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Il Presidente Sergio Mattarella tra Giovanni Grasso e Ugo Zampetti

Sciolte le Camere, è già partita la campagna elettorale

Un discorso secco, realistico e determinato. A malincuore, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto di scioglimento delle Camere, vista l’impossibilità di trovare una maggioranza politica per il governo in carica, dopo la “non sfiducia” vergognosamente riservata in Senato al presidente Draghi. Il Presidente si è presentato in Quirinale affiancato dal segretario generale Ugo Zampetti e dal suo portavoce Giovanni Grasso. Il decreto di scioglimento ha chiuso qualsiasi ipotesi di recupero e aperto la campagna elettorale. Con le attuali regole che entreranno per la prima volta in vigore per le elezioni fissate per il prossimo 25 settembre, le forze politiche dovranno fare i conti per inventare coalizioni e alleanze che permettano di affrontare le urne. Senza serenità, sia chiaro, visto che sarà una battaglia senza esclusione di colpi: in Calabria dai 30 parlamentari della precedente tornata elettorale si passa 19 (13 deputati e 6 senatori) ed è evidente che saranno in molti, tra gli uscenti, a restare fuori. Si tratterà di capire, nei prossimi giorni, gli equilibri che si verranno a creare, soprattutto in Forza Italia, che in Calabria ha un cospicuo bacino di voti, dopo l’uscita dal partito dei ministri Renato Brunetta e Maria Stella Gelmini e, da ultimo ieri sera, di Mara Carfagna, e del senatore Andrea Cangini. Cosa farà il presidente Occhiuto? Resterà fedele a Berlusconi o si inserisce sulla scia dell’ “abbandono” per approdare, ancora non si sa dove: la deriva di Forza Italia appare, a questo punto, inarrestabile e i fuoriusciti potrebbero, in ultima analisi, guardare a un centro moderato, come Noi per l’Italia di Maurizio Lupi. Si vedrà a breve.

Cosa ha detto il presidente Mattarella? «Come è stato ufficialmente comunicato – ha esordito il Capo dello Stato alle 18 di ieri –, ho firmato il decreto di scioglimento delle Camere affinché vengano indette nuove elezioni entro il termine di settanta giorni indicato dalla Costituzione.

Lo scioglimento anticipato del Parlamento è sempre l’ultima scelta da compiere, particolarmente se, come in questo periodo, davanti alle Camere vi sono molti importanti adempimenti da portare a compimento nell’interesse del nostro Paese. Ma la situazione politica che si è determinata ha condotto a questa decisione.

La discussione, il voto e le modalità con cui questo voto è stato espresso ieri al Senato hanno reso evidente il venir meno del sostegno parlamentare al Governo e l’assenza di prospettive per dar vita a una nuova maggioranza. Questa condizione ha reso inevitabile lo scioglimento anticipato delle Camere.

Il Governo ha presentato le dimissioni. Nel prenderne atto ho ringraziato il Presidente del Consiglio Mario Draghi e i Ministri per l’impegno profuso in questi diciotto mesi.

È noto che il Governo, con lo scioglimento delle Camere e la convocazione di nuove elezioni, incontra limitazioni nella sua attività. Dispone comunque di strumenti per intervenire sulle esigenze presenti e su quelle che si presenteranno nei mesi che intercorrono tra la decisione di oggi e l’insediamento del nuovo Governo che sarà determinato dal voto degli elettori.

Ho il dovere di sottolineare che il periodo che attraversiamo non consente pause negli interventi indispensabili per contrastare gli effetti della crisi economica e sociale e, in particolare, dell’aumento dell’inflazione che, causata soprattutto dal costo dell’energia e dei prodotti alimentari, comporta pesanti conseguenze per le famiglie e per le imprese.

Interventi indispensabili, dunque, per fare fronte alle difficoltà economiche e alle loro ricadute sociali, soprattutto per quanto riguarda i nostri concittadini in condizioni più deboli. Indispensabili per contenere gli effetti della guerra della Russia contro l’Ucraina sul piano della sicurezza dell’Europa e del nostro Paese. Indispensabili per la sempre più necessaria collaborazione a livello europeo e internazionale.

A queste esigenze si affianca – con importanza decisiva – quella della attuazione nei tempi concordati del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, cui sono condizionati i necessari e consistenti fondi europei di sostegno.

Né può essere ignorato il dovere di proseguire nell’azione di contrasto alla pandemia, che si manifesta tuttora pericolosamente diffusa.

Per queste ragioni mi auguro che – pur nell’intensa, e a volte acuta, dialettica della campagna elettorale – vi sia, da parte di tutti, un contributo costruttivo, riguardo agli aspetti che ho indicato; nell’interesse superiore dell’Italia». (rp)