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Coldiretti Calabria: Il florovivaismo è un comparto che vale 50 milioni

Coldiretti Calabria: Il florovivaismo è un comparto che vale 50 milioni

«Il florovivaismo fra produzione di piante e fiori in vaso e quelle di piantine da trapianto è, infatti, un comparto importante per la nostra regione che vale oltre 50 milioni di euro  e garantisce oltre 400 posti di lavoro altamente specializzati». È quanto ha riferito Coldiretti Calabria ricordando come dall’ultimo censimento Istat è emerso che nella nostra regione ci sono 156 aziende floro-vivaistiche che impiegano complessivamente 182 ettari.

«Un patrimonio del made in Italy – ha detto Coldiretti – messo sotto pressione dalla crisi energetica, ma anche dalle importazioni dall’estero cresciute del +59% nei primi sette mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con oltre 2/3 (71%) rappresentati dagli arrivi dall’Olanda. A livello nazionale tra gennaio e luglio di quest’anno, gli arrivi di piante e fiori hanno raggiunto i 508 milioni di euro coprendo in sette mesi l’87% del valore registrato in tutto il 2021, nonostante la frenata degli scambi internazionali causati dalle tensioni per la guerra in Ucraina con la riduzione nella Ue del 40% del commercio di fiore reciso e della perdita del 30% del potere d’acquisto dei consumatori dell’Unione, secondo le ultime stime del Copa Cogeca».

«Occorre combattere la concorrenza sleale di prodotti importati dall’estero facendo in modo che piante e fiori vendita in Italia ed in Europa rispettino le stesse regole su ambiente, salute e diritti dei lavoratori», ha dichiarato il presidente della Coldiretti Calabria, Franco Aceto nel sottolineare «l’importanza di preferire in un momento difficile per l’economia nazionale le produzioni Made in Italy scegliendo l’acquisto di fiori tricolori, direttamente dai produttori o da punti vendita che ne garantiscano l’origine, per sostenere le imprese, l’occupazione e il territorio».

L’Associazione, poi, ha evidenziato come due calabresi su tre (il 69%) acquistano piante e fiori in occasione delle festività di ognissanti e dei morti per porgerli in dono ai propri defunti, in una ricorrenza che resta tra le più radicate nella nostra tradizione.

«Il ricordo dei defunti – ha sottolineato la Coldiretti – rappresenta la ricorrenza più importante dell’anno per molti italiani ma anche per la floricoltura tricolore che realizza in questo periodo circa 1/5 del proprio fatturato seppur alle prese con una drammatica crisi scatenata dall’aumento dei costi di produzione legato alla guerra in Ucraina».

«I più gettonati nell’occasione – ha precisato la Coldiretti – sono i crisantemi con prezzi che vanno da 1,5 ai 3 euro ma possono arrivare quasi a 20  euro se si tratta di vasi o mazzi di fiori. A causa dei rincari energetici le spese per i vivai sono in media raddoppiate (+95%) con punte che vanno dal +250% per i fertilizzanti al +110% per il gasolio o il +1200% per il metano per il riscaldamento delle serre, secondo l’analisi Coldiretti. Ma gli incrementi colpiscono anche gli imballaggi – ha continuato Coldiretti – dalla plastica per i vasetti dei fiori (+72%) al vetro (+40%) fino alla carta (+31%) per i quali peraltro si allungano anche i tempi di consegna, in qualche caso addirittura quintuplicati».

«E – ha sottolineato Coldiretti – sono esplose anche le spese di trasporto in un paese come l’Italia dove l’85% delle merci viaggia su gomma. Una situazione che – denuncia Coldiretti – rischia di pesare anche sulle vendite, favorendo illegalità e fenomeni criminali. Il consiglio è quello di non fare acquisti di impulso, ma verificare e mettere a confronto i diversi prezzi».

«Per evitare di cadere nelle trappole del mercato e non alimentare l’abusivismo è meglio – ha ricordato la Coldiretti – evitare venditori improvvisati e preferire l’acquisto, se possibile, direttamente dai produttori, ricordando che acquistando fiori italiani si sostengono le imprese, l’occupazione, il territorio». (aer)