La Calabria è la prima regione d’Italia per numero di malati diabetici, per questo Crotone, che ha ospitato le Giornate Diabetologiche dalla Terra di Alcmeone e Pitagora, si candida a diventare Città italiana della Diabetologia.
Le Giornate, giunte alla quarta edizione, sono state organizzate dal Responsabile Scientifico dr. Salvatore Pacenza con l’obiettivo di sensibilizzare sulla prevenzione del diabete, una malattia a connotazione pandemica, particolarmente dilagante al Sud.
«In Calabria il diabete è più frequente tra donne e anziani. L’incidenza su base nazionale dei malati diabetici della nostra regione è pari al 10% circa contro una media nazionale del 5,9%», ha evidenziato il dr. Salvatore Pacenza, che ha aggiunto: «vista l’emergenza, è necessario che le istituzioni siano al nostro fianco al fine di sostenere campagne di sensibilizzazione come questa volte a stimolare le best practices e un corretto stile di vita per prevenire il diabete e le sue ineludibili complicanze».
«Oggi abbiamo una esplosione al sud del diabete di tipo 2 legato all’aumento dell’obesità concentrato nella fasce di età più giovani. Al sud si mangia bene ma anche tanto, forse troppo, bisognerebbe riuscire a cambiare un pò di queste abitudini», il monito di Lorenzo Piemonti, Direttore Diabetes Research Institute Università Vita Salute San Raffaele Milano, che consiglia di «evitare il junk food, particolarmente dannoso per la salute, che include bevande zuccherate e un eccesso di carico di grassi».
Sul diabete di tipo 1 invece il prof. Piemonti e il prof. Federico Bertuzzi, Direttore SC Diabetologia ospedale Niguarda Milano: «la terapia delle cellule staminali e la terapia del trapianto delle isole pancreatiche costituisce l’aspetto innovativo e prospettico per dare una efficace risposta a chi ne soffre».
Durante il Congresso moderato dalla giornalista Francesca Russo, a fare il punto sul tema, i massimi esperti a livello internazionale. Tra i relatori, più di 60 provenienti da tutta Italia, anche Francesco Giorgino, Professore Ordinario di Endocrinologia dell’Università Aldo Moro di Bari, che ha tenuto per l’occasione una lectio magistralis sui farmaci multiagonisti e il loro potenziale sulla remissione della malattia.
Una delle complicanze molto temibili del diabete mellito è il piede diabetico.
«Nei casi più gravi, a causa dell’infiammazione, il malato potrebbe rischiare l’amputazione del piede. Uno scenario drammatico ma che si può evitare attraverso la prevenzione” ha precisato il dr. Roberto Anichini, Direttore UOS Diabetologia e Diabets Foot Unit, Area Pistoiese, USL Centro Toscana.
Cruciale nella cura del diabete è la tecnologia: “i nuovi sensori sottocutanei – afferma la dott.ssa Paola Ponzani Responsabile SSD Diabetologia e Malattie Metaboliche ASL4 Chiavari (GE) – permettono al paziente di misurare la glicemia in maniera frequente e avere così un maggior controllo della malattia e un minor rischio di complicanze ad essa legate. Con questi dispositivi inseriti sotto cute, il paziente non dovrà più pungersi il dito, una pratica decisamente fastidiosa».
Ma c’è una novità frutto della ricerca nel mondo dell’intelligenza artificiale: «dalle prossime settimane, infatti, grazie ad una macchina high tech, si potrà predirre con un successo dell’80%, l’insorgenza del diabete nel paziente anticipando i tempi e assicurando cure tempestive per migliorare fin da subito la vita del paziente stesso», ha dichiarato il dr. Paolo Di Bartolo, Direttore Rete Clinica di Diabetologia AUSL della Romagna.
Tornando alla Calabria, un’attitudine quella della nostra regione nella cura del diabete riconosciuta anche da Domenico Mannino, Presidente del Consiglio d’Amministrazione della Società Benefit AMD che definisce la Calabria “una eccellenza” e, visto l’espandersi della malattia lancia un appello: «abbiamo bisogno di medici, il numero chiuso alla facoltà di medicina e nelle Scuole di Specializzazione non aiuta il nostro territorio, bisogna valutare seriamente un cambio di passo».
Durante il Congresso si è voluto poi ricordare il dr. Massimo Marrelli, imprenditore e medico crotonese che, con il suo lavoro, ha creato una realtà virtuosa con una importante ricaduta occupazionale sul territorio che continua a dare una seria e concreta opportunità di crescita e sviluppo per l’intera Calabria. A ritirare il Riconoscimento la dott.ssa Doriana Marrelli. (rkr)