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L’OPINIONE / Santo Gioffré: La circolarizzazione del debito della sanità è tutto meno che una certezza

di SANTO GIOFFRÈ –  Più che annunciare le solite, rituali interrogazioni di fine vacanze estive al Governatore della Calabria attorno alla conduzione della sanità pubblica Calabra, visto il grande potere che ha ed esercita nella sua doppia veste, voi, opposizione al Consiglio Regionale, avete altri obblighi. E gli obblighi, e doveri, verso i Calabresi ignoranti e tenuti dal potere in uno stato di perenne distrazione, sono, ad esempio, il chiedere, in un sistema di contabilità inesistente nei partitari degli uffici economici- finanziari delle Asp fino al 2015 relativi alla assegnazioni non regolarizzate e senza bilanci consolidati da decenni, se è cosa che possa evitare i doppi e i tripli pagamenti di una stessa fattura il fare transazioni, riconoscendo interessi moratori milionari tali da eguagliare la sorte capitale, con multinazionali di factoring o atri soggetti, al fine di saldare i cosiddetti debiti della sanità calabrese, ricorrendo al negotium della circolarizzazione di fatture risalenti, addirittura, al 1996 e seguenti.

O non è cosa esistenziale per non far rimanere la Calabria nel baratro eterno, ricostruire, prima, seguendo la storia della fattura, persino quelle emesse fin dal 1996 e seguenti, il debito e, dopo la totale certezza della evidenza del dovuto, pagare. Perché, capisco l’ostentazione del nulla elevato a marketing televisivo, ma la realtà è che la Calabria è, ormai, senza sanità pubblica, i concorsi per Medici vanno deserti, i pronti soccorsi sono tenuti da 316 ottimi medici cubani che in qualsiasi momenti possono venire a mancare, mentre si continua a pagare alle Regioni del Nord ben 320 milioni l’anno per curare i calabresi.

E tutto ciò è stato causato da quel supposto debito che da 15 anni ci tiene dentro l’inferno del Piano di Rientro e che, probabilmente, è stato pagato tante volte e tantissimi anni fa. Se, negli anni che verranno, visto che nelle deliberazioni la cosa è espressamente prevista, si dovesse scoprire che i moltissimi milioni di euro che si stanno pagando attraverso il negotium della circolarizzazione, non siano dovuti perché frutto di colossali truffe, allora, non saremmo più nel campo delle negligenze o nell’esser stati tratti in inganno, ma ci troveremmo dentro una ben ideata e colossale truffa. E le prescrizioni dei reati da altri commesse o gli alibi dei decreti ingiuntivi o le minacciose istanze degli studi di potenti avvocati non laveranno il tradimento verso i Calabresi e la Repubblica.
No, non lo laveranno! (sg)