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Terme Luigiane

Terme Luigiane: ultima spiaggia. Oggi incontro dei lavoratori ad Acquappesa

di FRANCO BARTUCCI – Circola la voce negli ambienti territoriali dei due comuni che i primi cittadini starebbero per lanciare un piano “B” risolutorio per la questione delle Terme Luigiane. A queste voci i lavoratori delle Terme in un loro documento hanno chiarito che domani, lunedì, si recheranno in massa al comune di Acquappesa per cercare di avere un contatto ed un confronto con il sindaco Francesco Tripicchio.

Intanto diramano un loro comunicato in cui si dice: «Ormai siamo quasi arrivati ad Aprile e, purtroppo, noi lavoratori delle Terme Luigiane ci prepariamo ad una Pasqua amara all’insegna dell’incertezza per il nostro futuro. Le tante domande che in questi mesi abbiamo posto sul futuro della stazione termale sono rimaste tutte senza risposta e ogni giorno in noi cresce la certezza che stiamo assistendo alla fine dell’ultima importante realtà lavorativa del tirreno cosentino che, nell’indifferenza delle Istituzioni, sta seguendo la fine della Marlane, della Foderauto e della Faini. Sono settimane che chiediamo di essere ricevuti dai sindaci di Guardia Piemontese ed Acquappesa e non riceviamo risposta: le nostre PEC sembrano essere indirizzate all’ignoto e, nonostante i ripetuti “domani vi faccio sapere” del buon vicesindaco di Acquappesa De Caro, questo domani non è mai arrivato. Ai signori sindaci vorremmo fare essenzialmente una domanda: “cosa prevede il piano B?”. Noi lavoratori e le comunità interessate da questa complicata vicenda vorremmo sapere ora cosa succede. Non vogliamo entrare nel merito di questioni che a noi non competono, ma la determinazione con la quale le amministrazioni hanno di fatto impedito alla Sateca di immaginare un futuro, non può che lasciarci senza orizzonti.

«In cosa consiste il piano B? Del famoso bando, nonostante le continue rassicurazioni “a giorni esce” – dicono i lavoratori nel loro documento –  non ne vediamo traccia e in ogni caso non solo non c’è alcuna certezza sulla qualità dei partecipanti (e i nomi che girano non ci rassicurano), ma rispetto al prosieguo del nostro lavoro, è totalmente irrilevante, poiché le strutture in cui veniamo impiegati non sono oggetto del bando. Abbiamo letto la nota della Sateca, inviata alla Cisl, e ci sembra che esprima la volontà di trovare un accordo sul futuro con richieste abbastanza legittime, e voi che intenzione avete? Ci piacerebbe saperlo, ed è per questo che lunedì verremo, anche “senza invito”, al comune di Acquappesa per parlare con il sindaco e sapere cosa prevede il piano B.  Vogliamo continuare a credere che una strada possibile e percorribile per salvaguardare realmente l’esistente, possa convivere con qualsiasi piano di sviluppo immaginato o immaginabile da parte delle amministrazioni».

Fin qui la lettera dei lavoratori, mentre una delegazione del Partito Democratico locale ha avuto la fortuna di avere un incontro e dialogare con il sindaco di Acquappesa senza avere un minimo di disponibilità ad addivenire ad una risoluzione bonaria della questione. Per loro resta la disponibilità a concedere alla Sateca tutta l’acqua necessaria per aprire la nuova stagione termale con termine improrogabile al 30 dicembre 2021 ed un costo di canone da rivedere.

Per la Sateca è opportuno rivedere la percentuale effettiva dell’acqua necessaria all’erogazione dei servizi e cure termali sufficiente a soddisfare le esigenze dei consueti. 22/25mila curanti  abitudinari annuali, che fino al 2019 hanno usufruito delle cure, provenienti da tutta la Calabria e da altre regioni italiane. Che a stabilire tale percentuale fosse un gruppo di specialisti dell’Università della Calabria, senza alcun sospetto di parzialità. Sulla base di questo riconoscimento si potrà stabilire il canone dell’acqua da erogare ai due comuni e di conseguenza alla Regione Calabria

Una volta stabilita la quota necessaria, questa dovrà essere riconosciuta permanentemente negli anni a venire alla Società Sateca, in modo da essere autonoma nella  funzionalità  del proprio stabilimento, assicurando all’organico continuità lavorativa a partire dalla nuova stagione di quest’anno, coronavirus permettendo. Questo porterebbe la Sateca ad un suo atteggiamento di completo disinteresse verso il bando di concorso che i due comuni sono chiamati ad indire per la ricerca del nuovo sub concessionario, eliminando i conflitti presenti e futuri. Tutto questo è stato chiarito in una lettera che la Sateca ha inviato  ai due sindaci senza ricevere alcuna risposta.

Un compromesso che potrebbe far superare l’empasse del momento sarebbe da prendere in considerazione, sulla base  dell’accordo sottoscritto dalle parti l’8 febbraio 2019, presso la Prefettura di Cosenza, la seguente modifica:  «la Sateca può continuare a gestire i servizi termali fino al 30 dicembre 2021 e comunque in caso di impossibilità fino all’effettivo subentro del nuovo sub concessionario nella gestione del servizio»”.

In questo modo i due comuni sarebbero tutelati, sia rispetto alla data da loro richiesta come termine del rapporto, così delle cose impreviste e non considerate al momento, che potrebbero sorgere nel frattempo e ce ne sono già tante. In primo luogo la  “vacatio della governance” regionale, come anche il periodo bianco dell’attuale amministrazione comunale di Guardia Piemontese; un bando non supportato dall’approvazione della regione Calabria, soprattutto in mancanza di quel piano finalizzato alle potenzialità di sviluppo delle Terme Luigiane indicato nelle leggi regionali n.40/2009, n.11/2015 e relative successive deliberazioni 405/2015, 64/2016 e verbale 14 gennaio 2019; come anche lo stesso regolamento di distribuzione delle acque termali approvato solo dalle maggioranze dei due consigli comunali con la disapprovazione delle rappresentanze di minoranza; la mancanza dell’ illustrazione e presentazione del Regolamento e come questo andrà a condizionare il sistema della vita sociale ed economica in quel contesto territoriale, così come ha rilevato al sindaco di Acquappesa la delegazione del Partito Democratico nel corso del loro ultimo incontro; ed infine gli stessi percorsi giudiziari aperti presso la Procura della Repubblica di Paola.

Sono tutti argomenti e posizioni che impediranno o quanto meno rallenteranno di molto la fase concorsuale per la ricerca del nuovo sub concessionario delle Terme Luigiane, nei tempi che i due sindaci rivendicano come possibile al 30 dicembre 2021. Oltre all’iniziativa presa dai lavoratori di presentarsi quest’oggi, lunedì 22 marzo, presso la sede comunale di Acquappesa,  per chiedere al Sindaco spiegazioni in merito al “Piano B”; resta ancora una nuova opportunità prevista per domani, martedì 23 marzo, presso la Regione Calabria, dove, grazie a una richiesta ufficiale fatta dal segretario di categoria del sindacato provinciale Cisl, Gerardo Calabria, le parti interessate  si ritroveranno insieme per decidere sul da farsi. Le soluzioni ci sono e le abbiamo indicate nel servizio. Occorre buon senso e collaborazione reciproca comune guardando e rispettando i tanti curanti delle Terme Luigiane, che hanno anch’essi un legame forte con questo bene, avendo l’ambizione di trovare un ambiente accogliente sano e sereno per un suo percorso di crescita e sviluppo. Che tutti diano un segnale di grande responsabilità e maturità nel dare ascolto ai lavoratori ed ai curanti, a cominciare dal Presidente Spirlì e dall’Assessore Orsomarso.  (fb)