LOCRI (RC) – Lo spettacolo “Caffè Concerto” della compagnia Gigi De Luca

Domani sera, a Locri, alle 21.30, nella Villa della Fondazione Zappia, in scena Caffè Concerto, della Compagnia Gigi De Luca, nell’ambito della rassegna teatrale estiva organizza dal T.C.A. (Teatri calabresi associati) per la Direzione artistica di Domenico Pantano.

Un fuoriprogramma da non perdere del prestigioso cartellone che, dallo scorso luglio, ha ospitato grandi nomi e opere di successo; uno spettacolo apprezzato e riconosciuto in tutto il territorio nazionale, uno spaccato d’epoca con un registro vario tra teatro, canzoni e sketch comici del repertorio classico napoletano.

Il Caffè Concerto era una forma d’arte nata in Francia nella “Paris delle follie”, nell’epoca della “Belle Époque”. Il repertorio di questa forma di spettacolo fu il trampolino di lancio dei più grandi artisti del tempo: Viviani, Totò, Petrolini ed Eduardo De Filippo. Questi grandi, provenendo dal teatro, non disdegnavano di proporre oltre a macchiette e sketch comici, pezzi di teatro, proponendo al pubblico, nelle serate d’onore, alcuni classici del repertorio comico della “commedia dell’arte”. Tra questi, la più rappresentata era una farsa di Antonio Petito (maestro di Eduardo Scarpetta e grande interprete di “Pulcinella”), dal titolo: La scampagnata dei tre disperati.

La pièce proposta dalla compagnia partenopea, nei meravigliosi luoghi della Locride, con la regia di Gigi De Luca, che ne è anche interprete insieme a Gino De Luca, Ciro Meglio, Viviana Curcio, Ciro Mazaner, Luciana Piergallino, Maria Feola, musiche dirette ed eseguite dal maestro Tommaso Maione, verterà proprio attorno a questa farsa che narra l’atavica lotta del popolo napoletano contro il suo peggior nemico: la fame.

Il grande teatro comico, dunque, in tutta la sua trascinante bellezza, impreziosito da brani della “canzone classica napoletana”, allieterà le ultime serate della stagione estiva. (rrc)

 

A Locri e a Roccella “Tieste” chiude la rassegna di Teatri Calabresi Associati

È con lo spettacolo Tieste, la tragedia di Seneca in programma a Locri (alle 21.30 il 15 settembre a Villa Zappia) e a Roccella Jonica (alle 21.30, al Teatro al castello), che si chiude la rassegna organizzata dal Tca – Teatri Calabresi Associati, con la direzione artistica di Domenico Pantano.

Lo spettacolo, prodotto dal Teatro della Città, adattamento e regia di Giuseppe Argirò, è interpretato da Giuseppe Pambieri nei panni di Atreo e Paolo Graziosi nelle vesti di Tieste. Ad affiancare la straordinaria e inedita coppia di attori, Sergio Basile, Elisabetta Arosio, Roberto Baldassari e Vinicio Argirò.

La vendetta e l’inganno nel connubio perfetto tra il potere e il male sono al centro della tragedia senecana. La pièce declina la violenza in tutte le sue forme connesse al sopruso e alla prevaricazione, non solo una violenza simbolica e rituale, ma reale, volta all’affermazione autoritaria e al disprezzo di qualsiasi norma giuridica che regoli la convivenza civile.

Seneca indaga la lotta tra il bene e il male e descrive il ribaltamento di valori esistente in ogni totalitarismo che persegue il proprio disegno politico, sociale ed esistenziale.

L’odio familiare divora ogni cosa e rappresenta l’impossibilità di qualsiasi pacificazione sociale. La banalità del male fa da sfondo alla tragedia, dimostrando che la violenza non è solo originata dalle passioni incontrollabili, ma spesso è frutto di un disegno razionale, spietato volto ad affermare il potere ineludibile e mostruoso del tiranno, che non conosce ostacoli e rinnegando gli Dei si sostituisce a essi affermando il culto della personalità e pretendendo l’acquiescenza del popolo. 

La vicenda ruota attorno alla vendetta di Atreo nei confronti del fratello Tieste, che ha cercato con l’inganno di sottrargli il regno e sedurre la moglie. Il legittimo re riuscirà a sventare le macchinazioni del fratello e a salvaguardare il trono ma non dimenticherà il tradimento.

L’opera di Seneca, l’unica a non avere un modello greco corrispondente, è una tragedia senza catarsi e non offre alcuna redenzione ai personaggi, che perdono ogni umanità dimostrando che la violenza e il disprezzo per la vicenda umana sono un prodotto culturale determinato dal potere e dalla storia, che si ripete in modo inesorabile, non risparmiando nessuno.

Un grande finale, dunque, per il cartellone messo a punto dal Circuito teatrale calabrese T.C.A. e dal direttore Domenico Pantano che è riuscito, anche quest’anno, nonostante tutte le difficoltà dovute all’emergenza pandemica, a realizzare un programma di alto livello artistico, che ha qualificato l’offerta culturale regionale. (rrc)

 

ROCCELLA JONICA (RC) – In scena “Circe”

Domani 9 luglio, e sabato 10 luglio, a Roccella Jonica, alle 21, al Teatro al Castello, in scena lo spettacolo teatrale Circe Cuntu Anticu, liberamente tratto da Omero, di e con Orazio Alba.

Lo spettacolo apre la stagione teatrale a cura del Teatri Calabresi Associati, guidato da Domenico Pantano.

La pièce, liberamente tratta dalla “Odissea” di Omero, narra della maga Circe, attraverso la tecnica antica del “cuntu” siciliano. In scena, il bravissimo Orazio Alba con il suo tamburo e il suo flauto. 

“Quel che tu vedi sei, quel che tu chiedi hai, quel che tu brami dai”: un viaggio che ha come orizzonte il proprio corpo, come meta il proprio desiderio, come elementi le proprie emozioni. È il viaggio dell’andare e venire che esplora l’essere universo.

«Con questo cuntu – ha sottolineato l’attore – vogliamo raccontare dell’amicizia, dell’incanto, del perdersi per ritrovarsi. Il nostro racconto vuole essere leggero, divertente, commovente».

Orazio Alba, durante la sua carriera, ha dedicato ampio spazio al teatro tradizionale: classico, di ricerca, di strada, narrazione, teatro danza, clownerie, teatro ragazzi. Vive a Caltagirone scrive e produce spettacoli che porta in giro, prediligendo la narrazione. Collabora con diverse compagnie.

Un appuntamento, dunque, prezioso e imperdibile, dopo mesi di chiusura dei teatri, mesi difficili per tutti e per il settore dello spettacolo e dell’intrattenimento.

«Torniamo al lavoro, a piccoli passi, con l’auspicio di inaugurare una bella e ricca stagione, in un territorio che ha più che mai bisogno di cultura e di speranza nel futuro» – ha dichiarato il direttore artistico Domenico Pantano.

«Ringrazio gli amministratori dei comuni della Locride – ha sottolineato il direttore Pantano – che anche quest’anno hanno accolto le nostre proposte culturali, nel medesimo impegno atto alla valorizzazione delle risorse naturali e archeologiche della nostra terra, attraverso la magia del teatro».

Prossimo appuntamento il 18 e il 19 luglio, a Roccella e a Locri, con Parlami d’amore di Philippe Claudel, Traduzione di David Conati, per la regia di Francesco Branchetti, musiche di Pino Cangialosi con Nathalie Caldonazzo e Francesco Branchetti, una produzione Foxtrot Golf. (rrc)