Il sindaco di Cz Fiorita: Dal prossimo anno più posti per Medicina all’Umg

Il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, ha annunciato che «dal prossimo anno accademico, la facoltà di medicina e chirurgia di Catanzaro potrà contare su un numero superiore di immatricolazioni, con un allargamento significativo che consentirà a molti giovani di accedere al percorso formativo per diventare medici chirurghi».

«Lo avevo auspicato a febbraio scorso – ha ricordato – con una lettera aperta che avevo indirizzato ai ministri competenti, quelli dell’Università e della Salute, cogliendo in quella fase le aperture positive che c’erano state a livello governativo. Ora registro con grande soddisfazione che il ministro dell’Università Anna Maria Bernini ha ufficialmente proposto un significativo allargamento dei posti disponibili nelle facoltà di medicina italiane, di oltre quattromila unità. Una volta concluso l’iter governativo, si procederà successivamente alla distribuzione di questi ulteriori quattromila posti tra le varie Università italiane».
«Posso anticipare che l’Umg – ha continuato – otterrà un incremento molto importante dei posti, anche perché la nostra Università vanta un corso di laurea ormai molto consolidato sotto l’aspetto della didattica e della ricerca, oltre che una dotazione di spazi e attrezzature garantite dalla nascita dell’azienda universitario-ospedaliera “Renato Dulbecco”. Sono certo che il rettore De Sarro, insieme al nuovo rettore prof. Cuda e al senato accademico segnaleranno al Ministero le disponibilità logistiche della nostra facoltà e chiederanno che nella distribuzione che sarà effettuata venga tenuto nel debito conto una facoltà che ha grandi margini di crescita».
«In prospettiva, l’aumento dei posti a medicina – ha concluso – consentirà ai nostri ospedali e alle nostre strutture territoriali di avere più medici, tanti giovani preparati e competenti, capaci di misurarsi con le nuove frontiere della medicina e concorrere a realizzare una sanità pubblica di qualità». (rcz)

CATANZARO – Al via il progetto del Sistema Bibliotecario Umg “Biblio-Innova”

Prende il via domani Biblio-Innova, il progetto del Sistema Bibliotecario dell’Ateneo Magna Graecia di Catanzaro, vincitore dell’avviso pubblico indetto della Regione Calabria, che prevedeva un contributo per l’implementazione del patrimonio librario e di servizi agli studenti, individui con disabilità (ipovedenti e con disturbi dell’apprendimento) e bambini 0-6 anni (della scuola dell’infanzia situata presso il campus).

Il progetto vuole indurre i giovani ad uscire dall’isolamento sociale che la pandemia ha determinato, promuovere l’autonomia di soggetti in condizioni di debolezza e stimolare gli studenti a sfruttare le risorse culturali e scientifiche delle Biblioteche Umg e dei docenti che prestano la loro attività presso l’Ateneo catanzarese.

Nello specifico il progetto prevede l’acquisto, peraltro già avviato, di particolari strumenti per consentire la lettura di testi a coloro che soffrono di disabilità. Il sistema Bibliotecario sta completando, inoltre, l’elenco degli audiolibri a carattere scientifico da acquistare e organizzando un’audioteca educativa per la scuola dell’infanzia. Infine, in tempi record, il Sistema Bibliotecario ha calendarizzato i primi 2 eventi previsti dal progetto, aperti agli studenti e alla cittadinanza tutta: il primo si terrà domani, 28 giugno, alle 15, dal titolo InForma per l’ Estate: sport e alimentazione, durante il quale i docenti Ammendolia, Emerenziani e Ionà forniranno, in maniera entusiastica e divertente, pratici consigli sull’attività fisica da intraprendere nella stagione estiva per mantenere una buona forma fisica mentre i docenti Abenavoli, Mazza, Tarsitano e Montalcini (che oltre ad essere, quest’ultima, la presidentessa del Sistema Bibliotecario è anche docente di scienze dietetiche) focalizzeranno i loro interventi in ambito dietetico-nutrizionale.

Il Sindacato Libero Scrittori Italiani sezione Calabria, per voce del vicepresidente vicario Luigi Stanizzi, ha voluto rimarcare ancora una volta l’importanza della concreta apertura dell’Università Magna Grecia di Catanzaro, con particolare riguardo il  Sistema Bibliotecario dell’Ateneo (SBA),  verso un vasto e difficile territorio che, proprio da un’Istituzione così prestigiosa e autorevole come l’Umg, riceve incentivi determinanti mirati allo sviluppo culturale, sociale ed economico.

«Se volgiamo lo sguardo ad altre realtà universitarie – ha dichiarato la presidente del Sistema Bibliotecario dell’Ateneo Magna Graecia di Catanzaro, Tiziana Montalcini – possiamo onestamente affermare che il nostro campus e i servizi bibliotecari che offriamo rispecchiano standard elevati e la partecipazione ai bandi, per niente semplice e scontata, serve al Sistema Bibliotecario a mantenere questi standard. A nulla servono le geremiadi, bisogna che ognuno si chieda cosa può fare per migliorare la società e se davvero sta sfruttando tutte le opportunità che il nostro territorio offre».

«Per questo da quasi 2 anni costantemente – ha aggiunto – mi sforzo di promuovere i nostri servizi agli studenti ricordando loro che l’Ateno mette a loro disposizione, oltre a testi, anche strumenti tecnologicamente all’avanguardia per facilitare lo studio. Per esempio è disponibile uno strumento che organizza le citazioni bibliografiche delle tesi (tasto dolente per gli studenti), è possibile usufruire di una piattaforma multidisciplinare con risorse audiovisive e testuali provenienti dalle più importanti istituzioni internazionali (JOVE) e di un’altra che risponde in tempo reale ai quesiti medici utile in ambito diagnostico e terapeutico, da usare anche al letto del malato (UpToDate), che solo grandi Atenei forniscono ai propri studenti».

«I nostri studenti possono ricercare materiale bibliografico su base nazionale e internazionale sulle riviste più prestigiose – ha proseguito la presidente Montalcini – iscriversi a corsi gratuiti che forniscono competenze di ricerca bibliografica, scaricare testi universitari in formato E-book nonché accedere a vaste banche dati di area giuridica, psico-sociologica e biomedica. Il secondo evento, organizzato per il 19 luglio, sarà dedicato allo storytelling, ovvero la narrazione che rimanda ad eventi e vicende del nostro passato, ai luoghi della Magna Grecia, che vedrà impegnati i docenti Corposanto e Iaquinta, allo scopo di ricordare ai giovani calabresi quanto è stato importante questo territorio dal punto di vista politico, filosofico e culturale e persuaderli ad uscire dalla trappola della “frustrazione del meridionale” e guardare le cose con una prospettiva nuova e ottimistica.  In autunno sono altresì previsti incontri per rafforzare la stima di sé e tanto altro ancora».

«Per allora sarà stata senz’altro inaugurata la nuova e moderna biblioteca biomedica, sita presso il campus, che accoglierà i tanti studenti Umg. Voglio ringraziare – ha concluso Montalcini – tutti coloro che ci sosterranno nella realizzazione di questo progetto, in primis la Regione Calabria, il Magnifico Rettore, il partenariato rappresentato dalla Unione Italiana Ciechi, Associazione Italiana Dislessia e Avis, l’avv. Carmen Audino e la prof.ssa Tiziana Iaquinta che si occuperanno dell’audioteca per l’infanzia, l’assessore Donatella Monteverdi, docenti Umg ma soprattutto gli studenti». (rcz)

Il Sistema Bibliotecario Umg diventa un hub per promuovere la coesione sociale

La Biblioteca Biomedica Umg diventerà, sia fisicamente che metaforicamente, uno spazio generatore di dinamismo culturale, coesione sociale e inclusione grazie all’implementazione del patrimonio librario per studenti, individui con disabilità (ipovedenti e con disturbi dell’apprendimento) e bambini 0-6 anni (della scuola dell’infanzia situata presso il campus).

Una trasformazione resa possibile grazie al bando – vinto dalla Biblioteca – indetto dalla Regione “Misure di sostegno per Biblioteche ed Archivi storici pubblici”, che prevede un contributo massimo pari a Euro 20,000 per la realizzazione di un progetto, denominato Biblio-Innova Dis-0-6. Grazie a questi fondi, dunque, il patrimonio librario sarà implementato con libri non solo cartacei, ma anche digitali con l’acquisto di servizi e strumenti tecnologicamente avanzati per diffondere la cultura, connotandosi sempre più come emeroteca culturale-scientifica.

«Il progetto ha lo scopo – ha dichiarato la presidentessa prof.ssa Tiziana Montalcini – di mettere in atto percorsi che conducano i giovani alla realizzazione delle proprie aspirazioni lavorative, di carriera ed economiche, di uscire dall’isolamento sociale, culturale, digitale ed economico grazie alla trasformazione della Biblioteca dell’Università degli Studi di Catanzaro in un hub di comunità che promuova la coesione sociale e lo sviluppo dei talenti. Il Sistema Bibliotecario Umg intende trasformarsi in una infrastruttura più aperta al territorio, come dimostrato anche dalla recente convenzione con la Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo, mettendo a disposizione spazi situati presso il campus per eventi, occasioni di incontro, anche incrementando gli orari di apertura, allo scopo di promuovere l’autonomia di soggetti in condizioni di debolezza o di emarginazione, far acquisire nuove competenze ed abilità, anche digitali, in ambito tecnologico, sociosanitari e artistico».
 Il Sindacato Libero Scrittori Italiani sezione Calabria, per voce del vicepresidente vicario Luigi Stanizzi, rinnova l’occasione per rimarcare, ancora una volta, l’importanza della concreta apertura dell’Università Magna Grecia di Catanzaro, con particolare riguardo il  Sistema Bibliotecario dell’Ateneo (SBA), verso un vasto e difficile territorio che, proprio da un’Istituzione così prestigiosa e autorevole come l’Umg, riceve incentivi determinanti mirati allo sviluppo culturale, sociale ed economico.
Con i partner Unione Italiana Ciechi, Associazione Italiana Dislessia, Avis e Camera di Commercio CZ, KR, VV, sono state stipulate apposite convenzioni per la realizzazione del progetto. I rappresentanti dei suddetti partner, insieme alla rappresentanza studentesca, andranno a comporre il Comitato interno che attua e monitora la proposta progettuale. Il bando prevedeva di attuare misure per ridurre il consumo energetico ed idrico: Il progetto SBA è incentrato sull’implementazione della già presente emeroteca che è caratterizzata dalla raccolta di giornali e periodici digitali specialistici.
Il progetto prevedete l’acquisto di e-book, audiolibri e audiofilm digitali con accesso dal proprio pc o da un pc della biblioteca. È noto che il digitale, e la conseguente smaterializzazione, comportano significativi vantaggi per l’ambiente, minore consumo di acqua ed energia e soprattutto massima efficienza nella distribuzione, quindi nessun trasporto e vantaggi per l’ambiente. Il finanziamento consentirà inoltre di implementare il patrimonio bibliotecario con materiale culturale-scientifico che consentirà la riscoperta del valore dei luoghi caratteristici della nostra terra, le loro specificità e identità e i saperi, anche enogastronomici. Tutte queste azioni hanno consentito al progetto Sba-Umg di classificarsi al terzo posto nella categoria prevista dalla Macro area 1 tipologia di Intervento B. (rcz)

La Scuola di Alta Formazione dell’Umg celebra i suoi diplomati

La Scuola di Alta Formazione dell’Università Magna Graecia di Catanzaro ha celebrato i suoi diplomati con il Graduation Day.

«Un modo – ha spiegato il direttore della Scuola, Stefano Alcaro – per far sentire forte la presenza dell’Umg nel centro della città, in una sede prestigiosa come quella del Castello del San Giovanni – la denominazione corretta che uno storico mi ha indicato – e consolidare il servizio formativo offerto che conta 17 master di 1° livello, 13 master di 2° livello, 8 corsi di perfezionamento e 4 corsi di aggiornamento».

«Abbiamo realizzato tanto in questi anni – ha aggiunto Alcaro – ma possiamo ancora migliorare, sia come numeri di iscritti che di corsi, ed anche ottimizzare il rapporto con il territorio e la comunicazione. Abbiamo tante iniziative in cantiere e a luglio presenteremo la nuova offerta formativa. La SAF è molto attiva e propositiva e vuole far percepire il suo ruolo strategico e propulsivo».

Sono intervenuti l’assessore alla Cultura e Rapporti con Università e Alta Formazione del comune di Catanzaro, Donatella Monteverdi; il presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo, Pietro Falbo; il cappellano dell’Umg, don Roberto Corapi, in rappresentanza dell’arcivescovo metropolita, Claudio Maniago e il professore emerito dell’Università Magna Graecia, Luigi Ventura.
Tutti concordi nel sostenere il ruolo strategico che l’Università e la formazione possano avere per il rilancio del territorio.
Concetto rafforzato dal rettore dell’Umg, Giovanbattista De Sarro: «Portare al centro di Catanzaro i professionisti, grazie alla nostra offerta formativa, è molto significativo. Stefano Alcaro ci ha sempre creduto e ha profuso forte impegno in questi anni».
Presente anche Sabrina Saccomandi, esperta Pon Ricerca e Innovazione del Miur: «Il Ministero investe molto nella formazione specialistica e per far ciò occorre stimolare la presenza dei laureati nella propria regione, non farli andare via. Voi siete già molto avvantaggiati perché possedete un ateneo con una logistica e identità così definita. Ma occorre portare dentro imprese, istituzioni ed enti pubblici e, ovviamente, capitale umano».
I componenti della Scuola di Alta Formazione e i Direttori di ciascun corso hanno preso parte alla cerimonia e hanno consegnato ai 70 corsisti l’attestato riguardante il loro percorso di formazione. (rcz)

La Scuola di Alta Formazione dell’Umg celebra i suoi diplomati per l’a.a. 2021-2022

Domani mattina, alle 10, al Complesso Monumentale del San Giovanni di Catanzaro, la Scuola di Alta Formazione dell’Università Magna Graecia celebrerà i suoi diplomati per l’anno accademico 2021-2022 con il primo Graduation Day.

«Sarà un evento-cerimonia inedito per il capoluogo – ha spiegato il direttore della Scuola di Alta Formazione, Stefano Alcaro – Un modo per far sentire forte la presenza dell’Umg nel centro della città e consolidare il servizio formativo offerto che conta 17 master d 1° livello, 13 master di 2° livello, 8 corsi di perfezionamento e 4 corsi di aggiornamento»
I componenti della Scuola di Alta Formazione e i Direttori di ciascun corso interverranno nella cerimonia e consegneranno ai 70 corsisti l’attestato riguardante il loro percorso di formazione.
Un momento da ricordare, sia per i partecipanti che per la città, al quale prenderanno parte anche il Rettore dell’Umg, Giovambattista De Sarro e diverse istituzioni del territorio.
Inoltre, Sabrina Saccomandi, esperta Pon Ricerca e Innovazione del Miur, terrà una lectio magistralis su “Alta Formazione e opportunità di finanziamento”.
Seguirà la solenne cerimonia di consegna. (rcz)

CATANZARO – Successo per il convegno “Cum grano salis”

Successo, a Catanzaro, per il convegno Cum grano salis: segni distintivi, Indicazioni Geografiche e valorizzazione delle eccellenze del territorio. L’evento fa parte della quarta edizione del ciclo di appuntamenti della Barzanò e Zanardo Roma S.p.A., organizzato in collaborazione con l’Università Magna Graecia di Catanzaro, la Scuola di Alta Formazione UMG e il Dottorato in Scienze della Vita.

L’evento ha visto la partecipazione di docenti dell’Ateneo catanzarese, numerose aziende del territorio e rappresentanti delle istituzioni.
Il convegno è stato aperto con i saluti del presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Pietro Falbo; del Dirigente Dipartimento Agricoltura Regione Calabria, Giacomo Giovinazzo, e con un messaggio di apprezzamento del Sottosegretario agli Esteri, Maria Tripodi.
È intervenuto anche il Colonnello del Comandante del Gruppo Carabinieri per la Tutela della Salute di Napoli, Edoardo Campora.
Stefano Alcaro, docente UMG e Direttore della Scuola di Alta Formazione, ha moderato la prima sessione con gli interventi di Carmine Lupia, esperto dei conservatori di etnobotanica in Calabria e Basilicata, che ha illustrato le numerose piante aromatiche della tradizione calabrese, e Laura Berliocchi, UMG e Università di Copenhagen, che ha parlato di dieta mediterranea ed invecchiamento sano.
A seguire le relazioni di Maria Colurcio, docente UMG e vicepresidente della Scuola di Alta Formazione, su Agrifood e valorizzazione del territorio, e Valeria Conidi, consulente della Barzanó e Zanardo Roma S.p.A, sul tema marchi, segni distintivi e indicazioni geografiche. A finire, Emilio Gatto, direttore generale ICQRF, ha effettuato un focus su legislazione e attività di prevenzione e contrasto alle frodi agro-alimentari del Masaf.
Nella seconda parte del convegno, la Tavola Rotonda, moderata da Colurcio e Conidi, ha visto l’interessante confronto e condivisione di esperienze di alcune importanti realtà imprenditoriali ed associazioni del territorio calabrese: Giacomo Costa di Librandi Vini; Maria Cristina Di Giovanni di Consorzio, per la tutela e la valorizzazione dell’olio DOP Lametia; Stefano Caccavari di Mulinum; Guido Mignolli del Gal Terre Locridee, a proposito del Suino Nero D’Aspromonte; Mariangela Costantino di Slow Food Lamezia Terme; Ivano Trombino di Vecchio Magazzino Doganale; Anselmo Verrino di Birra Glaudium; Francesco Bianco dell’Antica Congrega Tre Colli.
L’evento ha riscontrato un’importante partecipazione di pubblico e dottorandi Umg.
Gli argomenti trattati durante il convegno hanno fornito utili riflessioni per la valorizzazione del territorio, evidenziando le innumerevoli potenzialità della regione. È emerso un profondo impegno della Calabria nel recupero della propria identità e nella valorizzazione della propria cultura e delle grandi ricchezze agroalimentari e vitivinicole di qualità. (rcz)

I medici dell’Umg e i parlamentari calabresi al ministro Schillaci: Regolamentare professione medicina estetica

È stata presentata, alla Camera dei Deputati, la mozione Medicina Estetica, che punta a regolamentare la professione di medico estetico.

La mozione promossa dalla Deputata di Forza Italia, Annarita Patriarca, prima firmataria della mozione, sottoscritta anche da esponenti dei Gruppi Parlamentari di Fratelli d’Italia e Lega, è stata preparata con la guida dei professori Steven Nisticò e Giovanni Pellacani dell’Università “La sapienza” di Roma ed è stata condivisa con Carlo Ghirlanda, Presidente Nazionale Andi, Antonio Guida, Presidente Nazionale Simeo, Giuseppe Di Silverio, Segretario Nazionale di Anaao-Assomed e Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine Medici Chirurghi e Odontoiatri e con i rappresentati dell’ordine dei medici e i collegi delle scuole di specializzazione di area medica.

All’evento, oltre alla deputata azzurra, sono intervenuti anche Ugo Cappellacci, Deputato di Forza Italia e Presidente della Commissione Affari Sociali di Montecitorio, Marta Schifone, Deputata e responsabile del Dipartimento professioni di Fratelli d’Italia, Simona Loizzo, Deputata della Lega, Giuseppe Mangialavori, Presidente della Commissione Bilancio e Deputato di Forza Italia.

La mozione vuole creare ordine in un settore dove spesso esistono abusi nella professione di Medico Estetico.

Si chiede un impegno al Ministro della Salute, Orazio Schillaci al fine di limitare l’accesso alla professione medico-estetica ai laureati in Medicina e Chirurgia che abbiano conseguito specializzazione Universitaria in Dermatologia, Chirurgia Plastica e Master di secondo livello attinenti alla formazione medico estetica.

Oggi purtroppo la professione di medicina estetica è svolta in maniera abusiva da personale non laureato, portando altissimi rischi per la salute di pazienti che spesso sono indotti a eseguire trattamenti dai social e da false ed ingannevoli pubblicità.

La presentazione è stata moderata ed organizzata dalla dott.ssa Maria Rosaria Boccia.

L’auspicio è che si possa mettere ordine in una professione delicata con competenze certificate da enti qualificati quali le Università al fine di poter garantire del benessere degli utenti finali ovvero dei pazienti.

La mozione

premesso che: La medicina e la chirurgia estetica sono discipline medico-chirurgiche finalizzate alla cura della propria immagine mediante interventi di natura asportativa o additiva di varia entità o motivate dalla mancata, ragionevole, accettazione di una parte del proprio corpo a causa di difetti menomanti che possono riverberarsi anche sul piano psicofisico e delle relazioni sociali; la medicina estetica, in particolare, è una branca di intervento relativamente recente e che si afferma ogni giorno di più, alla quale ci si riferisce sempre più spesso sino a confondere le rispettive tipologie di intervento, generando in tal modo confusione in merito alla corretta identificazione delle figure professionali preposte e dei canoni di preparazione e competenze che esse, ad oggi, richiedono; si assiste spesso, infatti, all’utilizzo dei termini di medicina estetica e di chirurgia estetica come se non ci fosse distinzione tra competenze, settori, presupposti e metodologie correlati alle due tipologie di intervento.

Pur ponendosi come obiettivo comune quello di intervenire sugli inestetismi al fine di correggerli e modificarli, in realtà le due branche utilizzano strumenti e metodologie completamente diversi oltre a richiedere percorsi formativi del tutto differenti; se per operare come chirurgo estetico è necessaria la laurea magistrale in medicina e chirurgia e la successiva specializzazione in chirurgia plastica e ricostruttiva, non esiste ad oggi un percorso universitario formalmente riconosciuto per l’esercizio della medicina estetica che invece richiede una conoscenza specifica ed approfondita della anatomia dei territori trattati, della struttura e delle caratteristiche dell’organo cute, della capacità di riconoscimento specifico diagnostico differenziale dell’elemento da trattare, dei rischi connessi all’impiego di tali procedure e pratiche; una preparazione medica, anche specialistica, ma non specifica, non garantisce l’adeguata conoscenza e competenza volta ad assicurare prestazioni in linea con i canoni di sicurezza necessari e con i risultati migliori ottenibili;

Pur esistendo appositi corsi di formazione teorico-pratica successivi alla laurea, peraltro riconosciuti dal Ministero della salute, la loro frequentazione non è obbligatoria ai fini dell’erogazione della prestazione medica, il che rappresenta un grave vulnus nel sistema della formazione universitaria in chiave medico-chirurgica considerando, a maggior ragione, che sia la medicina che la chirurgia estetica richiedono tecniche complesse, in continua evoluzione, che producono conseguenze direttamente sulla vita e sul benessere psicofisico del paziente, soprattutto per quanto riguarda la trattazione dei problemi cutanei che richiedono l’adozione di tecniche che prevedono un’adeguata capacità di specializzazione soprattutto sul fronte diagnostico; in assenza di normative in materia, alcuni Ordini dei Medici chirurghi e Odontoiatri, al fine di assicurare ai cittadini garanzia di massima informazione e trasparenza, hanno previsto la predisposizione di appositi albi o elenchi dei medici operanti nel campo degli interventi e delle attività diagnostico – terapeutiche con finalità estetiche richiedendo, a tal fine, anche una specifica formazione in medicina estetica sia teorica che pratica; l’articolo 76 bis del Codice di deontologia medica recita che Il medico, nell’esercizio di attività diagnostico-terapeutiche con finalità estetiche, garantisce il possesso di idonee competenze e, nell’informazione preliminare al consenso scritto, non suscita né alimenta aspettative illusorie, individua le possibili soluzioni alternative di pari efficacia e opera al fine di garantire la massima sicurezza delle prestazioni erogate;

Il vuoto legislativo non può essere colmato dalla iniziativa dei singoli Ordini professionali provinciali e la mancata previsione di uno specifico diploma di specializzazione comporta che questa disciplina possa essere praticata anche da persone prive delle necessarie e adeguate competenze con possibili conseguenze a volte devastanti per i pazienti; il benessere psicofisico della persona è strettamente connesso anche ad uno stato di armonia e di salute interiore che può derivare da un maggiore senso di sicurezza che l’accettazione di sé porta e che la medicina estetica è in grado di favorire; vista la crescente richiesta di interventi di medicina e chirurgia estetica nel Paese appare necessario garantire ai pazienti la definizione di standard qualitativi e professionali adeguati;

Impegna il Governo: 1) a prevedere, in accordo con le Università, e con gli Ordini dei Medici chirurghi e Odontoiatri e le Società scientifiche accreditate presso il Ministero della Salute, l’individuazione di percorsi di formazione e di corsi di aggiornamento specialistici post laurea per i laureati in Medicina e Chirurgia e/o in Odontoiatria e Protesi Dentaria, per gli ambiti di rispettiva competenza, che possono svolgersi nell’ambito delle scuole di specializzazione in Chirurgia plastica e Dermatologia o mediante la frequenza di master universitario di II livello in Medicina estetica, nonché di corsi di aggiornamento nell’ambito di programmi di formazione continua in medicina (ECM) organizzati dagli Ordini professionali o dalle Società Scientifiche accreditate, affinché la pratica della medicina estetica sia riservata a soggetti in possesso di specifiche competenze e di titoli di studio certificati; 2) a prevedere l’istituzione di Registri territoriali dei Medici estetici e degli Odontoiatri estetici, associati ai rispettivi Albi professionali tenuti presso gli Ordini dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri, e di un correlato Registro Unico nazionale che ne raccoglie i dati, tenuto presso la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri. Ai fini della permanenza nel Registro deve essere prodotta attestazione della partecipazione, con cadenza almeno triennale, a corsi di aggiornamento su diagnostica, clinica e terapia in medicina estetica, organizzati e certificati dall’Ordine dei Medici chirurghi e Odontoiatri o dalle Società scientifiche accreditate. (rrm)

Capellupo: che fine hanno fatto i corsi di lingua a Catanzaro previsti con l’Unical?

Vincenzo Capellupo, consigliere comunale del Comune di Catanzaro chiede di sapere che fine ha fatto il corso di lingue che doveva essere realizzato dall’Università Magna Graecia con l’Unica. «Nel mese di febbraio del 2021 – ha scritto in una nota –, all’indomani della sottoscrizione dell’accordo che avrebbe dato avvio al corso di laurea interateneo in medicina e tecnologie digitali all’Unical, veniva annunciata dall’amministrazione comunale dell’epoca, l’apertura a Catanzaro di un corso di laurea in lingue in sinergia con l’ateneo cosentino. In particolare, si sosteneva che il nuovo corso di laurea avrebbe trovato la propria sede nel centro storico del Capoluogo e sarebbe stato incentrato sullo studio del cinese e dell’arabo, lingue oramai di fondamentale importanza per gli scambi economici e culturali. Nel successivo mese di ottobre del 2021 il rettore Giovambattista De Sarro assicurava che a novembre dello stesso anno sarebbe stato concluso il procedimento amministrativo che avrebbe consentito l’avvio immediato del corso in lingue a Catanzaro in collaborazione con Unical».
Capelluto fa notare che «A distanza di un anno e mezzo, però, dalle rassicurazioni del rettore non si hanno notizie circa l’inizio di questi corsi nella nostra città, sulla sede e sul reclutamento dei docenti. Sulla questione è sceso un assoluto silenzio che purtroppo non lascia presagire, considerando il recente passato, un esito positivo.
Al contrario, nella vicina Cosenza, in questo anno e mezzo, oltre al corso interateneo in medicina e tecnologie digitali promosso in collaborazione con l’ateneo “Magna Grecia”, è stato annunciato l’avvio, a partire dal prossimo anno accademico, di un corso autonomo in medicina e chirurgia e la stessa università. Dunque, alla fine ad Arcavacata coesisteranno ben due corsi di medicina, che indubbiamente porteranno ad un depotenziamento della storica facoltà di Medicina di Catanzaro con l’università Magna Grecia che al contempo non è riuscita ad avviare nemmeno l’annunciato corso in lingue. A questo punto – conclude Capellupo- chiedo al rettore De Sarro, dopo gli annunci che hanno creato aspettative, notizie sul procedimento amministrativo per l’avvio del nuovo corso di laurea nella nostra città. E vorrei esortarlo ad una maggiore incisività e determinazione nella tutela di quella che dovrebbe essere anche la sua Università». (rcz)

 

All’Università Magna Graecia si è parlato di medicina rigenerativa

Per la prima volta all’Università Magna Graecia di Catanzaro si è parlato di medicina rigenerativa. E se ne è parlato con i massimi esperti a livello nazionale ed internazionale, come il professor Giovanni Pellacani della Sapienza di Roma ed i professori Diego Gigliotti e Stefano Ceccarelli e Rocco Crimi.

l convegno è coordinato dal professor Steven Nisticò, direttore della scuola di Dermatologia dell’Università Magna Grecia e coordinatore del master di medicina estetica. Venerdì 21 aprile l’umg ospita una giornata formativa con gli esperti al fine di aprire un servizio dedicato alla medicina rigenerativa. In tale contesto verranno formati oltre 50 medici del territorio calabrese e delle regioni limitrofe nella pratica di questa novità rivoluzionaria in ambito clinico.

La medicina rigenerativa si occupa di riparare, rigenerare o sostituire tessuti o organi danneggiati da malattie, traumi o a causa di difetti presenti alla nascita (congeniti) o di invecchiamento tramite fattori di crescita e sostanze bioattive come ad esempio gli estratti piastrinici (PRP).

Nell’ambito della dermatologia e medicina estetica, la medicina rigenerativa viene utilizzata per il ringiovanimento di vari distretti corporei, come il volto, le mani ed i capelli in maniera naturale, armonica. (rcz)

Protocollo tra Regione e Umg per le scuole di specializzazione di area sanitaria

Protocollo d’intesa tra la Regione Calabria e l’Università Magna Graecia di Catanzaro, per le Scuole di specializzazione di area sanitaria.

A firmare l’accordo, dalla durata decennale e rinnovabile, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e il Rettore dell’Umg, Giovambattista De Sarro.

Con questo protocollo, viene stipulata la Rete Formativa, che comprende tutte le strutture accreditate in cui si svolge la formazione specialistica. «Per strutture di rete – si legge – si intendono le strutture fisiche, universitarie, ospedaliere e territoriali, nelle loro diverse articolazioni, inserite nella rete formativa ove si effettuano le attività e le prestazioni necessarie per assicurare la formazione specialistica. Le reti formative vengono strutturate in modo che sia garantita la completezza del percorso formativo all’interno di una rete di più strutture in collaborazione tra loro».

Le strutture di rete si distinguono – si legge – in strutture di sede, a direzione universitaria, «idonee e attrezzate per l’organizzazione e la realizzazione di attività di formazione professionale specialistica nell’area medica di pertinenza della Scuola, nonché per la gestione organizzativa, amministrativa, didattica e tecnica sanitaria delle relative attività e per il coordinamento e/o la direzione delle stesse»; strutture collegate, «di supporto alla/e struttura/e di sede della Scuola che concorrono al completamento della rete formativa e sono della stessa specialità della struttura di sede. Tali strutture sono convenzionate con la Scuola di specializzazione al fine di raggiungere i volumi operativi e completare la tipologia delle attività assistenziali richieste per la formazione dei medici specializzandi. Le strutture collegate possono essere sia a direzione universitaria sia ospedaliere». Questi due tipi di struttura devono essere accreditata, su proposta dell’Osservatorio nazionale per la formazione medico specialistica, con Decreto del Ministero della Salute di concerto con il Mur.

E, ancora, strutture complementari, che sono «strutture di supporto pubbliche o private, di specialità diversa da quella della struttura di sede, con le quali devono essere stipulate specifiche convenzioni nell’ipotesi in cui la Scuola di specializzazione debba 4 utilizzare servizi, attività, laboratori o altro che possano non essere presenti nella struttura di sede o nelle strutture collegate».

«Ogni struttura appartenente alla rete formativa ha l’obbligo di mettere a disposizione delle attività specificamente svolte dagli specializzandi il 100% dell’attività annualmente svolta», si legge nel protocollo, in cui viene spiegato che la formazione si può svolgere anche in strutture extra rete formativa, «sia italiane che estere, per un periodo di frequenza complessivo non superiore a 18 mesi».

Inoltre, «ai sensi del Decreto Interministeriale n. 402 del 13 giugno 2017 le scuole di specializzazione possono ampliare la rete formativa mediante la stipula di convenzioni con aziende/enti esterni alle proprie strutture di sede, sia a direzione universitaria che ospedaliera, al fine di raggiungere o completare l’attività richiesta per la formazione degli specializzandi. Le strutture sanitarie devono essere obbligatoriamente accreditate e contrattualizzate con il Servizio Sanitario Nazionale. La richiesta di costituzione e ampliamento della rete formativa può essere proposta dal consiglio di Scuola di specializzazione, dalla Scuola di Medicina e Chirurgia e dal Senato Accademico».

La Regione Calabria collabora ai fini della formazione medico specialistica sia attraverso le Aziende Ospedaliere Universitarie, sia attraverso le strutture che possiedano gli standard richiesti delle ASP, delle Aziende Ospedaliere e degli IRCCS.

L’individuazione delle strutture del Servizio sanitario regionale deriva dalla rete formativa; le modalità di utilizzazione di tali strutture che entrano a far parte della rete formativa di ciascuna Scuola sono definite attraverso convenzioni tra l’Università e le singole Aziende. Sempre la Regione può, inoltre, «finanziare con contratti aggiuntivi a quelli statali per le specializzazioni mediche, in relazione al fabbisogno formativo definito dalla Regione d’intesa con l’Università. Tale fabbisogno è stabilito, con cadenza triennale, per ciascuno anno accademico, e per singola Scuola di Specializzazione, tenuto conto delle esigenze di programmazione regionale con riferimento alle attività del Servizio Sanitario Regionale».

Viene evidenziato, poi, come «i Consigli delle Scuole di Specializzazione definiscono per ogni medico in formazione i tempi e le modalità di svolgimento delle attività teoriche e pratiche, ivi compresa la rotazione tra le strutture inserite nella rete formativa, nonché il numero minimo e la tipologia degli interventi pratici che devono aver personalmente eseguito per essere ammessi a sostenere la prova finale annuale. La formazione specialistica è disciplinata dagli ordinamenti didattici ed è impartita sulla base dello specifico progetto formativo 7 elaborato dal Consiglio della Scuola di Specializzazione. Almeno l’80% delle attività formative dello specializzando è riservato allo svolgimento di attività professionalizzanti pratiche e di tirocinio».

La formazione degli specializzandi implica la partecipazione guidata alla totalità delle attività mediche della Struttura in cui è assegnato dal Consiglio della Scuola di Specializzazione. Inoltre, i medici in formazione saranno guidati da tutor nel rapporto massimo di 3 a 1 tra discenti e tutor, designati annualmente dal Consiglio della Scuola di Specializzazione sulla base di requisiti di elevata qualificazione scientifica, di adeguato curriculum professionale e di documentata capacità didattico-formativa. I tutor, inoltre, possono essere universitari (interni) ed esterni. L’attività didattica nelle Scuole di Specializzazione è svolta da professori e ricercatori universitari, professori a contratto nonché da personale dipendente del SSN o da altri enti convenzionati appartenenti alla rete formativa della Scuola.

Gli specializzandi, poi, per accertare l’idoneità a svolgere l’attività clinica, dovrà svolgere gli stessi esami previsti dalle norme di legge per il personale dipendente del S.S.N. «Agli specializzandi – è evidenziato – è garantita da parte dell’Università la copertura assicurativa per la responsabilità civile verso terzi connessa con l’attività formativa e didattica specifica».

Il protocollo, poi, prevede la nomina di un Osservatorio Regionale, da parte della Regione, presieduto dal Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università Magna Graecia di Catanzaro e composto dai tre direttori delle Scuole di Specializzazione, individuati dal Senato Accademico, dai tre direttori di UOC a direzione ospedaliera che fanno parte di reti formative delle Scuole di Specializzazione individuati dalla Regione Calabria e di tre rappresentanti degli iscritti alle Scuole di Specializzazione, individuati dai medici specializzandi.

Il suo compito, oltre a fornire elementi di valutazione all’Osservatorio nazionale, ha il compito di definire i criteri di rotazione degli specializzandi tra le strutture inserite nella rete formativa e verificare lo standard di attività assistenziale dei medici in formazione nel rispetto dell’ordinamento didattico della scuola di specializzazione, del piano formativo individuale dello specializzando e dell’organizzazione delle aziende in strutture sanitarie nel rispetto di quanto previsto dall’art. 5 del presente protocollo.

L’osservatorio verifica, inoltre, che i Consigli di Scuola di Specializzazione si siano dotati di un proprio regolamento. (rcz)