La deputata di Fratelli d’Italia Wanda Ferro ha presentato un’interrogazione al Ministro della Salute, al Ministro dell’Interno e al Consiglio dei ministri per chiedere quali iniziative intenda adottare il Governo per garantire ai cittadini della Locride il diritto alla slaute. L’interrogazione fa riferimento al servizio delle Iene su due ospedali del territorio metropolitano di Reggio.
«Nell’ospedale di Locri – scrive nella premessa la Ferro – sono emerse gravissime carenze infrastrutturali relative alla staticità della struttura, allo stato di manutenzione, al funzionamento degli ascensori, degli impianti elettrici e dei sistemi antincendio e di sicurezza, alle condizioni igieniche e funzionali delle sale operatorie; nei reparti c’è una carenza di personale medico e sanitario, così come la guida dei reparti è affidata da anni a pochi dirigenti medici facenti funzioni;
nell’ospedale di Polistena è impossibile effettuare radiografie, perché non funzionano i macchinari e i testimoni hanno sollevato inquietanti interrogativi sui lavori di ristrutturazione del reparto di rianimazione, i cui costi si sarebbero più che triplicati in corso di esecuzione;
da almeno 6 anni l’azienda sanitaria di Reggio Calabria spende circa 800 milioni di euro all’anno per il funzionamento degli ospedali, senza che ci sia traccia di un bilancio;
il sistema dei controlli appare inesistente, mentre la regione non rimuove i manager che non presentano i bilanci;
secondo quanto riferito dai testimoni non vengono effettuate gare d’appalto per l’affidamento dei lavori o per la gestione dei servizi ospedalieri, che si continuano ad affidare in proroga alle stesse ditte; i pagamenti dei lavori vengono effettuati anche senza i relativi collaudi;
dietro questo sistema di assoluta illegalità ci sarebbe l’interesse delle cosche della ’ndrangheta;
a luglio l’Asp di Reggio Calabria è stata destinataria di un provvedimento di accesso antimafia per accertare l’eventuale presenza di infiltrazioni da parte della ’ndrangheta;
già il 2 febbraio 2019 era emerso che l’unico ascensore funzionante nell’ala nord dell’ospedale di Locri è andato in avaria per la terza volta in due settimane e i pazienti che necessitavano di trasferimento da un piano all’altro sono stati condotti a braccio lungo da personale del 118; quell’episodio è stato l’ennesimo di una lunga serie di casi di malasanità che hanno interessato il presidio ospedaliero locrese già oggetto di procedimenti penali avviati dalla procura e di un recente sopralluogo da parte dei Nas dei carabinieri a seguito del decesso di un paziente;
è rimasta ancora senza risposta l’interrogazione n. 5-01391 della sottoscritta sulla situazione in cui versa l’ospedale di Locri;
il Presidente del Consiglio dei ministri, nel corso della sua visita a Locri a novembre 2018 ha dichiarato: «L’altra emergenza è la sanità, l’ospedale di Locri, anche su questo dovremo fornire risposte»;
tutti i cittadini, ancor più in un momento di difficoltà quale quello rappresentato dalla necessità di cure mediche, meritano rispetto e devono essere tutelati dallo Stato».
L’on. ferro chiede anche di conoscere «quali risposte intenda dare il Governo, anche per il tramite del commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi sanitari, rispetto alla situazione vergognosa in cui versano i citati ospedali e a tutta la sanità calabrese e come ritenga di intervenire rispetto all’assenza di bilanci e alla gestione dell’azienda sanitaria di Reggio Calabria; di quali elementi disponga il Governo circa il destino dei 15 milioni di euro finalizzati alla ristrutturazione e all’adeguamento dell’ospedale di Locri, dei finanziamenti predisposti per la casa della salute di Siderno; se, nel corso dell’accesso antimafia, siano emerse infiltrazioni mafiose presso l’Asp di Reggio Calabria e, in tal caso, se esse siano collegate alla pessima gestione degli ospedali di Locri e Polistena». (rp)