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L'OPINIONE/ Denis Nesci: Ribaltato paradigma che immaginava il Sud piagnone

L’OPINIONE/ Denis Nesci: Ribaltato paradigma che immaginava il Sud piagnone

di DENIS NESCI – Con l’iniziativa promossa dai Conservatori europei è stato ribaltato il paradigma che immaginava un Sud piagnone e col cappello in mano nei confronti dell’Europa.

Siamo riusciti nell’intento di spostare in Calabria la discussione su grandi temi europei, che prima sembravano fossero disciolti da distanze siderali dalle grandi famiglie politiche europee, a cui spetta il compito della costruzione di un’agenda che tenga conto delle aree periferiche del nostro continente, e che conservano l’identità di un’Europa dei popoli, il cui percorso comune è ancora in divenire.

Ma mentre qualcuno, a pochi chilometri di distanza, si affannava nella ricerca di soluzioni minimaliste e assistenzialiste, i Conservatori europei, tra Villa San Giovanni e Scilla, non solo hanno creato un momento di proposta politica, ma hanno ribadito quella visione che anima l’azione di governo di Giorgia Meloni sulle questioni che interessano il Sud e il cuore del Mediterraneo, come le infrastrutture, i trasporti, la logistica commerciale,  l’economia del mare, l’agricoltura sostenibile che non penalizzi territori e gli asset che la governano, ma soprattutto il rilancio occupazionale attraverso l’irrobustimento di questi settori strategici come modello da seguire nei prossimi anni.

E tutto questo è stato possibile grazie alla scelta lungimirante del Segretario generale dell’Ecr Party, l’on. Antonio Giordano, il quale ha deciso di scommettere sul Sud e sulla Calabria, e grazie alla presenza di Ministri, Sottosegretari, di figure di riferimento del partito di Fratelli d’Italia, ma anche di profili accademici che hanno voluto dare un contributo alla formulazione di un’idea di Europa vicina ai territori, in grado di riconoscere e promuovere le loro vocazioni. La Calabria si è fatta trovare pronta ad un evento che ne ha esaltato meraviglie e potenzialità, senza rinunciare a quel ruolo da protagonista che la storia e la geo-politica le hanno affidato. Nella convention dell’Ecr non si è discusso infatti di cosa possa fare l’Europa per il Mezzogiorno, ma di come, e con quali ricette, il Sud e la Calabria possano giocare un ruolo centrale nell’Europa che verrà.

Per i Conservatori europei, il 9 giugno 2024, dunque, non rappresenta solo un orizzonte elettorale, ma un’occasione per dare un nuovo slancio alla governance delle istituzioni europee, troppo poco attenta ai territori periferici come quelli del Sud del Paese. (dn)

[Denis Nesci è europarlamentare Fdi]