precauzionale da Anas, a seguito del crollo del viadotto di Longobucco avvenuto lo scorso 3 maggio. Ora la concessionaria in collaborazione con la Regione Calabria, sta effettuando le verifiche necessarie per la ricostruzione del viadotto.

Il finanziamento da parte del Mit, rappresenta un importante sostegno per la Calabria: l’obiettivo principale è assicurare la sicurezza delle persone e dei veicoli che utilizzano la strada. (rrm)

Comitato Magna Graecia: La Sila-Mare opportunità di sviluppo per l’Area Jonica

Per il Comitato Magna Graecia, «la costruenda strada Sila-Mare, impantanata nei meandri dell’incompiuto in classica salsa calabrese, potrebbe rappresentare un volano di sviluppo interessante per tutta la comunità Jonico-Silana, qualora venissero messe in connessione la SS107 e la SS106».

«Ad oggi la strada – si legge in una nota di Domenico MazzaGianluca Succurro – almeno nella bozza di progetto, rappresenta un collegamento veloce tra la Jonica e Longobucco, ma oltre il centro pedesilano e verso la Sila inoltrata non è stato previsto alcun raccordo.  Il comprensorio Florense, per raggiungere il corridoio Adriatico è costretto a compiere il periplo di mezza Sila raggiugendo Cosenza, quindi Sibari. Parimenti dicasi per i flussi turistici adriatici che per raggiungere le località di villeggiatura dell’Altopiano, sono costretti a seguire percorsi stradali dettati da mezzo secolo di scelte centraliste. Queste hanno artatamente disegnato che le direttrici di traffico, giunte a Sibari, virassero verso l’area Valliva della Regione, proseguendo quindi per Cosenza per poi iniziare l’arrampicamento nei pressi della città Brutia».

«Non bisogna, certo essere maestri in geografia – continua la nota – per comprendere che tale mappatura è totalmente infedele ad un percorso snello e veloce verso l’entroterra se si conosce la conformazione dell’Arco Jonico Silano, naturalmente sporgente a Levante. Basterebbe prolungare la costruenda strada ad ovest di Longobucco ricongiungendola alla SS107 nei pressi di San Nicola Silano e l’ambito di San Giovanni in Fiore disterebbe dalla costa dell’alto Jonio circa 40 minuti contro le oltre 2 ore che si impiegano oggi per raggiungere Corigliano-Rossano via Cosenza».

«Si avvicinerebbe la Sibaritide alle località di villeggiatura silane di villaggio Palumbo, Lorica e Camigliatello, e San Giovanni in Fiore alla linea di costa – viene spiegato nella nota – generando un circolo economico che avrebbe risvolti molto interessanti. Ma cosa ancor più specifica si metterebbero in connessione due strade di itinerario europeo: la Jonica e la Silana Crotonese, riadeguando il tracciato della vecchia 177 “Silana di Rossano”, rendendola quindi una strada di categoria C1. Gli Amministratori Silani dovrebbero fare squadra su questa concreta possibilità per il territorio, profilando all’unisono la propria voce nelle stanze della Regione. Il tempo dei “solisti” dovrà, giocoforza, lasciare spazio alla coralità, atteso che solo le scelte congiunte e di vicendevole e sussidiario interesse potranno avere canali di prelazione e preferenza poiché non già utili alla semplice comunità, ma di valenza territoriale».

«Solo lo sforzo congiunto di tutti i sindaci delle comunità investite dal progetto – conclude la nota – potrà aumentare l’autorevolezza e la non più differibile necessità della pubblica valenza riguardante l’infrastruttura». (rkr)